Sono sempre io, Lecter. Ebbene sì, finché non avremo trovato un sostituto che non sia una creatura subnormale o un elfo con la erre moscia farò io le presentazioni. La volta scorsa avete lasciato il necromante DarkShield a ponderare se fosse il caso o meno di firmare un documento pieno di postille e chiaramente truffaldino. Vedo con piacere che qualche neurone rantola ancora nelle vostre sfitte scatole craniche. E anche una vena di sadismo, visto che avete optato per far firmare alla povera Bajyna. Non che io mi dispiaccia per lei, sia ben chiaro. Una che riesce a ridurre un sovrano ad una marionetta obbediente non è il tipo di donna che mi piace avere intorno.
I vostri eroi riusciranno a combinare qualcosa nella vita? Chi è Enrique Alfarero e perché mi ricorda qualcuno di famoso? Il regno dei morti è davvero così angosciante da avere delle file chilometriche e i tabelloni con i numeri? E se quello è il limbo, com'è l'inferno? Speriamo di non scoprirlo in questo nuovo, imbarazzante episodio...
dai Canti del Bardo
DarkShield
fissa il documento per un lungo istante, poi solleva uno sguardo
freddo sull'elfa che gli sta di fronte, ignorando deliberatamente le
verdi chiappe ectoplasmatiche di Ferianthalas.
-
Serve una firma sola, no? - dice, tetro - Prego, firmatelo voi.
Rabid
Gonzo sussulta, colto di sorpresa. Bajyna afferra il documento e lo
scorre rapidamente con lo sguardo.
-
È pieno di postille. - borbotta, poi getta un'occhiata in tralice
allo sciamano e quando parla l'aria vibra come una cosa viva - Dimmi
la verità: mi succederà qualcosa di male se firmo questo documento?
Rabid
Gonzo s'irrigidisce e spalanca gli occhi. Non risponde subito, cerca
di lottare contro la forza soverchiante del potere di Bajyna. Ma alla
fine prende un profondo respiro.
-
No, nessun male. Se lo firmerai non accadrà nulla.
Lei
sembra rilassarsi. - Bene allora. La penna, per favore. - dice,
allungando una mano.
Ma
il Gonzo non si muove, interdetto.
-
Allora? - insiste lei - Non avevamo una fretta indiavolata, fino a due minuti fa?
-
Ehm... il fatto è che essendo una questione relativa alla magia
sarebbe meglio che a firmare la liberatoria fosse qualcuno che se ne
intende. Meglio uno con una grandissima esperienza. Per questo
preferirei che fosse DarkShield a...
-
Lady Bajyna - s'intromette il necromante senza staccare gli occhi dal
suo vecchio compagno di accademia - riformulate la domanda.
Chiedetegli se firmare la liberatoria sarebbe nocivo PER ME.
Il
volto di Rabid Gonzo assume il colorito tipico del formaggio andato a
male. - M... ma t... tutto ciò è ridiculus,
vecchio amico. Come puoi pensare che...
-
È così? - comanda Bajyna.
Rabid
Gonzo cerca di resistere nuovamente. - Di... dipende da cosa intendete con "nocivo".
-
Intendo una fregatura.
-
Intende una fregatura. - gli fa eco l'elfa, seria.
-
Oh, beh, in tal caso io... ecco... - Rabid Gonzo si sforza in ogni modo
di trattenersi, arrivando persino a fare smorfie assurde e a tapparsi
la bocca con le mani. Alla fine cede, prende una rumorosa boccata
d'aria e poi dice tutto d'un fiato:
-
E va bene, maledizione, mi avete scoperto! Ho bisogno di un mago di
alto livello come me che prenda il mio posto come Gonzo. Ecco, l'ho detto.
Gli
occhi di DarkShield si fanno fessure. - Lo sapevo - sibila - ma non
volevo crederci. Non eri tu quello che faceva tutti quei pallosissimi
discorsi sul bene, l'onestà e la giustizia? Volevi fregarmi e
sbolognarmi questo lavoro che ti sei trovato? Avresti potuto
chiedermelo, almeno.
L'altro
fa una smorfia. - Avresti risposto di sì?
-
Certo che no!
-
Come puoi biasimarmi, allora? Il titolo di Gonzo non si tramanda
certo tanto per dire. Ogni volta il nuovo Gonzo viene fregato dal
Gonzo precedente in un grande ciclo di fregature senza fine.
Segue un attimo di perplesso silenzio.
-
E Rabid invece da cosa deriva? - domanda Bajyna, incuriosita.
-
Oh, il nome proprio di ciascun Gonzo deriva dalla sua
prima reazione alla scoperta di essere stato fregato. Il mio
predecessore si chiamava Placid Gonzo. Io non l'ho presa altrettanto
bene.
L'elfa
sogghigna. - Tu saresti stato qualcosa come Darth Gonzo, o Cold
Gonzo. - dice, gettando un'occhiata divertita al necromante.
-
Scusate, non vorrei interrompere la vostra interessantissima
conversazione, ma la succube e l'angelo sono pericolosamente vicini
allo sportello. - sbotta l'ectoplasma di Ferianthalas.
-
Prendi tempo. - dice DarkShield tetro - Non ho intenzione di affidare
la mia vita a quest'individuo prima di aver capito cos'avesse in
mente di fare nei dettagli.
-
Prendi tempo? - l'elfo sgrana gli occhi vuoti - Prendi
tempo?
E come diavolo dovrei fare? Vado lì e gli racconto la storia della
mia vita? - poi si rivolge rabbiosamente a qualcosa di invisibile
alle sue spalle - Ma insomma, non spinga. Che senso ha spingere se
abbiamo il numeretto? Ma tu guarda...
-
Inventati qualcosa, elfo beota - dice Bajyna, ansiosa - Se quella
diavolessa di facili costumi morisse definitivamente non me lo
perdonerei mai!
Ferianthalas
sbuffa e fa una smorfia. - E figurati se non era tutta colpa
tua... - rantola - e va bene, ci proverò. Tanto sono già
praticamente morto. Peggio di così...
Il
necromante annuisce e solleva uno sguardo gelido su Rabid Gonzo. -
Nel frattempo io e te faremo due chiacchiere, Enrique.
Ferianthalas
avanza con difficoltà tra le file che lo separano da quella dei casi
urgenti, suscitando il fastidio e le proteste di una decina di meduse
e di un paio di vampiri. Il pavimento ha un colore grigio e
lattiginoso, mentre il cielo è d'un bianco asettico. Dovunque cerchi
di spingere lo sguardo non riesce a vedere tracce di pareti, tranne
quella infinita che ospita sportelli e impiegati. Le file di creature
che attendono di essere smistate sono praticamente a perdita
d'occhio.
-
Ma che modi sono questi? - sbotta un orco con una grossa scure
infilzata nel cranio - rimanga nella sua fila, per cortesia.
-
Ehm... mi scusi. Scusi...
-
Ehi, mi ha pestato un piede.
-
Ah, era un piede. Mi sembrava un posto strano per mettere una
roccia...
-
Glugluglu... glu glu!
-
Tu chiudi il becco, tacchino, o ti faccio allo spiedo. Permesso...
permesso...
Alla
fine il nostro eroe sbuca nella fila casi urgenti, che è
praticamente vuota, e prende un profondo respiro. Perché si sente
soffocare persino come spirito.
L'ultimo
della fila è proprio l'angelo. Sulla sua schiena lo spadone
fiammeggiante d'ordinanza fa bella mostra di sé come quei
pittoreschi cartelli d'avvertimento sulle centraline elettriche.
Ferianthalas
raccoglie il proprio coraggio ectoplasmatico, lo miscela con due
parti di incoscienza e qualche goccia di follia. Peccato non avere
dell'alcool. Aiuterebbe.
-
Ahem... - si schiarisce la voce, picchiettando con un dito sulla
spalla sinistra dell'angelo. Per farlo deve mettersi in punta di
piedi e allungare il braccio - mi scusi signor...
L'angelo
con la spada si volta appena e abbassa su di lui due occhi
completamente bianchi. Quando parla è come se decine di voci tuonassero all'unisono, rimbombando dalle profondità del Regno
della Luce.
-
Muriel. In cosa posso esserle utile? Si è perso?
Ma
Ferianthalas è rimasto interdetto. - Muriel? Ma non è un nome da
donna?
Per
un attimo l'aitante volto scolpito nel marmo ha un fremito
d'imbarazzo. - Uno sfortunato qui pro quo, temo. Tradizionalmente noi
angeli dobbiamo avere un nome che finisce per "-el" - poi
borbotta tra sé, chiaramente irritato - tutti tranne il Metatron, ovviamente. Lui ha
potuto scegliersi il nome perché è il cocco di papà. Sennó
anch'io mi sarei chiamato Megatron o Vanquisher. Anche Annihilator
non mi sarebbe dispiaciuto.
Ferianthalas
fa una smorfia. - Tutti nomi pacifici, eh? Ma voialtri non siete per
il bene supremo e tutte quelle altre sciocc.... cret... nobili virtù?
-
Naturalmente, signore. - concorda Muriel - È per questo che
l'OverGod ci ha fatto dono di una fisicità e di strumenti adatti ad
esportare il bene supremo a quegli sfortunati che ne sono privi.
Prenda quest'anima disgraziata, per esempio - spiega, indicando
Rowena, davanti a sé. La succube sembra una sonnambula, e fissa il
vuoto, rassegnata - Costei è nata dal Male ed ha conosciuto sempre e
solo quello. L'OverGod vuole estendere il suo infinito amore anche ad
un essere indegno come lei.
-
Ah. É per questo che la state deportando
in paradiso?
-
Esatto. - sorride appena il colosso - qualche centinaio di millenni
di buone azioni e di preghiere, coadiuvate dalla giusta dose di
nerbate riusciranno ad avere la meglio sulla sua riottosa e depravata
natura. Prima o poi.
Ferianthalas
sospira, depresso. - Immagino che chiedere la sua opinione in merito
fosse fuori discussione, giusto?
Muriel
scuote il capo, serissimo. - Chiaro. L'amore di un Dio mica si può
rifiutare così. E l'OverGod non è certo il tipo da accettare un due
di picche. Non da una diavolessa qualunque.
-
Sì, l'avevo intuito dal nome.
All'improvviso
la voce squillante di Bajyna risuona nuovamente nella sua testa.
-
Ci sei, elfo beota?
Ferianthalas
rotea gli occhi. - Perché, dove vuoi che vada? - sbotta.
Muriel
aggrotta le bionde sopracciglia.
-
Scusa, ho una chiamata. - spiega l'elfo, sollevando l'indice. -
Ascolta, elfa sciroccata: qui la situazione è più preoccupante del
previsto. Non so cos'abbia intenzione di fare quel mago da strapazzo
di DarkShield, ma qualsiasi cosa sia è meglio che la faccia subito,
capito?
-
Il prossimoooo... - esclama l'impiegato dello sportello. L'elfo
solleva lo sguardo su di lui per cercare di coglierne la natura
indefinita. Di certo non è né umano, né elfo, né angelico. È
semplicemente un impiegato nel senso più impiegatizio del termine.
Un'entità nata dalla burocrazia per sbrigare altra burocrazia,
generata da un concetto astratto e munita di riporto. In un certo
senso ben più spaventoso di Muriel.
Ad
un tratto l'elfo abbassa gli occhi sentendosi osservato, e si
raggela. Nell'udire il nome di DarkShield la succube si è come
svegliata dalla sua trance e si è voltata a fissarlo con occhi
lucidi e tremanti.
-
T... tu! Sei l'elfo che stava nel gruppo del mio amore, vero?
Fernicholas!
-
Ferianthalas. - precisa lui con un brontolio.
-
Vi conoscete? - domanda Muriel, confuso. L'elfo può quasi sentire il
preoccupante suono delle rotelle in movimento nel cervello
dell'angelo. Data la sua natura intransigente e totalitaria, se
dovesse malauguratamente giungere alla conclusione che chiunque abbia
rapporti non ostili con una creatura del Male debba essere
necessariamente essa stessa una creatura del Male, l'elfo potrebbe
vedersela brutta.
-
Di vista. - spiega l'elfo, vago - Eravamo casualmente nella stessa stanza
mentre tiravo le cuoia.
L'angelo
si gratta il mento prominente, pensoso. Probabilmente lo sforzo
intellettuale più cospicuo dei suoi ultimi secoli di vita.
-
È strano, lei non sembra morto. - dice - Potrei sapere perché si
trova qui?
-
Lo chiede alla persona sbagliata. - scuote il capo Ferianthalas -
L'ultima cosa che ricordo sono le tette di un'elfa premute contro la
faccia, un forte odore di formaldeide e un enorme polpo assassino che
mi fissa dall'alto. Nel complesso preferisco non pensare a cosa sia accaduto esattamente.
Ma... in che senso non sono morto?
-
Nel senso che il suo corpo è ancora vivo. Lo percepisco chiaramente.
-
E allora perché diavolo sono qui?
-
È quello che le ho chiesto io in primo luogo.
-
Credevo di essere in attesa di resurrezione!
Muriel
aggrotta le sopracciglia, contrariato. - Resurrezione? - ringhia - La
resurrezione è sbagliata e peccaminosa, come l'aborto, il divorzio e il sesso fuori dal matrimonio. Solo l'OverGod ha il diritto
di donare e togliere la vita.
Ferianthalas
si acciglia.
-
Solo l'OverGod? Ma se lo fanno cani e porci? - esclama, ridacchiando
- Siamo in un universo fantasy, no? Resuscitare è un po' come andare
dal dentista: costoso e doloroso. Ad ogni modo praticamente qualsiasi
sacerdote di un certo livello può riportarti indietro dal regno dei
morti. Non mi dica che non lo sapeva.
Gli
occhi dell'angelo prendono improvvisamente fuoco.
-
No. Mi sa che non lo sapeva.
-
Ciò che dice è blasfemia. - grida - Nessuno può resuscitare all'insaputa dell'unico, vero Dio.
Ferianthalas
deduce di stare camminando su un campo minato e cerca di metterci una
pezza usando l'unica cosa che non
funziona con un fanatico religioso: la logica.
-
Ehm... quello che voglio dire è che è risaputo che ci sono altri déi oltre a...
L'angelo
estrae la spada dal fodero. Subito dodici sportelli ai lati della
loro fila chiudono per una tattica pausa caffé e centinaia di anime
svaniscono fischiettando. Intorno si crea il vuoto.
-
Senta, non voglio problemi, d'accordo? - si affretta a dire
Ferianthalas, alzando entrambe le mani - Se ho detto qualcosa di
sbagliato possiamo parlarne.
In
quell'istante una spada d'argento luminescente si materializza tra le
mani dell'elfo, avvampando d'un fuoco lunare.
-
Ma che cazz... - sussulta Ferianthalas, stringendo involontariamente
il pugno intorno all'elsa.
Immediatamente
l'angelo solleva la spada fiammeggiante e la punta contro di lui,
spingendo risolutamente la succube dietro di sé. La sua possente
voce cresce d'intensità e rimbomba con tutta la furia vendicatrice
del Bene Supremo.
-
Getti quell'arma, signore. - ordina.
Ferianthalas
solleva lo sguardo su di lui, disperato. - Un momento, io...
-
Non faccia sciocchezze, signore, getti subito quell'arma. - insiste
Muriel, portandosi due dita alla tempia - Sicurezza, qui Charlie
Tango 382, ho un 418 allo sportello 16.772, richiedo supporto
immediato... ... ... Sicurezza? Sicurezza!
-
Ehi, elfo beota! - chiama Bajyna. Di riflesso Ferianthalas porta due
dita alle tempie alla stessa maniera dell'angelo.
-
Qui Elfo Beota, parla pure Oca Giuliva. Passo.
-
Come diavolo parli? - sbotta lei, poi sbuffa - Rabid Gonzo... lo
sciamano
sta bloccando le comunicazioni dell'angelo custode di Rowena. Mi
spiace per te, ma un guardiano non era previsto. Dovrai eliminarlo
per permettere a DarkShield di agganciare l'anima di quella scema e
riportarla qui. Hai ricevuto la spada?
-
Sì, ma...
-
Di che colore è la lama?
-
Come?
-
La lama! Di che colore è?
-
Mah... argentata. Perché?
La
voce di Bajyna risuona distante, come se stesse parlando a
qualcun altro. - Sei sicuro di non sbagliarti? Non mi sembra proprio
il tipo che... - s'ode un sospiro, poi Bajyna torna a rivolgersi a
lui.
-
Il Gonzo dice che l'argento è il colore delle anime eroiche, anche
se detto tra noi mi sembra un'incredibile idiozia. TU un'anima
eroica?
Ferianthalas
schiva per un soffio un rabbioso fendente di Muriel, e solleva la
spada in posizione difensiva.
-
Possiamo sorvolare sull'inutile questione delle tue opinioni
personali e venire subito al sodo? - protesta l'elfo, indietreggiando
sotto una gragnuola di colpi infuocati.
-
Pentiti, lurido servo del Maligno! - ruggisce l'angelo.
-
Salvami, amor mio! DarkShield! Sono stata una bambina cattiva,
riportami a casa e mi farò sculacciare come piace a te! - mugola la
succube a mani giunte.
Ferianthalas
prova a rispondere agli attacchi utilizzando raffinate tecniche di
scherma, ma è come se il suo braccio mancasse di muscolo. Il che è
normale, considerato che il suo corpo si trova in un'altra stanza.
Muriel invece abbatte la spada come fosse una putrella di ferro, con
forza tale da spaccare una montagna. Parare è fuori discussione,
perciò l'elfo inizia a prendere tempo volteggiando elegantemente tra
gli spazi che si creano nella ragnatela di morte intessuta dall'angelo.
-
Ripeti, non ho sentito un tubo con questi due babbei che declamano la loro devozione - urla.
-
... Ho detto che sei uno spirito, non puoi combattere come al solito.
-
Bella scoperta, e allora?
-
L'arma è un veicolo che ti permette di attirare forza, ma devi
agire in accordo alla sua intima natura.
Ferianthalas
riesce a schivare la lama dell'avversario solo buttandosi a terra, per poi essere
costretto a rotolare per non essere trafitto alla gola una, due, tre volte.
-
In una lingua che anch'io possa capire? - ansima.
-
E io che ne so? È una spada eroica, no? Di' qualcosa di eroico.
L'elfo
evita un altro fendente che gli avrebbe reciso di netto la testa, ma in quell'istante Muriel approfitta della guardia abbassata e lo colpisce alla bocca dello stomaco con un montante sinistro, scagliandolo a diversi metri.
-
Ungh... e io che pensavo che morire fosse il peggio che poteva
capitarmi... - rantola, riverso al suolo - ma se sono uno spirito, perchê fa così
male?
-
Ah, non te l'ho detto? - dice Bajyna, svanita - Se muori lì è finita, game
over, vai all'inferno per direttissima.
-
E me lo dici adesso?
- esclama Ferianthalas, sconvolto, rimettendosi in piedi con un colpo
di reni immaginari.
Muriel
solleva la spada pronto a colpire. - Vivo o morto, tu verrai con me.
-
Presto, di' qualcosa di eroico! - urla Bajyna.
-
E come faccio? È troppo imbarazzante... Sai benissimo che per un
elfo la coolness
è tutto.
-
Sei scemo? Vuoi morire per sembrare figo?
Che
farà Ferianthalas?
1.
Perché doveva essere per forza qualcosa di eroico? Agli elfi neri
viene insegnato all'asilo che gli eroi sono degli imbecilli. Perché
per far funzionare la spada devo per forza comportarmi come un cretino?
No, non se ne parla. Ha più senso prendere in ostaggio l'impiegato
allo sportello sfottendo Muriel con qualche battuta
sarcastica. Se l'angelo tiene ai deboli e agli indifesi dovrà
arrendersi.
2.
In due lo facciamo secco. Che fai lì impalata e a mani giunte come
Giovanna d'Arco? Nella mischia, Rowena! Datti da fare se vuoi
rivedere quel lugubre stoccafisso del tuo innamorato! Avrai pure qualche oscura arte demoniaca da utilizzare contro i paladini della Luce!
3.
Ehm... dunque... io... (con voce tonante) fatevi sotto, ordunque, mio
alato nimico. Vi sfido a singolar tenzone per lavar l'onta de lo nome
di madonna Rowena, ché de purezza, ahimé, non gnosce nimmanco lo
significato, ma che nondimeno merita uno campione che pugni in lo nome suo. In guardia e
affrontiamoci faccia a faccia, come due veri eroi!
4.
Fatti sotto, angelo! Ti sconfiggerò per il bene dell'umanità e dei
miei amici! Perché in fondo sono un personaggio tsundere, faccio il
duro ma ho un cuore eroico! (opzione per chi ama gli eroi degli anime giapponesi)
"Dio ti ama"
discorso di Muriel al dragone demoniaco Gmor prima di ridipingere le pareti con le sue viscere per la gloria dell'OverGod
se volete leggere l'episodio precedente cliccate QUI
cavolo "per il potere di Greyskull" non è tra le opzioni, e neanche "Thunder, Thunder, Thunder, Thundercats Oooo!"..... e adesso cosa scelgo, sono indeciso tra la 1 e la 2... mmm... ok, opto per la 2, non prenderei mai in ostaggio un burocrate, piuttosto lo faccio secco e lo uso come scudo :)
RispondiEliminaio avrei preferito "Tu sei il bene, Io sono la cura" ... cmq scartate la versione anime e quella brancaleone scelgo la 2
RispondiEliminaRagazzi, mi date sempre un sacco di soddisfazione! Avevo pensato sia quelle in stile He-man e Thundercats, che la citazione alla Cobretti, ma poi me ne sono venute in mente una valanga e non ne sarei uscito più! ^^
RispondiEliminala 2 anche per me :)
RispondiEliminae continuo a volere morto enrique
Oh Dio (o OverGod che dir si voglia),
EliminaSe lo ha veramente fatto simile al mio personaggio di D&D il suo motto di famiglia è "La morte è per i pietosi" ( che è una cosa che ripetevo spesso quando lavoravo col buon Michele/bardo) quindi mi aspetto una vendetta infame dolorosa e umiliante ... se lo uccidesse ci rimarrei quasai male.
Ahahaha! Ricordo bene le nostre chiacchierate al lavoro, Ste. ;) Ad ogni tu sei il padrino di DarkShield, ergo quando posso e quando i suggerimenti sono in linea con il carattere del personaggio (come quando Mohamet ha trangugiato la Preparazione Z) cerco di dare ascolto alle vostre richieste! ;) Povero Enrique! ^^
EliminaVoto due solo per vedere il casino che ne esce fuori (far chiudere gli sportelli all'orario di punta puo' essere pericoloso)
RispondiElimina