venerdì 28 settembre 2012

CLAMOROSO: I 7 Motivi per cui NON ho rapito Cleofelia!

di Mors Tua

Salute, ammorbanti creature del giorno. E' molto che non vi onoro della mia presenza, perciò oggi ho deciso di concedervi il piacere di una visita. Ultimamente mi è giunta voce che lì da voi, nel Regno, sono tutti parecchio agitati perché pare che IO abbia rapito nientemeno che la Principessa Cleofelia in persona. Divertente, davvero. Devo averlo fatto nel sonno, però, perché non ricordo assolutamente di aver compiuto un azione tanto inutile, per quanto indiscutibilmente divertente.
Ebbene sì, vi sono diversi motivi per cui non avrei avuto alcun motivo per rapire Cleofelia:

1) A quell'ora dormivo. Betty lo può confermare. Chi è Betty? E io che ne so? L'ho conosciuta alla taverna VIP di Necropolis, ma ero così ubriaco che credevo fossero tre gemelle con lo stesso nome. Peccato...

2) Rapire le principesse è roba per cattivi da operetta. Una volta lo si faceva perché le uniche vergini in circolazione erano principessine tonte tenute sottochiave dai loro genitori, ma è passato un sacco di tempo e la tecnica dei rituali demoniaci si è evoluta parecchio. Sangue di vergine. Tsk. Lo sanno tutti che oggi si usa il glutammato monosodico, che ha lo stesso effetto e costa di meno. Solo chi non conosce niente di demonologia potrebbe accusarmi di essere un utilizzatore di qualcosa di così arcaico come il sangue di vergine. Stupidi ignoranti...

3) E' noto a tutti coloro che vantano un numero di neuroni superiori alle due cifre, che Cleofelia è una giovine con la tendenza a fare a brandelli i testicoli di chiunque si appropinqui alla sua augusta presenza. Ora, io non sono pregiudizialmente contro la mutilazione dei testicoli in genere, ma devo ammettere che se i gioielli sono i miei tendo a diventare restio. Fatemi causa.

4) Non avrei MAI e poi MAI tolto Cleofelia da dove si trovava. Ho aperto in segreto una piccola casa editrice che pubblica ignobili porcherie vendendole a peso d'oro ad adolescenti sognanti con la testa vuota e il portafoglio pieno. Cleofelia è la mia più grossa cliente e trascina con sé migliaia di altri lettori che la adorano. La cara principessa produce direttamente e indirettamente un decimo del mio fatturato, perciò se trovo chi l'ha rapita lo impicco alle sue budella e poi lo resuscito come correttore di bozze alla Vampyre Love Edizioni, capito?

5) Ultimamente mi sento un po' giù di tono... sarà il cambio di stagione. Mah...

6) Ho il drago a riparare. Siccome è un non-morto e ogni tanto si rompe, devo mandarlo dal necranico per la revisione. Che mi costa un occhio, per giunta. Un altro. Se continuo così i miei servitori saranno tutti orbi prima della fine dell'anno...
Quello che voglio dire è che se davvero avessi voluto soffiare la figlia a quello scorbutico del Re, sarei andato da solo a cavallo del mio drago zombie, avrei sfondato la camera da letto della principessa e poi avrei fatto duo o tre giri del palazzo ridendo sguaiatamente, così, per gongolare. Mandare vampiri per cose così divertenti non è nel mio stile.

7) Ho un figlio maschio. Mortimer. E' anche lui in una fase difficile della sua vita e mi da già un sacco di problemi di suo. L'adolescenza è un periodo così buio e oscuro nell'esistenza delle persone che sto studiando il modo di usarlo come arma. Se avessi portato qui quella bomba a ormoni di Cleofelia sono certo che avrebbe tentato il mio Mortimer e l'avrebbe convinto a passare dalla parte della Luce e tutte quelle cose melense... sapete, no? Vanno parecchio di moda i figli dei Signori del Male che si convertono per amore e combattono contro il padre. Perciò evitiamo contatti pruriginosi. Quando sarò il momento presenterò a Mortimer un paio di succubi che conosco. Come si dice? Moglie e buoi degli inferni tuoi...


Tutto qui. Certo, potrei elencare mille motivi per cui non sono stato io, ma questi sono più o meno quelli veri. ...
...
Forse.

Spero di aver fugato i vostri dubbi. Nel caso così non fosse potete sempre venire a trovarmi e ne discuteremo di persona davanti ad una bella tazza di té, ascoltando l'ultimo disco dei Pentagram.

Vi saluto come sempre con elegante sdegno e sbadigliandovi in faccia il mio interesse per la vostra opinione.

                                                Mors Tua


giovedì 27 settembre 2012

Claustrofobia e Tanatofilia portatemi via!

Bajyna solleva un sopracciglio e si schiarisce la voce con un colpetto di tosse. Poi si rivolge all'elfo nero.
- Scusa, tesoro, potresti controllare che non ci siano donne nei dintorni?
Ferianthalas rimane paralizzato qualche istante con gli occhi sgranati, poi si rilassa evidentemente e un sorriso maligno si dipinge sul suo volto affilato. - Ah ah! Sembra che i tuoi malefici non funzionino su di me, strega!
Lei fa spallucce. - Ovvio che non funzionano. Non li ho usati. La mia era una normale richiesta.
Ferianthalas rimane immobile, mentre gli altri tossicchiano per l'imbarazzo. - Ah. - dice solo, poi si volta di scatto - Credo sia meglio che vada a controllare in giro, allora.
Mohamet fiuta l'aria come un animale, con lo sguardo serio. - Mmm. - mormora - Non serve. Niente femmine nelle vicinanze. Perché, è importante?
Bajyna distoglie lo sguardo, imbarazzata. - Ehm... sì, lo è. E' un po' complicato da spiegare. Magari un'altra volta, eh?
- Cos'hai intenzione di fare? - chiede DarkShield, sollevando un sopracciglio con interesse - Vuoi forse costringere il nostro giovane selvaggio, qui, a trasformarsi in una tigre enorme per poi lanciare un grosso gomitolo di lana attraverso la finestra della guardiola?
Lei prende un profondo respiro, come se stesse valutando effettivamente quell'ipotesi.
- Un piano interessante, ma c'è un modo meno macchinoso di farci aprire la porta.
- Ad esempio?
- Apri la porta! - ordina Bajyna, utilizzando il suo misterioso potere. L'aria è percorsa da una strana vibrazione e dopo pochi istanti una guardia pallida come un cencio apre l'uscio con movimenti meccanici e fa loro cenno di entrare.
- Ad esempio questo. - dice Bajyna.
DarkShield fa una smorfia interessata. - Beh, decisamente meno dispendioso che sfondare la porta con un Martello di Forza, come avrei fatto io. Approvo sentitamente.
- Grazie. - dice Bajyna, facendo un cenno con la mano - Dopo di voi, maestro.
DarkShield entra per primo, seguito da Bajyna, Mohamet e infine Ferianthalas.
- Scusa elfo, puoi chiudere la porta per favore? - domanda una delle guardie, a disagio. In tutto sono tre: due giovani e inesperte e una terza più anziana ma con l'aria di essere più agguerrita delle altre.
Ferianthalas si muove, a disagio. - Ehm... devo proprio? Voglio dire... questo posto necessiterebbe di un po' più di aria e luce... - borbotta.
Mohamet annuisce, cupo, annusando l'aria con fare sospettoso. - Anche a me non piacciono i luoghi chiusi... - commenta - sono... sono... come si chiama quella cosa?...
Ferianthalas socchiude gli occhi e se non fosse per la pelle nera avvamperebbe di vergogna. - Chi ha detto che non mi piacciono i luoghi chiusi? Sono un elfo nero, io! Sono cresciuto sottoterra! - tuona.
DarkShield solleva un sopracciglio. - Già. E per un elfo nero claustrofobico dev'essere stato terribile...
- Ecco la parola! - sorride Mohamet, schioccando le dita - Claunofobico!
- Al limite quella potrebbe essere la paura dei clown... - commenta Bajyna, distratta da un boccolo che non sembra boccoloso come dovrebbe.
- In verità quella è la coulrofobia. - puntualizza Ferianthalas, secco - E no, non sono claustrofobico. Solo... beh, non mi piacciono molto i luoghi chiusi, ecco tutto.
- Il che fa di te un claustrofobico. - insiste DarkShield, tetro - E vedo che sei parecchio ferrato anche in altri tipi di fobia. Posso chiedere come mai?
L'elfo incrocia le braccia sul petto, irritato. - Ho solo una cultura, a differenza di qualcun'altro, qui... - punta il dito verso Mohamet.
- E io che c'entro, adesso? - ringhia il mutaforma, snudando i denti. - Vuoi morire, orecchie a punta?
Un secco colpo di tosse ricorda loro dove si trovano e cosa erano venuti a fare. Voltandosi, incrociano lo sguardo perplesso e anche un po' seccato delle tre guardie. Tutte esibiscono un colorito pallido, labbra esangui e un paio di bei buchini sul collo, all'altezza della giugulare, vicino a un grosso succhiotto.
- Ehm... sorvolando su come avete fatto ad entrare... - chiede il più anziano - potremmo sapere esattamente perché siete qui?
DarkShield si schiarisce la voce. - Ehm... sì. Stiamo indagando sulla scomparsa delle principessa Cleofelia, e abbiamo motivo di sospettare che il vostro incidente di quella notte sia in qualche modo collegato.
- Non abbiamo avuto alcun incidente. - sbotta il più anziano, quasi tremando - E' stata una notte come tutte le altre.
- Mmm. E immagino che quei succhiotti ve li siate fatti a vicenda, vero? - commenta distrattamente Bajyna.
- E poi qui dentro c'è puzza di morto... - protesta Mohamet, avvicinandosi al volto di una delle guardie più giovani - Anche addosso a voi. Soprattutto addosso a voi. - ci riflette sopra un secondo, poi si gratta il mento - Vi siete rotolati nei cadaveri?
Le guardie si scambiano un'occhiata, poi il vecchio sospira.

Dieci minuti dopo i nostri eroi sono tornati in strada e si stanno guardando, perplessi.
- Una prostituta vampiro? - chiede Mohamet, dubbioso - E cosa sarebbe?
- Una puttana con la tariffa più alta. - spiega Ferianthalas, acido - E adesso che facciamo? Il fatto che sia stata una vampira non esclude che dietro ci fosse Mors Tua. 
DarkShield sospira, pensieroso. Sembra confuso. - Bah, sono ancora convinto che Mors Tua non c'entri un fico secco con tutta questa storia, ma in effetti non è la prima volta che l'Accademia si sbaglia e mi spedisce chissà dove per niente... oh, beh. Se dovessimo sbagliarci rischieremmo di andare incontro ad una splendida e asettica Morte, un occasione che non posso lasciarmi sfuggire! - mormora tra sé con l'espressione di un pazzo sul volto pallido - Potrebbe essere l'occasione di incontrare finalmente la mia amata! - ridacchia - Qualcuno di voi ha un'idea? Un'idea letale, possibilmente?
- Fammi capire, tu vuoi morire? - chiede Ferianthalas, con gli occhi sgranati.
- Esatto.
- E allora ammazzati, cosa aspetti?
Lui fa spallucce. - La Vera Morte disprezza coloro che non sono attaccati alla vita. Per Lei non esistono neppure. E poi, si sa, in amor vince chi fugge... - gongola il mago, fregandosi le mani ossute.
Gli altri si scambiano un'occhiata perplessa e anche vagamente impaurita. 
- Tu sei completamente pazzo! - mormora l'elfo nero, scuotendo il capo - E noi dovremmo affrontare Mors Tua in queste condizioni? 
- Sentite... - azzarda Bajyna - ...e se Cleofelia si fosse allontanata di sua spontanea volontà?
Gli altri tre rimangono basiti un istante.
- E perché avrebbe dovuto? E' una principessa, maledizione! - sbotta Ferianthalas - C'è persino qualcuno pagato per respirare al posto suo! Perché fuggire da una vita di agi?
- Anch'io sono figlia di un nobile di alto rango e posso assicurarvi che quel genere di vita fa schifo. Cleofelia è in età da marito e ho sentito dire in giro che il Re le stava organizzando un matrimonio.
- Ah sì? E con chi? - domanda DarkShield, nuovamente interessato al mondo dei vivi.
- Non saprei, un certo Conte dell'Est.
- Grigore, per caso?
- Sì, lui.
- Non è stato Mors Tua. - dice il necromante, serio - Ora ne sono sicuro. Non escludo che sappia del piano di Grigore, ma di sicuro non lo ha mandato lui.
Ferianthalas socchiude gli occhi. - Perché dovremmo dar retta ad uno squilibrato?
Lui solleva un sopracciglio. - Dal mio punto di vista gli squilibrati siete voi. Volete affrontare a tutti i costi il Signore delle Tenebre in persona quando vi dico che non c'è lui dietro la scomparsa della principessa?
Mohamet afferra un lembo della tonaca di DarkShield e tira leggermente, per attirare l'attenzione.
- Non ora, fido. I grandi stanno parlando.
- I grandi stanno parlando a vanvera. - commenta Mohamet - Sento un odore qui. Un odore che avevo sentito anche al castello. E va da quella parte. - dice, indicando la strada che si allontana dalla Capitale oltre la porta sud.

COSA FARANNO I NOSTRI EROI, ORA? PARTIRANNO COMUNQUE VERSO IL COVO DI MORS TUA PERCHE', DICIAMOCELO, GLI EROI DOVREBBERO COMBATTERE IL CATTIVO PRINCIPALE E NON UN QUALCHE TIPO DI SFIGATISSIMO CATTIVO SECONDARIO O SEGUIRANNO I SOSPETTI DI DARKSHIELD, IL FIUTO DI MOHAMET E L'INTUITO FEMMINILE DI BAJYNA? QUALE SARA' IL PROSSIMO PASSO NELL'INDAGINE? 

SCEGLIETE VOI!!

E RICORDATE CHE LA SCELTA PUO' SEMBRARE OVVIA, MA NON SI PUO' MAI SAPERE DOVE POSSANO CONDURCI ANCHE LE DECISIONI PIU' FOLLI! QUALUNQUE COSA SCEGLIERETE DI FARE DETERMINERA' LO SVOGLIMENTO DELLA STORIA, NON CI SONO SCELTE GIUSTE O SBAGLIATE (FORSE)!! DOVE ANDRANNO A FINIRE I NOSTRI EROI? LA COLPA SARA' SOLO E SOLTANTO VOSTRA! MUAHAHAH! 

E ORA SOTTO CON I VOTI!!!!




"Ci sarò io dietro a tutto questo? Venite... venite che ne parliamo comodamente a cena..."
 Mors Tua

giovedì 20 settembre 2012

Partenz... ehm... no, scusate... INDAGINI!

Il briefing con Archibald è durato meno del previsto, soprattutto considerata la temporanea infermità di quest'ultimo. La sola vista dell'elfa Bajyna ha provocato nel povero Segretario una ricaduta e la riunione si è conclusa con la consegna di un plico di fogli, una calorosa stretta di mano e un portone sbattuto in faccia.
I quattro hanno aperto il plico, hanno letto il contenuto e poi si sono seriamente domandati se non fosse più salutare fuggire nella notte e non farsi mai più rivedere.
- Sul serio? - chiede Ferianthalas, accovacciato come una gargolla su un muretto di pietra ricoperto di edera che da sulla piazza principale - Sei sicuro che ci sia scritto proprio questo?
DarkShield solleva un sopracciglio sottile e sospira. - Sono un mago. Se non avessi saputo leggere difficilmente mi sarei mai diplomato...
Bajyna fa spallucce. - E allora che problema c'è? Vediamo se ho capito bene: dobbiamo solo viaggiare verso est, superare lo Spacco, penetrare nel Lato Buio, trovare il quartier generale di Mors Tua e liberare la principessa dalle Segrete della Morte da cui nessuno è mai uscito vivo, giusto?
- Solo? - domanda il mago.
- Beh, mi sembra un'impresa piuttosto scontata. - mimimizza lei - E inutile, pure. Oggigiorno noi principesse ci salviamo da sole, lo sapete? Non abbiamo più bisogno di principi, eroi, barbari villosi con l'ascia bipenne e via dicendo. Siamo indipendenti. Oggi siamo noi a salvare qui maschietti mollacchioni e non viceversa.
- Oh, sì, ne ho sentito parlare! - interviene Mohamet con foga ed entusiasmo - Si chiama concimazione! E' una cosa che gli viene alle donne a un certo punto. Non sopportano più che è il maschio che comanda, si concimano e fanno finta che non è più il maschio che comanda!
- Emancipano. - corregge Bajyna con un sospiro - Si dice emancipazione, ma... sì, il concetto è grosso modo quello, a parte il fatto che non facciamo affatto finta. - spiega, con una nota di biasimo nella voce -Sono certa che la principessa Cleofelia ne verrà fuori da sola, ma se la missione è questa mettiamoci il cuore in pace e le gambe in spalla. Prima finiamo e prima potrò tornare al mio soggiorno di bellezza alle Terme di Buratius.
- E andiamo a tuffarci così, come un branco di imbecilli, tra le braccia di Mors Tua? - domanda l'elfo, arricciando il labbro per lo sdegno. Uno sdegno rivolto a nessuno in particolare, ma equamente distribuito ai presenti, al mondo intero e probabilmente anche alla sfera del divino - Sapete quello che si dice in giro su di lui? Che non è un classico Signore del Male, che non segue i cliché e i comportamenti tipici degli altri cattivi. Mors Tua ti sorprende. Se andassimo da lui impreparati finiremmo a fare gli zombie nel suo esercito, datemi retta.
- BLEAH... gli déi mi scampino... - commenta DarkShield, disgustato - Quello che mi turba è un particolare importante che sembra essere sfuggito ai più...
- ... intendi il fatto che non ci sia uno straccio di prova che induca a pensare che il colpevole sia Mors Tua? - lo interrompe Ferianthalas, distratto dal fondoschiena di due nobildonne a passeggio.
- Invero. - conferma DarkShield, grattandosi il mento affilato - Ma non è solo questo. Le guardie alla porta Sud sono state trovate due giorni fa, il mattino dopo la scomparsa della principessa, nel loro gabbiotto, storditi e dissanguati, come se fossero incappati accidentalmente in un raduno di avvocati. A quanto pare nessuno a palazzo ha collegato i due avvenimenti, ma vista l'intelligenza media della nostra nobiltà e il fatto che Storm Brave sia stato licenziato non mi stupisce affatto.
- E anche se fosse? Questo non implica che il colpevole sia qualcun'altro. - insiste l'elfa - Insomma... Mors Tua è l'Araldo del Male, no? Il cattivo è lui. E ha decine di tipi diversi di mostri sotto il suo controllo. Non credo che invocare un paio di vampiri sarebbe un problema...
Mentre discutono i quattro si avviano lungo la strada principale che taglia in due la Capitale, poi piegano verso sud, passano attraverso il quartiere mercantile e si ritrovano alla Porta meridionale.
- ... Ho capito dove vuoi arrivare, stupida elfa ossigenata! - sbotta Ferianthalas, che non ha smesso un secondo di discutere con Bajyna - Quello che dico è che partire per il Lato Buio senza una prova o un piano del cavolo non solo equivarrebbe ad un suicidio, ma probabilmente sarebbe un'inutile sfacchinata! Dobbiamo prima indagare un po' qui in Città. Accertarci che Cleopatra...
- Cleofelia... - tossicchia DarkShield.
- ... che Cleofelia sia stata effettivamente rapita da Mors Tua e solo poi partire per questa estenuante e, vorrei ricordare, non retribuita avventura. Diamine solo a me sembra la cosa più logica da fare? - si guarda intorno, cercando consensi. Mohamet però è intento ad assaggiare alcuni muschi grigi che crescono sulla parete sud delle mura e che, a giudicare dalla sua espressione, devono essere o molto aspri o decisamente disgustosi; Bajyna è entrata automaticamente in modalità Qualunque-Cosa-Tu-Dica-Mi-Interessa-Meno-Delle-Mie-Unghie, tipicamente femminile, e DarkShield sta bussando sonoramente alla porta della guardiola, con la testa del suo bastone.
- Non è stato Mors Tua. - commenta il mago, gelido.
Ferianthalas incrocia le braccia sul petto e solleva un sopracciglio. - Quanta sicurezza. Siamo pieni di certezze in questo gruppo, eh? E cosa te lo fa credere?
- Come ho già detto al Re, sono informazioni riservate. E comunque un rapimento così sottotono è troppo poco teatrale per uno come Mors Tua.
- Ah, sì? E che ne sai tu del suo stile?
- Sono un Negromante, certe cose le devo sapere. Se fosse stato lui il colpevole avrebbe inviato un gigantesco drago zombie fiammeggiante, avrebbe sfondato la parete della camera da letto della principessa e prima di portarla via avrebbe fatto uno o due giri del palazzo ridendo come un ossesso, solo per gongolare.
- Da come lo descrivi sembra uno psicotico...
- Fidati, in confronto a lui uno psicotico è il paradigma dell'equilibrio. E la risata... - rabbrividisce visibilmente - dovresti sentire la risata...
In quel momento un soldato terrorizzato apre di poco l'uscio della guardiola e li scruta con sospetto, soffermandosi per alcuni lunghi ed estenuanti secondi sul corpo di Bajyna.
- Sì? Cosa volete? - sussurra il soldato, visibilmente tremante - Abbiamo da fare, qui, perciò non posso stare a parlare...
- Perdonate... ungh... buon uomo. - borbotta DarkShield, ingoiando lo sdegno - Siamo inviati del Re e dobbiamo interrogarvi su quanto accaduto tre notti fa.
- Notte? Non ricordo nessuna notte! - sbotta l'uomo, sgranando gli occhi in preda al terrore - No, no! Nessuna notte! Sono anni che non ne vedo una. Niente notti e niente donne pallide! E' chiaro? E ora sparite!
La porta si richiude con uno schianto e i quattro si scambiano uno sguardo.

Le guardie non vogliono aprire? Peggio per loro, vorrà dire che ci penserà uno dei nostri eroi a guadagnarsi un ingresso trionfale nella guardiola! Sì, ma... CHI? 

TUTTI LORO HANNO I POTERI E LE POSSIBILITA' PER FARLO, MA CHI SARA' IL "FORTUNATO"?

Votate nei commenti come al solito!!

E ricordate: i signori Stefano, Riccardo, Massimo e Mattia (coloro che hanno fornito i nomi dei nostri quattro eroi) possono suggerire un corso d'azione per il loro personaggio se questi dovesse vincere la competition!



venerdì 14 settembre 2012

Gli Eroi si presentano al Re: Bajyna, l'Ammaliatrice di Uomini

Il segretario del Re si riprende per primo dallo shock. C'è abituato, in fondo, agli shock. Non è per niente facile essere il Segretario Particolare del Re in un regno di imbecilli integrali.
- Ehm... sì, giusto. - tossicchia - Sire, vi presento la duchessa delle Torri d'Avorio, la cui bellezza indescrivibile ha provocato indirettamente la morte per crepacuore di decine di poeti che hanno cercato invano di descriverla. Ragione per cui il nostro Bardo si è categoricamente rifiutato di essere qui, oggi.
- Wow! - fa il Re con gli occhi spalancati e la bocca aperta, evidentemente poco interessato al lato poetico della questione - Sì, sì, vedo, caro Archie. Vedo proprio.
L'elfa ha da poco superato il secolo e se fosse umana avrebbe a malapena vent'anni. La sua bellezza va oltre ogni scala di valutazione e una meravigliosa cascata di riccioli biondi le ricade lungo le spalle. Un'acconciatura perfetta e senza un difetto, curata in modo maniacale, che incornicia un volto sognante e due  occhi blu intenso, grandi e obliqui.
Indossa un'armatura elfica, anche se definirla "armatura" potrebbe essere un'esagerazione, visto che il metallo complessivo contenuto in essa potrebbe a malapena comporre una scatoletta di tonno da 60g. E' tristemente noto, tuttavia, che nei mondi fantasy gli uomini sono ricoperti di acciaio come la cucina di un ristorante, mentre le donne sono praticamente nude, decorate qua e là con degli sbuffi di metallo collocati in punti che obiettivamente non necessitano di alcuna protezione e che invece lasciano scoperti la pancia, il petto, il collo, le gambe e le braccia. In pratica ogni punto vulnerabile del corpo a parte i capezzoli e le parti intime.
Pertanto l'armatura dell'elfa protegge ben poco, ma quantomeno incontra il gradimento di tutti i presenti in sala. E questo perché ci sono solo uomini. Se ci fossero donne sarebbe un guaio, perché le donne reagiscono sempre MOLTO MALE alla presenza di Bajyna.
- Vedo che portate uno stocco alla cintola... - osserva il Re, grattandosi il mento barbuto - siete stata educata nell'arte della guerra, per caso?
Mentre Bajyna risponde che sì, in effetti hanno tentato di educarla a combattere ma con scarsi risultati, tant'è che sia con la spada che con l'arco è una frana totale, il sovrano si volta verso Archibald e lo afferra nuovamente per una manica.
- Ma è INAUDITO! Una guerriera! Le donne dovrebbero stare in cucina a fare la calzetta!
- Ehm... volete dire a cucinare, sire.
Il sovrano rabbrividisce - No, no, per carità. Per quello c'è la cuoca, Archie. Ricordi la mia povera moglie? Cucinava così male che abbiamo perso tre assaggiatori reali prima di capire che non era in atto alcun complotto per assassinarmi... - sospira - no, no. La donna deve stare in cucina a fare la calzetta o qualsiasi cosa voglia fare. Purché non sia cucinare. - poi si volge nuovamente verso l'elfa, che sta attendendo i comodi del Re arricciandosi ossessivamente un boccolo con il dito indice.
- Quindi abbiamo un tiratore scelto esperto in muratura e intonaci, un negromante 2.0 e un mutaforma permaloso e lievemente ritarda... - un ringhio basso e sommesso della tigre lo spinge ad interrompersi - ehm... volevo dire... un mutaforma un po'... speciale. - tossicchia, a disagio - Qual'è la vostra peculiarità, milady?
Lei fa spallucce e sospira - Sono bellissima. - dice, come se non potesse farci niente.
Nella sala scende il gelo. - Prego?
- Bella. Sono incredibilmente attraente e gli uomini farebbero qualsiasi cosa per me.
Il Re aggrotta le sopracciglia, scettico. - Scusatemi milady, ma con tutta la buona volontà mi sembra veramente difficile credervi. D'accordo, siete molto piacente, ma fare addirittura qualsiasi cosa come dei pupazzi senza cervello io proprio non...
- Vorrei essere la vostra regina. - lo interrompe l'elfa, annoiata - Sposatemi.
Una strana vibrazione attraversa l'aria. Archibald fa appena in tempo ad aprire la bocca per ridere che con suo estremo orrore il Re si tuffa dal trono con un triplo carpiato e atterra ai piedi di Bajyna con uno dei suoi anelli in mano.
- Questo è per te, mia diletta. - sussurra languido, mentre infila il gioiello all'anulare della fanciulla - Dovrai accontentarti del Sigillo Reale per ora, ma manderò immediatamente Archie dal gioielliere per farti avere un diamante grosso quanto la sua testa! E' il minimo che possa fare per il nostro fidanzamento!
La mascella del Segretario cade rumorosamente al suolo. - Ma... ma... si... si... sire! Lei non può... voi non potete...! - balbetta, completamente in preda al panico. Ebbene sì, anche i Segretari Particolari del Re hanno un punto di rottura, una situazione che li lascia in uno stato di shock da cui non riescono a riemergere.
- Cos'è che non potrei fare, Archie? - ringhia il sovrano, minaccioso - Sono il Re, dannazione. La mia parola dovrebbe essere Legge, qui. Ho deciso che l'elfa Bajyna diventerà mia sposa e quindi Regina...
- ... e che avrà metà del Regno. - aggiunge distrattamente lei.
- ... e che avrà metà del Regno. - fa eco lui, serio.
- Anzi no, meglio tutto. Lo trasformeremo in un impero e io sarò l'Imperatrice Suprema. E tutti gli uomini dovranno indossare le mutande sulla testa, pena la morte. - continua a sciorinare l'elfa.
Il Re la fissa con amore e scocca un'occhiataccia malevola ad Archibald. - Sentito, farabutto che non sei altro? Corri a prendere le carte, l'Imperatrice Suprema ha appena finito di deliberare!
L'istante dopo due soldati fanno portare via il Segretario in barella, pallido come un cencio e con la schiuma alla bocca.
- Desiderate altro, mia Imperatrice? - chiede l'ex-Re, mellifluo.
- No, grazie. Era solo un esempio, non voglio affatto essere la sovrana di questo posto. Governare è terribilmente noioso. Il Regno è vostro. E' tutto com'era prima, sire. Capite?
La strana vibrazione percorre nuovamente l'aria e il Re s'irrigidisce. Tutti i maschi della sala la avvertono. E' una strana sensazione, come quella che si prova dopo essere sopravvissuti ad una gragnuola di frecce. Sai che mentre correvi urlando come un pazzo hai probabilmente rischiato di essere colpito, ma sei stranamente illeso. Agitato, illeso e vagamente euforico.
- Io... ecco... che mi è successo? Dov'è Archie?
- Dal medico, sire. - spiega DarkShield - Il potere della signorina gli ha scosso un po' i nervi.
- Potere? quale potere? - sbotta il Re, avvampando di vergogna - Io non ricordo nulla.
Bajyna solleva un sopracciglio, divertita. - Davvero? Non ricordo che tra gli effetti collaterali ci fosse l'amnesia...
- Bah, non importa! - ruggisce il sovrano, arrampicandosi nuovamente sul trono - Oramai è deciso. Nonostante nutra ancora parecchie riserve su ciascuno di voi non posso che conferirvi la missione e sperare che riusciate a riportarmi mia figlia sana e salva prima che questo posto diventi una succursale del Regno dei Nani. - sbuffa, ormai totalmente in preda all'imbarazzo - E ora andate! Non appena si sarà ripreso, Archibald vi consegnerà il fascicolo della missione con tutte le informazioni che dovete conoscere. Lasciatemi solo, ho un terribile mal di testa!
- Ecco... quello è un effetto collaterale. - sorride Bajyna, voltandosi e ancheggiando sinuosamente verso la porta.
DarkShield attende che l'elfa si sia allontanata, poi mormora: - Ecco, questo potrebbe essere un problema... una donna che detiene il potere assoluto sugli uomini? Tutt'a un tratto le budella e i cadaveri resuscitati non mi sembrano più tanto male...
Ferianthalas e la tigre si scambiano un'occhiata preoccupata, poi l'elfo solleva un sopracciglio.
- Comunque potresti anche tornare umano, coso. - borbotta - Metti inquietudine conciato così...
- GROWL!!


Nel prossimo episodio della Tasca Forza: La Partenza!




Bajyna, poco prima che entrasse in possesso della Permanente del Potere

martedì 11 settembre 2012

ANNUNCIO IMPORTANTE!!!

Udite udite!

Il Bardo Doloroso è alla ricerca di collaboratori!! Se avete una passione febbrile come il genere fantasy, i fumetti, la fantascienza, i film, la musica o quello che vi pare... contattatemi su questa bacheca o sul mio profilo Facebook:

L'inutile profilo Facebook del Bardo Stagista

Potrete contribuire a espandere i contenuti del Bardo Doloroso e potreste diventare una vera e propria personalità del Regno! E poi non preoccupatevi, non vi sarà richiesto impegno costante, ma solo saltuario, secondo i vostri tempi! SE VOLETE UNO SPAZIO MA NON AVETE TEMPO DI SEGUIRNE UNO INTERAMENTE VOSTRO, QUESTO E' QUELLO CHE VI SERVE!!

Via aspetto con Ansia! Ma non metteteci troppo, perché verso sera Ansia ha da fare e poi rimango ad aspettare da solo!


Gli Eroi si presentano al Re: Mohamet Al, il Trasformista!

Il selvaggio si fa avanti, agghindato solamente con un tanga leopardato di dubbio gusto, coprente come la carta di una caramella ma comunque dotato della barbarica pelliccia d'ordinanza. E' muscoloso e imponente, ma avanza ciondolando come un alcolista al suo settimo giro di gin. Al collo sbatacchia un groviglio di amuleti d'ogni genere: d'osso, di pietra, di legno e di altri materiali di cui taciamo l'origine per rispetto ai nostri lettori più sensibili, così come eviteremo di menzionare l'odore pungente che lo accompagna ad ogni passo.
Mohamet Al si avvicina al trono, sbadiglia vistosamente e infine, per completare le formalità contenute nel suo personale e, ahimé, molto limitato galateo, si regala una poderosa e soddisfacente grattata alla chiappa destra.
- Vostra Realtà! - esclama dopo un lungo attimo di intensa riflessione, quasi a voler cercare le giuste parole
 - Ho venuto a cedere il mio muscolo in cambio di cibo e proteggenza agli animali selvatici!
Il Re, che era rimasto a bocca aperta già alla fase dello sbadiglio, si riscuote per un attimo. - Sei venuto a cedere COSA?! - poi si volge repentinamente verso Archiebald - Di' un po', sei rincretinito del tutto, per caso? Ti chiedo una Tasca Forza eccezionale per liberare la mia povera figlia e tu mi porti qui un volgare accattone?
Archibald solleva un dito. - Sarà anche volgare, sire, ma di sicuro non è un accattone. Almeno non è quella la sua professione principale. E' molto più potente e ineffabile di quanto possiate immaginare!
Il Re scruta a lungo il volto del druido, mentre quello rumina lentamente uno stelo d'erba che ha tirato fuori da chissà dove.
- Beh... ineffabile è ineffabile, te lo concedo. Sfido chiunque a capire cosa possa avere di speciale un tizio simile...
- Costui è un trasformista, sire. Un mutaforma. Un uomo capace di...
- Sì, sì, frena. Maledizione quanto sei pedante, oggi! La parola "mutaforma" è già di per sé abbastanza chiara, no? Se mi avessi detto che era un "mangiamutande" sarebbe stato chiaro uguale.
- Ehm... sì, sire. Ad ogni modo, il giovane Mohamet è cresciuto tra le belve, nelle terre selvagge. Egli può comunicare con gli animali, proprio come Tarzan.
- E chi diavolo è questo Tarzan?
- Come chi è? E' il vostro fidato ammaestratore di draghi, Jon Tarzan! E' con noi da dieci anni, ormai! - esclama Archibald, scandalizzato.
- Abbiamo dei draghi!? - sobbalza il Re, lisciandosi la barba.
- No, ma se li avessimo lui saprebbe parlarci. E dovreste vedere come ha convinto i topi della cantina a smettere di mangiare il formaggio tramite l'uso dell'oratoria post-esistenzialista di Von Ubermann...
Il Re sospira. - Rimaniamo sul tema principale, credo sia meglio. - poi apostrofa il druido con la durezza tipica degli scettici. - Tu, Moammetal, o come diavolo ti chiami! Per affidare a te l'incarico di salvare la mia adorata figlia ho bisogno che prima mi mostri cosa sai fare...
Il sorriso del druido si allarga di botto, speranzoso.
- ... possibilmente qualcosa che non comporti l'utilizzo delle chiappe. - conclude il sovrano.
Il sorriso del druido si spegne di botto, deluso. Si porta lentamente una mano alla nuca e inizia a grattarsi, stringendo intensamente le palpebre. Ci vuole un po' prima di convincere il medico di corte che non sta avendo una sincope ma sta solamente pensando.
Dopo alcuni minuti di inusitato tedio, Ferianthalas raggiunge il druido e gli poggia una mano sulla spalla, scrollandolo. - Guarda che vuole solo che ti trasformi. - sbotta, scrutandolo con il consueto disprezzo - Possibilmente entro oggi. Devo sapere se non se ne fa niente, nel pomeriggio lavoro in cantiere...
Il negromante solleva gli occhi al cielo e prende un profondo respiro. - Non turbarlo. - dice, in tono comprensivo - Le menti semplici hanno bisogno di tempi lunghi per metabolizzare la trama del reale.
L'elfo nero fa spallucce. - Sarà come dici, ma a me sembra un semplice ritardato.
DarkShield si acciglia e gli scocca un'occhiata, confuso. - E io che ho detto, scusa?
Mentre questo gradevole siparietto si svolge, Mohamet Al svela uno dei lati meno conosciuti e tuttavia più significativi della sua personalità. Vivere a contatto con le belve ti rende poco pronto ad affrontare cose come il sarcasmo e il civilizzato disprezzo. In natura se qualcuno si mostra tuo nemico ci sono solo due alternative. O te o lui.
Il druido si volta lentamente verso di loro, ringhiando. Sarà pure un'anima semplice ma capisce quando qualcuno ce l'ha con lui. Lo capisce ed è pronto. I suoi denti si sono già allungati di diversi centimetri oltre il limite imposto dalla convenzione di Gassarl, gli occhi gialli sono fissi sulle sue prede e una fitta peluria arancione, bianca e nera inizia a crescere a tutta velocità sulla sua pelle, come in quelle pubblicità dei fertilizzanti della Gilda dei Maghi.
Nel giro di pochi istanti DarkShield e Ferianthalas si trovano a fissare negli occhi un raro esemplare di tigre gigante di Bel-Rabasi, quattro metri di druido permalosissimo, incazzato nero e con un alito che sa del loro immediato futuro: cioè di morte.
La tigre ruggisce a pochi centimetri dal volto di DarkShield, sollevandogli i capelli e provocandogli una fitta di nausea. Il negromante si massaggia la radice del naso con due dita, per placare il mal di testa.
- Oh, déi, datemi un po' di tregua, maledizione...
Ferianthalas non perde tempo e balza indietro, estrae l'arco e incocca tre frecce. 
...
Sì, proprio tre. Lo so è fisicamente improbabile ma la fantasy è fantasy. La tigre si volge verso di lui con sguardo omicida e inizia a corrergli incontro ruggendo. A quel punto Ferianthalas scocca, ma a dispetto del peso il gigantesco felino schiva facilmente i colpi con uno scarto improvviso e si prepara a balzare sull'ardito elfo per sgranocchiare le sue poco invitanti ossa.
- Niente armi al cospetto del Re! Niente armi al cospetto del Re! - strilla Archibald, disperato, riparandosi dietro al trono e... ehm... al suo Re. Il segretario fa un cenno alle guardie della sala, le quali rispondono con un cenno ancor più significativo e rimangono ferme dove si trovano. Una belva feroce di quattro metri e sei quintali non rientra negli obblighi contrattuali.
Proprio mentre la tigre si stacca dal suolo e Ferianthalas incocca un'altra freccia, un muro di forza investe l'animale, schiantandolo contro una colonna di granito e strappandogli un brontolio di dolore. - Tsk. - borbotta DarkShield, stupito - Non pensavo fosse così duro, l'amico. 
Ma Mohamet è tutt'altro che vinto, si solleva sulle quattro zampe e ruggisce così forte da far tremare lo stomaco di tutti i presenti. Ferianthalas e DarkShield si scambiano un'occhiata d'intesa e iniziano a girargli intorno, per prenderlo sui fianchi. In quel momento, però, una voce acuta e vibrante risuona per tutta la sala, congelando i cuori dei maschi presenti, bestie incluse.
- ORA BASTA!! - urla l'elfa, stizzita - Questa presentazione sta andando troppo per le lunghe, mi pare. Quando vogliamo arrivare al punto in cui vengono enunciate tutte le mie favolose qualità? E poi basta correre! Tutto il vostro sudore sta aumentando l'umidità della stanza e mi s'increspano i capelli!
La tigre prova a ringhiare qualcosa del tipo: Ehi, bella, datti una calmata. Questo è il mio momento di gloria, perché me lo vuoi rovinare? Ma il risultato è un po' patetico e gli riesce di emettere solo un debole e ben poco minaccioso pigolio.
- Zitto micio! - ordina l'elfa - Vieni qui subito!
La tigre si vede costretta ad obbedire, suo malgrado. La raggiunge trotterellando e lei inizia a grattarle distrattamente il collo. Nella sala inizia a rimbombare il rumore assordante delle fusa, ed è talmente potente che sembra che un elicottero abbia perso il controllo dentro il palazzo.
- Ma... ma come diavolo ha fatto? - sussurra il Re, scendendo lentamente dallo schienale del trono.
L'elfa, che ha un ottimo udito come tutti gli elfi, fa spallucce. - Un maschio è sempre un maschio... - dice - anche se pesa sei quintali.

PROSSIMA PUNTATA: BAJYNA, L'AMMALIATRICE DI UOMINI!


Mohamet Al

venerdì 7 settembre 2012

Gli Eroi si presentano al Re: DarkShield, il Negromante!

Un mago sui trent'anni si fa avanti strascicando la veste. E' pallido, ha due occhiaie da paura e la tipica faccia da aspirante dominatore del mondo. Sapete, quella che di solito hanno quei tizi che combattono il male solo per ripicca, per vendicarsi del fatto che qualcun altro sta già seduto sulla loro sedia. Stringe un bastone dritto, nero e pieno di lame e barbigli affilati come rasoi, con cui batte solennemente il tempo del proprio incedere.
- Maestà. - sospira, con voce profonda - Sono qui in quanto inviato dell'Alta Scuola di Magia di Demordia. Vengo a porgere i miei... urgh... servigi per il... aah... bene della corona e della... ehm... principessa.
Il Re solleva un sopracciglio, perplesso.
- Qualcosa non va?
- Non preoccupatevi, sire. Mi coglie sempre la nausea quando dico cazza... ahem... quando discorro con gente del vostro calibro.
- Ah, bene. E' normale. Noi re tendiamo a fare questo effetto - lo tranquillizza il sovrano con un sorriso, poi si china nuovamente verso Archibald con aria seria.
- Senti un po', ma l'Accademia di Demordia non pasticciava con i morti e tutte quelle cose proibite dalla legge? Non l'avevamo fatta chiudere?
- Ehm... sì, Sire, in effetti era partita un'ordinanza, ma l'inviato è tornato indietro dicendo che la scuola declinava cortesemente il nostro invito a chiudere.
- Ma... ma è inaudito! - sbotta il Re sottovoce - Un inviato del Re è la voce del regno! Non può cedere così facilmente alle prepotenze di un gruppo di necro-babbei da strapazzo! Dov'è quel disgraziato, ora?
Archibald tossicchia, a disagio, lanciando occhiate preoccupate al mago. - L'ultima volta che l'ho visto, qualche mese fa, stava divorando il polpaccio di una guardia alla Porta Sud e Storm Brave stava per recidergli la testa con la spada. Brutta gente questi necromanti. Oh, ma non dovete preoccuparvi, sire, mi hanno detto che questo qui è diverso.
- Diverso? In che senso? Mi sembra sempre lugubre, ampolloso e minaccioso come tutti i suoi simili...
- Sì, sì, quello c'è, ma niente negromanzia classica, morti resuscitati ed effettacci splatter. Questo qui è un maestro nell'uso dei campi di forza!
- Non cercare di farmi fesso, Archie. Non ci serve un contadino, ma un guerriero. A chi vuoi che interessi quali campi sa coltivare?
Il segretario sospira. - Campi di forza, maestà. Una particolare forma di magia che crea sovrapposizioni del tessuto di più universi, modificando la struttura fondamentale dell'etere stesso.
- In soldoni?
- Crea muri invisibili.
- Oh! Interessante! - sbotta il Re, sobbalzando sul trono - Incredibilmente interessante! Anche se, ovviamente, non mi sovviene alcun utilizzo pratico di questa abilità, in questo momento. Diamine, che se ne fa uno di un muro invisibile? Se tutte le case fossero costruite così non avremmo più un briciolo di privacy! Però bravo, DarkShield, sono certo che sarete il vanto della vostra scuola!
Smorfie di evidente sofferenza attraversano il volto del mago, accompagnate da un'impercettibile velatura di rabbia.
- Quel branco di accademici burocrati fissati con le viscere non può interessarmi di meno, sire, con tutto il dovuto rispetto. - ringhia - Io venero la Morte in quanto tale. E la Morte è assenza di vita. E' pulita, asettica, luminosa! Tutti quei cadaveri putrescenti... tutto quel pus, quegli arti mozzati... occhi fuori dalle orbite, interiora in giro per le stanze come festoni... BLEAH! - fa una smorfia schifata - Per gli déi, c'é un limite a tutto! Un po' di buon gusto, maledizione! - tuona.
Il Re e Archie si scambiano un'occhiata.
- Quella è vecchia necromanzia! La necromanzia del futuro è più pulita, ecosostenibile, elegante... da gentiluomini, insomma. - continua il mago, infervorato - Va bene il look cimiteriale, ma un uomo non può andare in giro per una città civile puzzando di cadavere a un miglio! Per questo uso i campi di forza, oltre a proteggermi dal tanfo dell'Accademia fanno quasi tutto quello che fanno i servitori morti e sono puliti e discreti. - sorride, soddisfatto. Un sorriso che fa scorrere un brivido lungo la schiena di più di una persona, nella sala - E soprattutto sono asettici e privi di qualsivoglia forma di vita. Insomma, sono perfetti.
- Ehm... sì, messer DarkShield. Certo. - borbotta il Re, cauto come un bambino con la varicella in una vasca piena di cobra.
- Maestro, prego.
- Err... sì, giusto. Maestro. Cosa vi spinge dunque a lanciarvi in questa avventurosa cerca?
L'espressione ancora in estasi del mago ritorna lentamente alla sua forma originale, quel mix di noia e sdegno che caratterizza spesso i maghi neri. - Diciamo che abbiamo motivo di credere che la scomparsa di vostra figlia abbia a che fare con una vecchia conoscenza dell'Accademia e sono stato inviato ad accertarmene.
Il Re balza quasi in piedi per la sorpresa. - COSA?! Parlate, ditemi tutto ciò che sapete!
- Non sono autorizzato, sire, mi spiace. Statuto dei necromanti, pagina 55, paragrafo 4, comma 2. Lasci che le dica, tuttavia, che per quanto sarei più che felice se trovassimo sua figlia ormai svuotata dalla disgustosa scintilla della vita, farò di tutto per consegnargliela ancora... urgh... difettosa.
- Difettosa?
- Sì, viva e tutto il resto.
- Oh. Sì, bene. Viva sarà più che sufficiente.
Il mago fa un inchino e indietreggia, rientrando nel gruppo. Nel farlo pesta "accidentalmente" la coda del furetto che già si stava avvicinando per salire nuovamente sulle sue spalle. L'animaletto lancia un grido e si trasforma rapidamente nell'umano seminudo di prima.
- Auuuu! Guarda dove metti le zampe, porca miseria! - sbotta, massaggiandosi il sedere.
- Oh, ti ho fatto male? - il mago si sporge dall'alto con un'occhiata preoccupata e materna.
- Certo che mi hai fatto male, mi hai pestato la coda!
Il mago sorride tra sé, soddisfatto. - Bene.
- Ehm... beh, - dice Archibald, schiarendosi la voce - visto che ci siamo, si faccia avanti... ehm... Mohamet Al, impareggiabile maestro della trasformazione animale e Signore delle Lande Selvagge!

PROSSIMA PUNTATA: MOHAMET AL, IL TRASFORMISTA!


DarkShield

martedì 4 settembre 2012

Gli Eroi si presentano al Re: Ferianthalas dall'Occhio di Falco!

- Fammi capire, Archibald... - mormora il Re, grattandosi la barba - tutta quella pompa magna, la Grande Chiamata... e si sono presentati solo questi quattro?
- Ehm... sì, sire. A quanto pare la vecchia storia della gloria e dell'onore non attira più abbastanza gonzi... ehm... volevo dire "eroi".
Il Re sospira, sconfortato. - E sia, allora. La situazione è grave e non c'è tempo per fare gli schizzinosi. Introduci gli aspiranti eroi al mio cospetto.
Archibald si schiarisce la voce e fa entrare due elfi, un maschio dalla pelle scura e una femmina ASSOLUTAMENTE STUPENDA, un umano in costume semi-adamitico e un altro impaludato in una veste così dark che il buio stesso la usa per mettere paura a suo figlio quando fa i capricci.
Tutti sembrano sapere il fatto loro. 
Sembrano.
Il Re guarda i quattro, i quattro guardano il Re.
Silenzio.
- Vi presento i quattro eroi, sire! - tuona Archibald, cercando di mettere un po' di epica solennità in un momento altrimenti molto imbarazzante. - Si faccia avanti Ferianthalas, il micidiale elfo delle profondità della terra!
L'elfo, smunto e secco come tutti quelli della sua specie, getta un'occhiata sprezzante a tutti e mentre si fa avanti compie anche una breve deviazione per disprezzare anche le due guardie ai piedi del trono. Non dice niente. Ti guarda e ti disprezza.
E basta.
- Sire... - dice dopo lunghi istanti di silenzio, quando si rende conto che senza salutare il Re non si va avanti.
Il sovrano si inclina verso il Segretario, senza mai staccare gli occhi dall'elfo.
- Ma... è nero.
- Acuto spirito d'osservazione, maestà.
- Gli elfi non sono biondi, diafani, vegani e tutto il resto?
- Quelli dei boschi sì, sire. Ma questi sono cresciuti nelle profondità della terra. E prima che me lo facciate notare... sì, a rigor di logica millenni di evoluzione sotterranea avrebbero dovuto produrre elfi albini e praticamente ciechi. Questo è nero ed è un occhio di falco. - sospira - Purtroppo la logica nei mondi fantasy non è neppure una caratteristica che si tira con i dadi.
- Non capisco di che parli.
- Non importa, sire.
- Ma ce l'ha il permesso di soggiorno, almeno?
- Sì, sire. Faceva il muratore per una ditta della Capitale, ma è sprecato. Se la cava molto meglio con l'arco che con la cazzuola.
Il Re si gratta la barba, pensieroso, poi si rivolge a Ferianthalas, squadrandolo di sottecchi.
- Di' un po'... è vero quello che si dice in giro di voi elfi neri?
- Non capisco. Che si dice in giro?
- Ma sì, quella storia delle parti intime abnormi... lo sai no? - tentenna il sovrano, abbassando la voce.
- Ah, volete dire come quella storia della musica nel sangue e della bravura nella corsa?
- Ecco, sì.
- Tutte balle, per fortuna.
- Per fortuna?
- Certo. Se hai un pene enorme piaci alle femmine, se piaci alle femmine ti sposi presto, e se ti sposi presto...
- Muori prima. - conclude Archibald, annuendo. - Ho studiato un po' di cultura degli elfi neri, sire. Sono una società matriarcale e le femmine sono un po'... ecco... violente. Pare che quando si accoppiano...
- Sì, sì, taglia la lezione di antropologia, per favore - sbotta il re - devo capire se questo qui ha la stoffa per andare a cercare mia figlia, non scrivere una tesi sulle sue abitudini sessuali. - poi si rivolge a Ferianthalas - Ehi tu, elfo! Perché sei qui, oggi?
L'altro solleva un sopracciglio, perplesso, poi guarda indietro verso gli altri, cercando sostegno. Non ne trova. L'elfa si sta limando le unghie, fischiettando, il mago sembra distratto da un fastidioso furetto che gli corre tutt'attorno al collo come una furia e l'umano semi-nudo... beh... è il furetto.
- Non mi avevate chiamato voi? Voglio dire... io ho risposto ad un annuncio. Che ne so del perché sono qui, oggi?
- Beh, sì. Era per dire. - spiega il Re - Quello che intendevo è... cosa ti ha spinto a venire? Credi di avere le qualità che servono a salvare mia figlia?
- Ho un arco, una faretra piena e niente da perdere. - ringhia lui.
Il suo tono cool fa rabbrividire anche i veterani più scafati presenti nella stanza. Non c'è che dire, per essere creature che pesano sì e no cinquanta chili, gli elfi di tutte le razze sono tremendamente fighi e sanno come impressionare un auditorio.
- Wow. - dice il Re, soddisfatto - Beh... è più di quanto ti avremmo fornito noi, in ogni caso. Va', dunque, Ferianthalas. Va' con la mia benedizione e riporta indietro Cleofelia.
- Chi?
- Cleofelia, mia figlia!
- Oh. Giusto. E' la tizia che dobbiamo salvare. Bene.
L'elfo fa qualche passo indietro e torna nel gruppo, scoccando a destra e a manca occhiate arroganti. Occhiate ESTREMAMENTE arroganti.
- Bene, Archie. - fa il Re - Chi è il prossimo?
- Si faccia avanti il mago DarkShield, dall'oscura accademia di Demordia, nell'est...

PROSEGUE NEL PROSSIMO POST CON: DARKSHIELD, IL MAGO!




Ferianthalas