venerdì 28 febbraio 2014

Esthiari, se la conosci la eviti... se la conosci non ti uccide. Forse.



Vi saluto, sudditi di ogni dove, conscio che indipendentemente dalla vostra attuale posizione starete dando il peggio di voi come al solito. Come promesso (e sorprendentemente prima del previsto) il nostro Bardo ha completato il nuovo capitolo della saga principale! E poi dicono che le minacce di morte non servono a niente...
Ad ogni modo, avete scelto di scoprire cosa ci facesse una donna travestita da maschio in un covo di cultisti psicopatici. Oggi avrete la vostra risposta e a quanto pare inizieremo a scoprire qualcosa sul passato burrascoso di uno dei personaggi principali. Chi è Esthiari? E cosa vuole? Se ricordate era apparsa fugacemente nell'immagine di coda di uno dei capitoli precedenti, che riproponiamo qua sopra. Qualcosa mi dice che un certo elfo nero non dormirà tranquillo, stanotte.

Con malcelata assenza di curiosità riguardo questo o altri argomenti del blog, vi saluto cordialmente, invitandovi a espatriare quanto prima verso regni con meno senso estetico del nostro.

Vostro selettivo,

Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re


dai Canti del Bardo

Cercando di dissimulare la sorpresa, Ferianthalas si siede a un tavolo e continua a tenere d'occhio la donna travestita da cultista. Sentendosi osservata, quella accelera il passo e si affretta al bancone, dietro al quale un sacerdote polipato sta distribuendo grandi quantità di sbobba: pesce (prevalentemente lische) già ben oltre la data di scadenza, affogato in una disgustosa brodaglia di cavolo e olio di fegato di merluzzo.
- Che fai, elfo beota? - sussurra Bajyna, avvicinandosi. L'elfa è splendida nel suo abito da sera. - Non vorrai mica mangiare qui, vero?
Lui le fa cenno di avvicinarsi e si protende per sussurrarle all'orecchio. - Quella laggiù è una donna.
Lei aggrotta le sopracciglia e guarda nella direzione che lui le sta indicando. - E allora? - sibila - Ti avviso che se hai in mente una cosa a tre te la puoi scordare, perverso elfo nero che non sei altro.
Lui fa una smorfia. - Ma che dici, per la Dea? Sono già indeciso per una cosa a due, con te, figuriamoci a tre. Adesso ascoltami, quel tale Duballe non aveva detto che le donne non erano ammesse, qui?
Lei ci riflette su, poi si sedette. - Sì, gli fa impazzire i polpi, o qualcosa del genere.
Lui annuisce - Dunque? Che ci fa una donna travestita da novizio in un posto del genere?
- Secondo me dovremmo evitare di fare troppe domande - mormora DarkShield, lugubre, scivolando sulla panca accanto all'elfo. Rowena si siede accanto a lui, abbracciandolo felice.
Il mago sospira e in quel momento il novizio incaricato di scortarli dal Grande Maestro si appropinqua e fa un mezzo inchino - desiderate mangiare, graditi ospiti? Abbiamo ottime branchie di Zelot in succhi gastrici di capodoglio. Una prelibatezza. C'è solo il giovedì, perciò fossi in voi ne approfitterei.
- Preferirei morire d'inedia che mang... AHIA! - fa Bajyna, massaggiandosi la caviglia dolorante. Ferianthalas le scocca un'occhiata penetrante.
- Ripensandoci - dice lei, esibendo un sorriso smagliante - mi andrebbero proprio delle branchie in succhi gastrici. Per la Dea, è una vita che non ne mangio. Che fortuna arrivare proprio di giovedì.
Usi creativi della donna nel culto di Gburhulg
Il novizio fa un altro inchino. - Permettetemi dunque di portarvi la cena al tavolo, signori. Il Grande Maestro ha insistito che foste trattati con tutti i riguardi.
Non appena il novizio si allontana Ferianthalas scivola via dal suo posto, sotto lo sguardo preoccupato dei suoi compagni di viaggio. - State tranquilli, voglio solo scoprire chi è e perché è qui. Potrebbe tornarci utile. Non combinerò casini, non preoccupatevi.
- Preoccuparci? - dice DarkShield con un alzata di spalle - E perché dovremmo? Quando mai hai combinato un casino compotandoti in maniera avventata e irresponsabile, tu?
Ferianthalas gli scocca un'occhiataccia e sgattaiola verso il tavolo dove la donna sta mangiando da sola. Con la coda dell'occhio vede Mohamet, la faccia attaccata al vetro di una vasca di pesci, intento a parlare con un pesce pagliaccio dall'espressione terrorizzata. In fondo non può certo biasimare il druido: lì dentro il pesce è sicuramente meglio come interlocutore, che come cena.

Non appena lo vede arrivare, la donna distoglie lo sguardo assumendo la classica espressione da "merda, e ora che faccio?". Sorridendo, Ferianthalas le siede davanti e decide di prendere direttamente l'argomento, senza girarci intorno.
- Dunque - sussurra - che ci fa una donna in un posto dove le donne sembrano essere proibite?
Lei lo fissa di sottecchi e si umetta le labbra.
- Se fai saltare la mia copertura morirò, ma giuro che ti porterò con me. - sibila, fissandolo con determinazione.
Ferianthalas alza le mani. - Non preoccuparti, non sono un nemico. Almeno credo. Sei una ladra?
- No - sussurra lei dopo un attimo - Sono Lissay Van Rooten, Capitano dell'Aringa Nera. Sono a capo dell'intelligence, qui a Puerto del Muerto.
- Una spia?
- Abbassa la voce, idiota. - ringhia lei - Non lo sarò ancora per molto se continui a stare qui. Questo culto puzza.
- Sì, di merluzzo marcio. - borbotta l'elfo, fissando con disgusto la ciotola di cibo dal quale la donna sta mangiando.
- C'è gente che scompare, in questa città, Ferianthalas. E io sono stata incaricata di sapere perché.
L'elfo s'irrigidisce e cambia espressione, mettendosi sulla difensiva. - Come sai il mio nome?
La donna sogghigna. - Sono il capo dell'Intelligence, l'hai dimenticato? So tutto di voi da prima che metteste piede qui. Avete combinato un sacco di casini, in giro per l'Imperium. Inoltre c'è una della tua razza che ti cerca, in città. Non si vedono molti come voi, da queste parti.
Pallido, Ferianthalas deglutisce a fatica e cerca di fermare il tremore della mano. - Una... una come me? E mi sta cercando? Ti... ti ha detto il suo nome, per caso?
- Esthiari, mi pare. La conosci?
Ferianthalas si afferra al tavolo, mentre la testa gli gira vorticosamente e il cuore salta un battito. La paura gli stringe lo stomaco, il colorito della pelle vira repentinamente al grigio e per la prima volta da quando sono penetrati in quella gabbia di matti, l'essere circondato da cultisti pazzi lo fa sentire stranamente al sicuro.
- Dalla tua espressione direi di sì. - conclude lei - Non c'è bisogno di essere così spaventati. Mi sembrava una brava persona, gentile ed educata.
- Oh, sì, lei fa sempre quest'impressione - deglutisce l'elfo - è questo a renderla più spaventosa. Devo abbandonare questa città il più in fretta possibile. Se dovessi incontrarla dille che non mi hai visto, d'accordo? È una questione di vita o di morte. La mia, tanto per essere chiari.
Lei lo guarda negli occhi, torva. - Solo se tu prometti di non far saltare la mia copertura - sibila - questi cultisti saprebbero elencarmi le caratteristiche fisiche di diciotto tipi diversi di gamberi, ma non sembrano essere molto pratici di fisionomia femminile. Non come te almeno.
- Il tuo segreto è al sicuro, ma che hai intenzione di fare?
- Devo trovare le persone scomparse. Ormai sono decine, quasi tutte donne. Dì alle tue amiche di stare attente, stanotte. Questo posto è un labirinto pieno di segreti innominabili.
Zuppa di Branchie, la specialità del Giovedì
Lissay si irrigidisce e inizia a mangiare quella poltiglia orribile con costruito entusiasmo. A quel punto Ferianthalas si volta e vede sopraggiungere il novizio assegnato alla loro sorveglianza. Sullo sfondo, gli altri stanno osservando con malcelato disgusto il contenuto delle loro zuppiere.
- Ecco le vostre branchie, mastro elfo - dice con un mezzo inchino, posandogli davanti una ciotola piena fino all'orlo di un liquido torbido dall'odore acido. 
- Gnam gnam... - mormora Ferianthalas, arricciando il labbro - ce l'avete un po' d'olio piccante, almeno?
- Solo olio di pesce, mi dispiace. Il piatto non è di vostro gradimento?
L'elfo esibì un sorriso tirato. - No, no, è solo che le branchie mi danno un po' di acidità, la sera.
Il novizio scruta Lissay con freddezza, ma la spia non ricambia lo sguardo e continua a mangiare come se niente fosse.
- State facendo conoscenza con i nostri giovani adepti, vedo.
- Sì - Ferianthalas si sforza di mostrarsi allegro - io e...
- Simon. - borbotta Lissay ingrossando la voce.
- Simon, sì... stavamo chiacchierando un po' del più e del meno.
- Ah. - dice l'adepto, scrutando Lissay con più attenzione - ed era una conversazione interessante?
- Non molto - si affretta a dire l'elfo - i vostri novizi sono molto diligenti, non parlano granché.
Il sorvegliante pare rilassarsi. - Devo chiedervi di tornare con i vostri amici, ora. Il novizio Simon deve tornare alla preghiera insieme ai suoi confratelli.
Ferianthalas si affretta ad alzarsi. - Avete ragione. Bè, allora grazie della compagnia, Simon.
Fadris è ancora single...
In quel momento s'ode un rumore di assi che si spezzano e un uomo grande e grosso, sulla cinquantina, scende ruggendo dalle scale, irrompendo nella sala mensa con un gigantesco randello in pugno. Ha i capelli scarmigliati e una barba nera screziata di bianco. Sembra l'incarnazione di Angrum, il Dio nordico delle tempeste, tranne per il fatto che pare meno pazzo.
Due adepti anziani si fanno avanti per fermarlo, ma quello sventola il randello, spalmando le loro cervella qua e lá sulle pareti con un rumore orribile di ossa sbriciolate.
- Ecco, adesso mi è passato del tutto l'appetito... - borbotta Bajina, mollando il cucchiaio con espressione infastidita.
- Fadris - urla l'uomo - dove avete nascosto mia figlia, maledetti seguaci del demonio? Che Thorm vi maledica, voi e le vostre infide piovre.
Altri seguaci si tuffano su di lui, armati delle prime cose su cui riescono a mettere le mani: forchette, coltelli, bottiglie, sedie, ciotole. Dopo una breve e furiosa lotta è più facile distinguere i singoli ingredienti della zuppa di branchie, che i connotati dei loro volti.
L'uomo possiede una forza prodigiosa e prima che qualcuno possa fare qualcosa si tuffa in mezzo alla sala, sfondando ossa e tavoli con lo stesso, rabbioso entusiasmo.
Regola numero 1: non aspirare.
Ferianthalas e DarkShield si scambiano un'occhiata. L'elfo nero vorrebbe intervenire per aiutare il gigante, ma il necromante scuote silenziosamente la testa.
Proprio in quel momento fa il suo ingresso nella sala un sacerdote con una lunga veste viola. Dopo aver dato una rapida occhiata allo scempio che l'intruso ha combinato, estrae una cerbottana dalla manica e se la porta alle labbra. S'ode un sibilo e subito dopo l'uomo si porta una mano al grosso collo, barcolla, rovescia indietro gli occhi e crolla gorgogliando su un tavolo, sollevando una pioggia di schegge, assi frantumate e brodo di merluzzo.
- Veleno di Pesce Birillo - spiega il novizio accanto a Ferianthalas - paralizza come quello del Pesce Palla ma senza il fastidioso effetto letale che caratterizza quest'ultimo. Ora, se volete scusarmi, vado a fornire assistenza al maestro Scorfano.
Mentre il novizio si allontana facendo cenni ad altri suoi colleghi, Lissay si alza dal tavolo con espressione cupa.
- Merda... avevo detto a quel grosso cretino di non fare imprudenze - sussurra - Ora per colpa sua la sicurezza delle celle ai livelli più bassi verrà decuplicata. Devo agire stanotte. Ricorda quello che ti ho detto, Ferianthalas... prendi i tuoi amici e fuggi di qui il prima possibile.
E detto questo si dilegua in una fila di novizi tutti uguali.
Preoccupato, l'elfo nero torna dagli altri e li trova seduti a parlottare tra loro, le ciotole con il pasto rovesciate tutt'attorno.
- Che avete combinato? - dice, sedendosi.
- Purtroppo quel tizio ci ha rovinato il pasto - si lamenta DarkShield senza battere ciglio - Tu guarda che disastro.
- Ma che dite? - obietta l'elfo - Quel tizio non c'è neanche arrivato al vostro tavolAHIA!
Bajyna ritrae il piede, fissando con un sorriso il novizio che si avvicina con espressione ossequiosa.
- Mi spiace per questo inconveniente - sorride - vi faccio portare subito altre cinque porzioni.
- Eh? No, no, non serve - si affretta a dire Rowena - non vorremmo far attendere oltre il vostro Gran Maestro.
- Che succederà a quel tizio? - chiede Ferianthalas, serio.
Il novizio sorride, sereno. - Oh, niente. Verrà riportato in superficie e lasciato accanto alla locanda. L'aria della notte gli porterà consiglio.
- Capisco - dice freddamente l'elfo. Gli sguardi dei suoi compagni gli comunicano che anche loro hanno notato che il gigante è stato trascinato verso le scale discendenti e non verso la superficie.
- Bene - conclude il novizio - vogliamo andare?
- È già notte fonda - osserva Bajyna - non sarà tardi per disturbare il Gran Maestro?
Quello sorride con condiscendenza. - I sacerdoti non dormono, signorina. Mai. È un privilegio dei portatori del sacro polpo.
Non tutti gli esperimenti escono con il buco...
I nostri recuperano Mohamet, che dopo la misteriosa conversazione con il pesce nell'acquario pare stranamente turbato, e seguono il novizio per un tortuoso labirinto di scale e gallerie, fino a una grande caverna superbamente illuminata, al termine della quale sorge una massiccia porta nera, alta e sottile.
- Attendete qui di essere chiamati, per favore - dice con un inchino - Se volete scusarmi...
Rimasti soli in quella sala enorme, Ferianthalas racconta agli altri di Lissay e del suo misterioso piano per salvare le donne rapite.
- Non ci interessa un fico delle donne rapite - sbotta DarkShield sottovoce - A noi ne interessa solo una, ed è quell'oca di Cleofelia. E non la troveremo stando qui a farci ammazzare mentre giochiamo a fare gli eroi.
- Quel pesce detto me che un tempo lui si chiamare Claudius e essere mendicante. Cultisti ha addormentato lui e usato come cavia in esperimenti - interviene Mohamet, pensieroso - Alla fine messo lui in corpo di pesce e messo pesce in suo. Questa cosa a me non piacere affatto, pasticciare con animali è sbaglio.
- Non vorrete abbandonare quelle povere donne al loro destino, vero? - sibila Bajyna con decisione - secondo me dobbiamo aiutare quella Lissay. Al diavolo il culto, potremo sempre attraversare il mare con i piratini, mi stavano comunque più simpatici.
- O noi potere rubare nave di culto dopo aver soccorso prigionieri... - suggerisce Mohamet con inaspettato acume.
- È una pazzia - scuote il capo DarkShield - e io sono contrario. Volete girare per questo labirinto senza neppure un'idea di cosa ci aspetti? Finora ci siamo infilati a testa bassa in un casino dietro l'altro. Perché stavolta non facciamo le cose per bene e comodamente?
Rowena sorride con ammirazione, stringendosi al braccio del suo amore. - Io voto DarkShield indipendentemente dalla sua proposta, ragazzi, mi spiace.
- Ah, è una questione di voti, allora? - sorride Bajyna con aria di sfida - E sia. Io e Mohamet siamo per il salvataggio, invece. Tu che vuoi fare, elfo beota?
Ferianthalas sospira, sofferente. Anche lui vuole aiutare i prigionieri (soprattutto per menare un po' le mani), ma è anche ben conscio che più tempo rimane a Puerto del Muerto e più sono alte le probabilità che Esthiari lo trovi.
Con un brivido, Ferianthalas apre la bocca per parlare.

Cosa dirà il nostro tenebroso muratore dalle orecchie a punta?

1. No, no e ancora no. Gli spiace per i prigionieri, ma questa volta il mago ha ragione. Inoltre Esthiari gli fa molta più paura di qualunque culto. Attraverserebbe persino il mare a nuoto per mettere più strada possibile tra sé e la propria persecutrice. L'idea migliore e starsene buoni e attendere la chiamata del Gran Maestro.

2. Al diavolo. Per la Dea, Esthiari lo terrorizza, ma l'idea che quei bastardi fuori di testa rapiscano le persone per torturarle e farci esperimenti gli dà sui nervi. In un certo senso non è un trattamento diverso da quello riservato ai prigionieri di Malallapanzan, la sua città natia. Inoltre da quando è stato battuto dal taverniere polpo di Neronia, Ferianthalas ha sviluppato una forte idiosincrasia per le piovre in genere. L'idea migliore è farne a pezzi decine. Se poi ci scappa anche la liberazione dei prigionieri tanto meglio. Alla traversata del mare ci penseranno dopo.

3. Non fa in tempo a dire nulla. La porta si apre e il Gran Maestro li convoca alla sua presenza. Come direbbero i cultisti, sono organi riproduttivi maschili in zuppa di succhi gastrici.


"... e Sabato sera "Sfinteri di Orca marinati in urina di Kraken"! Non mancate! YUM!"


Se cercate la puntata precedente la trovate QUI o nell'indice!

6 commenti:

  1. Ecco e adesso come faccio a votare contro me stesso. Uff il cervello dice 1 ma il divertimento strilla 2. Quindi Chi se ne frega del cervello. A testa bassa nelle prigioni

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  2. Mmhh difficile... Io voterei per una fuga immediata... facciamo n.2

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  3. Polpo in tecia, polpo in tecia, polpo in tecia... finemente affettato a fil di spada oppure spiedini di polpo infilati sulle frecce.... il mio PG no ma io sono curioso di scoprire chi sia Esthiari quindi se ci scappa di incontrarla tanto meglio ;) ... e poi con la scusa di vendicare i soprusi di Malallapanzan mi hai servito la scappatoia per non dover optare per la 1 su un piatto d'argento :D VOTO:2

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  4. io seguo il mio PG. alle segrete e poi, se ancora vivi, via con la nave dei cultisti :)

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  5. Io avrei voluto vedere il gran Maestro, quindi dovrei votare la 1 o la 3, ma visto che la maggioranza è per la 2, mi aggrego, nella speranza che ci sia comunque una sua apparizione.
    H.G.
    p.s. complimenti per l'iper-creatività del Bardo, periodo molto prolifico:)

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  6. Naturalmente mi aggrego anche io alla straripante maggioranza e voto 2, Ferianthalas ha bisogno di sfogare un po' di rabbia repressa.

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Leali sudditi!
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Con velenosa franchezza,

Archibald Lecter, segretario particolare del Re