Di
nuovo qui con l'insulso seguito della saga fantasy preferita da
migliaia di orsetti lavatori, panda minori e sudditi minorati. Ci
eravamo lasciati con i nostri eroi sguinzagliati per Puerto del
Muerto, alla ricerca di un posto per mangiare, dormire e che magari
potesse garantire loro anche un passaggio pseudo-sicuro verso l'altra
sponda del Mare senza Fondo, dove sorge la titanica città di
Necropolis, capitale del Male e residenza di Mors Tua in persona.
Avete
optato per consegnare i nostri (ormai) 5 mentecatti alle cure dei
cultisti del Grande Gburhulg e ai loro polpi. Bravi, ottima scelta.
Sono
sarcastico, ovviamente. Anche se, ahimé, di certo i protagonisti di
queste tediose cronache troveranno quasi certamente il modo di
salvarsi da qualunque mostruosità si celi nelle profondità marine
(forse).
Ammirerò
l'inutile spreco del vostro prezioso tempo da una distanza di
sicurezza, mentre faccio qualcosa di più utile, come imparare il
dialetto antico degli Elfi del Deserto.
Vostro
poliglotta,
Archibald
Lecter, Segretario Particolare del Re
dai Canti del Bardo
Dopo
essersi scaldati ad un fuoco pubblico e aver asciugato i vestiti
fradici nel quartiere dei carpentieri, i nostri eroi cominciano ad
avvertire i morsi della fame e si fanno inquieti.
-
Come vorrei che non avessi usato la nostra ultima moneta per pagare
quei tagliagole da quattro soldi, oca giuliva - brontola l'Elfo Nero,
cercando di ripulirsi i capelli dai frammenti d'alga marina.
-
Innanzitutto è la mia
ultima moneta - puntualizza Bajyna, avvolta in un asciugamano
rimediato a
scrocco
da un gruppo di operai al lavoro sullo scheletro di un galeone, lì
vicino - e poi chi ha detto che era l'ultima? - sorride ed estrae
dalla fessura tra i seni una nuova moneta identica a quella
precedente.
-
Oh, ecco perchè tuo petto così abbondante. Tu tiene lì tesoro
nascosto - sorride Mohamet, sorpreso - Oppure anche tu fa trucchi di
magia come DarkShield?
-
Io non faccio trucchi,
zombie sine cerebro - sbotta il necromante - non sono mica il mago
Dilban, o quel buffone di Davy Campodirame. La mia è magia vera.
-
Come diavolo hai fatto? - esclama Ferianthalas, balzato in piedi per
la sorpresa.
-
Lei non ha fatto niente - sospira Rowena - è tutto merito di quella
moneta, dico bene amore mio?
DarkShield
tossicchia a disagio. - È vero. Ma ti pregherei cortesemente di non
utilizzare appellativi fantasiosi come quello. È strano e...
fastidioso.
-
Non vuoi che ti chiami amore, amore? - fa Rowena, mettendo il
broncio.
-
Cos'è questa storia della moneta? - domanda Ferianthalas,
sospettoso.
Bajyna
si irrigidisce e ridacchia, a disagio. - Ma niente, niente - con un
rapido gesto fa sparire nuovamente la moneta tra i seni.
-
Ora che ci penso, quella è la moneta con cui mi hai battuto a testa
o croce. - osservò l'elfo, freddo - non mi avrai mica nascosto che
possiede poteri magici, vero?
-
Non dire sciocchezze - fa un gesto, come a voler allontanare
un'assurdità - lo sai bene che qui gli imbroglioni siete voi, non
io. Io sono un'Elfa Nobile, ricordi? Malizia e furbizia sono
caratteristiche che non mi contraddistinguono.
-
Nemmeno l'intelligenza, se è per questo... - bofonchia l'elfo.
-
Cosa?
-
Smettetela di litigare come due adolescenti innamorati, voi due -
sbotta DarkShield - dobbiamo decidere cosa fare. Non so voi, ma sono
ore che non chiudiamo occhio. Forse i protagonisti degli sferogames
possono passare mesi senza dormire, ma io sono stanco.
-
Tu non ha tutti torti. Me stanco uguale. - sbadiglia Mohamet,
disarticolandosi la mandibola come i pitoni.
-
Non dire cretinate. Tu sei morto, non puoi essere stanco - sbuffa
DarkShield, dopo un sonoro starnuto.
-
Tu mai stato morto?
-
No, e credo di essere l'unico, qui, a parte l'elfa.
-
Allora tu non può dire se io stanco o no. Me vota per simpatici
uomini polpo, loro ha tempio, sicuramente buon cibo e buon
riscaldamento.
-
Non ti serve nulla di tutto questo, stupido zombie - insiste
DarkShield - Ad ogni modo non sarebbe male dormire in un letto vero,
di tanto in tanto. Ho già passato la notte su una nave, prima d'ora,
ed è scomodo da morire.
-
Dunque dovremo rifiutare la proposta di Tiny Morgan e del Capitano
Fintus. Peccato. - dice Rowena, sospirando - L'idea dell'oro mi
piaceva. E poi, a pensarci bene, non mi vanno troppo a genio quei
cultisti.
-
Come mai, poverini? Solo perché sono dei pazzi fanatici con l'aria
omicida e delle piovre in testa non mi sembra il caso di
discriminarli - osserva Ferianthalas, accorato.
-
Dici sul serio? - si acciglia Bajyna, arricciando il naso.
-
Certo che no, stupida. Ero chiaramente sarcastico. Non vanno a genio
neanche a me, perciò utilizzeremo quella tua strana moneta per
pagarci una locanda e del buon cibo. Almeno servirai a qualcosa.
-
Ma vai a farti fo...
Mentre
il Bardo cala un velo pietoso sulla consueta, interminabile sequela
di insulti e battibecchi, i nostri si rivestono e iniziano a cercare
una locanda che faccia al caso loro, decisi a non farsi coinvolgere
da nessuno. All'improvviso rivedono in fondo ad una strada affollata
l'addetto portuale con una decina di sgherri.
-
Cercate quei bastardi, devono essere qua intorno - ruggisce lo
storpio, agitando un foglietto di carta tutto stropicciato. Sembra
davvero furioso.
Nascosti
dietro ad una capanna di legno e reti, DarkShield e Ferianthalas si
scambiano uno sguardo.
-
Perché ci siamo nascosti? - domanda l'elfo - Magari non cercano noi.
-
Sì, certo - borbotta il mago - quante volte è successo, finora?
Istintivamente
lo sguardo di tutti si posa su Bajyna, finché l'elfa non
rabbrividisce, a disagio.
-
Uffa, che volete da me? - sbotta, nervosa.
-
Che hai combinato, oca giuliva? - chiede Ferianthalas - Non cercare
di negare, ci scommetto le orecchie che hai fatto qualcosa.
DarkShield
si gratta il mento. - Non conosco il funzionamento preciso della
Truffa di Malinorc. La moneta torna sempre al suo possessore, giusto?
-
La Truffa di... - Ferianthalas inizia a gridare e Rowena gli tappa la
bocca con una mano - la Truffa di Malinorc? - sibila, non appena lei
lo lascia andare - È così che mi hai fregato, razza di infida,
intrigante... mi manca una parola adatta per definire quanto sei
inqualificabile. Sembri stupida, ma sei una iena senza scrupoli...
-
Ehi, è il primo complimento che mi fai - osserva lei - e comunque
vorrei ricordarti che sei tu quello che ha cercato di fregarmi per
primo. - fa uno sguardo colpevole - anche se in effetti... ecco...
Malinorc era uno sbruffone e gli piaceva che le vittime delle sue
truffe sapessero che era lui il colpevole, a cose fatte. La moneta
torna sempre da me, è vero, ma lascia al suo posto un bigliettino
con una scritta derisoria e la mia firma.
Gli
altri rimangono interdetti. - È l'artefatto più stupido di cui
abbia mai sentito parlare, se si esclude il Tanga del Caprone
Primaverile - osserva DarkShield, massaggiandosi la radice del naso.
-
Controlliamo da quella parte, non possono essere andati lontano -
grida qualcuno tra la folla, pericolosamente vicino al loro
nascondiglio.
-
Noi fregati - dice Mohamet - se mette piede in locanda quelli ci
uccide.
-
Tu sei già morto. - sbuffa il mago - Quante volte te lo devo
ripetere?
-
Non importare. Concetto fa impressione uguale.
-
Sarebbe meglio abbandonare la città, ma in questo momento il porto
brulicherà di pirati che ci cercano. Muoverci allo scoperto sarebbe
un suicidio - osserva Rowena.
I
cinque rimangono in silenzio per un lungo istante, poi Ferianthalas
sospira. - Con questo silenzio significativo state forse cercando di
dirmi che l'unico luogo dove possiamo rifugiarci è il tempio di quei
cultisti? A questo punto perché non tagliarci vicendevolmente la
gola e risparmiare loro del tempo prezioso?
-
Magari sono solo dei sociopatici lievemente disturbati, ma innocui -
azzarda Bajyna.
-
Mpf. "Sociopatici lievemente disturbati" e "innocui"
sono due parole che non stanno nello stesso dizionario - sospira
Ferianthalas - ma ammetto che non ci rimanga molta scelta. Procediamo
al riparo di questa fila di case. Se non ho capito male il Tempio si
trova da quella parte.
Dopo
un'angosciante e lentissima ora trascorsa ad avanzare di metro in
metro, rimanendo nascosti interi minuti, il gruppo abbandona la
caverna principale e si inoltra nelle gallerie che formano il dedalo
principale della gigantesca scogliera, luoghi molto meno popolati e
decisamente più bui. Laggiù pare che i pirati non siano ancora
scesi a cercarli.
-
E non posso certo biasimarli - commenta Bajyna - quaggiù l'umidità
si taglia con il coltello. Mi s'increspano tutti i capelli, per la
Dea...
-
È incredibile come tu sappia cogliere sempre il nocciolo del
problema - commenta Ferianthalas tra i denti.
I
due non hanno ancora chiarito la questione del bacio, e la tensione
tra loro è alle stelle. Ferianthalas si vergogna troppo e Bajyna è
troppo orgogliosa per riprendere l'argomento, perciò a meno che non
capiti qualcosa sarà difficile che si chiariscano. Ma se i due elfi
sono sentimentalmente in difficolta il buon DarkShield di certo non
se la passa meglio. Dopo essersi scrollato di dosso Rowena per
l'ennesima volta, un gruppo di pipistrelli sfreccia sopra le loro
teste, stridendo.
-
Proteggimi, amore - grida lei, stringendosi al suo braccio come una
delle piovre di Gburhulg.
-
Sei una diavolessa. - le fa notare il necromante, senza scomporsi - E
quelli sono topi con le ali. Tra voi quella pericolosa sei tu.
Lei
sorride e gli carezza un orecchio con il dito indice. - E ti
piacciono le donne pericolose, amore?
-
Non mi piacciono le donne, innanzitutto.
-
Posso trasformarmi in una capra, se vuoi. Non lo faccio spesso perché
poi mi rimane addosso l'odore di selvatico, ma se preferisci...
-
Non... - la interrompe il mago, mettendole un dito pallido e ossuto
di traverso sulle labbra - non intedevo in quel senso.
-
Ah, allora ti piaccio, dopotutto - mugola lei, cercando di mordergli
il dito.
DarkShield
solleva gli occhi al cielo. - Non inventarti le cose. - ringhia -
Solo perché non amo accoppiarmi con le capre, non vuol dire che mi
piaccia tu.
-
Diavolo, sei così dannatamente sexy quando mi tratti a pesci in
faccia. Fallo di nuovo, dimmi quanto mi odi, quanto sono inutile...
Il
mago sospira, depresso.
-
Per quanto la conversazione in corso sia quella più interessante da
un po' di tempo a questa parte, devo interrompervi, purtroppo - dice
Ferianthalas, indicando una galleria in penombra - laggiù c'è il
Tempio di Gmurbulg.
-
Gburhulg.
- puntualizza Bajyna, piccata.
-
Grulu... Ghiur... Cthul... del Polipone, insomma.
-
Come fai a dirlo? - chiede DarkShield - Non si vede quasi niente.
-
Dimentichi che sono un Elfo Nero - sogghigna Ferianthalas - essere
soggetti al razzismo di quasi tutti i popoli del mondo è un piccolo
prezzo da pagare, confrontato all'utilità della Vista Notturna.
-
... Era sarcasmo, giusto?
-
Naturalmente. Laggiù c'è una grossa statua che raffigura un uomo
con le ali e la testa di polipo. Dietro di essa c'è un enorme
portone decorato... indovinate un po'?... da polpi.
-
E in aria c'è anche odore di insalata di mare scaduta... - aggiunge
Mohamet, annusando i dintorni.
I cinque muovono qualche passo nel corridoio scavato nella pietra grezza, costeggiando i muri nella pesante penombra. In quella zona della città l'umidità è più fredda e soffocante, ma la speranza di poter finalmente dormire in un letto caldo li spinge a ignorare la sensazione di disagio. Non appena giungono nei pressi della statua, le torce appese ale pareti di roccia si accendono da sole.
-
Sensori magici di movimento - fischia DarkShield - non badano a spese
da questa parti...
-
I culti sono sempre pieni dei soldi di quei fessi degli affiliati...
- commenta l'elfo.
La
statua sembra antica di secoli ed è pesantemente logorata
dall'azione dell'acqua. A parte Mohamet, che dopo averla fissata
sbadiglia sonoramente in faccia al dio degli abissi, gli altri non
riescono a sopportare a lungo la schiacciante presenza di quello
sguardo senza tempo. Sembra quasi che la statua sia viva e che li
osservi con sprezzante indifferenza.
-
Siamo ancora in tempo per ripensarci... - fa notare Ferianthalas.
Appena
finisce di pronunciare quella frase i battenti decorati del portone
di bronzo si spalancano lentamente senza emettere un suono.
DarkShield
aggrotta le sopracciglia. - A quanto pare no.
Dalla
voragine scura che si apre dinnanzi a loro sopraggiunge una folata di
vento gelido e aromatizzato al merluzzo, seguito poi da un'oscuro
cantilenare e da urla distanti.
-
Ecco - sospira l'elfo, rassegnato - abbiamo fatto una cazzata, tanto
per cambiare.
-
Per una volta sono d'accordo con te... - mormora Bajyna, mettendo
mano alla spada - Sta arrivando qualcosa.
Una
luce tremula, come quella di una fiammella, appare al centro della
rivoltante oscurità, accompagnata dall'eco lento e cadenzato
dell'incedere di una persona. Le urla in lontananza sembrano farsi
più vicine, più nitide e il sudore comincia a colare lungo la spina
dorsale di coloro che possiedono ancora un sistema ghiandolare
funzionante. Mohamet invece si limita a sbadigliare di nuovo.
-
Stiamo vicini - sussurra DarkShield, serrando le labbra.
-
Nessun problema - sussurra Rowena, stringendosi al suo braccio fino a
farlo scricchiolare.
-
Non dicevo a te.
I
passi si fermano nell'oscurità e le urla si fanno strazianti.
All'improvviso si ode un rumore secco, come un acciarino e una pietra
focaia che si colpiscono ripetutamente. Nell'aria oltre il portone
volano scintille e all'improvviso una torcia viene accesa, rivelando
una normale anticamera arredata sobriamente e un cultista dalla
faccia serena. Non appena li vede questi ridacchia e li raggiunge,
grattandosi la nuca polipata.
-
Scusate tanto - si giustifica - abbiamo speso una marea di oro per
questo sistema magico di auto-illuminazione e si guasta di continuo.
La torcia sulla porta, poi, è impossibile... ma perdonate la
scortesia. Io sono Duballe, un novizio. Vi do il benvenuto nel Tempio
dell'Abisso, dimora del Culto di Gburhulg, il Grande Vecchio.
-
Err... molto piacere. - dice Bajyna, umettandosi le labbra riarse
dalla paura.
-
Mi avevano detto che sareste arrivati. Volete seguirmi? Vi porterò
dal Fratello Anziano.
Il
cultista si volta e rientra nell'anticamera, ma i cinque non si
muovono di un passo.
-
Qualche problema?
-
Eh? No, no, nessun problema - si affretta a dire DarkShield - Ci
chiedevamo solo cosa fossero queste urla strazianti.
Duballe
si fa improvvisamente serio e un luccichio folle brilla nei suoi
occhi. - Sono le urla di coloro che torturiamo nei sotterranei e su
cui compiamo orribili esperimenti di ibridazione.
I
nostri eroi spalancano gli occhi e dopo un attimo il novizio scoppia
a ridere.
-
Per il Grande Gburhulg, dovreste vedere le vostre facce adesso -
cerca di calmare l'ilarità, mentre i nostri tentano di impedire a
Ferianthalas di estrarre la spada e sbudellarlo seduta stante.
-
Perdonatemi, non ho resistito - tossicchia il cultista, soffocando le
ultime risa - Ovviamente non torturiamo i prigionieri, qui. Le urla
provengono da questo - si avvicina ad un mobiletto tarlato e solleva
una bella conchiglia rosa.
-
Oh. - sussulta DarkShield sentendosi uno stupido - Ma certo, una
Conchiglia Imitatrice.
-
Esatto. Ne teniamo qui una con urla strazianti perché aiuta con
l'atmosfera. O almeno così dice la sezione marketing... Vogliamo
andare, ora?
I
nostri eroi si scambiano un'occhiata.
1.
Ehm... verremmo volentieri, fratello Duballe, ma ci siamo appena
ricordati che abbiamo lasciato il gas del drago acceso e... facciamo
così, voi andate avanti, noi vi raggiungiamo subito... (opzione fuga
strategica).
2.
Fate pure strada, fratello Duballe, ma che ne dite di mostrarci i
nostri alloggi, prima? Siamo sporchi e stanchi, vorremmo darci una
sistemata e renderci presentabili per l'incontro con il vostro
leader. (opzione riorganizzazione tattica)
"Il Capitano Jeronimus Krakon, divenne il primo Sacerdote del Culto di Gburhulg a Puerto del Muerto, quasi cento anni fa. Come potete vedere aveva un approccio più integralista riguardo lo spazio da riservare al proprio polpo. Lo sguardo malevolo ovviamente è dovuto ad un difetto della magigrafia, e non rispecchia certo l'indole pacifica ed estremamente buona del Capitano..."
Novizio Duballe a un gruppo di nuovi arrivati
La puntata precedente la trovate QUI o nell'Indice
opto per la riorganizzazione tattica.
RispondiEliminacapitolo interlocutorio ma assolutamente non banale e comunque divertente.
ora mi aspetto un vertiginoso climax che porti confronto finale con i polipetti °w°
Grazie, contentissimo che ti sia piaciuto. Vedremo come si evolveranno le cose in base anche alle vostre scelte! ;)
EliminaAnche io son per la riorganizzazione tattica, anche se spero in un'adesione generale al Culto...
RispondiEliminaAhahaha! Vi ci vedo proprio con un polpo attaccato alla testa! XD
Elimina"Una luce tremula,
RispondiEliminacome quella di una fiammella,
appare al centro della rivoltante oscurità,
accompagnata dall'eco
lento e cadenzato
dell'incedere di una persona."
Complimenti per questo passaggio, ha una sua metrica ...
E voto anche io per la 2, più tempo all'interno del tempio per carpirne gli arcani misteri, prima di decidere sul da farsi.
H.G.
Wow, grazie mille, non ci avevo nemmeno fatto caso! ;)
EliminaAnche io sono per la 2. Siamo andati a testa bassa per troppe volte. meglio andarci con i polpi di piombo XD
RispondiEliminaMwahahah! Ottima scelta! E' bello vedere che imparate dagli errori passati! XD
EliminaMi aggrego alla massa e voto anche io per la riorganizzazione tattica.
RispondiEliminaStavolta è stato un plebiscito. E che riorganizzazione tattica sia! ^^
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