Bentrovati, carissimi sodali! Come sempre il contatto con voi provoca in me un contrastante miscuglio di sentimenti e bile gastrica, Qualcosa di cui farei volentieri a meno, ma che a causa dei miei doveri verso la corona e il nostro Sovrano mi trovo costretto a dover subire periodicamente.
Ma oggi ammetto un certo qual gaudio: devo infatti comunicarvi l'inizio di una nuova serie di storie interattive scritte dalla nostra CLARA (che ringraziamo come sempre), che ha ripreso le vicende di alcuni personaggi che avevamo lasciato indietro nell'avventura principale. Costoro continuano a occuparsi delle loro divine faccende nonostante gli sforzi dei nostri cinque eroi per farsi ammazzare da innominabili cultisti di divinità ittiche non-morte. E come dar loro torto?
E' con grandissimo orgoglio che il Bardo Doloroso presenta il primo episodio di "IN MSSIONE PER CONTO DELL'OVERGOD", in cui ritroveremo anche un personaggio che mai e poi mai avreste creduto di rivedere! CHI? Non vi resta che leggere per scoprirlo. Leggere e VOTARE la continuazione che preferite, ovviamente!
E ora andate, pelandroni. Dopo aver espletato le vostre mansioni letterarie vi aspetta la gleba, come al solito. Il Regno ha bisogno di foraggio, che non cresce mica da solo.
Vostro agricolo,
Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re
1: GROSSO GUAIO IN PARADISO
di Clara
Qualcuno nelle alte sfere ce l'aveva
con lui, rimuginò Anandiah, ripiegando la pergamena che aveva appena
letto. Nel suo caso, in senso letterale, visto che il Paradiso era
costituito da un sistema di sfere che si intersecavano in armoniosa
perfezione. Almeno questa era la teoria: in pratica c'era sempre un
Tecno-Angelo che stava riparando una ruota, o staccando le piume
rimaste impigliate tra i meccanismi, come lui stava facendo al
momento. Sul serio, dopo tutti quei secoli alcuni angeli non avevano
ancora preso le misure per volare da una sfera all'altra. Se Anandiah
non fosse stato a sua volta un angelo, e quindi caritatevole per
definizione, avrebbe azzardato l'ipotesi che alcuni colleghi avessero
sbagliato fila quando l'OverGod aveva distribuito i cervelli.
Avvertì uno scricchiolio di protesta
della ruota sotto di sé, e si affrettò a seppellire il pensiero non
esattamente angelico. Afferrò un secchio pieno di penne candide e
luminose (ed in un paio di casi macchiate di sangue: c'erano angeli
che non avevano neanche lontanamente preso le misure giuste nella
virata), e si gettò giù verso la sfera successiva.
In un'altra occasione, avrebbe
indugiato a lasciarsi trasportare ad ali spiegate dalle correnti
ascensionali, prima di tornare alla base. Ma c'era la pergamena che
era fluttuata tra le sue mani poco prima... tra l'altro accecandolo
per un momento, con seri rischi. Va bene che era una creatura fatta
di pura energia e protetta dalla luce divina, ma non ci teneva finire
stritolato dalle Ruote del ParadisoTM. Gli Angeli
Guaritori non vedevano l'ora di parlare con lui di un certo esame
della moralità che continuava a rimandare. Lui aveva spiegato loro
che il suo Dovere verso l'OverGod aveva la priorità, ma non
sembravano convinti che il Dovere coincidesse sempre con la
convocazione per l'esame.
Sperava che la pergamena, e la
convocazione che portava, non riguardassero quell'argomento, o una
decina di altri argomenti a cui poteva pensare, ma nessuno di essi
era così grave da attirare l'attenzione degli Epic Angels. Gli
angeli supremi, i testimoni primi ed indiscutibili della volontà
dell'OverGod, gli unici a poter stare di fronte alla Sua potenza, non
si sarebbero certo scomodati per sciocchezze del genere.
Per qualche motivo, la cosa non lo
tranquillizzava affatto.
Anandiah volò rapidamente fino alla
Sfera più grande ed atterrò all'inizio di un lungo viale circondato
di statue dorate. Il Palazzo dell'OverGod era sempre fervente di
attività, un gigantesco alveare candido e scintillante, e l'ultima
cosa di cui aveva bisogno era andare a sbattere contro qualche altro
angelo troppo solerte per badare ad inezie come la precedenza in
volo. Molto meglio camminare un po', anche perché così poteva
liberarsi del secchio di piume spacciandolo per una decorazione.
Tecnicamente, non era venir meno ai suoi doveri. Gli Epic Angels non
avevano tempo per occuparsi di banalità come un sistema di
smaltimento dei rifiuti, così nei secoli i Tecno-Angeli si erano
fatti creativi.
Dopo qualche minuto, ammesso che i
minuti avessero un significato nella Perfetta EternitàTM
del loro Paradiso, Anandiah stava bussando alla porta di un ufficio,
e tentando di ignorare lo sguardo a metà tra l'incuriosito ed il
compassionevole che la segretaria gli stava lanciando.
- Avanti.-
La voce che lo riscosse dai suoi
pensieri era così melodiosa che avrebbe spinto al suicidio per
invidia uno stormo di usignoli, ed abbastanza autorevole da far
provare all'angelo l'impulso di mettersi sull'attenti. Cosa che
avrebbe fatto lo stesso, perché con i grandi capi era sempre meglio
eccedere in cerimoniosità. Soprattutto quando non si sapeva perché
si era stati chiamati.
Tossicchiò:- Anandiah. Tecno-Angelo.
Sono stato convocato.-
- Lo so. Lo so. Lo so. Per amor
dell'OverGod, Ani, come mai così nervoso? Ne hai combinata un'altra
delle tue? O non stai mangiando abbastanza?-
Anandiah deglutì, riconoscendo la
sagoma circondata di luce seduta all'altro capo della stanza, dietro
una scrivania di marmo bianco. Capelli chiarissimi e ricci, occhi
grigi scintillanti come stelle, una tunica bianca che aderiva alle
forme del corpo in un modo che, si sussurrava in giro, aveva già
spedito almeno una ventina di angeli in Rieducazione. Alcuni umani
avevano sostenuto che gli angeli erano asessuati, o tutti maschi. Non
avevano mai visto Sinandraiel, Epic Angel di Livello Supremo.
Nonché...
- Ciao, mamma.-
Gli angeli erano creati dall'OverGod
come emanazioni della sua gloria, ma venivano al mondo come bimbetti
ignari della realtà, bisognosi di qualcuno che insegnasse loro a
volare senza sfracellarsi e a non mangiare le nuvole. Nel caso di
Anandiah, questo ruolo era stato svolto con grande serietà da
Sinandraiel. Forse un po' troppa serietà, visto che l'angelo
continuava a ricevere messaggi che gli ricordavano di coprirsi bene
in volo.
- A cosa devo la convocazione?-
- Abbiamo un problema.-
Non era un buon inizio, rifletté
Anandiah. Con prudenza, domandò:- Che genere di problema?-
Sinandraiel sospirò, estraendo una
cartella zeppa di pergamene e sbattendola sulla scrivania.
- Furto. Omicidio. Rapimento.-
Da un punto di vista, era un sollievo
sapere che lui non era responsabile. Dall'altro, non ci stava capendo
niente.
- Tesoruccio, quello che sto per dirti
non deve uscire da questo ufficio. Chiaro?-
- Chiarissimo.- confermò lui
nervosamente.
- Pochi giorni fa, un paio dei nostri
ragazzi sono scesi al piano degli umani. Un lavoro veloce, dovevano
inviare un paio di visioni profetiche ed assicurarsi che il
destinatario fosse affidabile. Lo sa l'OverGod quanto sia difficile
trovare un buon profeta oggi...- mormorò tra sé l'Epic Angel, poi
si riscosse:- Insomma, sono scesi, ed abbiamo perso i contatti con
loro. Poco dopo, gli Angeli Guardiani hanno denunciato la scomparsa
di un oggetto dall'armeria. Le tracce di Grazia nella stanza erano
chiaramente quelle dei due angeli scomparsi.-
Anandiah rimase a bocca aperta per un
momento, poi balbettò:- Un tradimento?-
Era passato molto tempo dall'ultima
volta che c'era stato un tradimento nelle schiere angeliche. Era
stato un duro colpo per tutti, quella volta, soprattutto per lui. Non
voleva ripensarci.
Sinandraiel scosse la testa:- Ci
avevamo pensato. Uramaius è sceso personalmente a cercarli, insieme
ad una truppa scelta. Ha seguito le tracce delle loro Grazie fino
alla capitale di uno dei regni degli uomini, dove erano stati
inviati.- Si fermò per un istante, ed Anandiah decise che non era il
momento per sottolineare che le truppe scelte di Uramaius
difficilmente avrebbero trovato le loro ali, se non fossero state
attaccate al corpo.
Con una sfumatura cupa, lei proseguì:-
Abbiamo trovato uno di loro. Quello che ne rimaneva.-
- In che senso?-
- Morto, Ani. Qualcuno o qualcosa lo ha
ucciso, e... non è stata una morte pulita. C'erano segni di
tortura...- esitò per un istante, poi terminò con un tremito:- E
gli avevano tagliato le ali.-
Anandiah deglutì. Tagliato le ali. Un
angelo non era nulla senza le sue ali.
- L'altro angelo non è stato
ritrovato?-
- No. Per questo ho parlato di
rapimento. Pensiamo che il colpevole non l'abbia ancora ucciso.-
- Perché?-
- Perché altrimenti ce lo avrebbe
fatto trovare.- replicò seccamente lei:- Non l'ha lasciato lì per
caso, sapeva che lo avremmo cercato. Penso che sia stato una specie
di messaggio.-
- Qualche idea su... chi sia stato?-
Sinandraiel scosse ancora la testa:-
Nessuna, purtroppo. Ha coperto bene le sue tracce, ma è un essere in
grado di sopraffare due angeli, ucciderne uno, ed usare la loro
Grazia come copertura per entrare in Paradiso. E questa non è la
notizia peggiore.-
Anandiah sospettava già quale fosse la
notizia peggiore. Con un sospiro, fece la domanda.
- Che cosa è stato rubato?-
- La OverSword.-
- Intendi quella OverSword? La
spada divina su cui è inciso il nome segreto dell'OverGod, l'arma
che non sarà brandita fino al momento dell'Apocalisse, e che solo
allora cancellerà tutto il male dalla Terra?-
- No, quell'altra.- sbuffò Sinandraiel
roteando gli occhi:- Ovvio che intendo quella.-
- Come ha fatto il ladro anche solo a
toccare la lama infallibile? Quella che nessuno può neppure guardare
senza bruciare di fronte alla sua purezza?- domandò Anandiah ad
occhi sgranati, ripensando alle storie che conosceva.
La Epic Angel parve improvvisamente
molto occupata a sistemare gli appunti di fronte a lei.
- E credevo che fosse protetta da un
campo di Forza Divina che nessun semplice angelo poteva superare. Lo
hai raccontato a me ed agli altri angioletti quando ancora non
volavamo!-
Sinandraiel tossicchiò:- C'è una vaga
possibilità che quella volta io abbia leggermente esagerato. A mia
difesa, due di voi si erano appena decapitati con le corde delle
arpe, ho pensato che tenervi alla larga da una delle armi più
potenti della creazione contasse come Bene superiore.-
Anandiah si trattenne dal fare
commenti, e si limitò a chiedere:- Ehm... la parte sull'Apocalisse?-
- Cosa? Oh, sì. Quella è autentica al
cento per cento. Se il ladro riuscisse a scatenare anche solo una
minima parte del suo potere distruttivo, potrebbe provocare terribile
devastazione tra gli umani... ed anche tra le nostre schiere. Il che
ci porta alla tua missione.-
Per l'angelo, la parola missione era
collegata a pessimi ricordi.
- Mamma, la mia missione ora è quella
di pulire le Ruote del Paradiso. Ci sono centinaia di angeli più
adatti di me a...-
- No, non ci sono. Anandiah, dopo
quell'incidente hai chiesto di cambiare mansione e ti è stato
concesso, e come Tecno-Angelo stai facendo un buon lavoro. Ma prima,
eri uno dei migliori sul campo, e non è un talento che si perda. A
differenza di molti altri tuoi compagni, tu sei... flessibile. Sei
capace di pensare fuori dagli schemi, senza che la tua fede vacilli.
Ed hai un cervello, cosa che non posso dire di tutti qui dentro. Ho
bisogno che tu vada di nuovo laggiù.-
Meditando tristemente sugli svantaggi
di essere uno dei preferiti di mamma, Anandiah si aggrappò
all'ultima speranza:- Mamma, ho rimandato l'esame della moralità.
Non mi daranno mai il permesso di scendere...-
Una pergamena planò di fronte a lui.
- Permesso speciale. Oh, avrai un
collega... sa l'OverGod se ne avrei fatto a meno, ma Uramaius ed
altri Epic Angels stavano facendo storie, così ho dovuto affiancarti
qualcuno di comprovata fedeltà. Anche se è appena uscito dalla
Rieducazione.-
L'altro rifletté per un momento:- Le
due cose non si escludono a vicenda?-
- Muriel ti spiegherà di persona le
circostanze.-
Di norma, gli angeli non si strozzano
con la saliva, è decisamente poco angelico, ma Anandiah iniziò a
tossire a tal punto che la sua madre adottiva si precipitò a
battergli sulla schiena.
- Muriel è un...- si fermò,
ricordando che mamma o no, Sinandraiel era pur sempre una Epic Angel.
- Muriel ha una certa rigidità di
vedute, ed uno zelo a volte eccessivo.- convenne lei, che aveva da
tempo portato l'eufemismo al livello di pura arte.
- E' l'angelo meno indicato per questo
compito.-
- Allora avrai l'occasione di
insegnargli qualcosa.-
Anandiah ricapitolò la missione,
mentre una campana suonava a morto nel suo inconscio. Trovare un
assassino, che aveva presumibilmente nelle sue mani un angelo e
sicuramente un'arma di distruzione di massa, e che si stava
nascondendo tra gli umani. Recuperare entrambi. E tenere a bada un
fanatico che quando l'OverGod aveva distribuito i cervelli era così
impegnato in palestra da non essersi neanche accorto che ci fosse una
fila.
- Anandiah, cosa sono questi pensieri?-
- Scusa.- borbottò l'angelo
massaggiandosi la testa, dove era appena atterrato un colpo pieno di
materna disapprovazione.
Non poteva rifiutare, ovvio. Il Dovere
era il Dovere, e lui era un servitore della volontà divina. Inoltre,
c'era un suo compagno nei guai. Decise che avrebbe semplicemente
rispedito Muriel a casa con qualche scusa appena la storia si fosse
fatta più delicata.
- Da dove devo cominciare?-
Allora, da dove devono cominciare il
nostro angelo (suo malgrado) investigatore e la palla
al piede il suo
nuovo e poco gradito assistente? A voi la scelta!
1. Non c'è omicidio senza cadavere.
Per prima cosa, Anandiah va ad esaminare il corpo del compagno
caduto, nella speranza di trovare qualche traccia dell'assassino. O
almeno che la vista di un cadavere provochi a Muriel un tale
scompenso psicologico da rimandarlo in Rieducazione fino alla fine
dell'indagine.
2. Grazia rubata o no, entrare
nell'Armeria del Paradiso deve essere stato complicato. Il colpevole
potrebbe essersi lasciato sfuggire qualcosa, quindi la prima cosa da
fare è esaminare il luogo dove era conservata la Oversword, prima
che qualche angelo troppo zelante decida di fare le pulizie.
3. La priorità è il luogo dove il
cadavere dell'angelo è stato ritrovato. In fondo, non si può
pretendere che gli umani si accorgano di essere sulla scena di un
crimine soprannaturale, probabilmente stanno già inquinando le
prove. Sono davvero bravi ad inquinare, quelli... anche se pure in
Paradiso si potrebbe fare qualcosa per quel sistema di smaltimento
rifiuti, eh. Tanto per dire.
L' Epic Angel Sinandraiel conferisce un significato tutto nuovo al concetto di "angelo asessuato". Ma non ditele che ve l'ho detto.
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