domenica 21 ottobre 2012

Che fine ha fatto Carmen Sandie... ehm... la Principessa??

Cleofelia si abbassa per evitare che il ramo di un albero le cavi un occhio. Divide il cavallo con Sven Van Heiler, il giovane assistente di Von Braun. Pallido, lentigginoso e con una zazzera di capelli biondo paglia che coprono due grandi occhi blu, il ragazzo non è esattamente il modello ideale di principe azzurro. Innanzitutto è un tappo con evidenti carenze toraciche, poi ha una parlantina meno vivace di quella degli zombie del Conte. E infine, cosa che per Cleofelia è la più grave di tutte, non è un vampiro dark, cool né tantomeno trendy. 
Dal canto suo il povero Sven, conscio di avere una vera principessa attaccata alla schiena, una bellissima per giunta, non ha potuto fare altro che testimoniare impotente la cattura del suo cervello da parte di un esercito di ormoni inferociti, che non hanno praticamente incontrato resistenza. 
Vorrebbe parlare, dire qualcosa di arguto e divertente, ma tutto quello che riesce a fare è deglutire e ormai non ha nemmeno più saliva.
Dietro di loro, sul cavallo di Von Braun, viaggiano l'Inquisitore e Odetta, entrambi di umore tetro.
- Mi rincresce davvero molto, signore. - si scusa Odetta, per l'ennesima volta.
Von Braun getta un'occhiata distratta alla sua gamba steccata e sospira. - Non pensateci, milady. Era inver prevedibile che la principessa si dimenasse un po' durante la discesa.
- Sì, ma se voi non vi foste posto come scudo tra lei e il terreno... - fa Odetta.
Per un colpevole attimo, entrambi rimangono a riflettere deliziati su ciò che sarebbe potuto succedere, poi Von Braun si riprende per primo e tossicchia, imbarazzato.
- Sì, ehm... fu più che altro un riflesso. Agii di core anziché di mente. Non dovete ringraziarmi.
Lei stringe gli occhi. - Guardate che io non vi sto ringraziando...
Più avanti, Cleofelia alza gli occhi al cielo e sbuffa sonoramente. - Avete finito di parlar male di me, voi due? Vi avrò chiesto scusa un milione di volte! Non è colpa mia se ho paura dell'altezza, no? E poi... siamo fuggiti. Tutto è bene quel che finisce bene.
Von Braun getta un'altra occhiata distratta al braccio sinistro, anch'esso steccato. - Ehm... invero, milady. Non ve ne crucciate. Orsù, raggiungiam tosto la chiesa di Thorm più vicina, dove riceverò cure che rinvigoriranno le mie membra di guerriero.
- Cosa?
- Niente, principessa, niente. - fa Odetta - Dice che dobbiamo raggiungere la chiesa di Thorm più vicina per ricevere cure migliori.
- Ah. Non dovremmo accelerare un po', allora? - commenta lei, iniziando a calciare furiosamente il ventre del povero cavallo di Sven. La bestia nitrisce e inizia a impennarsi, poi si tuffa a capofitto nella boscaglia. Quando il ragazzo riesce a riprendere il controllo si volta furibondo verso Cleofelia e cerca di rimproverarla, ma gli riesce solo di sputacchiare un'insalata mista di aghi di pino.
Dopo qualche imbarazzante momento e diversi sputi, Sven pianta due occhi adirati in quelli della bella principessa. O meglio, la scena sarebbe questa se il povero Sven non avesse lo sguardo nascosto dalla frangia, come gli Schnautzer.
- P... ppp... principessa! Ppp... ppp... ppp... per favore, il cavallo è mmmm... mmm... mmm... mio e me lo gestisco io! Nella fff... fff... foresta non si può ggg... ggg... galoppare! E' ppp... ppp... ppp... pericoloso! - sbotta.
Cleofelia cerca di sembrare contrita e dispiaciuta, ma alla fine non resiste, cede e gli scoppia a ridere in faccia. Una risata grassa e prolungata. Molto prolungata. Forse troppo. Il povero Sven rimane a bocca aperta per lunghi istanti, mentre sente morire ad uno ad uno i propri ormoni. Il suo cervello è finalmente libero. E qualcosa dentro di lui scatta.
- Cosa diavolo ci trovate da ridere? - ringhia sommessamente, quasi con un altra voce. Da sotto la frangia un'occhio azzurro, freddo come il ghiaccio, scruta Cleofelia come se si trattasse di una macchia di ruggine sulla lama di una spada altrimenti perfetta.
La principessa smette di ridere quasi subito, sgomenta. Quel repentino cambiamento d'umore non se l'aspettava.
- Ehm... io... ecco... trovavo divertente il vostro... come dire... modo di parlare. - cerca di spiegare, mentre ode sopraggiungere il cavallo di Von Braun e Odetta.
- E cosa ci sarebbe di tanto divertente? - continua a sibilare lui, a pochi centimetri dal volto di lei. Sembra un altra persona e Cloefelia comincia ad avvertire un brivido di paura lungo la schiena.
- Io... beh... la bbb... balbuzie... l'ho sempre ttt... trovata ddd... divertente. - si copre la bocca, spalancando gli occhi per la sorpresa. Non aveva mai balbettato prima.
- Sven! Principessa! - grida Von Braun a distanza - Necessitate aita? 
Il carattere di Sven muta di nuovo e diviene improvvisamente gioviale e sorridente. Solleva un braccio e saluta in direzione del suo signore. - No, mio signore! Ttt... tutto bbb... bene! 
- Principessa! - la rimprovera Odetta, scendendo da cavallo e assicurandosi di persona che la giovane stia bene - Volete smetterla, per favore, di cercare di uccidere i nostri salvatori? Il nemico è il Conte, chiaro? Ripetete dopo di me: Il nemico è il Conte.
Lei sospira. - Il nemico è il Conte. - ripete, troppo scossa per protestare.
- Brava. - sorride la servetta - Tenetelo bene a mente. Noi siamo vostri amici, capito? La prossima volta che vi viene in mente di lanciarvi al galoppo nel bel mezzo di una foresta, come nei vostri romanzi, rammentate che nella vita reale è pieno di rami all'altezza della testa. - dice, materna.
Cleofelia solleva gli occhi al cielo. Poi si ricorda delle stranezze di poco prima e inizia ad agitarsi impercettibilmente.
- Ehm... messer Von Braun?
- Sì, milady?
- Potrei cavalcare con voi, per un po?
- Ehm... - Von Braun deglutisce visibilmente - La cosa m'aggraderebbe alquanto, mia signora. - mente - Ma temo dovrò declinar la di voi richiesta. Lo braccio et la gamba dolgon assai e invero son certo la vostra presenza finirebbe coll'accentuar tale dolore. Chiedo umilmente venia.
Cleofelia solleva un sopracciglio e punta uno sguardo interrogativo su Odetta, che sospira. - Ha detto no.
- Ma... ma... - Cleofelia getta un'occhiata spaventata al giovane Sven, che neppure la guarda - Questo ragazzo è strano! Mi fa paura!
Odetta getta un'occhiata scettica al ragazzino e scuote la testa, perplessa. - Milady. Volete dirmi che nonostante il vostro sogno sia quello di sposare un vampiro avete paura di questo saltapicchio slavato?
- Non è un... un salta... un piccolo... insomma, quello che hai detto! - protesta lei - E' strano, ha gli occhi pazzi!
- Oh, quello? - interviene Von Braun, con un gesto della mano buona - Inver nulla di cui aver timore, milady. Una leggera schizofrenia, ma nulla più. Lo pover fanciullo subì gravi torti in gioventù e il core, ahimé, non dimentica... un'utile abilità, la sua, certamente... specie in battaglia! E tuttavia non abbiate tema. Sven non feria male ad alcuno se non provocato a tal punto da... - si interrompe, conscio del fatto che se c'è qualcuno in grado di far uscire Sven dai gangheri, quella è proprio Cleofelia.
- Ripensandoci... forse avete ragione, milady. - si morde il labbro - E tuttavia...
Dopo alcuni minuti riprendono la cavalcata. Sven e Von Braun su un cavallo e Odetta e Cleofelia sull'altro. Così sono tutti contenti. 
Ma la contentezza non dura a lungo. Un fruscio nei cespugli tutt'attorno a loro li avverte che qualcosa non va. E prima che possano fare alcunché un gruppo di uomini con bavagli sul volto si palesa e li minaccia puntando  frecce acuminate al loro petto.
- Fermi dove siete! - tuona un bellimbusto seduto su un grosso ramo, sopra di loro - O la borsa o la vita!
- Per tutti gli déi! - borbotta Odetta, distogliendo lo sguardo, schifata - Che frase trita e ritrita...
Il bellimbusto si china verso di loro con una mano all'orecchio. - Odo forse da questa cima... una voce che parla in rima?
Odetta solleva lo sguardo su di lui e sorride maliziosamente. - Così è Gaston mio... e se l'occhio non ti difettasse te ne saresti accorto prima!
- Odetta! Mia diletta! Cosa ti porta in questa landa smorta?
- Una bella sfortuna... e quantomeno inopportuna! Io di borse non ne porto, e se t'azzardi a rapinarmi stai accorto, perché prima di sera potresti esser morto!
Lui scoppia a ridere e gli uomini nascosti tutt'attorno paiono rilassarsi e abbassare le armi.
- Rapinarti mai potrei, vecchia compagna! - tuona l'omaccione, saltando giù dall'albero - Questa sera festa avremo, in pompa magna
Gli uomini gridano di felicità e in molti iniziano a muoversi verso un punto in cui la foresta si fa più fitta. Alcuni di loro raggiungono i cavalli e li prendono per le redini, ballando e cantando.
- Dove andiamo? - chiede Cleofelia.
- Al rifugio vi portiamo! - dice un brigante, sorridendo.
- Volete smetterla di parlare in rima? - sbotta lei, infastidita.
Sven lancia un'occhiata a Von Braun, che annuisce e gli fa segno di stare tranquillo. Il giovane smette di stringere l'elsa dei suoi due pugnali e si rilassa.
Stavolta non c'è bisogno di uccidere. Peccato.


La foresta di Gaston e dei suoi allegri compagni di rime!

2 commenti:

  1. Cleofelia non si smentisce mai, povero Von Braun! Ma questo Sven mi sta parecchio simpatico, soprattutto quando spaventa la povera principessina... ed i briganti che parlano in rima, ballano e cantano sono perfetti per l'atmosfera XD
    Mi chiedevo proprio che cosa stesse succedendo ad Odetta e Cleofelia, grazie per aver risposto alla mia domanda inespressa! ^_^

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    1. Ehehehe! Figurati! Erano in parecchi a chiedermi che fine avessero fatto e obiettivamente era ora di scoprirlo! ^^ Il vero problema per loro, ora, non è sopravvivere a vampiri, mostri e briganti, ma proprio alla principessa! Cleofelia è una catastrofe ambulante!:D

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Leali sudditi!
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Con velenosa franchezza,

Archibald Lecter, segretario particolare del Re