Ancova
una volta siamo qui pev seguive le futili avventuve dei nostvi sempve
più scalcinati evoi. Avete optato quasi tutti pev la pvepavazione H,
e non posso che felicitavmi del fatto che nessuno di voi sia un
medico. Che accadvà al povevo Fevianthalas? Il destino ha voluto
anche esaudive il desidevio di qualcuno (MAGSE) e questo è ciò che è
accaduto! Enjoy while you're still alive (and even after you're dead)!
dai Canti del Bardo
Bajyna
stappa una delle ampolle, quella con il tappo più largo, e fissa la
cremina bianca con un certo disgusto.
-
Oh, diamine. H in elfico sta per "healing", perciò
dev'essere questa per forza. Solo che... è strano, è così densa...
non credo che sia da bere.
-
Forse è specie di unguento... - commenta distrattamente Mohamet,
stappando la pozione verde e odorandone il contenuto.
Bajyna
riflette un istante, poi rompe ogni indugio, infila due dita nella
Preparazione H e inizia a spalmarla sulle ferite di Ferianthalas come
meglio può.
Fuori
i soldati stanno letteralmente cercando di demolire le pareti della
locanda per aprirsi un varco.
-
Quanto credi che ci voglia perché faccia effetto? - chiede lei,
angosciata.
-
Me non sa - rutta Mohamet, storcendo il naso - Ma questa pozione
sapere di morto...
Allarmata
dalla zaffata di formaldeide, Bajyna si volta verso di lui e posa lo
sguardo sulla fialetta vuota della Preparazione Z.
-
Ma sei impazzito? Che bisogno avevi di berla? - esclama l'elfa,
scioccata.
-
Me piaceva colore. E poi retrogusto non male. Solo un po' di dolore a
stomaco...
Ferianthalas
geme, si agita, poi crolla nuovamente sul pavimento.
-
Non funziona, maledizione. Non si riprende. E ora che faccio?
Rowena
si avvicina a loro e scruta l'elfo a terra con espressione
distaccata. Le sue pupille sono illuminate da una strana luce
iridescente.
-
È in agonia, sciocca, hai sbagliato pozione evidentemente. - dice -
A questo punto non rimane che un'ampolla, no? Tenta il tutto per
tutto e fagli bere anche quella.
-
Chi ha chiesto il tuo aiuto, stupida predatrice di uomini? - sbotta
Bajyna - E poi la mamma non ti ha insegnato che non si dovrebbero
trangugiare i medicinali a caso?
Lei
fa spallucce. - Questa predica dovresti farla al tuo amico, qui. -
sospira - Ad ogni modo come preferisci, ma all'elfo rimangono solo 33
secondi di vita, perciò non venire a piangere da me dopo che sarà
morto per la tua mancanza di determinazione.
-
Come ti permetti, brutta...
-
28... 27... 26... -
-
Uff, va bene, va bene. - sbotta lei, stappando la Preparazione C -
Tanto peggio di così non può andare, no?
Bajyna
solleva la testa di Ferianthalas e accosta la boccetta alle sue
labbra. Il liquido ambrato fluisce nella bocca e poi giù, in gola.
Dopo
un'attesa che pare interminabile, l'elfo nero pare rilassarsi, ma non
si sveglia.
-
Ma tu guarda, è andato in coma... - osserva Rowena, con un interesse
quasi scientifico.
Bajyna
si volta a fissarla con occhi colmi d'ira. - In coma? Ma come... come
fai a saperlo?
La
succube si acciglia un istante. - Già... come faccio a saperlo? -
poi sorride - Ci sono! Occhi della Morte. Dev'essere il mio nuovo
potere da sposina.
-
D... da sposina? - rabbrividisce Bajyna - Temo che mi pentirò di
avertelo chiesto, ma... di che diavolo stai parlando?
Lei
fa spallucce. - Quando noi succubi ci leghiamo a qualcuno prendiamo da lui o da lei una specie di dote. È sempre diversa a seconda della persona. Io
ho ricevuto gli Occhi della Morte. Posso vedere la fine delle
creature viventi - guarda Mohamet e aggrotta le sopracciglia - Tranne
la sua. Non riesco a capire quanto gli resta da vivere...
Il
druido punta un dito verso il proprio petto e deglutisce. - Io non
capisce.
-
Non mi sorprende. - taglia corto lei.
-
Ti sei innamorata di DarkShield? - esclama Bajyna, scioccata.
L'espressione
della succube si fa adorante. - Non è fenomenale? È così virile,
cupo, sicuro di sé. E quando mi tratta freddamente mi fa sentire un
brivido di piacere lungo la schiena, così forte che...
-
Sì, sì, ho capito. Taglia, che siamo in fascia protetta. - sbotta
l'elfa - Senti, sono felice che tu ti sia innamorata, ma dobbiamo
fare qualcosa o tra poco verremo trucidati tutti. Hai un'idea per
fuggire da qui?
-
Con quella palla al piede? - Rowena indica l'elfo nero riverso tra le
braccia di Bajyna.
-
Certo! - ringhia lei - Non vorrai lasciarlo qui, non è mica morto. E
non fare quella faccia, ti ricordo che fino a mezz'ora fa sbavavi
dalla voglia di portartelo a letto.
Lei
distoglie lo sguardo, imbronciata, e incrocia le braccia sul petto. -
Umpf. Il letto è per innamorati. Avevo in mente una semplice
sveltina in lavanderia. Ad ogni modo va bene, in memoria dei vecchi
tempi e per la salvezza del mio amato DarkShield vi mostrerò una via
d'uscita. Seguitemi.
-
I... in memoria dei vecchi tempi? Ma di che diavolo... - mormora
Bajyna, guardando la succube ancheggiare verso la cantina. Poi scocca
un'occhiata in tralice a Mohamet Al e solleva un sopracciglio.
-
Sei sicuro di star bene? Hai un colorito... malsano.
Lui
attende un istante prima di rispondere. - Io... io sente veramente
bene. Mai stato meglio, in verità.
-
Davvero? Perché a occhio non sembra tanto. Oh, beh, aiutami a
trasportare Ferianthalas allora. Sembra secco, ma pesa come un
macigno.
Mohamet
si alza in piedi, afferra l'elfo per la sottile armatura di cuoio
nero e lo solleva come fosse un fuscello, mettendoselo in spalla. -
Corpo tutto unto, ma non difficile da portare.
Bajyna
sgrana gli occhi, scioccata. - Caspita, che forza! Non ti facevo
così... ehm, scusa se insisto, ma il fatto che le tue pupille siano
diventate gialle all'improvviso è una qualche strana diavoleria
druidica, vero?
Lui
fa spallucce. - Me non sa, ma ora non potere stare qui a discutere.
Noi seguire donna alata e poi tornare a prendere mago.
Bajyna
sospira e annuisce. Contro la famosa saggezza druidica c'è ben poco
da fare.
Rowena
li conduce nella cantina. Ora, già normalmente la cantine e le
soffitte sono posti orribili dove si annidano ragni talmente grandi
da avere degli HP e altre bestie di non meglio precisata natura. In
questi luoghi dove la gente scarica il superfluo perché "non si
sa mai, può sempre servire", ma che a tutti gli effetti servono
a rendere la separazione psicologica dagli oggetti graduale e meno
traumatica, l'umidità e l'abbandono regnano sovrani. Figurarsi come
dev'essere una cantina dell'Imperium. Ecco, immaginatela in silenzio.
Come direbbe Bajyna, siamo in fascia protetta.
I
tre raggiungono un grosso armadio pieno di tarli, che emerge
dall'oscurità come la bocca di un mostro addormentato. I mattoni
cadenti dietro di esso trasudano salnitro e ogni buco è stato
accuratamente riempito di fitte ragnatele bianche.
Senza
batter ciglio, Rowena infila una mano in uno di quei buchi e armeggia
con qualcosa. Il rumore di un congegno meccanico che scatta
riecheggia nel silenzio.
-
Apri l'armadio.
Bajyna
tentenna un istante, poi afferra le maniglie e apre le ante su un
lungo tunnel illuminato da strani funghi iridescenti.
-
Questo ci porterà fuori dal paese, dietro le colline. Il problema
sta nel portare qui il mio amore senza far collassare il campo di
forza - dice la succube - Qualche idea?
-
Io ha idea. - dice Mohamet, alzando un dito.
-
Perché la cosa non mi stupisce? - sospira Bajyna, depressa.
-
Tu fida di me, io so quello che faccio.
-
Sì, certo, come quando hai ingoiato quell'intruglio senza pensarci
due volte, eh?
Mohamet
fa spallucce, pallido come un cencio. - Quello non contare. Solo
curiosità. E poi successo nulla, no? Io in forma.
-
Se lo dici tu...
-
Voi lasciate fare me.
Le
due si scambiano un'occhiata e scrollano le spalle, rassegnate. -
D'accordo, che dobbiamo fare? - domanda Rowena.
-
Niente, fare tutto io. Voi aspettare in tunnel e pronte a sigillare
passaggio.
Dopo
pochi minuti Mohamet risale le scale con passo felpato, su, fino alla
Sala Comune. Il legno della porta è andato in pezzi e l'orda
ululante degli Oscuri preme contro il campo di forza, pronto a
irrompere nella taverna. Non appena si fa più vicino nota piccole
crepe rosse nel muro d'energia invisibile. Il mago non durerà ancora
per molto.
Guardandosi
intorno Mohamet vede un grosso scaffale di legno massiccio.
Normalmente dovrebbe trasformarsi in qualcosa per spostarlo, ma
stavolta è diverso. Si sente forte, sente che ce la può fare senza
usare poteri. Lo afferra con entrambe le mani, stringe e lo solleva
come fosse di cartapesta, poi lo deposita contro la porta,
lasciandolo cadere con un tonfo spaventoso. Poi senza voltarsi
indietro afferra DarkShield, lo carica in spalla e corre via verso la
cantina.
Dietro
di sé ode levarsi in grido, imprecazioni, rumore di legno sfondato a
colpi d'ascia. Non si ferma. Nella giungla chi si ferma è perduto.
Scende
le scale a grandi balzi, mentre dietro di lui gli Oscuri invadono la
stanza, furenti, come massaie ad una svendita di prodotti per la
casa. Uno di loro corre veloce e gli è quasi addosso. Mohamet fa
perno sulla gamba, ruota e gli assesta un pugno in pieno volto. Si
ode un sinistro "crack" e il malcapitato viene scagliato
indietro lungo le scale, addosso ai propri compagni che
sopraggiungono.
Mohamet
si lancia nuovamente verso l'armadio in fondo alla cantina, dove
Bajyna e Rowena lo stanno aspettando, insieme al povero Ferianthalas.
-
Ma... che diavolo succede? Aaaah... - grida DarkShield, che da quella
posizione ha una visuale da prima fila sull'orda che li insegue.
-
Dai, presto! - urla Bajyna.
-
Corri, Forrest! - grida Rowena, concitata.
L'elfa
fa una smorfia. - Chi diavolo è Forrest?
La
succube alza le spalle. - È solo il nome che noi demoni diamo agli
adepti della natura.
In
quell'istante Mohamet spicca un balzo prodigioso e attraversa
l'armadio, piombando nel tunnel come un gatto.
-
Ora! - grida.
Rowena
spinge la leva e la sezione di muro torna a coprire il passaggio,
lasciando gli Oscuri ad urlare la loro frustrazione ad un armadio
vuoto.
-
Visto? Io riuscito. - esclama solennemente il druido.
-
Non male per un Forrest. - sorride Rowena correndo verso di lui per
mettere le mani su un certo mago sotto shock.
-
Chi è Forrest? - domanda Mohamet, grattandosi il mento.
Bajyna
sospira e scuote il capo, poi si inginocchia accanto a Ferianthalas,
fissandolo con sguardo preoccupato.
-
Vorresti per favore mettermi giù, sottospecie di babbuino umanoide?
- si lamenta DarkShield, scalciando.
Mohamet
lo lascia andare. Alla lettera.
-
Ahi! - Il mago piomba al suolo come un sacco di patate e subito
Rowena si china su di lui, devota.
-
Oh, povero tesoro. Ti fa male da qualche parte?
-
A parte nell'orgoglio, volete dire? - rantola lui - No. Sono solo
estremamente disgustato dalla quantità incredibile di contatto
fisico che ho accumulato in pochi minuti. Tutto... tutto questo
sudore, i germi, i batteri... - si tira indietro per evitare le
labbra della succube - ... gli ormoni... coff... coff... ehm...
piuttosto... dove siamo? Cos'é questa galleria?
-
È un antico sistema di gallerie d'emergenza costruite durante la
Guerra dello Spacco - spiega Rowena, fissandolo con gli occhi lucidi
e un forte rossore sulle gote - Neronia è vicina al confine tra il
Lato Chiaro e il Lato Buio, perciò eravamo spesso vittime di
incursioni da parte dei Cavalieri di Thorm e dei Cavalcatori di
Aquile elfici. Questo tunnel serviva per evecuare la popolazione
civile.
-
Ehi, non cercare di farci passare per i cattivi, adesso - sbotta
Bajyna.
-
Perché, non lo siete? - ringhia la succube, fissandola in cagnesco.
-
Guarda che se vi attaccavamo era per difencerci!
-
Attaccarci per difendervi? Ma ti senti quando parli, almeno?
-
Ehm... signorine, per favore. Abbiamo problemi più pressanti della
politica estera, adesso. Usciamo di qui prima che qualcuno di quei
bifolchi si ricordi dell'esistenza di questi tunnel e di dove
conducano. Che è successo all'elfo? È morto?
-
È in coma. - sussurra Bajyna, disperata - Gli ho dato due delle tue
pozioni e...
-
Cos'hai
fatto?
- esclama DarkShield, scattando in piedi e facendo ruzzolare Rowena
nella polvere - Cos'è che gli avresti somministrato?
-
Preparazione H e Preparazione C - mugugna lei, colpevole.
Il
necromante sospira, sollevato. - Non mi sorprende che sia entrato in
coma, allora. La Preparazione C (C come Cura) ha questo fastidioso
effetto collaterale se assunto insieme a pesanti dosi di Preparazione
H.
-
E la Preparazione H a che serve?
Il
mago tossicchia, a disagio. - È un crema che serve a combattere le
emorroidi, pensavo che lo sapessero tutti. Stando parecchio seduti a
studiare noi maghi ne soffriamo diffusamente. Quella è la versione
fatta in casa, è... ehm... un po' forte.
-
Adorabile - sospira Rowena, stringendosi nelle braccia.
-
Oh, beh - continua DarkShield - per lo meno non siete stati così
idioti da dargli la Preparazione Z. Potrei riaverla, per favore?
Segue
un silenzio imbarazzato, poi le due sollevano lo sguardo su Mohamet e
il druido si irrigidisce.
DarkShield
si volta a guardarlo e solo in quel momento si rende conto del
colorito grigiastro della sua pelle. Un'espressione affranta inizia a
dipingersi sul suo volto allungato.
-
Mohamet. - dice - Se si trattasse di qualcun altro non mi porrei
neppure la domanda, ma trattandosi di te il dubbio mi assale. Hai...
hai bevuto la mia Preparazione Z, vero?
-
Credevo sapere di menta... - si giustifica il druido, colpevole.
-
Prima di bere il primo intruglio dalla borsa di un negromante come un
bambino sottosviluppato, ti sei chiesto per caso per cosa stesse la Z
del nome?
-
Quale Z? - fa lui, alzando le braccia.
-
Immagino di no. - trema DarkShield in preda alla furia - Hai bevuto
un composto sperimentale che avrebbe dovuto farmi vincere la borsa di
studio all'Accademia per il dottorato in Necro Upgrade Technology. Lo
capisci? Hai rovinato un decennio di ricerche con un solo colpo di
glottide. - sibila - Non ti ammazzo lì dove sei solo perchè hai già
fatto tutto da solo.
-
Eh? Tutto da solo? - sussulta Bajyna - Che intendi?
-
Intendo che questo formidabile imbecille è morto nei tre minuti
successivi all'assunzione del composto. La Preparazione Zombie è
stata da me creata per migliorare la qualità degli attuali nonmorti
e farli sembrare meno schifosi e ottusi, anche se per quest'ultima
caratteristica, vista la natura originale del soggetto in questione,
neppure la magia può fare niente.
-
Cosa?
- Bajyna quasi grida - Vuoi dire che adesso Mohamet
Al è uno zombie?
DarkShield
sospira e annuisce. - Uno zombie 2.0, per la precisione.
-
Ma... è pericoloso?
-
Per se stesso e per gli altri, ma questo non dipende dall'essere
diventato uno zombie. Era così anche prima. Ora andiamo. Discuteremo
delle condizioni cliniche di questo imbecille e dell'elfo unto una
volta che saremo al sicuro, fuori di qui.
Con
un sospiro (un po' forzato, dal momento che a quanto pare non ha più
bisogno di respirare), Mohamet solleva Ferianthalas di peso e se lo
carica in spalla. Poi tutti seguono Rowena lungo i tortuosi cunicoli,
umidi e fiocamente illuminati.
-
Dova porta questo passaggio? - domanda Bajyna, guardandosi intorno
schifata - Ci sono ossa umane, in quell'angolo.
-
Ah, quelle? Non preoccuparti, ce le ha messe Golg per dare un tono
all'ambiente. Facciamo pulire questi condotti una volta al mese da
un'impresa di pulizie.
Dopo
una mezz'ora abbondante procedendo a tentoni nell'oscurità, i nostri
eroi giungono alla fine del tunnel, dove una robusta scala a pioli
sale verso l'alto, fino ad incontrare una grossa botola di legno.
Grazie
alla nuova forza prodigiosa di Mohamet non è difficile issare
Ferianthalas fino in cima.
L'aria
fredda della notte li fa rabbrividire e ricorda loro quanto siano
stanchi. Alla fine dopo tutta quella fatica neppure un'ora di sonno
sono riusciti a fare. Beh, se si escludono il coma dell'elfo nero e
il "sonno eterno" estremamente attivo di Mohamet.
Intorno
a loro sorge un piccolo bosco dall'aria assolutamente normale,
silenzioso e tranquillo.
-
Questo posto è sicuro, ma non possiamo riposare qui. Presto qualcuno
verrà a cercarci. - dice Rowena, abbarbicandosi al braccio rigido
del negromante.
-
Perché parlate al plurale, signora? Non ricordo che nessuno di noi
abbia richiesto la vostra compagnia.
-
Mpf. Già, infatti. - borbotta Bajyna, occhieggiando preoccupata
verso il villaggio, giù dalla collina.
-
Tu 'sta zitta, sgualdrina. - ringhia la succube - Tu invece no,
amore. Insultami più pesantemente, mi fai impazzire quando mi tratti
con disprezzo... - geme, rabbrividendo.
-
Ehm... err... mi duole dire simili oscenità, ma direi che la nostra
prima priorità ora è salvare la vita dell'elfo, così da riportare
le nostre speranze di sopravvivenza al glorioso 0.2% che avevamo
prima. Solo che... non è che qui nell'Imperium i guaritori crescano
sugli alberi, vero? - domanda il mago, svincolandosi abilmente dalla
stretta della demonessa.
-
Non temere, tesoro. Anche qui ci facciamo male. Abbiamo i nostri
guaritori, anche se non credo siano esattamente quelli a cui siete
abituati. Ne conosco tre, qui in zona, tutti ottimi professionisti.
-
E io? Quando curare me? - domanda Mohamet, a disagio.
-
Taci - borbotta DarkShield - Tu ormai sei morto, la tua situazione è
stabile. E poi dalla stupidità non si guarisce. Dunque... Rowena,
giusto? Quali sono questi tre guaritori?
1.
A Nord-est di qui c'è una collina spoglia al centro di un cimitero.
In una caverna vive Rabid Gonzo, un potente sciamano che si dice non
parli con i morti nonostante loro gli rivolgano continuamente la
parola. Potrebbe riportare indietro lo spirito dell'elfo con i suoi
poteri.
2.
A Est di qui c'è un famoso Night Club, lo Ziggurat. Il proprietario
si chiama Manzanarre ed è un vampiro. Un tempo dissanguava i clienti
economicamente facendosi pagare a peso d'oro per le sue prestazioni
da chirurgo, ora la sua specialità è il salasso, ma credo conosca
ancora uno o due trucchi. E mi deve un favore.
3.
A Sud-est di qui c'è il Formicaio di Formia, la strega delle
formiche. Si dice che produca una sostanza che può guarire ogni tipo
di ferita fisica e psichica. Certo, bisognerà superare all'incirca
mezzo milione di Mirmidoni, le sue guardie del corpo, ma visto che
non abbiamo due o tre secoli per combattere potremmo semplicemente
chiedergliela. Ho sentito dire che è una sadica. Di sicuro potremmo
proporgli qualcosa di divertente, tipo torturare "a morte" il
Forrest...
Scegliete
il percorso che più vi aggrada, dunque. Le novità sono tante e la
storia diventerà sempre più divertente!
"Ehi, elfa, la durata della tua vita si sta accorciando rapidamente, lo sai? Man mano che continui a rompere..."
Rowena
Se volete leggere la parte precedente cliccate QUI
noooooo :) Zombie!!!
RispondiEliminacome ho fatto a non pensarci subito?!
comunque io voto Rabid Gonzo ;)
ahahahahahahah, fantastico, ma la Z mi aeva fatto proprio pensare a Zombie, ecco perchè non mi ispirava... ero indeciso tra C (Cura) e H (Heal) perchè non sapevo cosa passass per la mente del perfido ( ma Magnifico ;) ) Master. e adesso voto (anche se incoscienet) per Rabid Gonzo pure io!!
RispondiEliminaAnche io voto per gonzo. Cmq lo sapevo che era antiemorroidale AHAHAHAHAH!
RispondiEliminaMi raccomando sviluppa bene questo idillio d'amore semi quasi sadomasochistico ;)
Ahahaha! Sono contento che vi sia piaciuta la piega che ha preso la storia! Tranquillo Ste, l'idillio si rivelerà degno di queste premesse! ^^
RispondiEliminaSplendido proseguo, notevoli le parti descrittive.
RispondiEliminaVoglio il libroooo
P.S. Ovviamente voto GONZO :P
Nuooooo mi ero perso il capitolo nuovo!!!
RispondiEliminaVoto Gonzo!