venerdì 28 giugno 2013

Non è morto ciò che può attendere in eterno... ma dopo 3000 anni di coda anche la Morte può morire. Di noia.




Buonaseva giovini tesovi! Non voglio tediavvi tvoppo con la mia favella vicevcata e poetica, pevciò passo subito al dunque: i nostvi stanno compiendo un vituale pev evocave Vabid Gonzo, uno sciamano dagli immensi potevi che vive in un desevto di ossa. Avete optato pev un appvoccio sottile e ben congegnato, lasciando subito intendeve che c'eva una bellona nel gvuppo e sottoponendo quindi la poveva Bajyna all'analisi accuvata del Teschiofono di Vabid. La scelta si savà vivelata covvetta? Pvepavatevi ad un colpo di scena da toglieve il fiato! Oh my Gods, sto per svenive pev l'emozione! Enjoy!

Mohamet tossicchia un paio di volte per schiarirsi la voce, poi declama solennemente:
- Salve. Noi ha elfa super-sexy. E alcuni problemi. - poi ci pensa un attimo e aggiunge - E elfa super-sexy.
Il teschio sembra rimurginare un istante, poi si volta e fluttua verso Bajyna, che si ritrae schifata. Mentre uno spaventoso rombo squassa la terra tutt'attorno a loro e ondate di ectoplasma si sollevano a riempire decine di cavità, orbite e ossa vuote, il teschiofono di Gonzo scruta il corpo dell'elfa con un certo interesse, soffermandosi spesso su ciò su cui si soffermano spesso gli uomini, ovvero il carattere e le mani.
- Rowena, di' a questa sottospecie di ossobuco di maiale di smetterla di fissarmi il culo a quel modo. È imbarazzante, per tutti gli dei!
La succube scuote il capo, categorica. - Non se ne parla. Le vie del Gonzo sono misteriose e non sta a noi interferire con la sua volontà. Siamo qui per supplicarlo di riportare lo spirito dell'elfo nel suo corpo, ricordi? Lui non ci deve niente.
Bajyna sbuffa, incrociando le braccia sul petto per occultare almeno un po' la visuale al morboso teschio fluttuante.
- Sì, d'accordo, ma così mi sembra di essere una vacca al mercato, maledizione.
DarkShield solleva una mano e forma intorno a loro una cupola di forza. - Arrivano. - dice, tetro. Intorno a loro si formano decine, centinaia di scheletri. Molti di loro hanno sembianze umane, altri sono di specie differenti, alcuni sono impossibili da identificare perché troppo antichi e altri ancora sono solo degli agglomerati d'ossa appartenute a varie creature, tenuti insieme dalla maligna forza di volontà dei defunti inquieti.
Il più vicino, uno scheletro armato di spada, solleva lo sguardo su di loro e un lugubre fuoco verde si accende nelle sue orbite.
- Mi scusi! Signore! - esclama all'improvviso, puntando un dito ossuto verso DarkShield e muovendosi a passi decisi nella loro direzione. Il necromante si acciglia e guarda dietro di sé, giusto per assicurarsi che lo scheletro non si stia rivolgendo ad altri.
- Sì, dico proprio a lei. Cosa sta facendo? Crede di poter fare il furbo e saltare la fila così?
- Io? Veramente...
- Ma tu guarda questi giovani d'oggi - tuona uno scheletro con voce femminile a cui però è stato attaccato per sbaglio il teschio di un bufalo - Sempre a pretendere di avere la precedenza solo perché sono vivi. Non sapete proprio cosa sia la decenza, vero?
- Signora, mi dovete credere, non avrei mai... - cerca di prendere tempo il necromante.
- Guardate, vogliono corrompere il maestro Gonzo con le forme procaci di quell'elfa così disgustosamente viva! - esclama un altro, schifato.
Bajyna lo fissa con astio, mentre il teschio comandato da Gonzo continua la sua minuziosa ispezione. - Disgustoso ci sarai tu, volgare ammasso di calcio e ossitocina. Tra la mia gente sono conosciuta come la Ninfa d'Argento, per merito della mia sconvolgente bellezza.
Lo scheletro sbatte la mandibola sdentata alcune volte, poi ridacchia. - Sconvolgente bellezza? Ma ti sei mai vista allo specchio? Sei chiaramente grassa. Alla tua età dovresti controllarti sul cibo e...
Lo scheletro viene colpito con violenza tra le orbite da un pugnale elfico e il suo teschio si stacca dalle vertebre, finendo in braccio allo scheletro di un orco, che si mette a strillare con voce acuta e lo lascia cadere al suolo.
- Assassina! - urla. Forse è un'orca. Non il cetaceo, ovviamente.
- Ecco! - tuona un altro - Tu ti fai in quattro per loro ed è così che ti ripagano! Voi giovani dovreste imparare a...
- DarkShield... - mormora Bajyna, tremante, ancora in posizione dopo il lancio del pugnale - Hanno detto che sono grassa - sibila, contenendo a stento l'ira. L'elfa emana un'aura così minacciosa che persino gli scheletri fanno un passo indietro, nel dubbio che la morte da sola non basti a mettere al riparo dalla rappresaglia di una donna umiliata.
- Radi al suolo questo vecchio mucchio d'ossa e non lasciare integro nemmeno un dente. Giuro sugli dei che me la pagheranno costi quel che costi! - ringhia.
DarkShield sospira. - Per quanto mi lusinghi l'elevata opinione che evidentemente serbate nei confronti delle mie capacità combattive, mi duole farvi notare che stiamo parlando di diversi ettari di scheletri, lady Bajyna. Combattere ora sarebbe estremamente stupido e...
- FALLO E BASTA! - Il comando dell'elfa riecheggia per chilometri come un tuono, propagandosi tra gli scheletri (e, ahimé, le scheletre). Mohamet abbassa uno sguardo terrorizzato su Rowena, ma la succube sembra guardarsi attorno confusamente, senza subire gli effetti del Berserk Isterico. Non così gli spiriti delle defunte. Anche se morte sono pur sempre donne. Con un ululato che sembra spaccare la terra, tutti gli scheletri femminili iniziano a menare fendenti tra la folla dei loro simili, seminando distruzione e puntando dritti verso l'elfa furente.
DarkShield si irrigidisce e si volta verso i suoi avversari, mentre un'oscura energia nera inizia a bruciare intorno al suo corpo.
- Chiedo venia, signori - rantola il necromante, cercando inutilmente di resistere al comando di Bajyna - Ma temo che oggi l'ufficio del signor Gonzo chiuderà un po' prima del previsto... ungh... vi consiglio di allontanarvi immantinente. Argh... di un paio di continenti, se possibile...
Inutile. Alcuni mucchi d'ossa si scagliano su di lui, disintegrandosi al contatto con la sua aura. DarkShield solleva entrambe le mani e inizia a salmodiare con voce gutturale. Un tipo di magia che non ha nulla a che vedere con i campi di forza e che teoricamente non dovrebbe neppure esistere.
- Il Diavolo Nero di Kafir? - sussurra Rowena, con gli occhi sgranati. Il teschiofono di Rabid Gonzo si spegne di colpo e cade al suolo, frantumandosi.
Alcuni scheletri aggirano l'aura vorticante di DarkShield e aggrediscono Mohamet alle spalle. Il druido si volta con noncuranza e agita il braccio, sbriciolandone tre come fossero grissini. Fuori di sé, Bajyna si lancia nella mischia utilizzando magistralmente lo stocco come fosse una clava. D'altronde si sa, come dice il vecchio adagio: "contro gli scheletri lo stocco non vale una mazza".
- Io non sono grassa, capito? - urla l'elfa - Sono formosa!
DarkShield avvicina le mani e tra i palmi si forma una palla di fuoco nera come la notte, punteggiata di stelle morenti.
- "Odi la mia voce, Kafir, sorgi dagli abissi siderali per annichilire i miei nemici, brucia nel ghiaccio eterno i loro corpi e le loro anime, fanne il tuo pasto e condannali al vuoto perpetuo..."
- Fermo amore! - urla Rowena, scattando verso di lui - Non terminare l'incantesimo!
- ... Rimuovi il Sigillo, spezza le Catene, prosciuga la Realtà. Nel nome maledetto di Colui che Dorme fino alla Morte del Cosmo. Annullamento dell'Esisten...
Disperata, Rowena gli butta le braccia al collo e lo bacia appassionatamente prima che possa terminare la frase. In quel medesimo istante le fiamme nere svaniscono, DarkShield sgrana gli occhi ed inizia ad annaspare, cercando di allontanarla da sé. Non più tenuti a bada dall'aura mostruosa del necromante, gli scheletri si lanciano su di loro in una carica ruggente, animati come tutti gli anziani da un odio atavico per chi è più giovane. E in misura minore dalla magia nera.
Vedendo il gesto della succube con la coda dell'occhio, Bajyna riacquista improvvisamente il controllo di sé e si disimpegna, lasciando Mohamet ad occuparsi pigramente di triturare le ossa degli assalitori più vicini.
- Rowena! Ferma!
Il mare di scheletri si chiude su di loro come un'onda di marea, ma subito si ode un boato e qualcosa da sottoterra emerge come una violenta spinta, squassando il terreno e facendo finire a gambe all'aria sia i vivi che i morti.
Quando la polvere secolare si dirada, davanti a loro è sorta dal nulla una grande collina composta da blocchi squadrati di nuda pietra grigia.
Tossendo convulsamente, Bajyna si solleva sulle ginocchia e si guarda intorno, preoccupata. Il necromante e la succube ancora giacciono abbracciati tra i mucchi d'ossa, e a quella vista l'elfa viene assalita dalla paura. Rapidamente raggiunge Rowena a gattoni e la afferra per le spalle.
- Staccati, pazza! - urla - Lo ucciderai, così!
Ma la succube non reagisce. Sotto di lei, DarkShield sussulta e inizia a gemere debolmente.
- Ma cosa... - sussurra Bajyna, incredula.
Accanto a lei Mohamet si solleva, scosso. Ha una spada conficcata sotto la clavicola, ma nel complesso sta benone.
- Che volo! - esclama, controllando che Ferianthalas, sdraiato accanto al cerchio magico sia ancora tutto intero - Ora io capisce cosa provato Oscuri quando io caduto loro in testa come capodoglio...
Bajyna solleva uno sguardo smarrito su di lui. Tra le braccia stringe Rowena, che sembra dormire un sonno profondo, le labbra esangui.
- Co... come è possibile? É... lei è... morta. - sussurra, sconvolta.
Mohamet fa spallucce. - Capirai. A me capita di continuo.
- Ma non ha senso. - grida - Lo ha baciato, no? Nessuno sopravvive al bacio di una succube. Perché è morta lei? Perché? - il volto coperto di polvere di Bajyna inizia a rigarsi di lacrime.
- Non è ancora morta! - nell'aria riecheggia una voce profonda, proveniente da un punto in cima alla misteriosa collina - Portatemela. Presto!
Gli scheletri accanto a loro cominciano a ricomporsi per formare nuovamente l'esercito di morti, ma la voce di prima torna a tuonare nell'oscurità.
- Verba volant!
Gli ectoplasmi che animavano i corpi svaniscono con un suono lugubre, risucchiati da un improvviso vento gelido, lasciando al suolo solo una distesa d'ossa immobili.
- Muovetevi! - grida la voce, con il tono di chi non lo ripeterà un'altra volta.
Bajyna solleva lo sguardo verso la collina di pietra e ombra e crede d'intravedere una sagoma umana stagliarsi contro l'ingresso illuminato di un antro.
Mohamet solleva Ferianthalas su una spalla e Rowena sull'altra, mentre Bajyna aiuta DarkShield a camminare e arrampicarsi. Il mago sembra profondamente turbato, non si sa se per l'eccessivo contatto fisico accumulato in un giorno solo o per la morte di Rowena.
Mentre s'inerpica al suo fianco Bajyna prova un bruciante senso di colpa per aver stupidamente causato tutti quei guai. Sin da piccola ha avuto qualche problema ad accettare le critiche riguardo l'estetica, ma davvero non pensava che un giorno ci sarebbe scappato il morto. Che sia il caso di chiedere scusa al mago? Inoltre una parte di lei vorrebbe chiedergli cosa sia successo e cosa fossero gli immensi poteri che gli ha visto usare. Da quel che ha capito di lui nei molti giorni trascorsi insieme, però, DarkShield è un uomo estremamente riservato e potrebbe non prendere bene domande personali così dirette. Soprattutto dopo che Bajyna ha invaso la sua mente costringendolo ad obbedirle. Un affronto grave per uno come lui.

Che fare nel tragitto tra la base della collina e l'antro di Gonzo?

1. Niente di niente. Meglio non dire nulla e lasciare che prima sbollisca la rabbia. E poi ora la priorità è salvare la vita a Ferianthalas e Rowena, perciò meglio evitare di gettare benzina sul fuoco.

2. Chiedere scusa. Bajyna sa di essersi comportata male, ed è buona norma scusarsi, di solito. Non è detto che DarkShield la perdoni così facilmente per aver violato la sua mente, però. O per averlo costretto a baciare una succube.

3. La curiosità è troppa e forse è meglio aggirare il problema facendo la vaga. Chiedere cosa fosse tutta quell'energia terrificante che sprigionava dal suo corpo fino a poco prima potrebbe essere un'idea per fare dell'innocua conversazione, senza dover per forza rivangare sui guai più o meno gravi che l'elfa avrebbe provocato. Magari DarkShield non è poi così arrabbiato come sembra...


Pensateci bene, perché in base alla scelta i rapporti tra i personaggi potrebbero cambiare. Ricordate che il povero Ferianthalas sta ancora pagando l'errore (peraltro comprensibile) dovuto alla scelta della Preparazione H qualche votazione fa. ;) A proposito, il povero elfo nero non si disperi, l'ora del suo trionfale ritorno è vicinissima e aspettare sarà valsa la pena!


"- Una volta l'arcimago oscuro Garad Crowe utilizzò il Diavolo Nero di Kafir contro alcuni scheletri nella Città ipertecnologica di Magnum-Hype.
- Magnum-Hype? Mai sentita nominare.
- Appunto."

Da una conversazione tra il bibliotecario dell'Accademia, Fratello Chain Lightning, e il suo assistente, Fratello Ice Bolt, durante una partita di bridge... ehm, volevo dire una difficoltosa ricerca di dati.

Se volete leggere la puntata precedente rivolgetevi QUI

giovedì 27 giugno 2013

The Painful Bard, Elven Edition: Roses are Red, Violets are blue, WarBeasts are pretty... and so are you!




Welcome back, dearest elven speaking audience! Last time our good prince Tarion decided to head for the Forest of Terror, in search for the back part of the Sacred Lance. Now it is time to depart and the three brothers approach their mounts: three powerful WarBeasts that will become their precious partners in the future adventures. As always we'd like to thank Kiley Johnson for her invaluable help! To thank her properly the Bard decided that her vote will count twice! Let's proceed with the story, then!

From the Bard's Stories:

The following morning the three brothers reach the southernmost edge of the elven city to find a whole delegation waiting for them in solemn expectation. The Royal Beastmaster approaches, showing them their mounts. 
"I refuse to mount that thing" says Tarion, categorical.
"What's the problem with WAR BUTTERFLIES, prince Tarion?" asks the Beastmaster, not being able to understand the twisted mind of a dark elf " They are reliable and powerful in battle.
"They are pink and purple, for the Goddess' sake. Can you explain me why my brothers have manly and superb giant eagles while I'm expected to be content with that Barbie Princess accessory? I want an eagle, too."
"I'm afraid it's impossible, my prince."
"And why is that, if I may ask? Because shiny and glossy colors suits well on black skin? How am I supposed to infuse terror into the enemy's hearts riding that thing? If I'm expected to kill them with laughter, then all this foolish 'sacred weapon quest' becomes pointless."
"To be precise, my lord, this poor beast is the only one that accepted to be the War Beast of a Dark Elf, with all respect."
"Wh... what? Come on, what's the problem with you, guys? Even animals here are racists to dark elves?"
"The giant eagles are a choosy race, you know. If you are not the type who helps older women to cross the street they simply refuse to serve you."
"To hell with the eagles, then" groans the prince "I will take a common horse, instead."
"Don't be a fool, son" says King Caelidon, approaching, "riding a horse will take you an absurd amount of time to reach the Forest of Terror. We don't have so much time to rebuild the Sacred Lance. Well, technically we HAVE it, but the humans haven't, so ignore your pride and take that butterfly. If you head south and follow the river nobody will see you acting like a pink magic fairy."
"And then they ask me why dark elves are evil..." sighs Tarion.
"Don't be so sad, brother" laugh the other two " the butterfly is a symbol of kindness, if the decision was up to us you would now ride a giant snake, or a leech."
"Shut up, you worthless bastards. All right, father, I will use this... this...
"Nightstalker."
"Pardon?"
"Nightstalker" repeat the Beastmaster "it's the name of the butterfly."
" You mean that colorful happy thing's name is Nightstalker? It has not le phisique du rôle, if you ask me, but... well... at least the name is quite suitable for a warrior like me." he approaches the beast and looks in its eyes "Listen well, my little pony. I will lead you to victory and to eternal glory. Nature was cruel with you, so you can't possibly look cool, doesn't matter how hard you try. At least you'll have to act that way, you understand? Otherwise if someone I know cross our road I will pretend not to know you at all. I still have a reputation, despite being a Dark Elf."
The butterfly stares back at him, blankly.
"Good. I sense a strong intelligence behind those empty eyes. You and I will make a good team, I'm sure of it. Just shut up, keep a low profile and everything will be fine." he grabs the reins and jumps lightly on Nightstalker's back.
"Ride with the winds, my sons" shouts the King, like kings always do in Power Metal ballads, "Make your father and your people proud.”
"Mmpf. You're proud enough just as you are, if you ask me." sighs Tarion "Oh well, to the Forest of Terror, then!
And so they take their leave. Tarion and Nightstalker take off towards the mysterious forest; Sardan and his eagle, Zai, leave for Mount Titan and Kahel depart to the desert on the mighty back of Tursa.
"I still think it wasn't a wise choice to send all your sons alone to a dangerous quest like that, my Lord" says Kentaurion "I don't mean to be disrespectful, but... what if they die?”
"They won't die, my friend. " says the king "The series has just started, making the heroes die in the beginning would be pointless, don't you think?
The General bows slightly. "As usual your wisdom surpasses my ability to comprehend, but I will trust you as always.”
"Thank you, Kentaurion. The future of all inferior races AND ours is at stake. We must prevent the dwarf bankers from transforming our world in a desert filled with non-existent money and greedy multinational corporations.
The General bows again and tries to dissimulate his worries. Elves and Dwarves have always been antithetical: sensitive and intellectual the first, ruthless and practical the second. Dwarves have just one thought in their minds: to use money to make more money and then use it to make even more money and so on. Of course Dwarven cities are comfortable, but around them everything lies in ruin. They start wars just to lift the quotations of ore mines, destroy forests to make the wood they have previously accumulated priceless. They don't think to the future because they are mortals, like the other races. Elves live forever, so they are forced to witness the destruction of mindless intervention on the environment. The illusion of easy money made the younger races contract debts and become weak. And the dwarves exploit that weakness to make the only one thing they are interested in: wealth.
Kentaurion raise his eyes to the sky and stares at the three little spots proceeding fast in different directions to meet their destiny. One of them moves in every direction, actually, slower than the other two.
“Of course it does” says Kentaurion to himself, smiling “butterflies fly that way, after all...”

Tarion stops Nightstalker in the middle of a desert plain. He needs to vomit. Again. Third round in barely an hour.
"Dammit, you stupid butterfly" he groans "Can't you just fly straight, like eagles do? What's the point in moving up and down, left and right that way? Ugh, my stomach is completely upside down.”
Nightstalker stares back at him. Blankly.
"You don't understand anything I'm saying, do you?”
"Just say anything smart and I will gladly answer you, master." a deep, masculine voice resound all around. Tarion jumps on his feet and looks behind him.
Nobody's there.
"I'm here.”
Tarion draws his sword and looks around him, but in all directions there are just flat hills and green grass meadows, as far as the eyes can see.
"Who are you?" he shouts "Show yourself!”
"I'm not going anywhere, so take your time to get your useless synapses to work and figure out what exactly is going on." says the voice "Meanwhile, if you don't mind, I will spend my time ignoring you and looking at this beautiful landscape.”
Tarion spread his eyes wide and looks at the War Butterfly in awe, but the beast doesn't move and continue to stare blankly at him. When it comes to insects it's indeed quite difficult to understand if they are watching you or not. But if you could know them a little better you would know that they are ALWAYS looking at you. Waiting for you to lower your guard.
"Was that possibly... sarcasm?" murmurs the Dark Elf, shocked "An intelligent mind cruelly locked in that ridiculous body?”
"From my point of view the one locked into a ridiculous body is you. And I'm not even sure you have any intelligence at all, but... congratulations for understanding the situation. Can we go on, now?" asks Nightstalker, without moving.
Tarion can't believe that a common War Butterfly could talk like that. Eagles talk all the time (without thinking first, to be true) but they are the only animal race able to speak a complex language. To talk to any other animal a Beastmaster is always required, although all the War Beast are trained to understand simple commands in battle. Talking like a snotty aristocrat is absolutely nonsense for an insect. Even a giant one.
The Butterfly sighs. "Of course not. Please don't mind me, master. Take your time to be shocked and stare at me like an idiot. Your brothers will reach the other parts of the lance before us and you will be blamed by the entire Court for being the moron you actually are.
"Hey!" shout the elf "Mind your tongue... ehm... if you have one.”
"I have a tongue, actually. 35 metres long. But I don't think this scientific stuff could interest your underdeveloped brain, anyway.“
Tarion lowers his weapon and sighs. "Mpf. My usual luck. The only talking butterfly in the world and when it speaks it's just to insult me. Can you simply pretend you are a normal butterfly and shut up, please?”
"I AM a normal butterfly, sub"normal elf.”
"Normal butterflies don't talk and are smaller than a horse, for what I know.”
"Then you know very little of the world, master. I hope this quest will widen your narrow perspective. Now, if you don't mind to move your noble ass. I don't live for just a season like my smaller cousins, but still I hate being here losing time when I could be somewhere else looking for my...”
Tarion looks at it suspiciously. "looking for my...?”
"Ehm... looking for the Lance, of course. What else?”
"Mmm. Yeah. Good question. What else?" repeats the elf, scratching his chin.
Tarion grabs the reins and the two companions take off again towards the Forest of Terror. That's a remote place, inhabited by monsters and uncivilized creatures. Humans there are too rare even to end up in the local menus. Elves are surely present, but they are like cousins that nobody wants to meet during festivities. No High Elf has seen them in a couple of millennia, but they are still there for sure. Their Sigmatron is still active, so they must be there, somewhere, hiding. Nobody knows if they are still elves, though. Centuries of isolation rarely produce positive changes.
"By the Goddess, why in hell can't you fly straight?" shout Tarion, sticking to the saddle to avoid falling down.
"I told you I'm a butterfly, didn't I? Butterflies fly this way, so stop complaining and relax.”
"Relax? Relax! Like I could, stupid psycho!”
Suddenly Tarion's eyes catch a movement on the plains below, eastwards. It's difficult to focus when your stomach jumps up and down, but our hero is still an elf, after all. He clearly spots six horrid beastmen pursuing a beautiful white wolf. The wolf fur is stained in blood and the pursuers are quickly getting closer like a howling hurricane of claws and fangs.
"Hey, Butty!”
"My name's Nightstalker, Tarry. Try not to forget it.”
"Yeah, yeah, whatever. Listen to me, now!”

What will our irritating prince do in this situation?

1. Do nothing at all. They can't endanger the mission just to save a wolf, although a beautiful one. If Tarion dies here those brothers of his will have the proof he was an unworthy elf. Towards the forest, then!

2. One against many? The story of Tarion's life! He asks Nightstalker to land. Better to confront them in a ground battle, without having to deal with that overgrown egomaniac Warbeast.

3. To the fight, Butty! Let's show them that just because one doesn't wear black doesn't mean he's necessarily a pussy! They attack the pursuers from above, unleashing an unforgiving rain of death and hubris.


Oooow, come on! How can you abandon a a beautiful creature like this one to its brutal destiny? 

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mercoledì 26 giugno 2013

GOBURIN sta per arrivare...

Al villaggio Goblin c'è fermento. La guerra contro i nani è alle porte e come al solito scatta la coscrizione obbligatoria. Ancora una volta i poveri omini verdi verranno usati come carne da cannone per il conflitto a venire. Ma stavolta né Mors Tua né i guerrieri del Regno o i nani hanno idea di cosa li aspetti. 
Perché in realtà i Goblin vogliono solo fare gli agricoltori. Non gliene è mai fregato un tubo di andare in giro a saccheggiare e uccidere. Ma si sa, quando un Signore delle Tenebre chiama è difficile dirgli di no.
Questo finché dal lontano oriente non è giunto Goburin.

PRESTO LE AVVENTURE DI GOBURIN IN STRISCE A FUMETTI, IN ESCLUSIVA PER IL BARDO DOLOROSO! 


Un immagine in anteprima delle storie di Goburin!

mercoledì 19 giugno 2013

Bisogna dare il giusto calcio alle ossa. Altrimenti quei bastardi non si staccano dalla gamba.



Ed eccoci nuovamente tva noi pev il viaggio vevso il mistevioso Vabid Gonzo, un nome che è tutto un pvogvamma! Dopo che Fevianthalas è caduto in coma e il sempve ottimo Mohamet ha tvangugiato una pozione che l'ha tvasfovmato in uno zombie, I nostvi evoi stanno pev incontvave il potente sciamano nella spevanza di vipovtave indietvo lo spivito evvante dell'elfo nevo. Ma come si favà a chiedeve udienza ad un'entità così potente e sopvattutto così indaffavata? Enjoy!

Dai Canti del Bardo

Il gruppo avanza furtivo tra le gole della Morte Perpetua, occhieggiando continuamente verso l'alto per paura che i soldati di Mors Tua tendano loro un'imboscata gettando dei macigni come Wile il Coyote.
- Quanto manca a quel maledetto cimitero? - sbotta Bajyna, stanca di sentire dolore ai piedi e fuori di sé a causa dell'assenza di sonno.
- Come sai che è maledetto? - chiede una vocina dalla spalla del mago.
L'elfa scocca alla succube un'occhiata carica di furia. Da quando hanno lasciato Neronia quella ansimante bellona alata si è miniaturizzata con un incantesimo e si è appollaiata sulla spalla di DarkShield, in adorazione. Con buona pace del necromante, che da quel momento ha cominciato a sospirare sconsolato ad ogni pié sospinto.
- Mpf. Non lo sapevo, infatti. C'è qualcosa che non sia maledetto, velenoso, stregato o comunque letale, da queste parti?
- Non che io sappia - risponde quella strana Trilli demoniaca - ad ogni modo qui è tutto letale, è vero, ma non necessariamente ostile...
- Ma davvero? - sbotta Bajyna, stizzita - tipo quelle meravigliose farfalle piranha di poco fa? O quegli alberelli fanatici religiosi? Ma fammi il piacere!
- I Tronchetti dell'Infelicità hanno iniziato il loro cammino di fede solo recentemente! - replica Rowena, piccata. Si stacca dalla spalla del mago con evidente sollievo di quest'ultimo, e svolazza fino da lei, ritrasformandosi nella sé stessa in scala 1:1. - Invece di criticare dovresti apprezzare questo passo del loro popolo selvaggio verso la civiltà!
- Gridavano "Al rogo la strega bionda!". Quelli la civiltà la usano come concime.
- Insomma, finitela voi due! - sbotta Mohamet, voltandosi di scatto. Sulle sue ampie spalle color cenere il povero Ferianthalas viene sbatacchiato come un sacco di fagioli da un intero giorno di cammino.
- Siamo nervosetti, eh? - rabbrividisce Bajyna, fissandolo di sottecchi. - Senti un po' mago deviato, sei davvero sicuro che Mohamet non ci si rivolterà contro, adesso? Che so, per esempio mangiandoci il cervello mentre dormiamo?
DarkShield sospira e rispiega la questione a tutti per l'ennesima volta. A volte (fin troppo spesso, in verità) gli sembra di avere a che fare con un gruppo di idioti privi di raziocinio, ma d'altra parte deve ammettere che non capita spesso di dover convivere con uno zombie, perciò le reticenze del gruppo sono in qualche modo giustificate.
- Innanzitutto sfatiamo questo mito dello zombie che mangia cervelli, per favore. Hai voglia di cervelli, per caso?
Mohamet ci pensa su un attimo, poi fa cenno di no con la testa.
- Visto? - prosegue il mago, con il tono di chi sta spiegando cenni di fisica quantistica a dei lemuri con problemi d'apprendimento - Lo sanno tutti che gli zombie vanno matti per gli intestini.
- In effetti - borbotta il druido, grattandosi il mento.
- Ah, meno male... - osserva Bajyna, reprimendo un risolino isterico.
- La mia Preparazione Z ottimizza il rendimento degli zombie facendoli funzionare per un'intera settimana senza divorare nessuno. Inoltre, insieme ad un interessante pacchetto di utilities e migliorie varie, li rende inattaccabili dalla decomposizione, più gradevoli e puliti. Anche se mai belli quanto gli scheletri, che quantomeno sono stati ripuliti dalla carne.
Rowena e Bajyna si scambiano un'occhiata - facciamo che ti crediamo sulla parola. Che non sia affamato lo dimostra il fatto che siamo ancora vivi, ma è inutile fare supposizioni sull'odore del druido. Puzzava anche prima. - dice l'elfa.
- In effetti...
- Voi scherzare alle mie spalle, ma voi non ha idea di cosa significa essere morti! - sbotta Mohamet, disperato - Ora io pieno di problemi... di difetti!
- Eh, non è che prima ne fossi del tutto scevro, se posso permettermi un appunto. - fa notare il mago.
Bajyna sospira, sentendosi in colpa, almeno in parte. - Beh, in fondo ha ragione, DarkShield. Siamo... noi non ci stiamo comportando per niente bene. Lo immagino, dev'essere terribile. Chissà quali atroci dolori stai sopportando...
- In realtà non è che io sente esattamente dolore...
- ... Chissà quali perdite...
- Beh, forse "perdite" è termine un po' esagerato...
- ... La tua psiche che va in pezzi...
- Pisch... psinch... no, no, mai avuta questa pinsche in vita mia, mi sa che confondi con altro.
L'elfa allarga le braccia, esasperata. - Ma si può sapere che problemi hai, allora? Sei mostruosamente più forte, non hai bisogno di dormire, mangiare o respirare. Sei troppo tonto per soffrire psicologicamente del fatto d'esser morto e puzzi persino meno di prima, se il naso non mi inganna. Me li chiami difetti, questi?
Mohamet sgrana gli occhi, interessato. - A questo io non aveva pensato.
- Mpf. A quello e a una marea di altre cose, a quanto pare. - osserva DarkShield, ancora irritato per esser stato costretto a testare l'unico campione esistente di preparazione Z su un esemplare umano di cercopiteco.
- Guardate, le gole sono terminate - esclama Rowena, indicando davanti a sé.
Il paesaggio che si apre davanti a loro all'uscita è una desolata pianura di sassi e sterpaglie che si estende indefinitamente sotto un cielo violaceo, procedendo fino ad un'alta catena montuosa all'orizzonte.
- Questa è la Pianura Invitante. - spiega Rowena, comprendendola interamente in un ampio gesto.
- Chissà quelle brutte, allora... - commenta Bajyna, depressa dall'idea di un'altra camminata infinita tra sassi e polvere - E cosa inviterebbe a fare, esattamente? A suicidarsi? - 
- Può darsi. Il significato originario si è perso. - dice Rowena, riflettendo seriamente. A quanto pare gli Occhi della Morte non sono stati l'unica caratteristica acquisita dalla sua comunione con DarkShield.
- E forse è un bene. - sospira Bajyna - Dunque, da che parte si va per questo Rabid Gonzo? Non vedo nessuna collina all'orizzonte.
- Accampiamoci al limitare della pianura. - dice la succube - Compirò il rituale per chiamare lo sciamano. Sarà lui a venire da noi.
- Servizio a domicilio? Che sciamano moderno. - osserva DarkShield, accigliandosi.
Il gruppo si addentra per qualche centinaio di metri nelle Pianure Invitanti e si accampa in un punto arido e spoglio, pieno di strani sassi bianchi e leggeri. Pur essendo aperta pianura non tira un alito di vento e l'aria sembra più fredda che altrove.
- Brrr. Che posto inquietante... - rabbrividisce l'elfa, stringendosi nelle braccia.
Il druido si guarda intorno, guardingo - Questo posto residenza di morti. - sentenzia, cupo - Niente vita.
Lei lo fissa con rabbia - Guarda che con frasi del genere non mi aiuti affatto.
Mohamet stende Ferianthalas sul terreno e Bajyna si adopera per sistemare un giaciglio arrotolato accanto a lui. Quando i preparativi sono finiti vi collocano sopra l'elfo nero e lo coprono con una coperta per tenerlo al caldo.
- Ha un colorito pessimo... - sospira lei - Guardatelo, è grigio. Sembra Mohamet. E lui è morto.
Rowena scruta l'elfo in coma per un breve istante, mentre compone un circolo magico con alcuni teschi umani.
- Non preoccuparti, il suo corpo è ancora vivo. Se la sua anima è ancora qui da qualche parte Rabid Gonzo saprà trovarla. - dice con fiducia - O almeno così c'era scritto sulla brochure.
Bajyna stappa la borraccia e versa un sorso d'acqua tra le labbra riarse dell'elfo, poi scocca un'occhiata in tralice alla succube, che ha iniziato a battere a tempo due femori, osservata con un certo interesse accademico da DarkShield.
- Di' un po'... si può sapere da dove stai tirando fuori tutte quelle ossa umane? - dice l'elfa.
- Dal terreno - risponde lei, laconica - da dove, sennó?
Il necromante si guarda intorno un istante e poi si irrigidisce. - Ecco cos'era questa sensazione incombente. Non sono sassi, questi. L'i... l'intera pianura non è altro che un'immane distesa d'ossa. Quindi tutto ciò che ci circonda, qui, è il cimitero. Mi aspettavo cripte e lapidi. Davvero impressionante... Come ho fatto a non accorgermene prima?
- Perché eri distratto dalla mia seducente bellezza? - geme Rowena, strusciandoglisi contro.
DarkShield si sottrae abilmente a quel contatto, tenendola a distanza con una mano - Non so di cosa stiate parlando, Rowena. Vi prego, il contatto fisico mi irrita.
- Mi piace quando fai il ritroso, amore mio. Se vuoi puoi insultarmi. Lo sai che mi fa impazzire!
- Ehm... no, grazie. Tornate a fare il vostro lavoro, piuttosto. Lo spirito dell'elfo potrebbe allontanarsi di più ad ogni istante.
La succube si volta verso Bajyna e Mohamet con occhi colmi di ammirazione. - Non è eccitante quando fa l'autoritario? - sussurra, poi si volta nuovamente verso di lui, mostrando il semplice diagramma circolare che ha realizzato sul terreno con l'ausilio delle ossa. - Vedi, amore mio...
- Ehm... preferirei mi chiamaste "Maestro". - puntualizza il necromante, vagamente disgustato - Voglio dire... se proprio non potete fare a meno di rivolgervi a me. E questo vale per tutti, ovviamente.
- Oh, sì - esclama Rowena battendo le mani, felice - Maestro. Mi piace. Mi fa sentire una schiava. - sorride sorniona - O una scolaretta cattiva...
Mohamet e Bajyna si scambiano un'occhiata significativa.
- Ehm... dicevamo dell'incantesimo... - tossicchia DarkShield, ansioso di cambiar discorso.
- Oh, sì! Perdonami... Maestro! - ridacchia - Ehm. Solitamente Rabid Gonzo risponde alle chiamate di soccorso dei morti, perciò uno di noi dovrebbe morire e intercedere per noi.
Segue un lungo e perplesso attimo di silenzio.
- Sei rincretinita, per caso? - sbotta l'elfa d'un tratto, dando voce al pensiero dell'intero auditorio - Diamine, persino le idee del druido sono migliori delle tue... - il sorriso di Mohamet, accanto a lei, si allarga - ... il più delle volte.
Il sorriso si spegne.
Rowena sospira. - Mi fai finire? In condizioni normali uno di noi dovrebbe sacrificarsi e personalmente avrei scelto te per questo ingrato compito. Tuttavia la fortuna, se così vogliamo chiamarla, è dalla nostra.
- Intendi la stessa fortuna che ci ha portato in una piana ricoperta di carcasse, stanchi, affamati, con uno di noi in coma e l'altro mutato in uno zombie? Quella fortuna?
- Mm, credo di capire dove vogliate andare a parare, Lady Rowena... - interviene DarkShield, fissando intensamente Mohamet mentre si gratta il mento.
- Tu puoi chiamarmi "sgualdrina", Maestro. - ansima la succube - O "donnaccia". O "bambina cattiva".
DarkShield avvampa. - Lady Rowena andrà benissimo. - dice gelido, poi aggiunge - La vostra idea è quella di usare Mohamet, dico bene? Essendo tecnicamente morto dovrebbe essere in grado di intercedere per noi.
- Esatto.
- L'idea di lasciare la componente diplomatica a uno come lui mi ghiaccia il sangue nelle vene, ma non credo ci siano altre soluzioni. Come procediamo?
La succube entra nel cerchio - Io siederò nel centro e invocherò gli oscuri poteri dell'oltretomba, il Forrest starà in piedi alle mie spalle e formulerà la richiesta. La stupida sgualdrinella elfica, invece, starà nuda lì davanti, bene in vista.
Bajyna, seduta accanto a Ferianthalas sgrana gli occhi. - Eh? - esclama - Che c'entro io? Che razza di rituale è?
La succube solleva gli occhi al cielo come se si stesse rivolgendo ad una scimmia ritardata. - Hai la minima idea di quanto possano essere richiesti i servigi di un medium come Gonzo in una Zona ad Entropia Zero come questa? C'è gente che fa secoli di coda per un'udienza e tu pretendi di arrivare qui fresca come una rosa e parlarci subito? Per essere immortale sei parecchio ingenua.
- Uff, non ho la minima idea di cosa sia una Zona a Bassa Entropia, ma ancora non afferro il perché dovrei denudarmi. - ringhia l'elfa, imbronciata.
La succube fa spallucce. - Gonzo è pur sempre un uomo, no? Odio doverlo ammettere, ma chiunque accorrerebbe vedendoti nuda.
- No, non chiunque. - precisa DarkShield con voce tombale.
Bajyna sospira. - Non ci penso neanche. Quello sciamano pervertito dovrà accontentarsi di vedermi vestita.
Rowena fa un gesto sbrigativo con la mano. - Sì, beh, andrà bene comunque. Non è che ci sia molta differenza, in ogni caso.
- E io che dovrei fare? - chiede il necromante.
- Tu avrai il compito più importante, Maestro. Dovrai tenere a bada le orde di morti vendicativi che sciameranno qui durante il rituale.
DarkShield spalanca gli occhi e deglutisce. - Orde... di morti? In che senso, scusate?
Rowena sospira, massaggiandosi la fronte. - Insomma, che pensavate? Che tutti questi spiriti che attendono il loro turno da anni se ne sarebbero stati buoni buoni mentre noi scavalchiamo la fila utilizzando il volgare corpo di quella là? É ovvio che cercheranno di ucciderci. Tra poco qui brulicherà di creature odiose e in avanzato stato di decomposizione. Un po' come un ufficio postale durante i giorni di distribuzione delle pensioni.
- E come i pensionati non ci perdoneranno il voler passare avanti. - conclude il necromante, serrando i pugni - Maledetta terza età. La vecchiaia incattivisce e la morte di certo non migliora le cose. Contate su di me, dunque. Quanto durerà il rituale?
- Dipende da quanto quell'elfa saprà essere ammiccante, mio virilissimo Maestro. - sospira lei adorante e a mani giunte.
- Ma si può sapere perché finisce sempre con me che faccio qualche sconcezza? Lo fate apposta, per caso? - protesta Bajyna.
- Se questo fosse un romanzo potrebbe essere un ignobile espediente dello scrittore per attrarre lettori maschi, lady Bajyna. Ma purtroppo questa è la realtà. Nessuno cospira contro di voi, state pure tranquilla.
- Se lo dici tu. - bofonchia l'elfa, nervosa - Incominciamo, dunque. E spero vivamente che questo sciamano non sia un altro di quei vecchi maniaci con le mani lunghe...
I partecipanti si dispongono come da indicazioni della succube e quest'ultima si siede al centro del circolo d'ossa.
- Cosa deve dire quando arriva momento? - chiede Mohamet, nervoso.
Rowena fa spallucce. - Una volta sarebbe bastata la formula di rito "Klaatu Barada Nikto", ma visto che tutti finivano per sbagliarla e scatenare le Forze dell'Inferno, Gonzo ha pensato di introdurre semplici invocazioni libere in prosa. In sostanza inventati qualcosa che sia comprensibile e tutto andrà bene. Ce la puoi fare. E tu, elfa di facili costumi, piegati di più. Più languida e sexy, così sembri un pesce congelato.
- Muori. - è la laconica risposta di Bajyna, pronunciata senza neppure smettere di sorridere.
Con un sospiro Rowena solleva le braccia sopra la testa e inizia a cantilenare in una strana lingua gutturale, disegnando misteriosi simboli magici nell'aria.
Appena fuori dal cerchio, DarkShield la osserva con attenzione, cercando di comprendere il meccanismo magico che si cela dietro quel rituale. Lei lo nota e s'impettisce, orgogliosa d'aver destato l'attenzione del suo futuro marito.
- "Spiriti delle Tenebre Notturne, anime vaganti che non trovano pace, scostatevi che abbiamo fretta!"- invoca - "Che le parole di quest'anima defunta giungano in supplica all'Uomo dalle due Vite! Rabid Gonzo, ascolta la nostra chiamata e annulla tutti i tuoi appuntamenti."
Rowena solleva un coltello e si taglia il palmo della mano senza batter ciglio, spargendo un po' del suo sangue su un teschio. Questo inizia a brillare, si solleva in volo lentamente e si posiziona di fronte al volto esterrefatto di Mohamet, fissandolo negli occhi con le orbite luminose.
Poi la mandibola inizia a muoversi.
- Risponde la segreteria ossea di Rabid Gonzo. Sono momentaneamente occupato a riflettere su quanto il tuo problema non mi interessi minimamente. Grazie per la chiamata e buona giornata.
Segue un lungo attimo di silenzio in cui il teschio continua a fluttuare avvolto dalla luce e i nostri eroi si scambiano sguardi perplessi.
Poi il teschio parla di nuovo.
- Sei ancora lì? (sospiro) E va bene. Ti do dieci secondi per convincermi a darti udienza. Parla dopo il segnale acustico, se proprio devi.
Il teschio inizia a sghignazzare, poi all'improvviso smette.
- Adesso! - grida Rowena - Parla, Forrest!
Mohamet deglutisce, mentre intorno a loro la pianura pare sollevarsi come se respirasse. Le ossa iniziano a rilucere e a tremare.
I pensionati si sono accorti che qualcuno sta cercando di saltare la fila.

Cosa dirà (in fretta) il nostro druido zombie preferito?

1. Klaatu Barada... coff coff CO...rvan.

2. Nobile Gonzo, noi giunti qui davanti tuoi occhi vuoti perché abbisognare tua saggezza. Noi ha elfo moribondo e io anche qualche problema. Se per te no è disturbo tu può venire qui e dare occhiata?

3. Ehm... Salve. Nostro elfo in coma per colpa di polpo e io zombie perché ha bevuto pozione alla menta. Mi dicono che io ormai morto, ma volere secondo parere medico.

4. Salute. Noi ha elfa super-sexy. E alcuni problemi. E elfa super-sexy.




Un immagine della Posta di Necropolis il giorno della distribuzione delle pensioni


Se volete leggere l'episodio precedente andate QUI

venerdì 14 giugno 2013

IL CANALE YOUTUBE DEL BARDO E' SU MAGINET!!

Uditi udite, ignobili evasori fiscali e plebaglia varia,

Da oggi il Bardo Doloroso ha un suo canale YOUTUBE. Qui sotto troverete il magico collegamento che vi teletrasporterà lungo la rete Maginet fino al primo sferovideo scelto da quell'imbe... dal nostro Bardo. Si tratta di un'audiofiaba, o almeno così c'era scritto sull'etichetta del magidisk inviatoci dalle nostre spie. In realtà pare sia un sofisticato programma di lavaggio del cervello volto a trasformare dei poveri cuccioli di mostro in mostri adulti a tutti gli effetti. Il povero Deathbringer avrà il suo bel daffare a cercare di resistere al lato oscuro delle Fiabe.
Direttamente dalla voce di Mors Tua, registrato con mezzi poverissimi e trasudante malvagità, ecco a voi la fiaba di Cappuccetto Rosso riveduta e corretta.
Andate, ascoltate, commentate e anche se è brutto da dire "piacete"! E non dimenticate di iscrivervi al canale, o giuro che questa volta mezza giornata di gogna in piazza non ve la leva nessuno.

Come sempre impegnato nel sociale, vostro

Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re







domenica 9 giugno 2013

IL NUOVO LOGO DEL BARDO!!! (The Bard's new Logo!)

Udite, udite, volgo!

Il Bardo Doloroso, la bacheca che allieta le vite plebee di voialtri cittadini del Regno, possiede finalmente un logo proprio! Il Re, la Corte e ovviamente quell'inutile bellimbusto del Bardo medesimo vorrebbero ringraziare dal profondo dei loro cuori il nobile artista che ha realizzato il disegno con mano magistrale, MICHELE PALA, e l'impareggiabile colorista che ha infuso in esso mirabil pigmentazione: KILEY JOHNSON (a.k.a. Kilwillae).
Il nostro amato sovrano ha imposto che essi vengano insigniti del Grifone d'Argento, la più alta onorificenza per meriti civili di tutto il nostro glorioso reame, e che da oggi essi vengano considerati amici del Regno. Ci auguriamo di poter ospitare altre loro opere, in futuro.

Se il Bardo ha un suo volto, ora, è grazie a voi, cari amici!

Per festeggiare la bella novità sono stati indetti tre giorni di festività obbligatorie. Chi non sembrerà felice verrà castigato con una retrospettiva dei film di Twilight. Villico avvisato...

Con il consueto disprezzo mascherato da buona educazione,

Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re

ELVEN VERSION

Listen well, common people!

Il Bardo Doloroso (The Painful Bard), the bulletin board that's filling you worthless citizens with joy, finally owns a proper logo! The King, his courtship and obviously that spineless Bard would like to thank from the bottom of their hearts the masterful hand of the noble artist who made the drawing, MICHELE PALA, and the incomparable colorist who put that awesome pigmentation on it: KILEY JOHNSON (a.k.a. Kilwillae).
Our beloved King decided to honor them with the Silver Griffin, the highest civilian decoration in our glorious realm. Both have to be considered friends of the Reign and be treated accordingly. We hope to host more of their beautiful arwork in the future.

If the Bard has now a face it's thank to you, dearest friends!

To celebrate this merry occasion the King announced three days of  mandatory celebration. Whoever will be caught in a sad attitude will be punished with the retrospective of the Twilight Saga. You have been warned...

With the usual disdain disguised as politeness,

Archibald Lecter, Personal Secretary of His Majesty.

THE GLORIOUS SILVER GRIFFIN

giovedì 6 giugno 2013

Leggere Attentamente il Foglietto Illustrativo: NON somministrare ai druidi sotto i dodici anni (anche se non li dimostrano)...

Ancova una volta siamo qui pev seguive le futili avventuve dei nostvi sempve più scalcinati evoi. Avete optato quasi tutti pev la pvepavazione H, e non posso che felicitavmi del fatto che nessuno di voi sia un medico. Che accadvà al povevo Fevianthalas? Il destino ha voluto anche esaudive il desidevio di qualcuno (MAGSE) e questo è ciò che è accaduto! Enjoy while you're still alive (and even after you're dead)!

dai Canti del Bardo

Bajyna stappa una delle ampolle, quella con il tappo più largo, e fissa la cremina bianca con un certo disgusto.
- Oh, diamine. H in elfico sta per "healing", perciò dev'essere questa per forza. Solo che... è strano, è così densa... non credo che sia da bere.
- Forse è specie di unguento... - commenta distrattamente Mohamet, stappando la pozione verde e odorandone il contenuto.
Bajyna riflette un istante, poi rompe ogni indugio, infila due dita nella Preparazione H e inizia a spalmarla sulle ferite di Ferianthalas come meglio può.
Fuori i soldati stanno letteralmente cercando di demolire le pareti della locanda per aprirsi un varco.
- Quanto credi che ci voglia perché faccia effetto? - chiede lei, angosciata.
- Me non sa - rutta Mohamet, storcendo il naso - Ma questa pozione sapere di morto...
Allarmata dalla zaffata di formaldeide, Bajyna si volta verso di lui e posa lo sguardo sulla fialetta vuota della Preparazione Z.
- Ma sei impazzito? Che bisogno avevi di berla? - esclama l'elfa, scioccata.
- Me piaceva colore. E poi retrogusto non male. Solo un po' di dolore a stomaco...
Ferianthalas geme, si agita, poi crolla nuovamente sul pavimento.
- Non funziona, maledizione. Non si riprende. E ora che faccio?
Rowena si avvicina a loro e scruta l'elfo a terra con espressione distaccata. Le sue pupille sono illuminate da una strana luce iridescente.
- È in agonia, sciocca, hai sbagliato pozione evidentemente. - dice - A questo punto non rimane che un'ampolla, no? Tenta il tutto per tutto e fagli bere anche quella.
- Chi ha chiesto il tuo aiuto, stupida predatrice di uomini? - sbotta Bajyna - E poi la mamma non ti ha insegnato che non si dovrebbero trangugiare i medicinali a caso?
Lei fa spallucce. - Questa predica dovresti farla al tuo amico, qui. - sospira - Ad ogni modo come preferisci, ma all'elfo rimangono solo 33 secondi di vita, perciò non venire a piangere da me dopo che sarà morto per la tua mancanza di determinazione.
- Come ti permetti, brutta...
- 28... 27... 26... -
- Uff, va bene, va bene. - sbotta lei, stappando la Preparazione C - Tanto peggio di così non può andare, no?
Bajyna solleva la testa di Ferianthalas e accosta la boccetta alle sue labbra. Il liquido ambrato fluisce nella bocca e poi giù, in gola.
Dopo un'attesa che pare interminabile, l'elfo nero pare rilassarsi, ma non si sveglia.
- Ma tu guarda, è andato in coma... - osserva Rowena, con un interesse quasi scientifico.
Bajyna si volta a fissarla con occhi colmi d'ira. - In coma? Ma come... come fai a saperlo?
La succube si acciglia un istante. - Già... come faccio a saperlo? - poi sorride - Ci sono! Occhi della Morte. Dev'essere il mio nuovo potere da sposina.
- D... da sposina? - rabbrividisce Bajyna - Temo che mi pentirò di avertelo chiesto, ma... di che diavolo stai parlando?
Lei fa spallucce. - Quando noi succubi ci leghiamo a qualcuno prendiamo da lui o da lei una specie di dote. È sempre diversa a seconda della persona. Io ho ricevuto gli Occhi della Morte. Posso vedere la fine delle creature viventi - guarda Mohamet e aggrotta le sopracciglia - Tranne la sua. Non riesco a capire quanto gli resta da vivere...
Il druido punta un dito verso il proprio petto e deglutisce. - Io non capisce.
- Non mi sorprende. - taglia corto lei.
- Ti sei innamorata di DarkShield? - esclama Bajyna, scioccata.
L'espressione della succube si fa adorante. - Non è fenomenale? È così virile, cupo, sicuro di sé. E quando mi tratta freddamente mi fa sentire un brivido di piacere lungo la schiena, così forte che...
- Sì, sì, ho capito. Taglia, che siamo in fascia protetta. - sbotta l'elfa - Senti, sono felice che tu ti sia innamorata, ma dobbiamo fare qualcosa o tra poco verremo trucidati tutti. Hai un'idea per fuggire da qui?
- Con quella palla al piede? - Rowena indica l'elfo nero riverso tra le braccia di Bajyna.
- Certo! - ringhia lei - Non vorrai lasciarlo qui, non è mica morto. E non fare quella faccia, ti ricordo che fino a mezz'ora fa sbavavi dalla voglia di portartelo a letto.
Lei distoglie lo sguardo, imbronciata, e incrocia le braccia sul petto. - Umpf. Il letto è per innamorati. Avevo in mente una semplice sveltina in lavanderia. Ad ogni modo va bene, in memoria dei vecchi tempi e per la salvezza del mio amato DarkShield vi mostrerò una via d'uscita. Seguitemi.
- I... in memoria dei vecchi tempi? Ma di che diavolo... - mormora Bajyna, guardando la succube ancheggiare verso la cantina. Poi scocca un'occhiata in tralice a Mohamet Al e solleva un sopracciglio.
- Sei sicuro di star bene? Hai un colorito... malsano.
Lui attende un istante prima di rispondere. - Io... io sente veramente bene. Mai stato meglio, in verità.
- Davvero? Perché a occhio non sembra tanto. Oh, beh, aiutami a trasportare Ferianthalas allora. Sembra secco, ma pesa come un macigno.
Mohamet si alza in piedi, afferra l'elfo per la sottile armatura di cuoio nero e lo solleva come fosse un fuscello, mettendoselo in spalla. - Corpo tutto unto, ma non difficile da portare.
Bajyna sgrana gli occhi, scioccata. - Caspita, che forza! Non ti facevo così... ehm, scusa se insisto, ma il fatto che le tue pupille siano diventate gialle all'improvviso è una qualche strana diavoleria druidica, vero?
Lui fa spallucce. - Me non sa, ma ora non potere stare qui a discutere. Noi seguire donna alata e poi tornare a prendere mago.
Bajyna sospira e annuisce. Contro la famosa saggezza druidica c'è ben poco da fare.
Rowena li conduce nella cantina. Ora, già normalmente la cantine e le soffitte sono posti orribili dove si annidano ragni talmente grandi da avere degli HP e altre bestie di non meglio precisata natura. In questi luoghi dove la gente scarica il superfluo perché "non si sa mai, può sempre servire", ma che a tutti gli effetti servono a rendere la separazione psicologica dagli oggetti graduale e meno traumatica, l'umidità e l'abbandono regnano sovrani. Figurarsi come dev'essere una cantina dell'Imperium. Ecco, immaginatela in silenzio. Come direbbe Bajyna, siamo in fascia protetta.
I tre raggiungono un grosso armadio pieno di tarli, che emerge dall'oscurità come la bocca di un mostro addormentato. I mattoni cadenti dietro di esso trasudano salnitro e ogni buco è stato accuratamente riempito di fitte ragnatele bianche.
Senza batter ciglio, Rowena infila una mano in uno di quei buchi e armeggia con qualcosa. Il rumore di un congegno meccanico che scatta riecheggia nel silenzio.
- Apri l'armadio.
Bajyna tentenna un istante, poi afferra le maniglie e apre le ante su un lungo tunnel illuminato da strani funghi iridescenti.
- Questo ci porterà fuori dal paese, dietro le colline. Il problema sta nel portare qui il mio amore senza far collassare il campo di forza - dice la succube - Qualche idea?
- Io ha idea. - dice Mohamet, alzando un dito.
- Perché la cosa non mi stupisce? - sospira Bajyna, depressa.
- Tu fida di me, io so quello che faccio.
- Sì, certo, come quando hai ingoiato quell'intruglio senza pensarci due volte, eh?
Mohamet fa spallucce, pallido come un cencio. - Quello non contare. Solo curiosità. E poi successo nulla, no? Io in forma.
- Se lo dici tu...
- Voi lasciate fare me.
Le due si scambiano un'occhiata e scrollano le spalle, rassegnate. - D'accordo, che dobbiamo fare? - domanda Rowena.
- Niente, fare tutto io. Voi aspettare in tunnel e pronte a sigillare passaggio.
Dopo pochi minuti Mohamet risale le scale con passo felpato, su, fino alla Sala Comune. Il legno della porta è andato in pezzi e l'orda ululante degli Oscuri preme contro il campo di forza, pronto a irrompere nella taverna. Non appena si fa più vicino nota piccole crepe rosse nel muro d'energia invisibile. Il mago non durerà ancora per molto.
Guardandosi intorno Mohamet vede un grosso scaffale di legno massiccio. Normalmente dovrebbe trasformarsi in qualcosa per spostarlo, ma stavolta è diverso. Si sente forte, sente che ce la può fare senza usare poteri. Lo afferra con entrambe le mani, stringe e lo solleva come fosse di cartapesta, poi lo deposita contro la porta, lasciandolo cadere con un tonfo spaventoso. Poi senza voltarsi indietro afferra DarkShield, lo carica in spalla e corre via verso la cantina.
Dietro di sé ode levarsi in grido, imprecazioni, rumore di legno sfondato a colpi d'ascia. Non si ferma. Nella giungla chi si ferma è perduto.
Scende le scale a grandi balzi, mentre dietro di lui gli Oscuri invadono la stanza, furenti, come massaie ad una svendita di prodotti per la casa. Uno di loro corre veloce e gli è quasi addosso. Mohamet fa perno sulla gamba, ruota e gli assesta un pugno in pieno volto. Si ode un sinistro "crack" e il malcapitato viene scagliato indietro lungo le scale, addosso ai propri compagni che sopraggiungono.
Mohamet si lancia nuovamente verso l'armadio in fondo alla cantina, dove Bajyna e Rowena lo stanno aspettando, insieme al povero Ferianthalas.
- Ma... che diavolo succede? Aaaah... - grida DarkShield, che da quella posizione ha una visuale da prima fila sull'orda che li insegue.
- Dai, presto! - urla Bajyna.
- Corri, Forrest! - grida Rowena, concitata.
L'elfa fa una smorfia. - Chi diavolo è Forrest?
La succube alza le spalle. - È solo il nome che noi demoni diamo agli adepti della natura.
In quell'istante Mohamet spicca un balzo prodigioso e attraversa l'armadio, piombando nel tunnel come un gatto.
- Ora! - grida.
Rowena spinge la leva e la sezione di muro torna a coprire il passaggio, lasciando gli Oscuri ad urlare la loro frustrazione ad un armadio vuoto.
- Visto? Io riuscito. - esclama solennemente il druido.
- Non male per un Forrest. - sorride Rowena correndo verso di lui per mettere le mani su un certo mago sotto shock.
- Chi è Forrest? - domanda Mohamet, grattandosi il mento.
Bajyna sospira e scuote il capo, poi si inginocchia accanto a Ferianthalas, fissandolo con sguardo preoccupato.
- Vorresti per favore mettermi giù, sottospecie di babbuino umanoide? - si lamenta DarkShield, scalciando.
Mohamet lo lascia andare. Alla lettera.
- Ahi! - Il mago piomba al suolo come un sacco di patate e subito Rowena si china su di lui, devota.
- Oh, povero tesoro. Ti fa male da qualche parte?
- A parte nell'orgoglio, volete dire? - rantola lui - No. Sono solo estremamente disgustato dalla quantità incredibile di contatto fisico che ho accumulato in pochi minuti. Tutto... tutto questo sudore, i germi, i batteri... - si tira indietro per evitare le labbra della succube - ... gli ormoni... coff... coff... ehm... piuttosto... dove siamo? Cos'é questa galleria?
- È un antico sistema di gallerie d'emergenza costruite durante la Guerra dello Spacco - spiega Rowena, fissandolo con gli occhi lucidi e un forte rossore sulle gote - Neronia è vicina al confine tra il Lato Chiaro e il Lato Buio, perciò eravamo spesso vittime di incursioni da parte dei Cavalieri di Thorm e dei Cavalcatori di Aquile elfici. Questo tunnel serviva per evecuare la popolazione civile.
- Ehi, non cercare di farci passare per i cattivi, adesso - sbotta Bajyna.
- Perché, non lo siete? - ringhia la succube, fissandola in cagnesco.
- Guarda che se vi attaccavamo era per difencerci!
- Attaccarci per difendervi? Ma ti senti quando parli, almeno?
- Ehm... signorine, per favore. Abbiamo problemi più pressanti della politica estera, adesso. Usciamo di qui prima che qualcuno di quei bifolchi si ricordi dell'esistenza di questi tunnel e di dove conducano. Che è successo all'elfo? È morto?
- È in coma. - sussurra Bajyna, disperata - Gli ho dato due delle tue pozioni e...
- Cos'hai fatto? - esclama DarkShield, scattando in piedi e facendo ruzzolare Rowena nella polvere - Cos'è che gli avresti somministrato?
- Preparazione H e Preparazione C - mugugna lei, colpevole.
Il necromante sospira, sollevato. - Non mi sorprende che sia entrato in coma, allora. La Preparazione C (C come Cura) ha questo fastidioso effetto collaterale se assunto insieme a pesanti dosi di Preparazione H.
- E la Preparazione H a che serve?
Il mago tossicchia, a disagio. - È un crema che serve a combattere le emorroidi, pensavo che lo sapessero tutti. Stando parecchio seduti a studiare noi maghi ne soffriamo diffusamente. Quella è la versione fatta in casa, è... ehm... un po' forte.
- Adorabile - sospira Rowena, stringendosi nelle braccia.
- Oh, beh - continua DarkShield - per lo meno non siete stati così idioti da dargli la Preparazione Z. Potrei riaverla, per favore?
Segue un silenzio imbarazzato, poi le due sollevano lo sguardo su Mohamet e il druido si irrigidisce.
DarkShield si volta a guardarlo e solo in quel momento si rende conto del colorito grigiastro della sua pelle. Un'espressione affranta inizia a dipingersi sul suo volto allungato.
- Mohamet. - dice - Se si trattasse di qualcun altro non mi porrei neppure la domanda, ma trattandosi di te il dubbio mi assale. Hai... hai bevuto la mia Preparazione Z, vero?
- Credevo sapere di menta... - si giustifica il druido, colpevole.
- Prima di bere il primo intruglio dalla borsa di un negromante come un bambino sottosviluppato, ti sei chiesto per caso per cosa stesse la Z del nome?
- Quale Z? - fa lui, alzando le braccia.
- Immagino di no. - trema DarkShield in preda alla furia - Hai bevuto un composto sperimentale che avrebbe dovuto farmi vincere la borsa di studio all'Accademia per il dottorato in Necro Upgrade Technology. Lo capisci? Hai rovinato un decennio di ricerche con un solo colpo di glottide. - sibila - Non ti ammazzo lì dove sei solo perchè hai già fatto tutto da solo.
- Eh? Tutto da solo? - sussulta Bajyna - Che intendi?
- Intendo che questo formidabile imbecille è morto nei tre minuti successivi all'assunzione del composto. La Preparazione Zombie è stata da me creata per migliorare la qualità degli attuali nonmorti e farli sembrare meno schifosi e ottusi, anche se per quest'ultima caratteristica, vista la natura originale del soggetto in questione, neppure la magia può fare niente.
- Cosa? - Bajyna quasi grida - Vuoi dire che adesso Mohamet Al è uno zombie?
DarkShield sospira e annuisce. - Uno zombie 2.0, per la precisione.
- Ma... è pericoloso?
- Per se stesso e per gli altri, ma questo non dipende dall'essere diventato uno zombie. Era così anche prima. Ora andiamo. Discuteremo delle condizioni cliniche di questo imbecille e dell'elfo unto una volta che saremo al sicuro, fuori di qui.
Con un sospiro (un po' forzato, dal momento che a quanto pare non ha più bisogno di respirare), Mohamet solleva Ferianthalas di peso e se lo carica in spalla. Poi tutti seguono Rowena lungo i tortuosi cunicoli, umidi e fiocamente illuminati.
- Dova porta questo passaggio? - domanda Bajyna, guardandosi intorno schifata - Ci sono ossa umane, in quell'angolo.
- Ah, quelle? Non preoccuparti, ce le ha messe Golg per dare un tono all'ambiente. Facciamo pulire questi condotti una volta al mese da un'impresa di pulizie.
Dopo una mezz'ora abbondante procedendo a tentoni nell'oscurità, i nostri eroi giungono alla fine del tunnel, dove una robusta scala a pioli sale verso l'alto, fino ad incontrare una grossa botola di legno.
Grazie alla nuova forza prodigiosa di Mohamet non è difficile issare Ferianthalas fino in cima.
L'aria fredda della notte li fa rabbrividire e ricorda loro quanto siano stanchi. Alla fine dopo tutta quella fatica neppure un'ora di sonno sono riusciti a fare. Beh, se si escludono il coma dell'elfo nero e il "sonno eterno" estremamente attivo di Mohamet.
Intorno a loro sorge un piccolo bosco dall'aria assolutamente normale, silenzioso e tranquillo.
- Questo posto è sicuro, ma non possiamo riposare qui. Presto qualcuno verrà a cercarci. - dice Rowena, abbarbicandosi al braccio rigido del negromante.
- Perché parlate al plurale, signora? Non ricordo che nessuno di noi abbia richiesto la vostra compagnia.
- Mpf. Già, infatti. - borbotta Bajyna, occhieggiando preoccupata verso il villaggio, giù dalla collina.
- Tu 'sta zitta, sgualdrina. - ringhia la succube - Tu invece no, amore. Insultami più pesantemente, mi fai impazzire quando mi tratti con disprezzo... - geme, rabbrividendo.
- Ehm... err... mi duole dire simili oscenità, ma direi che la nostra prima priorità ora è salvare la vita dell'elfo, così da riportare le nostre speranze di sopravvivenza al glorioso 0.2% che avevamo prima. Solo che... non è che qui nell'Imperium i guaritori crescano sugli alberi, vero? - domanda il mago, svincolandosi abilmente dalla stretta della demonessa.
- Non temere, tesoro. Anche qui ci facciamo male. Abbiamo i nostri guaritori, anche se non credo siano esattamente quelli a cui siete abituati. Ne conosco tre, qui in zona, tutti ottimi professionisti.
- E io? Quando curare me? - domanda Mohamet, a disagio.
- Taci - borbotta DarkShield - Tu ormai sei morto, la tua situazione è stabile. E poi dalla stupidità non si guarisce. Dunque... Rowena, giusto? Quali sono questi tre guaritori?

1. A Nord-est di qui c'è una collina spoglia al centro di un cimitero. In una caverna vive Rabid Gonzo, un potente sciamano che si dice non parli con i morti nonostante loro gli rivolgano continuamente la parola. Potrebbe riportare indietro lo spirito dell'elfo con i suoi poteri.

2. A Est di qui c'è un famoso Night Club, lo Ziggurat. Il proprietario si chiama Manzanarre ed è un vampiro. Un tempo dissanguava i clienti economicamente facendosi pagare a peso d'oro per le sue prestazioni da chirurgo, ora la sua specialità è il salasso, ma credo conosca ancora uno o due trucchi. E mi deve un favore.

3. A Sud-est di qui c'è il Formicaio di Formia, la strega delle formiche. Si dice che produca una sostanza che può guarire ogni tipo di ferita fisica e psichica. Certo, bisognerà superare all'incirca mezzo milione di Mirmidoni, le sue guardie del corpo, ma visto che non abbiamo due o tre secoli per combattere potremmo semplicemente chiedergliela. Ho sentito dire che è una sadica. Di sicuro potremmo proporgli qualcosa di divertente, tipo torturare "a morte" il Forrest...


Scegliete il percorso che più vi aggrada, dunque. Le novità sono tante e la storia diventerà sempre più divertente! 


"Ehi, elfa, la durata della tua vita si sta accorciando rapidamente, lo sai? Man mano che continui a rompere..."

Rowena

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