Salute a tutti, carissimi concittadini!
E' con insolito entusiasmo che mi accingo a presentarvi una nuova, eccezionale collaboratrice del Bardo Doloroso. Direttamente dal blog (qualsiasi cosa sia) Animula Solivaga, la maghetta fai-da-te che laggiù scrive con lo pseudonimo di Clara, ci delizierà con favolose recensioni letterarie!
Con piglio umoristico, geniale e poetico alla Terry Pratchett, Clara ci narrerà le avventure dell'auto-proclamatasi strega Amelia e della sua piccola ma determinata congrega, che sfideranno l'Inquisizione di Thorm per fare arrivare a noi gente di cultura (ah ah ah) scampoli della letteratura dell'Altrove.
Dove quello sbruffone microcefalo del Bardo abbia trovato questa scrittrice solo gli dèi possono saperlo, ma quantomeno mi rallegra il fatto che ora il livello di codesta bacheca si sia lievemente alzato. Gli interventi di Clara e PM impreziosiranno certamente il Bardo Doloroso, ma vi avverto: per controbilanciare l'apporto negativo del Bardo in sé ci vorrà uno sforzo notevole, perciò vi auguro buona fortuna. E naturalmente un solenne benvenuto ufficiale a Clara, a cui vanno i ringraziamenti del Re e della Corte tutta.
L'introduzione che segue era un "a parte" della recensione vera e propria, ma abbiamo deciso di pubblicarla insieme al resto, perché è troppo bella!
Gustatevi dunque la prima storia della Congrega Oscura di Toadstone (con annessa recensione del libro "La Città di Luce e d Ombra, di Patricia McKillip) e vedete di commentare come si deve e in abbondanza nello spazio sottostante. Vi ricordo che stiamo cercando "volontari" da spedire in pasto ai nani in prima linea. Poi non dite che non vi avevo avvertito.
Come sempre prossimo all'ulcera perforante, vostro gastritico
Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re
di Clara
INTRODUZIONE
Amelia (sedici anni, capelli neri,
occhi grigi, lentiggini) è un'apprendista strega, o almeno così
sostiene. Le sue idee sulla stregoneria derivano principalmente da
libri, leggende, e dai seminari organizzati dalla chiesa di Thorm per
tenere lontane le innocenti fanciulle dalle tentazioni delle tenebre.
Gli appassionati sermoni tenuti in queste occasioni spingono in
genere metà delle frequentanti a tentare la via della magia nera.
E' la fondatrice e capo della Congrega
Oscura di Toadstone,un minuscolo ed inutile paesino alla periferia
del regno di Centria. Il paese in questione è costituito da dieci
fattorie, un'officina, una taverna che in realtà è solo una cantina
con qualche panca, una chiesa dove occasionalmente qualche chierico
girovago tiene una celebrazione, indipendentemente dalla religione di
appartenenza (come insegna la saggezza degli anziani: "Se
esiste, meglio tenercelo buono. Se non esiste, almeno abbiamo
qualcosa da fare la domenica mattina"), ed una pietra a forma di
rospo da cui prende il nome.
La Congrega Oscura di Toadstone è
composta da Amelia (Strega Fondatrice e Custode del Lib... ehm,
dell'Opuscolo delle Ombre, distribuito gratuitamente dai cavalieri di
Thorm), Agatha (Strega Anziana e Custode delle Vesti sacre, che
assomigliano stranamente agli stracci di sua nonna), e Petronilla
(Strega Novizia, ammessa in prova grazie alla sua padronanza della
formula magica "Amelia, se non mi lasci venire lo dico alla
maaaammmaaa!").
Le ragazze hanno concluso che gran
parte dei rituali riportati nel libello sono fuori dalla loro
portata, o fisicamente impossibili, per cui per lungo tempo si sono
limitate a pozioni a base di erbe dalla dubbia efficacia, ed a
formule magiche inventate sul momento.
Recentemente, però, Amelia è riuscita
a procurarsi, alla fiera del paese vicino, un autentica sfera magica.
No, non importa che fosse gettata a terra tra l'esposizione delle
mucche più belle della regione e lo stand delle frittelle. La
giovane strega l'ha nascosta e portato a casa, ed ora, con la
collaborazione delle sue consorelle, il futuro non avrà più segreti
per lei!
O no? Dopotutto, ci sarà un motivo se
quella sfera è stata gettata via...
DI CONGREGHE, SFERE DI
CRISTALLO E BISCOTTI AL BURRO
ovvero:
La difficile arte della
stregoneria fai-da-te
La luna piena risplendeva tra le stelle
di diamante, gettando il suo manto argentato sulla radura segreta
custodita nel cuore della foresta. I tronchi svettavano sotto
arabeschi di rami e foglie, silenti guardiani del rito oscuro che si
stava svolgendo.
In realtà non era proprio così. La
luna era circa a tre quarti, e gettava un pallore cadaverico sugli
spelacchiati ciuffi d'erba dello spiazzo. Gli alberi, più che
svettare, faticavano a rimanere dritti sotto il peso delle pere non
ancora mature. Ed il rito oscuro non si stava affatto svolgendo, con
grande fastidio della Strega Anziana della Congrega Oscura di
Toadstone.
- Petronilla, smetti di mangiare le
offerte ai Poteri Tenebrosi dell'Aldilà! Agatha, perché ti sei
tolta il cappello?-
- Ma Amelia, il sacchetto della polvere
d'ossa si è aperto mentre camminavamo, ed ora mi prude tutta la
testa.- si lamentò la seconda Strega Anziana, grattandosi
furiosamente i capelli castani ed indicando con il mento il sacchetto
abbandonato a terra, accanto al Mefitico Calderone, che che odorava ancora di minestrina
nonostante le decine di simboli magici incisi su di esso con paziente
impegno.
- Hai idea di quanto sia stato faticoso
portar via le ossa dall'arrosto di domenica?-, la rimproverò la
prima strega, rivolgendole un gesto minaccioso con la bacchetta che
aveva recuperato da terra pochi minuti prima, al posto di quella (la
quinta quel mese) che il cane le aveva rubato.
Dopodiché Amelia, capo della Congrega,
si erse in tutto il suo metro e cinquanta circa di altezza e si
rivolse alla Strega Novizia dalla bocca sporca di briciole.
- E con cosa lo facciamo adesso il
rito, eh? E poi mamma dice di non fare spuntini fuori pasto!-
- Mamma dice anche che non bisogna
uscire di notte.-, ribatté la bambina dai capelli scuri, leccandosi
le labbra con aria di sfida:- E poi nessuno dei predicatori ha mai
detto che i demoni mangiano biscotti al burro.-
- In effetti
avrebbe anche ragione.- sussurrò Agatha.
L'aspirante strega
si lasciò cadere a terra, con un sospiro, e si strinse la testa tra
le mani, affondando le dita tra i capelli neri e crespi. Secondo i
sermoni che aveva ascoltato al Seminario di Difesa dalla Corruzione
per Giovani Fedeli di Thorm, le streghe avrebbero dovuto avere poteri
terrificanti. Non avrebbero dovuto avere offerte la cui assenza a
colazione sarebbe stata attribuita al gatto o una sorellina che
minacciava di spifferare tutto alla madre.
Con un rinnovato
scintillio di determinazione nello sguardo, Amelia raddrizzò la
testa e fissò le sue sottoposte, sibilando:- D'accordo. Volete
vedere qualcosa di davvero straordinario?-
Frugò per qualche
secondo nella Custodia dei Tesori della Congrega, promossa dopo anni
di servizio come sacco delle patate, e ne estrasse un oggetto
rotondo. Agatha soffocò un'esclamazione.
- Quella è una
sfera di cristallo?-
- Certo che sì!-
ribatté l'altra, con espressione di sufficienza:- C'è anche scritto
sotto. "Sfera dell'Altrove, proprietà di chi la vuole". E
ora è mia.-
- Dove l'hai
presa?-
- Alla fiera.-
tagliò corto l'altra, omettendo di specificare che l'aveva raccolta
in mezzo ad un cumulo di cianfrusaglie abbandonate tra il premio "La
mucca più bella" ed il chiosco delle frittelle.
- E che cosa può
fare?- intervenne Petronilla con uno sbadiglio sonoro.
- Adesso lo
vedremo.- replicò la sorella maggiore, lanciandole uno sguardo
seccato.
La Congrega si
riunì intorno al globo rotondo. La sua superficie liscia e perlacea
era solcata da sottili striature argentate, che si attorcigliavano in
eleganti spirali. Amelia fece un sospiro profondo e posò le mani sul
bordo della sfera, recitando parole arcane:
- Oh magica Sfera
dell'Altrove, in nome delle tenebre, della foresta e della luna, io
invoco il tuo potere. Rivela a noi
streghe, figlie della notte, i segreti fili del Destino e
dell'Universo...-
- Chiedile chi
sposerai!- suggerì subito Agatha, ma non ottenne risposta. La
ragazza castana sollevò lo sguardo sull'altra, e rimase sconvolta
nel vedere Amelia con gli occhi sbarrati e la bocca socchiusa, lo
sguardo fisso nelle profondità della sfera, il corpo immobile come
una statua.
Petronilla toccò
la sorella, arricciò il naso, poi esclamò eccitata:- Forte! E'
meglio di quella volta che ha bevuto la pozione per la metamorfosi ed
ha vomitato!-
- Amelia? Amelia!
Dimmi che sei ancora viva!-
- Sono ancora
viva.- confermò diligentemente lei, aprendo gli occhi e tirandosi a
sedere.
- Cosa ti è
successo? Continuavi a fissare quella sfera, e non riuscivamo a
togliertela di mano. Sei rimasta così per un'ora, e Petronilla si è
addormentata nella Custodia dei Tesori.-
- Un'ora? Mi sembra
che sia passato molto più tempo.- borbottò Amelia massaggiandosi le
gambe intorpidite:- Ho letto un libro.-
- Un libro? In che
senso?- domandò prudentemente Agatha, esaminando l'amica in cerca di
qualche traccia di uno scherzo. O forse aveva battuto la testa quando
era caduta distesa sul prato.
L'altra ragazza
insistette, con gli occhi improvvisamente scintillanti:- Te lo giuro,
un momento prima ero qui nella radura, ed un attimo dopo... puff!
Stavo leggendo un libro nella mia testa!-
- Che libro era?-
- Una storia di
magia, ed era semplicemente fantastica! Si intitolava "La città
di luce e d'ombra", ed era scritto da una donna che si
chiamava... uhm... Patricia. Patricia McKillip. E sulla copertina
c'era scritto che aveva vinto il World Fantasy Award, qualsiasi cosa
sia.-
Agatha aggrottò la
fronte:- Aspetta... una donna? Era una strega?-
- Non lo so, ma
c'era una maga nella storia. Ed un principe. Ed una ragazza che in
realtà era una bambola di cera, ed un'altra che...- Amelia fece un
respiro profondo e ricominciò da capo.
-
Dunque, la storia inizia con la morte del Principe, il governante del
regno di Ombria. Sua zia, Domina Pearl, o come la chiamano tutti la
Perla Nera, prende il potere, perché l'erede al trono, Kiel, è
ancora un bambino, mentre il nipote illegittimo del Principe, l'unico
altro che potrebbe reclamare il potere, è un'artista interessato
solo a dipingere. La Perla Nera si impossessa della città e caccia
via Lydea, l'ultima concubina del defunto sovrano.-
- Che cosa è una
concubina?- intervenne candidamente Petronilla, strofinandosi gli
occhi appena aperti e trascinandosi verso le altre due.
Amelia rimase
spiazzata per un attimo:- Ehm, una concubina è... uhm... te lo
spiego dopo. Comunque, si scopre che c'è una maga che vive nella
città d'ombra che sta sotto la città di luce che tutti conoscono,
una maga antichissima e potente di nome Faey. Con lei vive la sua
misteriosa apprendista Mag, che un giorno sale nel mondo di sopra ed
incontra Ducon.-
- Si innamora?- la
interruppe subito Agatha, in un impeto di romanticismo.
- In effetti sì, e
per questo vuole aiutarlo a sopravvivere alle trame della Perla,
decisa ad eliminare qualsiasi opposizione. Ducon, Mag e Lydea
decidono di salvare il piccolo Kiel ed il suo regno e di lottare
contro il potere di Domina, e...-
- E ci riescono?-
tagliò corto Petronilla.
- Non te lo dico.-
- Ma... ma...-
protestò flebilmente Agatha.
- Comunque i
personaggi sono splendidi. Hanno le proprie personalità, i propri
difetti, hanno paure, incertezze e rammarichi. Mag è alla ricerca
del significato delle proprie emozioni, e della propria identità.
Ducon cerca la verità sul suo passato, è ossessionato dalla
bellezza nascosta di Ombria, ed è posto di fronte a scelte
difficili, tra il suo quieto vivere e la lotta per ciò che è
giusto. E Lydea è una ragazza del popolo, priva di potere, ma decisa
a difendere il bambino a cui si è affezionata. Anche Faey è un
personaggio affascinante, indecifrabile ed avvolta nei segreti, e
così Domina, l'antagonista senza età. L'ambientazione è
intrigante, una città enigmatica colma di angoli nascosti, ed è
descritta in modo raffinato e quasi poetico, a tratti volutamente
surreale.-
Petronilla sbuffò:-
Ecco, adesso hai ricominciato ad usare i paroloni solo perché tu sei
andata a quei seminari ed io no. E tu avresti letto tutta questa roba
dentro una sfera di cristallo?-
- Sì! Ed è stato
meraviglioso...- sospirò Amelia, lasciandosi ricadere a terra, lo
sguardo che vagava sul cielo stellato.
- Per me ti sei
inventata tutto.- la accusò la sorella, sbadigliando ancora:- Io non
ho visto niente. Ed ora voglio andare a letto, quindi meglio se mi
riporti a casa.-
Così, la riunione
notturna della Congrega Oscura di Toadstone ebbe termine. Mentre
camminavano tra gli alberi, Amelia riprese in mano la sfera: fredda,
liscia ed opaca come prima. Con uno sbuffo, stabilì:- Non mi sono
inventata niente. Però non penso che quel libro fosse il futuro...
forse è una sfera difettosa.-
- Spiegherebbe
perché c'è scritto "proprietà di chi la vuole".-
convenne Agatha, barcollando sotto il voluminoso sacco dei loro
strumenti magici.
- C'è
un solo modo per scoprirlo.- affermò con certezza il capo della
congrega, gli occhi luccicanti di eccitata determinazione:- Faremo un
altro rito! Ci impadroniremo di questa tecnica magica, e
costringeremo la sfera a rivelarci i segreti delle streghe! E
finalmente saremo un'autentica Congrega, e non dovremo più usare
biscotti come
sacrifici, e farò un incantesimo del silenzio a Petronilla, ed avrò
un demone familiare che darà da mangiare alle galline al mio posto,
e...-
Agatha sentì un
brivido scorrerle lungo la schiena. Qualcosa le diceva che quella
storia era appena cominciata.
Il responso
della sfera:
Titolo: La città
di luce e d'ombra
Autore: Patricia
McKillip
Anno: 2003
Consigliato a:
chiunque apprezzi il fantasy classico e la magia dei luoghi
immaginari ben descritti.
Il Mefitico Calderone: ogni somiglianza con il pentolone della zuppa è puramente casuale
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