domenica 6 luglio 2014

Le Recensioni nella Sfera: Prequel, un webcomic di Kazerad



Bentrovati, generosi pagatori di tasse altrimenti noti come sudditi. E' molto che non vi delizio con il mio saccente sarcasmo, ma ciò è principalmente dovuto all'ingiustificabile apatia estiva del Bardo, che ancora una volta si mostra per quello che è in realtà: un inguaribile fannullone.
Grazie agli Dèi c'è Clara, qui, a mandare avanti la baracca. Se non fosse per lei potremmo anche chiudere bottega, come io ho già più volte suggerito al Re. Invano, purtroppo.
Questa volta la nostra specialista in recensioni ha scovato un webcomic (o uebcomic, che dir si voglia) molto particolare. Si tratta di Prequel (or Making a Cat Cry), una storia interattiva ambientata nell'universo di The Elder Scrolls: Oblivion. La storia è piuttosto particolare e molto, molto divertente, tant'è che ho colpevolmente saltato due consigli di guerra giocandoci sulla sfera magica. Vi lascio alla recensione di Clara, allora, come sempre raccontata tramite le spassose avventure delle nostre amiche streghette di Toadstone.
Dedicatevi fiduciosi a questo momento di elevazione culturale, prima di tornare alle vostre meritate vite di scavafossi. Io andrò a farmi un Mojito nanico.

Vostro alticcio ma sempre pungente,

Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re


di Clara

Quella notte, la piccola radura nella foresta di Toadstone era molto silenziosa. Naturalmente, questo era vero solo se si escludevano le cicale che frinivano, i ranocchi che gracidavano, gli animaletti che zampettavano nel sottobosco, i richiami degli uccelli notturni. Si poteva anche dire che la radura fosse piuttosto rumorosa.
Ma il silenzio è spesso un concetto relativo, e per Agatha, che proprio in quel momento si stava facendo strada fino al piccolo spiazzo illuminato dalla luna, "silenziosa" significava priva di urla. Come al solito, Amelia e Petronilla non erano ancora arrivate. Aveva il tempo di prepararsi psicologicamente a qualsiasi cosa stesse per succedere.
Non era come se fosse stata costretta a partecipare a quella storia della Congrega Oscura di Toadstone. No, certo che no. Non era come se Amelia una mattina si fosse improvvisamente presentata a casa sua, tirandola giù dal letto, per annunciare che avrebbero intrapreso le tenebrose arti della stregoneria. E di sicuro non era come se avesse tenuto il broncio ad Agatha fino a quando l'altra aveva ceduto per sfinimento. Almeno, non secondo Amelia, che dimostrava problemi di memoria ogni volta che l'argomento entrava in discussione.
In fondo, però, non era così male. L'unica cosa che si avvicinasse ad una vera magia era quella strana sfera di cristallo, ed a parte l'occasionale mal di testa per comprendere le storie che mostrava, pareva piuttosto innocua.
La sfera in questione scivolò fuori dalla bisaccia che Agatha aveva posato sull'erba e rotolò per qualche metro sul soffice tappeto erboso, andando a sbattere contro un sasso. La ragazza sospirò e si chinò a riprenderla. In quel momento il globo si illuminò e immagini iniziarono a formarsi al suo interno, disegni vivacemente colorati circondati da stringhe di parole fluttuanti.
Agatha rifletté che probabilmente era il momento opportuno per allontanarsi dalla sfera. Amelia e Petronilla sarebbero state lì a momenti, e le regole della congrega imponevano di non usare gli strumenti magici (o l'unico strumento magico) da sole, a meno che non si fosse il capo della congrega (cioè Amelia) o in posizione di ricattare il sopracitato capo (cioè Petronilla). Pensò inoltre che la sfera aveva una sadica tendenza a mostrare storie incompiute, o vagamente traumatizzanti.
Nel tempo che impiegò a pensare tutto questo, si era già seduta a terra, con lo sguardo perso nelle profondità del cristallo e delle sue visioni.

...

Quella notte Amelia era di ottimo umore. Era riuscita a liberarsi di Petronilla tramite un'astuta tecnica che coinvolgeva una giornata di lavoro pesante, una tazza di latte aromatizzato alla valeriana, uno strategico riposizionamento dei letti, ed un paio di travi alle finestre. Non si poteva mai esagerare, con una creatura così infida e malefica come sua sorella. La ragazza trotterellò soddisfatta fino alla radura, poi si fermò di colpo. Di fronte a lei, Agatha stava raggomitolata sul prato. Amelia si affrettò a sedersi accanto alla ragazza, scuotendola delicatamente.
-Ehi, Agatha?-
Ne ricavò un mugolio indefinito che non era di grande aiuto nello stabilire se l'altra stesse bene. Amelia prese in considerazione l'idea di versarle addosso l'acqua per il tè per aiutarla a riprendersi dallo shock, ma si accorse della sfera che giaceva a poca distanza, scintillando debolmente.
- Agatha!- esclamò oltraggiata:- Hai guardato nella sfera! Senza aspettarmi!-
- Lo hai fatto anche tu la volta scorsa.- puntualizzò l'amica, rimettendosi a sedere e strofinandosi gli occhi leggermente arrossati.
- Io sono la strega capo.- precisò Amelia:- Visto che è la prima volta, e che sei sempre stata un fedele membro della Congrega Oscura, per questa volta posso soprassedere.-
Anche perché in caso di un'espulsione la Congrega avrebbe perso un terzo dei suoi membri.
- Allora, che cosa hai visto?-
Agatha esitò per qualche secondo, tentando di rimettere in ordine le idee. Cominciò:- E' difficile da spiegare. Era una storia, ma era diversa dalle altre che la sfera ci ha fatto vedere finora. Pare che si trattasse di una storia interattiva.-
- Oh cielo, è terribile!-
- Perché?-
- E' quello che ha detto quel venditore ambulante a proposito di Petronilla un paio di settimane fa! Se la malattia si è diffusa a contagiare anche le storie, è più grave del previsto.-
Ci fu una pausa, poi Agatha suggerì:- Non intendi iperattiva, vero?-
Amelia rifletté per un attimo prima di ammettere:- Forse sì.-
- Comunque, la storia si intitola "Prequel" e parla di una Khajit...-
- Una cosa?- interruppe l'amica.
- E' una razza che esiste nel mondo della storia. Si tratta di uomini-gatto.- spiegò Agatha:- Stavo dicendo, una khajit che giunge a Cyrodiil per iniziare una nuova vita. Si sceglie un nome, Katia Malagan, e tenta di lasciarsi alle spalle un passato di alcolismo e fallimenti.-
Amelia roteò gli occhi e fece una smorfia:- Oh, una di quelle storie. Quelle che ti insegnano che lottando ed impegnandoti puoi migliorare te stesso e la tua condizione, e che se ti impegni abbastanza puoi rimediare ai tuoi errori e...- si interruppe, vedendo l'espressione di Agatha farsi via via più cupa.
- Non è così?- suggerì speranzosa.
- Non proprio. Vedi, il punto è che Katia è... molto, molto, molto sfortunata. E con seri problemi di autostima. E con una tendenza a prendere pessime decisioni. E con una tolleranza praticamente nulla all'alcol, ma un passato da alcolista.-
- Oh.-
- Già, oh.-
- Beh, non può essere così male, no? Se è la protagonista qualcosa deve pur andarle bene.-
- In effetti ci sono dei momenti in cui sembra che le cose stiano girando per il verso giusto.- ammise Agatha:- Anzi, a volte riesce a stupire se stessa ed i lettori. Scopre di avere nuove capacità, conosce persone disposte ad aiutarla ed a credere in lei...-
- Ecco, visto?-
- In genere subito dopo la situazione di Katia precipita in un abisso di miseria e disperazione.-
Ci fu un altro lungo istante di silenzio, poi Amelia sbottò:- E come va a finire?-
- Non è ancora finita, in realtà. C'è un nuovo capitolo più o meno una volta al mese, e considerando che due anni di aggiornamenti sono equivalsi a tre giorni di trama, non so quando finirà.-
Amelia rimuginò per qualche secondo, poi chiese:- E perché qualcuno dovrebbe leggerla?-
- Innanzitutto, proprio per sapere se Katia riuscirà a migliorare la propria situazione. E' una khajit molto simpatica e determinata, anche se pasticciona, e quindi il pubblico fa il tifo per lei.- iniziò ad elencare l'altra:- E poi non è sempre deprimente, ci sono spesso momenti comici.-
- Il pubblico?-
- Ti avevo detto che è una storia interattiva, no? Bene, i lettori possono scrivere dei "comandi" per Katia, come dei suggerimenti. E questi commenti vengono incorporati nel capitolo successivo come voci nella sua testa, influendo sulla trama! E' una scelta piuttosto originale, nonché è un altro motivo per seguire Prequel.-
- Ma da dove arriva questo pubblico?- domandò Amelia dubbiosa.
- Oh, pare che la storia sia pubblicata su Internet.- spiegò Agatha:- Sai, come il... uebcomic che avevi letto tu la volta scorsa. Solo che, a differenza di quello, qui non ci sono parole nelle nuvolette. Però ci sono lo stesso le immagini, quasi sempre animate, accompagnate da righe di testo con i dialoghi e la trama.-
- In che senso, le immagini sono animate?-
- Si muovono!- rispose subito Agatha:- Si vede la pioggia, o la neve che cade, o le orecchie di Katia che si muovono... e visto che lei è una gattina, è semplicemente dolcissimo. Andando avanti ci sono addirittura un paio di mini-giochi che il lettore può risolvere.-
- Capisco perché esca solo un capitolo al mese, se l'autore deve incantare tutte le immagini.- ammise l'altra:- Deve essere un mago potente.-
- Ha anche un nome da mago potente: Kazerad.- svelò Agatha:- Ma in realtà non fa tutto da solo, ha degli aiutanti. E poi non ha creato lui il mondo in cui si svolge la trama, ha preso l'ambientazione da qualcosa che si chiama Elder Scrolls: Oblivion. Che è un altro motivo per cui parecchia gente segue la storia... pare che questo Elder Scrolls sia molto apprezzato.-
- Ah, non mi stupisce.-
- No?-
- No, degli Elfi Troll devono essere piuttosto pericolosi... insomma, gli elfi sono noti per essere un pochettino orgogliosi, i troll possono ridurre qualunque umano in polpette, è ovvio che nessuno voglia rischiare di contrariare gli Elfi Troll.-
- Ma io non ho detto...- iniziò a protestare Agatha, salvo poi sospirare:- Lasciamo perdere. Sta di fatto che è una storia interessante, con una protagonista adorabile benché sfortunata e la possibilità di interagire con lei. L'unico difetto che è tutta in elfico... cioè, come dici tu, in elvese. Pensi che la sfera ce lo stia insegnando tramite queste storie?-
Amelia ignorò del tutto la velata sfumatura di scetticismo nel tono dell'amica, e sbuffò:- Sarebbe proprio tipico della nostra sfera insegnarci qualcosa di così inutile. Comunque, c'era qualche magia interessante che possiamo riprodurre?-
Agatha rifletté, poi si affrettò a scuotere la testa:- Nessuna magia! Niente di niente! Niente palle di fuoco, e neanche telecinesi!-
L'altra scrollò le spalle:- Oh, pazienza. Allora possiamo continuare ad esercitarci con l'incantesimo di levitazione che sappiamo già. Credo di averlo padroneggiato, ti faccio vedere.-
- Dopo il tè?- domandò l'amica speranzosa.
Amelia le rivolse un'occhiata altezzosa, borbottò qualcosa sulla mancanza di professionalità e di serietà di certe streghe contemporanee ed infine accettò. Agatha tirò un sospiro di sollievo: pericolo scongiurato.

Almeno, così sperava.


"Stupido tappooooo!"

-Katia-


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