giovedì 31 ottobre 2013

Buon Allouìn, zucche vuote!


"Venite a bussare fiduciosi dal vostro Mors Tua, bambini. Qui abbiamo sempre QUALCOSA per voi"

lunedì 28 ottobre 2013

Quindici uomini sulla cassa del morto, una bottiglia di Rum e due amanti veramente imbarazzanti...



Ordunque, sudditi cerebrolesi, siete certi di voler proseguire nella lettura di codesta, discutibile storia d'amore? O in realtà state aspettando che le melense effusioni si diradino per passare rapidamente al rum, al grog, ai pirati e ai velieri? Ad ogni modo potete stare tranquilli, perché in quest'ennesimo, pietoso esercizio compositivo del Bardo avrete entrambe le cose nella consueta, pessima qualità.
Nello scorso episodio avevamo lasciato Bajyna e Ferianthalas davanti al teletrasporto del Gonzo, preda di una fifa blu e di non meglio definite pulsioni amorose. Erano rimasti gli ultimi a dover fare il salto verso Puerto del Muerto, dove (forse) li aspettavano gli altri. Avete votato perché fosse lei, Bajyna, a prendere l'iniziativa e a baciare quel bietolone color melanzana. Ebbene, siete stati accontentati, perciò poi non venite a lamentarvi da noi se la cosa non va come avevate previsto.
Che aspettate, ordunque? Inoltratevi nel covo di pirati più pericoloso (e oserei dire imbecille) di tutto l'Imperium. Avventure marinaresche, voodoo, navi fantasma e culti new age vi attendono.
Come sempre io adopererò il mio tempo in modo più costruttivo, per esempio recitando il codice penale alla rovescia, nudo e con una gallina in testa.

Vostro sdegnoso ma sincero, 

Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re


dai Canti del Bardo

Succede tutto in un attimo. I loro occhi si incontrano, il sangue sale alle gote e la paura della morte fa il resto. Prima che Ferianthalas possa reagire, Bajyna si solleva sulle punte dei piedi, lo afferra per i capelli e lo bacia con trasporto.
L'elfo spalanca gli occhi e cerca di ritrarsi. Una reazione più che normale da parte di uno abituato a ritenere le avances di una femmina il preludio a un decesso umiliante e molto probabilmente doloroso.
Lei si separa da lui per un attimo e aggrotta le sopracciglia. - Che c'è? Potrebbe essere la nostra ultima occasione. Ti faccio schifo?
- Eh? No, no...
- Allora ho l'alito cattivo. - si mette la mano a coppa davanti alla bocca.
- Non ho detto nemmeno questo. È solo che io...
- È perchè sono un'Elfa Nobile, vero? È per questo? - chiede, tremante di rabbia.
Ferianthalas solleva entrambe le mani, interdetto. - Ma che diavolo dici? Se mi lasciassi parlare...
- Per la Dea, ci ho messo troppa lingua - esclama lei all'improvviso, coprendosi la bocca con una mano e passando dalla rabbia al senso di colpa senza soluzione di continuità - É così, vero? Ti sei sentito aggredito?
- Aggredito? Ma... sei impazzita, per caso?
- Ah, è così, adesso? - sbotta, ritornando alla rabbia - Cioè, io ti bacio e tu mi insulti? Devo essere pazza davvero se ho creduto di poter provare qualcosa per un pezzo di idiota come te. - gli spinge un dito tra le costole - Un povero, insulso, sarcastico elfetto nero che non si rende conto della fortuna che ha a godere delle attenzioni della più bella tra gli Alfrin.
- Guarda che io...
Ma Bajyna è infuriata, rossa in viso per la vergogna. Una reazione violenta, ma non particolarmente strana, poiché le belle donne che sanno di essere tali non prendono mai troppo bene l'idea di essere state respinte. Soprattutto dopo essersi esposte in modo così imbarazzante.
Il problema è che, almeno in questo caso, nessuno ha respinto nessuno. Non proprio.
Sollevando gli occhi al cielo in una muta supplica, Ferianthalas fa la prima cosa che gli viene in mente per farla stare zitta. La afferra per le spalle e la bacia a sua volta. Un lungo, appassionato e irruento bacio cui l'elfa cerca di resistere per qualche istante, salvo poi darsi per vinta, abbandonandosi completamente a esso.
Per un breve, intenso momento, un raggio di felicità penetra attraverso la coltre di rabbia di Bajyna, obnubilando ogni giudizio negativo che potesse aver partorito in precedenza riguardo gli elfi neri e la loro malnata stirpe. Questo almeno finché Ferianthalas non piega le ginocchia e, a sorpresa, si lancia di forza nel gorgo turbinante, trascinandola con sé.
Bajyna cerca di gridare, si aggrappa a lui con tutte le sue forze, artigliandone la carne, mentre l'acqua gelida la avvolge, la afferra e la rivolta furiosamente, attirandola sempre più verso il centro del gorgo. Sopra di lei, in vece del cielo, i suoi grandi occhi colgono scampoli di una stanza gigantesca che rotea a folle velocità, la stessa stanza dove loro si trovavano poco prima e che ora sta diventando via via più lontana e indefinita.
Poi, all'improvviso la corrente le afferra le gambe e la trascina sott'acqua insieme all'elfo nero. Bajyna si sente morire, quasi impazzisce per la paura. Sente la pressione dell'acqua stringersi su di lei, i polmoni che le scoppiano, vede la luce affievolirsi sempre più. La loro velocità di discesa si fa sempre più elevata, giù, giù, attraverso i bui meandri dello spazio-tempo, dove tutto è morto e gelido, dove nulla può sopravvivere.
Il gorgo d'acqua attraversa il vuoto assoluto, unico punto di luce nella totale assenza, poi il sotto diventa sopra e il sopra diventa sotto, la corrente inizia spingerli verso l'alto a velocità sempre più elevata, finché in lontananza non vedono un bagliore. In quel momento Bajyna si lascia sfuggire dalle labbra l'aria rimasta e la vista le si annebbia.
Ferianthalas inizia a nuotare verso l'alto, trascinandola senza mai mollare la presa. L'ultima cosa che l'elfa vede prima di sprofondare nell'oblio è una grossa balena zombie che nuota pigramente verso di loro dalle profondità marine.

Uno schiaffone elargito forse con un po' troppo entusiasmo riporta Bajyna alla coscienza. Stagliato contro il cielo tempestoso, il volto severo di DarkShield la fissa senza alcuna traccia di emozione.
- Bene, è viva anche lei - dice, la voce persa tra lo sciabordio delle onde e gli striduli versi dei gabbiani.
L'elfa si mette lentamente a sedere e si guarda intorno, stranita. Si trova su un vecchio molo di legno roso dall'acqua e dalla salsedine. Davanti a lei una foresta di alberi e vele ondeggia pigramente su una miriade di velieri grandi e piccoli, golette, piroscafi e barche da pesca brulicanti di uomini dall'aria poco raccomandabile, che stanno ai veri pescatori come Barbanera sta a Capitan Findus.
Il cielo tempestoso e dalle nubi basse e serpentine le ricorda all'improvviso che si trova ancora nell'Imperium di Mors Tua e le reminiscenze del bacio e della caduta nel gorgo riemergono alla sua mente con tutta la violenza di uno schiaffo in pieno viso.
L'elfa si alza di scatto, barcolla lievemente per un improvviso capogiro, poi scosta DarkShield in malo modo, ignora Mohamet che sta emergendo dall'acqua in modo sexy come nelle pubblicità dei profumi, getta di lato Rowena e afferra il povero Ferianthalas per il bavero, sollevandolo di peso. Quello, che stava bevendo dalla borraccia che la diavolessa gli aveva porto, si acciglia leggermente, per nulla sorpreso da quella reazione.
- Tu... razza di bastardo... - ringhia lei.
- Un grazie può bastare - replica lui, piatto.
- Grazie? Grazie? E di cosa, di avermi quasi annegata con l'inganno dopo esserti approfittato di me?
Dietro le sue spalle gli altri si scambiano uno sguardo incuriosito.
- Ci siamo persi qualcosa? - ridacchia Rowena, maliziosa, aggrappandosi al braccio di DarkShield.
- Io mi sarei approfittato di te? Ma se sei stata tu a...
- Non - Bajyna solleva il dito indice con aria minacciosa - non azzardarti a finire quella frase, se non vuoi essere ributtato ai pesci. Mi hai capito?
Lui sbuffa, divertito. - Femmine. Non importa il colore della vostra pelle, siete tutte uguali. Se ti avessi lasciata lì saresti sicuramente morta. Dovevamo saltare, lo sai benissimo, ma avevamo troppa paura. Quello... - distoglie lo sguardo, imbarazzato - quello è stato il modo migliore per prendere coraggio. Nient'altro.
Lei lo lascia andare, avvampando di rabbia e vergogna. - Esatto. Nie... nient'altro. Però... potevi almeno chiedere il permesso, prima.
- Tu non l'hai fatto, mi pare. - protesta l'elfo, incrociando le braccia sul petto.
- Intendevo prima di saltare. Mi hai fatta morire di paura, maledizione.
Lui sospira e si volta, dandole la schiena. - Beh, siamo vivi, no? Che altro vuoi?
L'immagine di Ferianthalas, stremato, che nuota furiosamente verso la superficie tenendola stretta riemerge all'improvviso, costringendo Bajyna a voltarsi a sua volta, in preda al senso di colpa.
- Beh, ad ogni modo forse un piccolo grazie te lo meriti, elfo della malora. - sbotta, evitando il suo sguardo. Dall'altro capo del molo una grande città composta da passerelle, rampe e impalcature di legno, sorge abbarbicata ad un'alta scogliera piena di caverne abitate, da cui provengono luci, profumi e rumori. Centinaia di persone lavorano alacremente per spostare carichi, controllare merci e contrattare la vendita di una gran varietà di oggetti, molti dei quali strappati probabilmente dai cadaveri ancora caldi dei precedenti proprietari.
Capitale della pirateria di tutto l'Imperium, Puerto del Muerto è costruita dentro una scogliera a picco sul Mare senza Fondo e un complesso sistema di moli e ponteggi mobili costituisce il porto vero e proprio, che muta in base alle difficili condizioni atmosferiche della zona.
Bajyna non l'ha mai vista, ma ne ha sentito parlare nelle storie degli elfi viaggiatori e in un paio di guide turistiche che ne sconsigliano vivamente la visita a meno dell'improvvido intervento di cause di forza maggiore, tipo un naufragio. Nel loro caso si tratta di un tipo di naufragio particolare, ma non per questo meno reale.
- Qui fa un freddo cane, non potremmo entrare in una di quelle caverne laggiù? - dice all'improvviso, per uscire dall'imbarazzo.
- Come? - chiede DarkShield, distratto.
- Quelle caverne. Possiamo rifugiarci lì? Questo vento mi fa drizzare i capelli in testa...
- Certo, certo - risponde, con un gesto vago - scusa, ero così interessato alle vostre beghe sentimentali che devo essere scivolato in un momentaneo stato di catatonia.
Bajyna fa una smorfia. - Mpf. Non c'era bisogno di essere così diretti.
Un tizio smilzo con una gamba di legno caracolla verso di loro, reggendo una cartella e alcuni fogli unti. Appeso al collo ha un calamaio, in cui intinge ossessivamente una penna di gabbiano malconcia.
- Nome della nave? - gracchia in malo modo, sputando a terra.
- Quale nave? - domanda DarkShield, accigliandosi.
- La vostra, quale sennó? Quella con cui siete arrivati. - risponde quello, squadrando Bajyna come fosse un pezzo di manzo al mercato.
- Tu non capisce. Noi arrivati con gorgo magico. - spiega pazientemente Mohamet.
Quello annuisce e inizia a scribacchiare sul foglio, con l'aria di chi sta compiendo lo sforzo intellettuale più significativo della storia dell'uomo.
- Gor... go... Ma... gi... bel nome per una nave, corpo di mille calamari castrati. Per la tassa di sbarco sono trenta Imperiali d'argento. Non si accettano cambiali.
- Si sbaglia - dice DarkShield, interdetto - Gorgo Magico non è il nome di una nave. Siamo arrivati con il teletrasporto.
- Telecosa?
- Teletrasporto. Con la magia.
- A piedi, quindi?
- In un certo senso...
- Allora la tariffa standard è di un Imperiale d'oro. - fa lui, rabbuiandosi.
- Stai scherzando? È più del triplo - sbotta Ferianthalas - Come si può pagare di più a piedi che in nave?
Il pirata si soffia elegantemente il naso premendosi alternativamente le narici con i pollici.
- Questo è un porto, maledizione. È fatto per i lupi di mare. Non ci piacciono i terricoli come voialtri, perciò se volete passare dovete pagare di più. - sbotta, infastidito.
Ferianthalas si avvicina, estrae la spada e gliela punta al basso ventre. - Che ne dici se invece di un Imperiale ti pagassimo con un paio di testicoli di seconda mano? A me sembra un buon affare...
Quello sbianca e deglutisce, ma subito decine di brutti ceffi appaiono dalle barche vicine, sbucano da sotto i moli, emergono dall'acqua con i coltelli tra i denti e in men che non si dica li circondano, pronti alla battaglia.
I nostri eroi si scambiano un'occhiata e Ferianthalas impreca a mezza voce. Allora il marinaio con la gamba di legno ridacchia, cattivo. - Allora? Non facciamo più i gradassi, eh? Se volete finire in pasto agli squali-riccio siete venuti ad attaccar briga nel posto giusto, maledetti terricoli.

Che faranno i nostri eroi?

1. Bajyna sorride, compiacente, e paga con la Truffa di Malinorc, che oltre a far uscire ogni volta la faccia scelta dal proprio padrone ritorna sempre nella sua tasca anche se perduta.

2. Bajyna usa il suo potere sui pirati. In fondo non sembrano esserci donne in vista, a parte Rowena. E lei ormai è immune.

3. Mohamet si trasforma in un leone marino zombie e attacca i pirati. Efficace e divertente, ma attenti agli effetti collaterali!

4. Yo-Ho-Ho! In guardia, corpo di mille ragnacci! Ferianthalas attacca il pirata più vicino e inizia così la classica scaramuccia piratesca. Piuttosto che pagare una simile assurdità un vero elfo dovrebbe essere disposto a scatenare l'inferno.


"Grazie dell'informazione, bello. E adesso aspettami, Ferianthalas, razza di fedifrago. Sto arrivando."

Mirabel, Ex-Grande Sacerdotessa di Malallapanzan


Se volete leggere la puntata precedente cliccate QUI o andate nell'Indice delle Storie!

mercoledì 23 ottobre 2013

QUINTET X 10: workshop di scrittura creativa sui generi cinematografici, di Mario Gazzola. Dall'11 al 25 Novembre a Milano!



Salute, ridicoli esseri umani. Qui è Mors Tua, che vi parla dall'Imperium, la Terra della Notte Eterna. Spero che vi stiate crogiolando nella sofferenza che indubbiamente causate ogni giorno al vostro prossimo. Anch'io come voi faccio del mio meglio.
Oggi sono qui per presentarvi una serie di incontri/lezioni/workshop che si terranno nel vostro universo, l'Altrove: QUINTET X 10.

MARIO GAZZOLA, scrittore di cui abbiamo già avuto modo di parlare nelle recensioni di RAVE DI MORTE e CREPE NELLA REALTÀ, si occuperà di introdurre i pochi fortunati che si accaparreranno i 10 posti disponibili al mondo dei vari generi cinematografici, sviscerandone i componenti tramite l'analisi di famose pellicole, a cominciare da Kill Bill di Tarantino e Blade Runner di Ridley Scott. 
Ma se sperate di starvene seduti comodamente in poltrona ad ascoltare passivamente siete fuori strada, razza di sfaticati. I partecipanti verranno coinvolti ATTIVAMENTE nella creazione di un'opera tutta loro, a partire da un incipit comune. GAZZOLA vi mostrerà come, a partire da uno schema narrativo di base, si possa trasferire una storia da un genere ad un altro grazie a pochi, semplici accorgimenti. Potrete sviluppare la vostra storia come brano letterario o come sceneggiatura cinematografica, secondo il vostro discutibile gusto.

DALL'11 AL 25 NOVEMBRE, ogni Lunedì e Giovedì, si svolgerà il primo QUINTET (ogni incontro sarà della durata di un'ora e mezza circa), e proprio l'ultima serata sarà dedicata all'analisi dei lavori dei partecipanti grazie all'aiuto di un professionista OSPITE A SORPRESA, che potrà essere di volta in volta uno sceneggiatore, un produttore o un attore.
Qualcuno di voi potrebbe anche essere un genio creativo e non saperlo, anche se personalmente ne dubito. L'unico modo che avete per scoprirlo è partecipare a questo workshop di scrittura creativa sulla narrativa dei generi, qualcosa che migliorerà significativamente le vostre pietose e inutili esistenze e magari vi farà scoprire un talento che nascondevate. Molto, molto in profondità, probabilmente.

E allora che aspettate, sciocchi? Come ho detto I POSTI SONO LIMITATISSIMI, 10 in tutto. Mentre voi state qui a farvi insultare da me, e lo dico contro il mio stesso interesse giacché la cosa mi reca un certo sollazzo, qualche altro furbacchione vi sta fregando il posto. Perciò sbrigatevi e non rinunciate all'occasione di lavorare seriamente con professionisti dell'ambiente, che certamente sapranno indirizzarvi e farvi da guida meglio di chiunque altro.
La tessera per il ciclo di 5 incontri (inclusi materiali didattici e aperitivo iniziale) costa 100 euro e può essere acquistata presso la LIBRERIA DELLO SPETTACOLO (via Terraggio 11 - MM Cadorna).
Considerando le imbarazzanti dimensioni del vostro encefalo potreste aver bisogno di ulteriori e più specifiche informazioni a riguardo. Potrete trovare quello che vi serve usando sferonet (o internet, come lo chiamate voi) e andando su questi siti: 



Oppure chiedere direttamente informazioni telefonando al numero 02-86451730 o inviando una meil all'indirizzo admin@libreriadellospettacolo.it

E ora andate, indegne creature. Portate morte e distruzione ovunque nel mio glorioso nome!
Eh? No, non ce l'avevo con voi, ma con i miei servi dell'oscurità. Tutto quello che dovete fare voi è correre ad iscrivervi al primo QUINTET, prima che i posti vadano esauriti, acquistati in massa da quei maledetti adepti della Luce. Marsh!

E ora vi saluto, tenendomi come di consueto sopravento rispetto a voi.

Vostro creativo,


MORS TUA

P.s: E' disponibile una tessera/assaggio da 25 euro valida per un solo incontro. Che aspettate? Fate una prova e toccate con mano! 



"... O mi avrai deluso per l'ultima volta."

Darth Vader

lunedì 21 ottobre 2013

Il Segreto della Sfera: Capitolo 3! L'Amore E un'Illusione!



Buonasera, imbarazzanti parodie d'uomini e donne. Nonostante il tempo da lupi e il freddo incalzante, l'idea che il Bardo sia ancora nella Torre Ovest in ginocchio sui ceci mi scalda il cuore e mi fa sperare in un domani migliore. Uno in cui lui sarà ancora lì, a fratturarsi le rotule sui legumi secchi. 
Questa sera sono qui a presentarvi il terzo capitolo della serie "Il Segreto della Sfera", in cui le nostre tre streghette preferite (che saluto) continuano a spulciare il passato e la vita privata del buon Comandante Supremo Brave, oserei dire in barba a qualsivoglia pudore o senso della privacy (come dicono gli elfi).
L'esplorazione della Torre dell'Oscuro Nyarlathotep (o come diavolo si chiama) continua e si preannunciano risvolti inaspettati per l'insolita coppia di esploratori. Avete optato per non usare la magia, perciò correte a leggere se la vostra scelta è stata corretta, mentre io ne approfitterò per tirare una boccata di pipa sul terrazzo, in silenzio, almeno fintanto che il nostro grazioso sovrano sarà impegnato nel suo torneo di rubamazzetto del lunedì sera. 
VOLEVO CONGRATULARMI CON IL BARDO DOLOROSO, INOLTRE, PER AVER RAGGIUNTO CON QUESTA STORIA IL TRAGUARDO DI 100 POST! a Clara va, in mancanza d'altro, un grazie e una vigorosa stretta di mano da parte di tutta la Corte.
Vi saluto con la speranza (sicuramente disattesa) che il nuovo giorno vi veda uscire finalmente dalle gloriose fila dei primati per entrare mestamente in quelle degli esseri umani ipodotati.

Vostro affumicato,

Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re


di Clara


CAPITOLO 3


- Va bene, niente levitazione.- cedette Dulcina dopo una breve riflessione. Storm Brave sembrava avere più conoscenze di lei riguardo alle torri oscure e al modo migliore per affrontarle, quindi gli avrebbe concesso il beneficio del dubbio.
Il cavaliere annuì e si tirò indietro, valutando l'altezza con occhio esperto:- State indietro, mia signora, ed attendete che io vi chiami. Non sappiamo quali pericoli potrebbero annidarsi là.-
- Già, è per questo che ti faccio scendere per primo.- borbottò lei.
Storm fece un respiro profondo, fletté i muscoli, e balzò al piano di sotto.
E scomparve.
Dulcina si stropicciò gli occhi, convinta che la vista le stesse giocando qualche scherzo. Un istante prima c'era la testa di un guerriero in armatura che svaniva nell'apertura tra gli scalini crollati, ed un attimo dopo la stanza era deserta.

- Ehi, questo è proprio un colpo di scena.-
- Per me è stato divorato da un mostro invisibile.-
Agatha si portò una mano alla bocca, balbettando con le lacrime agli occhi:- Come potete essere così insensibili? E' un momento drammatico! Ora lei deve lasciar trasparire la propria preoccupazione, dimostrando che in realtà prova affetto per il valoroso cavaliere, anche se non riesce a dimostrarlo.-
Amelia e Petronilla fissarono la compagna di congrega, poi si scambiarono un'occhiata perplessa.
- Agatha, tu ti rendi conto che si conoscono da circa un'ora, vero?- chiarì Amelia:- E che non ci sono state esattamente occasioni per far sbocciare questo fantomatico affetto?-
L'altra alzò le spalle, facendo una smorfia:- Se continuate così la prossima volta non porto i biscotti, nemiche del romanticismo.-
Ci fu un secondo scambio di occhiate, poi le due sorelle si affrettarono ad affermare all'unisono:- A ripensarci, l'affetto reciproco è evidente!-
Perché oscuri rituali, vesti tenebrose e sedute al chiaro di luna non si abbinavano a sfere di cristallo con evidenti problemi di funzionamento con la stessa armonia di un'adeguata scorta di dolci.

- Dulcina! Mia signora! Riesci ancora a sentirmi?-
La maga si riscosse al suono della voce preoccupata che saliva dal basso.
- Storm! Cosa è successo? Dove sei?-
- Sono qui sotto.- rispose l'altro leggermente sconcertato:- Ma questo luogo è molto... diverso da come appariva dall'alto.-
Colta da un'improvvisa illuminazione, Dulcina esaminò con maggiore attenzione il buco. Una parte di lei fece notare criticamente che avrebbe dovuto farlo prima, invece di limitarsi ad usare il suo accompagnatore come cavia, ma la maga era molto brava ad ignorare le parti di sé che si staccavano dal corso principale dei suoi pensieri. Ed i suoi pensieri, ora, erano concentrati sulle rune incise nella roccia ai lati dell'apertura.
- Non conosco questo incantesimo, ma penso che la stanza che si vede da qui sia un'illusione. Se avessi usato l'incantesimo di levitazione, avrebbe interferito con la proiezione, mettendo in allarme l'intera torre.- spiegò a voce alta.
- In tal caso, suppongo che tu debba saltare.- concluse Storm Brave.
Dulcina deglutì e guardò in basso. L'illusione rendeva impossibile capire quanto fosse realmente profondo il buco, ma se l'altro era arrivato in fondo senza problemi non doveva essere troppo alto.
- Andiamo, Dulcina, non perdere tempo. Hai fatto di peggio.- bisbigliò tra sé e sé. Poi saltò.

- Ragazze, segnatevi quelle rune. Voglio provare l'incantesimo di illusione appena la sfera ha finito.- ordinò Amelia, con gli occhi scintillanti:- Non abbiamo visto come si fa la levitazione, ma questo potrebbe essere altrettanto interessante.-
- Uhm, non pensi che riprodurre le rune riportate in una torre oscura infestata da demoni sia... come dire... poco prudente?- suggerì Agatha rabbrividendo. Il nuovo corso che la sfera magica aveva dato alla Congrega le pareva molto più confortevole dei precedenti tentativi di di produrre pozioni magiche o evocare forze demoniache, ed in effetti anche più efficiente.
- Andiamo, che cosa può andare storto?-
Un vero peccato che Amelia non fosse d'accordo.

La prima cosa che Dulcina constatò, con piacere, fu che non si era schiantata al suolo. La seconda fu che non era neanche a terra, ma accasciata in posizione orizzontale, con il viso appoggiato al metallo di un'armatura.
Inviperita, scattò in piedi, e barcollò per qualche secondo prima di trovare l'equilibrio.
- Come sono finita in braccio a te?- sibilò, cercando di raccogliere le idee.
- Hai fatto un salto, ed io ti ho preso al volo.- spiegò il cavaliere, confuso:- Non capisco dove sia il problema, alle altre ragazze ha sempre fatto piacer...-
Ci fu un lungo istante di imbarazzante silenzio, a cui entrambi rimediarono osservando l'ambiente intorno a loro. Si notava subito l'assenza di cumuli d'ossa o bracieri. Al loro posto, pareti, soffitto e pavimento in anonima pietra grigia racchiudevano... il nulla più assoluto.
- E' uno scherzo?- commentò incredula:- In questa stanza non c'è niente!-
- Magari qualcuno è già passato a saccheggiarla.- suppose Storm:- In fondo questa torre è qui da molto tempo, e sappiamo per certo che alcuni goblin al servizio di Mors Tua sono passati qui. Se sul serio c'era un potentissimo libro di magia, penso che lo abbiano preso loro. Magari erano addirittura venuti qui apposta.-
Dulcina abbassò lo sguardo, bofonchiando imbarazzata:- Non ho mai detto che fosse un libro di magia.-
- Ma...-
- Va bene! D'accordo! E' l'annuario scolastico dell'Accademia di Magia di cinquanta anni fa, e gira voce che sia stato sigillato qui dai professori perché ci sono delle foto compromettenti su di loro. All'Accademia ho litigato con un gruppo di disgustosi maschilisti che sostenevano che la magia non fosse cosa da femminucce, e mi sono ritrovata ad accettare la sfida di recuperarlo. Contento?-

- Ah, finalmente qualcuno con una motivazione sensata!- esclamò Amelia, soddisfatta:- Fagliela vedere a chiunque sostenga che la magia non è una cosa da ragazze, Dulcina!-
- In effetti non ha molto senso.- borbottò Petronilla:- Le streghe sono donne, le streghe possono usare la magia, quindi le donne possono usare la magia.-
Amelia fissò la sorellina, ammirata:- Per la prima volta devo essere d'accordo con te. Se non fossi un mostriciattolo irritante potrei anche ammettere che sei mia sorella.-

Storm Brave fissò per un istante la bionda di fronte a lei, poi scrollò le spalle e si chinò per porgerle il bastone magico, che era caduto a terra.
- I goblin potrebbero averlo preso lo stesso come arma di ricatto, Mors Tua sa essere molto subdolo. Ma cercare un po' meglio non costerà nulla.-
Dulcina inarcò le sopracciglia, squadrandolo:- Aspetta... nessun commento? Niente risate, sbuffi, o sguardi di commiserazione? Ma che razza di uomo sei?-
- Un cavaliere. Non sta a me indagare le motivazioni di una dama.-
La maga fu colta di sorpresa, non per la prima volta. Era difficile inquadrare quel cavaliere che dava per scontati i commenti più maschilisti, ed al tempo stesso si comportava da impeccabile gentiluomo e la stupiva con improvvisi momenti brillanti. Preferì distogliere lo sguardo, afferrare il bastone e guardarsi attorno ancora una volta... e fu a quel punto che se ne accorse.
- Storm, non ti muovere.-
- Perché?-
- Siamo in mezzo ad un cerchio di rune. C'è un incantesimo che le nasconde alla vista. La stanza non è davvero vuota... un'illusione dentro ad un'altra, devo ammettere che è interessante.-
La donna si chinò ad esaminare meglio il pavimento, aggiungendo:- E se lo varcassimo senza precauzioni, attiverebbe una trappola magica. Dovrei avere una magia per disattivarla, ma ci vorrà un po'.-
- E nel frattempo dovremmo aspettare qui?- si lamentò Storm Brave:- E cosa facciamo?-
- Ah, non so... tu cosa proponi?-

- Io faccio a pezzi quella sfera! Poi trovo chiunque abbia inventato il limite di visualizzazione e gli infilo tutti i singoli frammenti di cristallo su per...-
Amelia si affrettò a coprire le orecchie di Petronilla, fissando Agatha con espressione a metà tra l'ammirato e lo sconvolto.
- Agatha, non sapevo che fossi capace di dire cose del genere!-
La sua amica si interruppe, nascondendo il volto tra le mani:- Ecco, lo sapevo che non dovevo darti retta! La stregoneria mi sta traviando!-
- In realtà secondo me è colpa di tuo fratello che è andato a fare il marinaio.- precisò Amelia:- Ma non abbiamo alternative. Ci tocca aspettare anche stavolta.-

E mentre loro aspettano, la scelta è dei lettori. Cosa succederà ora?

1. Un'avventura epica fa sempre colpo sulle fanciulle, anche se sono maghe. Sicuramente Storm dovrebbe raccontare qualcuna delle sue intrepide imprese per rassicurare Dulcina e dimostrarle che è in compagnia di un valido difensore.

2. Storm è giustamente incuriosito dal passato della sua compagna d'avventura. Come sarà finita Dulcina all'Accademia di Magia? Forse è il momento giusto per chiederlo...

3. Ci sarà tempo dopo per pensare al passato, ora conta il presente. Dulcina è fidanzata? Se no, quale è il suo tipo? Sono queste le informazioni che contano davvero!

4. Uhm, la maga si deve concentrare. Meglio non disturbarla parlando e prepararsi mentalmente alle ardue prove che li attendono. Insomma, silenzio perfetto.


- Prendete, mio prode cavaliere. Vi lego questa sciarpa da mezzo chilo al braccio, così che vi protegga là fuori, sul campo di battaglia.
- Non temete, mia amata Dulcina. Non ho mai sentito di qualcuno che si sia ammalato per aver preso freddo al braccio sinistro.

Estratto da uno dei trip mentali di Storm Brave. Naturalmente nulla di tutto questo è mai accaduto (per fortuna).





Come sempre la puntata precedente la trovate QUI o nella pagina dell'Indice.

Leggete le recensioni di Clara nel suo blog ANIMULA SOLIVAGA!

domenica 20 ottobre 2013

UDITE, UDITE! IL PROGETTO "ALI NEL VENTO" UFFICIALMENTE AL VIA!



UDITE, UDITE! E' onlain la nuova pagina PROGETTI del Bardo Doloroso!
A inaugurare quella che speriamo sarà una lunga stagione di collaborazioni con enti, scuole e artisti, c'è il già annunciato progetto ALI NEL VENTO: FIUMI DI PAROLE - Percorso di scrittura e lettura per i ragazzi delle scuole medie inferiori.

Nella pagina PROGETTI, cui potete accedere anche dall'apposita linguetta sotto il banner, troverete delucidazioni sulla natura del progetto, al quale saranno chiamati a partecipare nei prossimi giorni i ragazzi della scuola media "Josti-Travelli" di Mortara, in provincia di Pavia.

Sono graditi i commenti di chiunque abbia qualcosa da dire al riguardo, ma ovviamente la partecipazione è riservata ai ragazzi.

Ringrazio di nuovo tutti coloro che sono coinvolti nel progetto, per l'impegno e la cortesia con le quali mi hanno accolto.

E ORA CORRETE A LEGGERE CIO' CHE E' RIMASTO DELLE CRONACHE DEL PALIO DI MORTARA!!


giovedì 17 ottobre 2013

Teletrasporto al Porto del Morto. Titolo un po' contorto, ma molto corto.



E teletrasporto sia, cari (inteso che mi fate spendere molto in terapia psichiatrica) sudditi. La pigrizia ha preso il sopravvento, ma d'altronde dopo aver affrontato la morte e un angelo infuriato c'era da aspettarselo.
Grazie a questo siamo giunti finalmente ad uno sviluppo che ci si attendeva da un po'. E' una faccenda importante, perciò non liquidatela con la leggerezza tipica degli organismi monocellulari quali siete. Decidete con saggezza, o con la cosa più somigliante che, ottimisticamente, credo dobbiate possedere da qualche parte, molto, molto in profondità dentro voi stessi. 
Votate in tanti e condividete come potete, così i voti aumenteranno. Casomai assicurate alla persone che non serve sapere necessariamente scrivere, per commentare. Facebook ce lo dimostra quotidianamente. Perciò animo, bastano un numero e una X come firma.

Vostro per sempre (irreperibile),

Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re


dai Canti del Bardo


Mentre Rowena si riprende dalla morte con il "supporto" morale di Ferianthalas, gli altri tre iniziano ad esplorare la montagna del Gonzo. Seguendo le indicazioni di DarkShield non ci vuole molto perché raggiungano i piani superiori e con essi una specie di sala teletrasporto.
- Sapevo che ne avremmo trovato uno - dice il mago - è un po' primitivo, ma è fatto d'ossa, non si può pretendere granché.
Il "teletrasporto" è un sobrissimo portale a forma di gigantesche mani scheletriche a dita giunte. Grossi cavi dall'aria fin troppo viva collegano il portale ad un dispositivo a pulsantiera dotato di una dozzina di simboli dall'aria poco invitante.
- Sai usarlo? - domanda Bajyna, arricciando il nasino - Sembra Necrolingua.
DarkShield getta un'occhiata alla pulsantiera e annuisce. - Lo è, infatti. E sì, so usarlo. Enrique ha realizzato una centralina di controllo con tanti pulsantoni grandi e facili da premere, ideali per i bambinoni idioti come lui.
Il necromante rimane alcuni istanti a fissare i simboli, poi si guarda intorno nella stanza, in cerca di qualcosa.
- Tu imposta per Necropolis, allora - suggerisce Mohamet - prima noi arrivare e prima noi salvare principessa da grinfie di Mors Tua. E poi tornare a reclamare premio da sua Sovranità.
- Mors Tua non è un fesso - borbotta il mago - c'è un campo di filtraggio del teletrasporto intorno alla Capitale dell'Imperium. Senza il codice di trasferimento giusto saremmo deatomizzati e sparsi nello spazio tra gli universi.
- Significa che tu non può fare, giusto?
- Non con un teletrasporto fatto in casa. Inoltre qui intorno non vedo una mappa con i riferimenti spaziali per il trasferimento. Senza dovremo fare un salto nel buio e finiremo chissà dove.
Bajyna sbuffa, frustrata. - "Chissà dove" è sicuramente meglio di questo buco.
- Siamo nel Lato Buio. Devo dissentire. - dice DarkShield - Qui è pieno di posti peggiori di questo. Dividiamoci e cerchiamo. Potrebbe essere una mappa o una lista di luoghi con il relativo simbolo accanto. Cercate qualcosa che assomigli a questi segni sulla pulsantiera.
I tre si mettono immediatamente alla ricerca. La stanza non è grande e dopo poco meno di mezz'ora Bajyna ritorna con un foglietto di pergamena fittamente scribacchiato in Necrolingua.
Ci sono una ventina di destinazioni scritte con il sangue. Un paio di esse con dei cuoricini accanto. Una con una faccina sorridente.
- Bene, andremo qui. - la indica DarkShield con un indice ossuto.
- Traducimi questo schifo di lingua da primitivi, per favore - bofonchia Bajyna, infastidita.
- Puerto del Muerto.
Segue un istante di imbarazzato silenzio.
- Puerto del Muerto. - ripete l'elfa, accigliandosi.
- Già.
- La città sul Mare senza Fondo?
- Esatto.
- Il famigerato covo di pirati, stregoni voodoo e adepti del Dio Polpo?
- Proprio quello.
- ...
- ...
- Mi prendi per il culo, vero?
- No di certo. Non amo indulgere in qualsivoglia forma di umorismo, lo sai bene. Puerto del Muerto è sul versante opposto del mare interno rispetto a Necropolis ed è fuori dal Campo di Filtraggio. Là potremo trovare una nave che ci porti a destinazione vivi, forse.
- Forse? Intendi che noi potere non trovare? - interviene Mohamet.
- No, intendo che potremmo non arrivare vivi.
- Maledizione... - borbotta Bajyna, preoccupata - hai idea di cosa mi farebbero laggiù se scoprissero che sono un'Elfa Nobile?
- Una mezza idea ce l'ho e anche se personalmente la cosa non mi dispiace devo ammettere che il tuo potere potrebbe tornarci comodo, perciò vedremo di trovare una soluzione.
- Viva la sincerità...
- Troveremo un modo. E d'altra parte sei stata tu ad insistere perché ci imbarcassimo in questa missione. Quando l'elfo voleva tornare indietro sei arrivata a barare con quella moneta per poter proseguire.
Lei arrossisce. - Te... te ne sei accorto?
- Sono un mago, maledizione. Riconoscerei un artefatto di quella potenza tra mille. Quella che ti porti dietro è la vera Truffa di Malinorc, non una volgare imitazione come quella di Ferianthalas.
- Ma se sapevi che stavo barando perché non hai detto nulla? - domanda l'elfa, sorpresa.
Lui la fissa, torvo. - Ho i miei motivi. E ora andiamo a prendere gli altri e andiamocene in fretta. Enrique non è un tipo incline alla vendetta, ma una coda nel Limbo potrebbe cambiare chiunque e per quanto lo reputi un imbecille devo ammettere che la sua forza magica è notevole. Meglio non essere nei paraggi quando realizzerà che gli basterebbe uccidermi per annullare l'incantesimo che gli ho fatto.
Al loro ritorno nella sala del rito Rowena e Ferianthalas ascoltano in silenzio ciò che DarkShield ha loro da dire.
Alla fine l'elfo solleva un sopracciglio. - Puerto del Muerto. - ripete, piatto.
- Sì.
- La città sul Mare senza Fondo?
- Esatto.
- Quel covo di stramaledetti lupi di mare pieni di grog e di pazzi fanatici che attendono il risveglio del loro dio degli abissi?
DarkShield aggrotta le sopracciglia. - Vi hanno mai detto che voi due avete più in comune di quanto pensiate? - domanda ai due elfi.
- Io non ho niente in comune con quell'elfo beota. - protesta Bajyna, scandalizzata.
- Io somiglierei all'oca giuliva? Ma come ti permetti? - tuona Ferianthalas, furioso.
DarkShield sospira. - Parecchio in comune, direi. Ad ogni modo vediamo di sbrigarci. A Puerto del Muerto troveremo una locanda dove potremo riposare e recuperare le forze prima della traversata.
I cinque raggiungono la stanza del teletrasporto senza essere disturbati dai servitori scheletrici del Gonzo. Non appena tutti sono pronti DarkShield accende il piedistallo con una parola di comando e linee di energia pura avvampano su tutta la superficie del portale.
- Ecco - dice Bajyna, avvicinandosi la mago con la pergamena - Puerto del Muerto è associato a questo codice.
- Dettamelo.
- Ehm... dunque, vediamo... Triangolino monco... ehm... Maiale arrabbiato... uhm... Ghirigoro senza senso e...
- Da' qua - bofonchia il mago, strappandole il foglio di mano - Ahmaz... Valvaduz... Korosis e Grephnel. Ci voleva tanto?
Premuto il pulsante di attivazione la stanza viene invasa da una luce abbacinante che dura un istante. Non appena riescono nuovamente a vedere notano che un grosso vortice traslucido si è formato tra le mani scheletriche che compongono il portale.
Il vortice non appare molto rassicurante, perchè man mano che trascorrono i secondi il suo centro si fa nero come quello di un maelstrom.
- D'accordo. Chi va per primo? - domanda DarkShield, guardandosi intorno, vago.
- Tu. - sorride Ferianthalas, poggiandogli una mano sulla spalla.
- Perché non tu, caro amico? - gli domanda il necromante, con aria pericolosamente innocente.
- Proprio perché mi hai appena chiamato "caro amico". Se non c'è nulla da temere salta in quel gorgo per primo.
- Cosa vuoi che sia? - risponde quello - Per quanto amatoriale questo è un teletrasporto funzionante, no? Perciò prego, prima le signore - fa un cenno a Bajyna.
L'elfa solleva le mani e ridacchia, a disagio. - Eh? No, non vorrei mai toglierti questo onore, grande mago. In fondo è grazie a te se possiamo abbandonare questo posto. Prego, prego. Dopo di te.
Rowena e Mohamet si scambiano un'occhiata, poi il druido fa spallucce.
- Me va. Quando voi ha finito di comportare da femminucce raggiunge.
- A chi hai dato della femminuccia, encefalogramma piatto semovente? - ringhia Ferianthalas.
- Ehi, io sono una femminuccia - puntualizza Bajyna.
Ma il druido non li ascolta più. Si avvicina al gorgo e si rende conto che effettivamente sembra composto di vorticante acqua scura, chiara e spumosa sui bordi. Un piccolo maelstrom verticale.
Vicino alla superficie il rumore d'acqua si fa molto più forte, ruggente, pervasivo. Anche spaventoso, se non fosse che, a causa del decesso, ormai Mohamet non prova più una vasta gamma di emozioni.
Il druido solleva una mano e infila il braccio nell'acqua. Subito una corrente tremenda lo afferra e lo trascina dentro.
A quel punto gli altri assistono a un effetto strano. Mohamet inizia a girare nel gorgo e diventa sempre più piccolo man mano che raggiunge il centro, come se si allontanasse sempre più, sebbene la superficie del portale rimanga piatta ogni istante. Poco prima che la corrente abbia ragione di lui il druido fa un guizzo e si tramuta in un pesce. 
Morto, ma pur sempre un pesce.
Con un ultima spinta delle pinne caudali, il pesce morto si inabissa al centro del gorgo e scompare.
- Per la Dea... - sussurra Bajyna, sconvolta - È... è... morto?
- Certo che lo è. - dice DarkShield - sei rapida a capire le cose, eh?
- Intendevo dire... definitivamente?
Il mago scuote il capo. - No. Il teletrasporto funziona, ora ne ho la certezza.
- In che senso "ora"? - sbotta Ferianthalas, sospettoso - Anche prima dicevi che era tutto a posto.
- Prima mentivo. Il teletrasporto funziona, altrimenti avremmo assistito a qualche fenomeno raccapricciante e splatter come... - rabbrividì - vedete, i teletrasporti sono... beh, meglio non pensarci. Per dimostrarvi che stavolta sono sincero il prossimo sarò io.
E detto questo aggira la pedana e si avvicina al portale. Di nuovo, quella che sembra la superficie silenziosa di un vortice lontano si fa più rumorosa e roboante ad ogni passo, tanto che quando è abbastanza vicino il mago viene investito dagli schizzi di acqua salmastra. E' come guardare in gola ad un gigantesco demone che ruggisce a pochi centimetri dalla sua faccia.
Darkshield deglutisce. Sì, il teletrasporto funziona, ma il vortice di trasferimento si sintonizza con l'elemento preponderante nel luogo di destinazione, in questo caso l'acqua del mare.
- Aspetta, amore mio - Rowena lo raggiunge e lo prende per un braccio. Con suo estremo disappunto DarkShield avverte dentro di sé un'inquietante nota di sollievo. La succube lo fissa, pallida, speranzosa. Si capisce chiaramente che vuole un bacio, ma DarkShield si ritrae lievemente.
- Ehm... Rowena... non vorrei peccare di pedanteria e constatare l'ovvio, ma lo scopo di tutto questo è sopravvivere. Sei d'accordo?
Lei annuisce, poi protrude le labbra di nuovo.
- Baciarti è contrario a questo scopo... diciamo... primario.
Lei sospira, delusa. - Neanche un bacetto della buona fortuna? - geme, languida.
- Visto che il tuo concetto di "buona fortuna" coincide con la mia morte, no. Neanche quello.
- Ti diverti a stuzzicarmi, eh? - sorride lei, sorniona.
Lui fa una smorfia disgustata. - Salta e basta.
DarkShield e Rowena vengono afferrati dal maelstrom e trascinati vorticosamente verso il centro nero e gorgogliante, sotto gli occhi preoccupati di Bajyna e Ferianthalas. L'acqua li rivolta, li capovolge, li separa e alla fine li inghiotte, molto meno elegantemente di quanto abbia fatto con Mohamet.
I due elfi rimangono in silenzio per un lungo istante.
- Senti... - dice infine Bajyna con un fil di voce - Non è necessario che andiamo anche noi, no? Dopotutto andare a piedi non può essere così terribile. Cioè, non più terribile che morire affogati.
Ferianthalas deglutisce a fatica. Gli elfi sono come i gatti: non amano molto l'acqua. E in questo tra Neri e Nobili non c'è molta differenza.
- Non credo che abbiamo molta scelta, direi. Attraversare la Zona da soli, senza Mohamet, DarkShield o Rowena ci sarebbe fatale, dobbiamo ammetterlo.
Si guarda intorno e nota un piccolo armadio di legno nelle vicinanze. Con estrema nonchalance, il nostro si appropinqua ad esso e con il tallone inizia a colpire violentemente e ripetutamente le assi di legno, sfondandole e facendo volare le schegge. Poi estrae la spada e finisce il lavoro, procurandosi un paio di grossi pezzi di legno lunghi più o meno un metro e larghi mezzo.
- Toh, aggrappati a questo - dice, porgendone uno a Bajyna - Se non altro ci aiuterà a stare a galla fino al centro del gorgo.
Questa volta è l'elfa a deglutire.
- Siamo sicuri di voler fare questa pazzia? - mormora - voglio dire... e se sono morti? Come facciamo ad essere davvero sicuri che funziona?
Lui si avvicina al gorgo e ode il rombo delle acque, potente come quello delle poderose cascate sotterranee nei pressi di Malallapanzan. Il suo volto impallidisce, il ché per un essere dalla pelle completamente nera significa una virata decisa verso il grigio cenere.
Istintivamente stringe al petto il suo ciocco di legno, che all'improvviso appare fragile e patetico come un grissino. Poi si volta verso Bajyna, apre la bocca per dire che ha cambiato idea e che forse, tutto sommato, una distesa interminabile di scheletri rabbiosi non è poi così male. Invece si blocca.
Bajyna si avvicina a lui e lo prende per mano, decisa.
- E va bene, se dobbiamo farlo facciamolo. Che non si dica che Bajyna la Splendente si sia messa a piagnucolare come un'elfetta alle prime armi davanti ad un misero... mo... mostruoso... terrificante gorgo assassino.
- Ti trema la mano. - osserva lui, ridacchiando nervosamente.
- Guarda che ti sbagli, è la tua che trema.
- Sì, certo. Come no.
-...-
-...-
- D'accordo, forse sto tremando un pochino - ammette lui, infine.
- Lo di... dicevo io...
Lo sguardo di Bajyna si solleva e quello di Ferianthalas si abbassa. I loro occhi si incrociano per un istante.

Ci siamo! Cosa volete che succeda?

1. Andiamo, sono mesi che ci giriamo intorno. Ormai la tensione erotica tra questi due si taglia con il coltello. Perciò un pò di coraggio, Ferianthalas. Sollevale il mento e baciala come si deve. È questo il giusto modo per dare e prendere coraggio. E poi nel caso andasse male non vorrai mica morire senza averla baciata, giusto?

2. Andiamo, sono mesi che ci giriamo intorno. Ormai la tensione erotica tra questi due si taglia con il coltello. Perciò un pò di coraggio, Bajyna. Alzati sulle punte, solleva una gamba e bacialo come si deve. È questo il giusto modo per dare e prendere coraggio. E poi sei non lo fai tu questo bietolone non si deciderà mai.


3. E cosa deve succedere? Basta con questi sguardi melensi, eccheccavolo. Saltate in quel maledetto gorgo e non fate tante storie. Non vogliamo nessuno sviluppo romantico che possa rovinare il sano clima di disprezzo tra Elfi Nobili ed Elfi Neri, capito?


Come dicono gli elfi: "Love is in the Air"! In questo caso is in the Water, ma non importa.


Se volete la puntata precedente, cari i miei lupi di mare, andate QUI

lunedì 14 ottobre 2013

Il Segreto della Sfera: Capitolo 2! VIA ALLE VOTAZIONI!



Ebbene, come promesso eccovi la seconda parte, maleodorante plebaglia. Da questo momento in avanti potrete scegliere l'andamento della storia votando il prosieguo che più v'aggrada. Gioitene, ché è più di quanto gente come voi si meriti. 
Leggete e scoprite i particolari pruriginosi della vita privata di un uomo come Brave e condivideteli su Facebook. Ma non dite che ve l'ho suggerito io. Insisto nel sostenere che simili memorie non dovrebbero essere visionate da un terzetto di minorenni, ma come sempre il mio parere conta meno del due di picche, in questo Regno. 
Scherzo ovviamente. Il mio parere è SEMPRE vincolante. Soprattutto per quanto riguarda la permanenza della vostra inutile zucca sulle vostre spalle. Perciò leggete e commentate, fiduciosi che la scure del boia, per questa volta almeno, eviterà di accanirsi su di voi.
Forse.
E ora vi saluto con l'immensa gioia che solo l'allontanarmi dalla vostra brutta faccia sa darmi. Vostro immarcescibile,

Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re


di Clara

CAPITOLO 2

- Ci siamo! La sfera si è riattivata!- esclamò Amelia soddisfatta, indicando il globo di cristallo che aveva ricominciato a risplendere, mostrando un lungo corridoio di pietra avvolto nell'oscurità. I rimanenti due terzi della Congrega Oscura di Toadstone smisero di sgranocchiare biscotti e si sdraiarono a pancia in giù, pronte a godersi lo spettacolo.
- Spero che sia una storia romantica.-
- Io spero che ci sia un grosso mostro spaventoso. Tipo quelli che Amelia non sa evocare.-
- Silenzio e guardate!-

La Torre dell'Oscuro Asatroewtyt, come molti altri luoghi impregnati di energia malvagia (ed a volerlo ammettere anche molti non particolarmente malvagi ma comunque isolati in mezzo ad una foresta e privi di sistemi di riscaldamento magici o normali) era fredda, umida, piena di spifferi, e sgradevolmente odorante di muffa. Era anche molto più grande di quanto apparisse all'esterno, e priva di qualsiasi punto che potesse servire per orientarsi nel groviglio di corridoi scarsamente illuminati.
- E' proprio una fortuna che qualcuno qui sappia usare una bussola magica. Come pensavi di cavartela, altrimenti?- domandò distrattamente Dulcina, mentre i loro passi risuonavano tra le pareti spoglie (a parte l'occasionale macchia di sangue, compresa nel pacchetto standard Torre Oscura insieme alle ragnatele, alla sala delle torture, ed al passaggio segreto dietro la libreria).
Storm Brave alzò le spalle:- La procedura tradizionale prevede di vagare fino ad incontrare uno degli scagnozzi del malvagio signore della torre, e poi minacciarlo di morte per farsi rivelare la strada fino alla sala del tesoro...-
- Ah, ecco.- commentò lei con una smorfia, abbassando lo sguardo sull'ago luminoso che aveva iniziato a girare vorticosamente su se stesso nello specchietto circolare che teneva in mano.
- Ma io preferisco prendere un passaggio segreto che conduca direttamente lì.-
La maga si voltò con una domanda sulla punta della lingua e vide che il cavaliere si era fermato. Aveva ancora una mano posata su una pietra premuta verso l'interno del muro, e con l'altra sollevava una torcia, illuminando l'interno di un ingresso che un momento prima non era lì.
Dulcina balbettò:- Come facevi a sapere che avrebbe funzionato?-
- C'è un graffito sulla pietra che dice "sala del tesoro" in lingua goblin.- spiegò Storm:- Questo posto è stato usato come avamposto da una squadra di Mors Tua, ed io sono qui proprio per controllare che non abbiamo lasciato qualcosa di pericoloso.-
- Intendi, più pericoloso di una torre oscura con un portale per una dimensione infera?-
- Oh, quello è lì da secoli. Gli abitanti del villaggio vicino hanno addirittura inviato una petizione per inserirlo tra i beni culturali del regno.-
- E perché?- chiese lei, spiazzata.
- Pare che siano previsti dei finanziamenti, ma nessuno li ha mai visti. Comunque, presumo che il libro che stai cercando si trovi da qualche parte là sotto. Vogliamo procedere?-
Alla doppia luce tremolante della torcia di Storm e del bastone magico di Dulcina, i due compagni d'avventura iniziarono a scendere la stretta scala a chiocciola che si inoltrava nelle viscere della torre, ciascuno immerso nei propri pensieri. La maga si stava ancora riprendendo dalla sorpresa per la soluzione intelligente che l'altro aveva appena trovato, proprio quando lei lo stava classificando definitivamente come uno dei tanti scimmioni muscolosi che pattugliavano le vie della capitale e cercavano di attaccare bottone nelle osterie, millantando imprese eroiche. Ora che stava all'Accademia il problema non sussisteva (almeno, non quello degli scimmioni muscolosi: i maghi più giovani avevano strategie diverse, ma ugualmente fallimentari, per attaccare bottone parlando dell'ultimo straordinario incantesimo che avevano scoperto), ma aveva lavorato per un po' come cameriera. La politica dell'orfanotrofio delle Pie Sorelle di Thorm in cui era cresciuta prevedeva che i fanciulli imparassero a guadagnarsi il pane il prima possibile, oppure la nobile arte del digiuno, e quasi tutti sceglievano la prima strada.
Nel frattempo, Storm stava riflettendo sul fatto che lasciare cavallerescamente la precedenza alla giovane appena conosciuta poteva non essere stata la mossa migliore. Innanzitutto perché c'era sempre la possibilità che il loro passaggio attivasse una trappola letale, e poi perché da quella posizione non poteva fare a meno di percepire i propri occhi scivolare lontani dall'oscurità che avrebbero dovuto scrutare alla ricerca di qualche pericolo, e vicini alle curve rivelate dalla veste scura.

- Sai, Amelia, forse se cucissimo un po' meglio le nostre vesti scure riusciremmo ad evocare qualcosa. Anche se ci vorrebbe un po' di imbottitura.-, commentò sottovoce Agatha.
Amelia sbuffò sonoramente:- Non posso crederci! Agatha, noi siamo streghe serie. Ed in ogni caso non credo che vorresti sposare una presenza maligna, no?-
- Non sarebbe un matrimonio molto stabile, temo. Anche se mia cugina è stata alla Capitale una volta, ed ha detto che ci sono tutti questi libri in cui in realtà le creature delle tenebre...-
La sfera iniziò a sfrigolare in modo preoccupante, ed Amelia si affrettò a tappare la bocca di Agatha soffocando la sua voce in un mugolio di protesta.
- Vedi?- sibilò:- La magia si ribella alla blasfemia che stavi per pronunciare! Taci e guarda la scena.-

Storm Brave e Dulcina stavano ormai scendendo da un paio di minuti, quando il guerriero, fulmineo, afferrò per la vita la maga e la tirò indietro una frazione di secondo prima che gli scalini sotto di lei franassero di colpo. Con il fiato mozzato, lei si trovò appoggiata al pettorale metallico. Passarono un paio di secondi.
- Storm, puoi mollarmi ora.-
- Oh, certo.- acconsentì il cavaliere, sciogliendo con una certa riluttanza l'abbraccio. Una parte di lui era spiazzata dall'atteggiamento della donna, che avrebbe dovuto abbandonarsi palpitante tra le sue braccia, come succedeva sempre nei racconti dei suoi colleghi più anziani. L'altra parte era sollevata che non fosse così, perché, per quanto se lo fosse chiesto, non era molto interessato a scoprire come fosse possibile combattere con una persona avvinghiata addosso.
Dal buco apertosi di fronte a loro saliva un riverbero rossastro, e quando Storm si chinò ad ispezionarlo meglio scorse una sala illuminata da file di bracieri accesi. Alla luce calda del fuoco, si vedevano anche i cumuli d'ossa sparse sul pavimento scuro, ed il piedistallo che sosteneva un voluminoso tomo dalla copertina di cuoio rosso coperta di intricate rune.

- Scommetto che quello è il libro che Dulcina sta cercando.- affermò Amelia, roteando gli occhi:- E siamo proprio sicuri che stavolta la sfera ci stia mostrando una storia vera? Mi pare un po' troppo... come è la parola per definire una trama già sentita mille volte?-
- Successo sicuro?- ipotizzò Agatha.
- Ricordi del nonno quando si dimentica di prendere le erbe medicinali?- contribuì Petronilla.
Amelia fece una smorfia:- No, non penso. Mi verrà in mente.-

Dulcina si raddrizzò, con gli occhi che brillavano di determinazione.
- Questo buco si è aperto al momento giusto. Devo scendere là sotto e recuperare il libro.-
- Ma cosa c'è di così importante? Un incantesimo perduto?-, volle sapere Storm.
Lei guardò da un'altra parte:- Non ho tempo per spiegartelo. Allora, ho un incantesimo di divinazione che dovrebbe funzionare.-
Il cavaliere fece una smorfia scettica:- Non userei troppa magia in questa torre, non si sa mai cosa potrebbe avvertirla. Non è molto alto, potremmo semplicemente saltare.-
- E sfracellarci al suolo?-
- Vado per primo e ti prendo al volo.-
Dulcina esitò, incerta...

- Come è possibile che abbiamo di nuovo superato quel maledetto limite di visualizzazione? Non ho mai sentito parlare di una sfera magica così irritante!-
- Amelia, stai diventando isterica.- notò Agatha preoccupata. Poi sospirò di delusione:- Credo che per stanotte dovremmo fermarci qui. Peccato, mi chiedo che cosa abbia scelto Dulcina...-
- Io opterei per la levitazione.- intervenne Petronilla in tono pratico:- Così magari scopriamo l'incantesimo e lo utilizziamo per andare a prendere l'acqua al pozzo dietro casa.-
Agatha obiettò:- Però Storm Brave ha ragione, potrebbero attirare l'attenzione di qualcosa di malvagio. Meglio essere prudenti. Inoltre, se saltano Dulcina gli finisce di nuovo in braccio, e se fossi in lei non mi dispiacerebbe.-
Amelia si portò una mano alla fronte in un gesto melodrammatico:- Agatha, sei un'inguaribile romantica. E' più facile che la maga lo picchi per atteggiamenti importuni. In ogni caso, lo scopriremo un'altra volta... se questa sfera funziona.-

La Congrega Oscura di Toadstone lo scoprirà un'altra volta, ma saranno i lettori del blog a deciderlo, perché da questo capitolo potrete votare il proseguimento della storia!

1. Se c'è un incantesimo così comodo, tanto vale usarlo. Sicuramente non può succedere niente di male per un semplice pizzico di magia, giusto? E se anche succedesse, c'è un eroico cavaliere a disposizione per distrarre l'eventuale mostro mentre Dulcina recupera il libro.

2. Storm ha ragione, meglio non rischiare. Tanto deve saltare prima lui. E poi Dulcina è una ragazza atletica ed allenata, gli può dimostrare una volta per tutte che non ha bisogno di essere sostenuta.


Come procederà l'avventura? Riusciranno l'intrepido Storm Brave e la maga Dulcina a compiere la loro missione, o qualche ostacolo insormontabile comparirà di fronte a loro? Ma soprattutto, riusciranno Amelia, Agatha e Petronilla a scoprirlo prima che la sfera raggiunga questo arcano limite di visualizzazione? Lo saprete presto...

VOTATE!!


Storm: Ma insomma, si può sapere com'è fatto questo libro? Se lo sapessi sarebbe più facile trovarlo, no?
Dulcina: Come vuoi che sia fatto? E' un normale libro. Innocuo.


Se volete andare alla precedente puntata (la prima) cliccate QUI e già che ci siete andate a visitare il Blog di Clara, ANIMULA SOLIVAGA! Grazie!