Bentrovati, indegni occupanti abusivi di punti del continuum spazio-temporale. Come vi ho precedentemente detto, la sfera del Bardo è momentaneamente esplosa e quindi ci siamo visti costretti a requisire quella di Messer Radan Rei, ineffabile autore di femminini dagherrotipi (di cui consigliamo caldamente la visione), approfittando di una sua assenza serale dalla Corte.
Lungi da noi abusare della sfera di messer Radan per pubblicare le inutili facezie del Bardo, siamo qui per presentarvi il penultimo capitolo della storia di Clara, pronti a scoprire che ne sarà del prode Storm Brave, alle prese con un mostro tentacolato. Avete optato per abbandonare il cavaliere a se stesso, un po' perché sapete che Storm è ancora vivo e quindi è sopravvissuto allo scontro (come vedete nell'imago qui sopra), e un po', diciamocelo, perché sotto sotto siete delle carogne.
Tuffatevi quindi nella lettura. Io rimarrò qui a fissare i vostri volti nella speranza di cogliere quell'accenno di delusione che attraverserà i vostri occhi vacui, quando vi accorgerete che manca la scelta multipla nel finale.
Vostro leggermente sadico,
Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re
di Clara
- In questa notte grondante di oscuri malefici, siete pronte a
tuffarvi ancora una volta nei più tenebrosi segreti della
stregoneria?- intonò Amelia, fissando con aria truce Petronilla che
le stava facendo il verso.
- Prontissime!- annuì soddisfatta Agatha:- Tè caldo, biscotti
appena sfornati, e la sfera si è accesa.-
Amelia si afflosciò sull'erba umida, concludendo che ogni sforzo di
recuperare un'atmosfera adatta ad una Congrega Oscura era destinato a
fallire, con streghe come quelle. Chissà cosa avrebbe dovuto fare
per andare a quell'Accademia di Magia come Dulcina...
Ah, bene, le immagini stavano cominciando.
Esisteva
una scuola di pensiero, nell'Accademia di magia, secondo cui se gli
eroici ed intrepidi guerrieri del regno desideravano tanto farsi
mutilare da mostruosità indescrivibili pur di dimostrare il proprio
valore senza ricorrere alla magia, non c'era motivo di non
lasciarglielo fare. Questo aveva portato alla formazione di una
scuola di pensiero parallela all'Accademia militare, secondo cui i
maghi erano fondamentalmente dei bastardi ingrati ed inaffidabili.
Dulcina
decise che avrebbe corso il rischio di passare per una bastarda
ingrata ed inaffidabile, ma avrebbe recuperato quel maledetto libro e
lasciato il mostro tentacolato al paladino. Non aveva alternative,
dopo essere arrivata fino a lì, ed inoltre aveva il sospetto che
Storm Brave si stesse divertendo a sventolare la spada senza curarsi
della propria incolumità. Vai a capire i paladini...
Mentre
il guerriero distraeva il mostro, la maga attraversò la stanza e si
tuffò attraverso l'apertura nella parete, rotolando di lato per
evitare il circolo di rune sul pavimento.
Si
rialzò in piedi, le mani strette sul bastone magico, ed i suoi occhi
corsero a studiare i simboli. Come aveva sospettato, erano magie
protettive assai complesse, tutte rivolte verso la cassa al centro
del cerchio. La cassa sigillata con lo stemma dell'Accademia. Era
assolutamente certa che quel dannato libro fosse sul serio là
dentro, ma doveva trovare un modo di superare gli incantesimi di
protezione.
Nel
frattempo, Storm Brave aveva altri problemi rispetto a chiedersi dove
fosse finita Dulcina. In effetti il problema era uno solo, ma era
alto circa cinque metri ed apparentemente poco propenso a lasciarsi
infilzare senza fare storie. Chissà perché, non aveva ancora
incontrato un mostro che se ne stesse fermo a farsi ammazzare. Il
cavaliere roteò la spada nell'aria, tranciando con un fendente
micidiale due delle protuberanze e cercando di tagliarsi un'apertura
verso la fessura che, a quanto aveva detto la maga, era il punto
debole del mostro.
- Ma perché nelle storie i mostri hanno sempre questi punti deboli?-
obiettò Petronilla:- Insomma, non sarebbe più semplice dargli
fuoco, oppure fargli crollare addosso la torre?-
Tutti i mostri hanno debolezze. Per i dolci, ad esempio. |
La giovanissima streghetta non poteva saperlo, ma il suo dilemma era
stato oggetto di accanite discussioni tra i paladini di tutti i tempi
ed i regni. Purtroppo, come i maestri non si scordavano mai di
ricordare alle giovani reclute, il combattimento contro le forze
delle tenebre era un'arte, non una scienza, e quindi una risoluzione
del dubbio tramite il metodo empirico di dar fuoco al mostro e vedere
se funzionava tendeva a concludersi con la morte degli
sperimentatori. Ed in ogni caso, il tacito accordo tra l'ordine dei
cavalieri e la corporazione dei bardi prevedeva che gli scontri
durassero abbastanza da farci su una canzone.
Ma
neppure un guerriero esperto ed allenato del calibro di Storm poteva
competere contro la marea di tentacoli che saettavano nell'aria.
Mentre roteava di lato per schivarne uno e contemporaneamente
sollevava la spada per pararne un altro, altri tentacoli si
avvilupparono intorno ad una delle sue gambe, tentando di trascinarlo
a terra. Il cavaliere li tranciò ancora una volta con un colpo
secco, ma in quel momento un pungiglione si conficcò nel braccio
rimasto scoperto.
Con
una smorfia, Storm se lo strappò di dosso ed urlò:- Dulcina, che tu
sappia questo qui è velenoso?-
Nessuna
risposta. Storm scrollò le spalle e decise che non poteva essere
peggio del veleno dei ragni giganti nelle giungle meridionali, ed
almeno non stava avendo allucinazioni su animali parlanti. Con
rinnovata lena, si gettò a capofitto verso la bocca di oscurità
vorticante della creatura, che i tentacoli avevano lasciato
momentaneamente scoperta.
Una
potente frustata allo stomaco lo catapultò all'indietro, facendolo
atterrare di schiena sul pavimento nudo. Prima che potesse rialzarsi,
un altro tentacolo gli strappò di mano la spada, che cadde a qualche
metro di distanza con un rimbombo metallico. Si udì un gemito
soffocato. Il paladino si ritrovò a fissare fauci spalancate che si
chinavano su di lui...
Intanto,
Dulcina aveva capito che disattivare quel circolo avrebbe richiesto
più fatica del previsto. La magia che aveva usato poco prima non era
sufficiente, doveva usare un metodo più brusco, ma c'erano parecchie
contromisure che lei non aveva mai studiato. Avrebbe dovuto
improvvisare.
Notò
distrattamente che la parete si era richiusa, chiudendo fuori
qualsiasi cosa stesse succedendo dall'altra parte, e sperò che Storm
Brave se la stesse cavando. O almeno che fosse ancora vivo. Le
bastava qualche minuto, si ripeté, continuando a lavorare.
- Insomma, adesso questa sfera ha iniziato a farci anche i cambi di
scena nei momenti critici.- si lamentò Agatha:- Scommetto che lo fa
apposta.-
- E voi fate apposta ad interrompere per commentare.- ribatté
Amelia, fissando la sfera e scribacchiando qualcosa su un foglio
accanto a lei.
- Che cosa scrivi?-
- Quei simboli magici. Così possiamo provare a riprodurli.- spiegò
con occhi scintillanti la fondatrice della Congrega.
- Con l'incantesimo di levitazione non aveva funzionato.- precisò
Petronilla, ma prima che la sorella potesse rispondere la scena nella
sfera cambiò di nuovo.
Le
fauci spalancate rivelavano una gelida oscurità in cui ruotavano
fiamme distorte. A Storm venne in mente che non era del tutto sicuro
di come quello potesse essere considerato un punto da colpire, ma non
aveva tempo per i dettagli. Con mossa fulminea, estrasse da uno
stivale un lungo pugnale e si rialzò a sedere di scatto, tendendo il
braccio fino a conficcare l'arma nella cavità oscura, prima che i
tentacoli potessero mettersi in mezzo.
Il
pugnale gli fu strappato di mano e sparì roteando nello spazio nero.
Ci fu un rumore di deglutizione. Storm Brave concluse che Dulcina,
nonostante le sue indubbie doti, non era un granché a dare consigli
di combattimento. Cercò di rotolare di lato per allontanarsi dalla
portata del mostro, ma non ne ebbe il tempo, prima che le fauci
calassero di nuovo su di lui.
- Ed ora si interrompe.- previde Petronilla con voce delusa,
preparandosi ad alzarsi. Con sua grande sorpresa, la sfera non era
d'accordo.
Le
fauci si spalancarono ancora una volta, raggiungendo un'ampiezza
fisicamente impossibile, e si avvicinarono al cavaliere. Ma proprio
in quel momento qualcosa spuntò attraverso l'oscurità, una lama di
metallo fredda ed affilata. Il mostro fu scosso da un brivido e si
fermò di colpo. I tentacoli si afflosciarono come panni quando il
vento smette di soffiare. Lentamente, faticosamente, l'essere si
girò, e Storm vide l'elsa della sua spada che spuntava dal collo
della belva.
A
quanto pareva, Dulcina aveva semplicemente omesso che la bocca andava
colpita da dietro, concluse il cavaliere mentre afferrava la spada e
la spingeva ancora più a fondo. La creatura rabbrividì un'altra
volta, poi iniziò a rimpicciolirsi, come se la materia che lo
componeva fosse risucchiata nella cavità, l'unica parte ancora viva
e pulsante. In pochi secondi, tutto quello che rimaneva era una
macchia d'ombra e fiamma, che si contorceva disperata intorno alla
punta di una spada. Poi neppure quella.
Storm
Brave tirò un sospiro di sollievo, mentre ripuliva distrattamente la
spada. Qualcuno di fronte a lui tossicchiò. Il cavaliere aggrottò
per un attimo la fronte, poi gli venne in mente:- Oh, giusto. Tu sei
il goblin che era qui prima. Credevo fossi scappato.-
Il
piccolo omuncolo verde roteò gli occhi, spiegando:- E dove? Mi sono
nascosto in un angolo ed ho aspettato che quel coso si distraesse,
pensando di sgattaiolare via. Poi però mi è arrivata quella spada
addosso, e mentre cercavo di spostarla ho accidentalmente colpito il
mostro.-
El Fisto, l'eroe di tutti i bambini Goblin |
Storm
lo squadrò sospettosamente:- Non è che in realtà hai compiuto un
gesto eroico e, sprezzante del pericolo, contribuito ad eliminare una
creatura dell'abisso, vero?
Il
goblin rabbrividì e si guardò intorno, sibilando:- Sssssh! Ma sei
impazzito? Sono un goblin, non posso fare una cosa del genere! Non è
nel contratto!-
In
quel momento, nella parete di fronte a loro comparve un'altra
apertura. Il goblin balzò all'indietro strillando un'imprecazione
nella propria lingua, e Storm Brave si mise in posizione di guardia.
Si
rilassò subito vedendo Dulcina, che con un sorriso radioso brandiva
in una mano il bastone magico e nell'altra un voluminoso libro
dall'aspetto assai impolverato.
-
Ce l'ho fatta!- esultò la giovane maga.
-
Ed il mostro è stato sconfitto.- aggiunse subito il cavaliere,
soddisfatto: - Ottimo lavoro.-
Sicura che sia un libro innocuo? |
Dulcina
guardò incredula il guerriero accanto a lei, ancora ansimante per il
combattimento. Poi considerò la situazione: in effetti, lei era
riuscita a recuperare il libro che aveva cercato così
disperatamente, il mostro tentacolato era stato eliminato, e Storm
Brave poteva addirittura scrivere nel suo rapporto (ammesso che i
paladini fossero in grado di scrivere rapporti, cosa su cui la maga
non avrebbe giurato) che un'intera squadra di servi del lato oscuro
era stata eliminata. A parte un membro, che però non sembrava
intenzionato a creare problemi.
-
Già, ottimo lavoro.- concordò, riprendendo fiato:- Ora cosa
succede?-
Storm
ed il goblin si scambiarono un'occhiata allarmata, poi il paladino
tossicchiò:- Beh, è tradizione che le Torri Oscure seguano i loro
malefici occupanti nell'oblio.-
-
Ovvero?-
-
Sta per crollare tutto. Correte!-
Un malvagio Ingegnere Strutturista colto nell'atto di minare magicamente le fondamenta di una torre oscura di nuova fabbricazione, di modo che crolli alla morte del proprietario, come da contratto.
La puntata precedente la trovate QUI
Il BLOG di Clara, invece, lo trovate QUI
Molto bello! Ora speriamo solo che Brave muoia nel crollo...
RispondiEliminaConcordo, molto bello!
RispondiEliminaEd ora so perchè i mostri hanno solo un punto debole e nei combattimenti non muoiono mai rapidamente:
gli scontri devono "durare abbastanza da farci su una canzone" ^^
H.G.