Avete dato la vostra risposta ed ora è il momento di sapere se ci avete azzeccato. Alcuni di voi aspettavano questo momento con ansia, altri un po' meno. Ad ogni modo qualcosa di grosso sta per accadere. O per cadere, a seconda dei punti di vista. Siete curiosi? No? Neanche un pochino? Mi spiegate che ci siete venuti a fare, qui?
Bajyna
avanza dubbiosa verso il ponte, accennando imbarazzati saluti con la
mano ogni qualvolta uno degli Oscuri la nota. Si è rifiutata
categoricamente di farsi imbavagliare come volevano gli altri,
sostenendo che era perfettamente in grado di controllarsi. Ora che
vede avanzare verso di lei decine di guerrieri armati fino ai denti
e con addosso corazze spaventose dipinte di sangue e piene di rostri
e punzoni, però, l'elfa sente l'irrefrenabile impulso di usare il
proprio potere. Ma si trattiene. Non vuole ascoltare un'altra ora di
filippiche di Ferianthalas sull'inaffidabilità delle donne elfiche.
I
bruti e le loro controparti femminili si radunano lentamente
dall'altra parte del ponte, disponendosi a semicerchio con le armi
sguainate e ghigni orribili sulle facce deformi. Decisamente l'Impero
di Mors Tua non è l'ideale per una come lei, che valuta la bellezza
sopra ogni altra cosa.
-
Ehm... salve... - saluta timidamente, non appena ha percorso
abbastanza del traballante ponte sospeso da poter essere udita.
-
Un'elfa? - borbotta qualcuno tra la folla, mentre anche i rimanenti
guerrieri si avvicinano per guardarla meglio - Sei impazzita,
orecchie a punta? Lo sai cosa facciamo noi a quelle come te?
Bajyna
scocca un'occhiata preoccupata dietro di sé, verso le rocce, poi
tossicchia e cerca di assumere un'aria professionale, afferrando una
corda del ponte e piegandosi i gradi sufficienti ad esibire una
generosa porzione del suo didietro.
-
Lo so, è per questo che sono qui. - geme, languida, pettinandosi
lascivamente i lunghi capelli con le dita e mordendosi il labbro
inferiore - Sono stufa di elfi che pensano solo alla poesia e a
tirare con l'arco. Sono una donna con delle esigenze, sapete...
Un
grufolio di eccitazione, misto all'universale disapprovazione delle
femmine, si propaga per il battaglione, con il risultato che quelli
dietro iniziano a sgomitare per poter ammirare anche loro le grazie
di Bajyna, come antipasto del consueto stupro di massa che
solitamente segue questo genere di scambi culturali tra comunità
differenti.
La
folla urlante si avvicina al ponte e l'elfa deglutisce.
-
Mi raccomando - aveva detto DarkShield - non potremo udire ciò che
dirai da qui. Il segnale dovrà essere visivo. Quando credi che siano
tutti in posizione...
-
... Datti tre schiaffoni sulla chiappa destra. - aveva concluso
Ferianthalas, con un sorriso malvagio.
-
Se vuoi li do a te anche subito, tre schiaffoni.
-
Io d'accordo con elfo nero. - aveva detto Mohamet - Tu darai noi
schiena. Se noi non capisce segnale quelli laggiù prendere te e fare
cose che non esistono in mio vocabolario.
-
E poi daranno meno nell'occhio, visto quello che dovrai fare, no? -
aveva ridacchiato Ferianthalas - Mi raccomando, tre schiaffi belli
forti o potremmo non accorgerci del segnale...
-
Non avevate detto che il segnale doveva essere visivo? - aveva
sospirato Bajyna - E va bene, ho capito. Tre schiaffoni.
-
Sulla chiappa destra.
-
Sulla chiappa destra. Ora per favore vogliamo procedere prima che
inizi a riflettere sull'assurdità di questo piano e cambi idea?
Così
erano andate le cose. E ora Bajyna è nel luogo prescelto, poco prima
del momento fatidico.
-
Sai cosa ti farò, bell'elfa? - grugnisce una specie di omuncolo con
la faccia da suino, sgomitando tra gli altri soldati.
-
Tu
un bel niente. - borbotta Bajyna, arricciando il nasino - Non mi
piace la carne di maiale, è troppo grassa.
-
Ti umilierò, razza di baldracca elfica - tuona un altro, puntandole
contro un dito.
-
E il manzo? Ti piace il manzo? - urla un minotauro dalle retrovie.
Bajyna
reputa che sia il momento del segnale, meglio chiudere la questione
prima che gli animi e le parti basse di quella marmaglia si scaldino
troppo.
Stringendo
i denti si piega leggermente in avanti e si auto-infligge tre solenni
schiaffoni sulla chiappa destra.
La
folla va in visibilio, qualcuno inizia a fischiare, le guerriere le
urlano dietro, definendola elfa di facili costumi, passegiatrice,
peripatetica e altri termini poco gentili derivati dall'orchesco.
-
Credo che questa fanciulla abbia i nostri stessi gusti - ride
qualcuno.
-
Ehi, bella - grida un altro - se vuoi degli schiaffi sei venuta nel
posto giusto...
Bajyna
si guarda indietro, in ansia. Perché quell'imbecille non si muove?
Un
guerriero emerge dalla folla e mette piede sulle assi di legno.
Bajyna gli assesta un calcio nei testicoli talmente forte da farlo
volare indietro. I suoi commilitoni scoppiano in una risata, ma
subito un altro si fa avanti, munito dei poderosi mutadoni di metallo
che vanno tanto di moda nei mondi fantasy.
Bajyna
indietreggia di un passo e guarda verso le rocce, disperata, poi si
molla altri tre schiaffoni sul sedere.
-
A questa mi sa che piace più violento che a noi - urla un colosso
dalla pelle verde.
-
L'accontento subito... - ringhia il guerriero che si è fatto avanti
sul ponte, afferrandola per un braccio.
-
No! - Bajyna cerca inutilmente di liberarsi, ma proprio quando sta
per cedere alla paura e a urlare un comando la folla si zittisce e
solleva lo sguardo su un punto dietro di lei.
-
E quello chi è? - grida qualcuno - É così scuro che mica l'avevo
visto!
-
Ma bene, facciamo della facile ironia razziale, eh? - tuona la voce
di Ferianthalas - Beccatevi questo, allora!
L'elfo
tende l'arco solennemente e scocca un'unica freccia, che solca il
cielo notturno emettendo un urletto alla Alvin e i Chipmunks. Se gli
Oscuri potessero vedere fin là, noterebbero che all'asta è stato
assicurato uno scoiattolo spelacchiato che sembra divertirsi
parecchio.
Decine
di occhi si sollevano all'unisono per osservare la traiettoria della
freccia, che sembra procedere lenta e maestosa come fosse la
protagonista di una parata.
Non
appena si trova sopra di loro, accade qualcosa. Dove prima c'era una
freccia ora c'è un gigantesco capodoglio.
Sì,
avete letto bene.
Un
capodoglio.
Il
massiccio cetaceo rotea in aria una singola volta, come una ballerina
stanca, poi viene agguantato dalle inesorabili mani della gravità e
trascinato al suolo con la potenza di un megaton.
Gli
oscuri cercano di trovare scampo fuggendo e sgomitando, ma la calca
sa essere la peggiore delle prigioni e la punizione cade loro addosso
con tutta la potenza delle sue 110.231, 131 libbre (per quelli come
Ferianthalas poco avvezzi alle unità di misura obbligatorie della
fantasy stiamo parlando di circa 50 tonnellate).
L'impatto
scuote la parete del crepaccio. Il ponte si solleva come le redini di
una carrozza prima che vengano schioccate e Bajyna urla,
aggrappandosi disperatamente ad una delle corde logore che lo
compongono. A meno di un metro da lei la parete di roccia frana e si
spezza, tremando spaventosamente. Alcuni dei pochi sopravvissuti allo
schianto del cetaceo fuggono in tutte le direzioni, alcuni
precipitano nello Spacco urlando.
Il
ponte viene strattonato brutalmente dall'onda sussultoria e le grosse
corde che lo assicurano all'altro lato della voragine vengono
strappate come fuscelli. Bajyna si aggrappa con tutte le forze,
preparandosi a subire l'urto con la parete di roccia. Intorno a lei
gli Oscuri continuano a precipitare.
All'improvviso
Bajyna si sente afferrare per una caviglia, abbassa gli occhi solo
per un istante e vede la brutta faccia di Mutande di Ferro, che cerca
disperatamente di usarla come scala per risalire.
L'elfa
cerca di urlare un comando, ma la voce le muore in gola. C'è troppa
polvere, troppo frastuono, troppa paura.
All'improvviso
dalla schiena di Mutande di Ferro sbocciano tre fiori dritti, con
petali di piume e gambi di legno. L'Oscuro sgrana gli occhi per la
sorpresa e lascia andare la caviglia di Bajyna, precipitando nella
voragine senza fondo in silenzio.
Bajyna
chiude gli occhi e cerca di calmare il respiro, poi comincia
lentamente la risalita. Sopra di lei gli Oscuri superstiti stanno
ancora cadendo nel precipizio.
No...
ora che guarda meglio in effetti non stanno cadendo. Vengono
scagliati.
Non
appena riesce a riguadagnare faticosamente la cima, l'elfa si trova
davanti al più grosso massacro di carne in scatola cui abbia mai
avuto il piacere di assistere. Il capodoglio è ancora lì, immobile,
mentre DarkShield, giunto da quel lato su uno dei suoi campi di
forza, si sta divertendo ostentatamente nel precipitare i
sopravvissuti incontro alla sua cara, Vera Morte.
Bajyna
si siede su una roccia e sussulta, il sedere dolorante.
Quando
DarkShield ha terminato la ricreazione decide finalmente di usare il
suo potere per far attraversare Ferianthalas.
Nel
momento in cui l'elfo scuro tocca finalmente terra dopo il breve volo
il suo colorito è più simile alla cenere che al carbone.
-
Per la Dea Ragno... - ansima - Dovevi per forza farmi attraversare
così lentamente, maledizione? Non è facile non guardare giù quando
non hai niente di visibile a sorreggerti.
-
L'arte dei Campi di Forza richiede concentrazione ferrea - spiega il
necromante, gelido - avresti preferito che ti avessi lasciato cadere?
E non credere che non ci abbia pensato.
Ferianthalas
fa una smorfia e risponde con l'universale linguaggio dei segni,
sollevando il dito medio. Poi indica con un cenno il capodoglio
immobile. - Che è successo al druido, è morto? Diamine, non so se
essere più scioccato da quello che ho appena visto o dal fatto che
un suo
piano abbia effettivamente funzionato...
DarkShield
arriccia il naso, schifato. - No, non è morto, purtroppo. Ho già
controllato.
Ferianthalas
fa spallucce. - E tu, oca giuliva? Hai preso un bello spavento su
quel ponte, vero?
Bajyna
si alza di scatto e gli assesta un pugno sulla spalla, trattenendo a
stento l'ira.
-
Ahi! - sbotta l'elfo, aggrottando le sopracciglia - Si può sapere
che ti prende, maledetta pazza? Ti ho anche salvato il culo, poco fa.
Bajyna
sussulta ed esita, ricordando le tre frecce che hanno ucciso Mutande
di Ferro. Poi incrocia le braccia e distoglie lo sguardo. - Perchè
non hai tirato quando ho dato il primo segnale? Ti divertivi a
vedermi in difficoltà, vero?
-
Io? No...
Silenzio
generale.
-
Beh, magari un pochino. Ma non è stata colpa mia. Ho dovuto litigare
con il druido per convincerlo che non mi sarebbe stato possibile
scagliare un
procione
dall'altra parte dello Spacco. Sai bene quanto possa essere testardo,
quello.
-
Sì, confermo. - dice DarkShield, riacquistando il suo consueto
aplomb mortuario.
Bajyna
sospira e fa per dire qualcosa, ma in quel momento un gemito poderoso
rompe il silenzio della notte e il capodoglio rotola lentamente sulla
schiena, rivelando la frittata di guerrieri sotto di lui.
Bajyna
arriccia il naso. - Bleah, che schifo...
-
Eh... in effetti...
DarkShield
si allontana a passi lenti per dare regalmente di stomaco dietro un
macigno. Scene come quelle gli ricordano un po' troppo la necromanzia
classica.
Mohamet
Al torna gradualmente alla sua forma originale, le braccia e il petto
pieni di tagli ed escoriazioni.
-
Per la Grande Foresta... che panciata... - sussurra, poi scatta a
sedere e si guarda intorno, con gli occhi divertiti e pieni di
aspettativa di un bambino - Piano funzionato, vero? Io genio!
-
Adesso non ti allargare - borbotta Ferianthalas, incrociando le
braccia sul petto - Ti do un buono meno meno. Stavi per far morire
l'oca giuliva, qui.
-
Invero. - concorda DarkShield, massaggiandosi pensosamente il mento
glabro e appuntito - Mi rincresce assai aver trascurato un fattore
logico come la componente geologica dell'area. Un impatto da 110.231,
131 libbre avrebbe potuto far sprofondare interamente il fianco del
crepaccio. Una svista da dilettanti, devo ammetterlo.
-
Beh, noi passati, no? - protesta il druido, allargando le braccia -
Noi tutti vivi, che altro vuole, cocktail con fetta di limone?
Bajyna
sospira e si massaggia la chiappa destra.
-
Sicuri che non sia sfuggito nessuno? - chiede - Abbiamo già poche
speranze anche con l'effetto sorpresa, ma se Mors Tua dovesse mandare
qui uno dei suoi generali...
-
Credo siano morti tutti, ma nel dubbio è meglio muoverci - concorda
Ferianthalas, serio.
Bajyna
annuisce stancamente e si avvia zoppicando. Gli altri tre si
avvicinano lentamente gli uni agli altri, senza staccare gli occhi
dal sedere dell'elfa.
-
Ehm... che diavolo significa Mattia Riccardo Carlo? - domanda
Ferianthalas, accigliato - È un qualche strano incantesimo?
DarkShield
tossicchia, imbarazzato. - Non che io sappia. Magari è elfico
antico?
Ferianthalas
scuote il capo. - Mmm. Non credo. E anche se fosse l'elfico antico è
una lingua sacra, non mi sembrerebbe il caso di tatuarsela sul
sedere.
-
Magari nome di fidanzato. - azzarda Mohamet Al.
Ferianthalas
si irrigidisce - Non credo. Neppure lei arriverebbe a tanto.
Sentendosi
osservata Bajyna si volta di scatto e li fulmina con lo sguardo. -
Quando avete finito di fissarmi il culo potreste muovervi, per
favore? Facciamo notte, qui.
Ferianthalas
sospira e s'incammina, seguito dal druido.
-
Tecnicamente parlando qui è sempre
notte - mormora DarkShield, tra sé.
Poi
fa spallucce e s'incammina a sua volta.
Complimenti ai tre vincitori, che ora potranno fregiarsi di avere il proprio nome tatuato sul sedere di una splendida fanciulla! E chissà cosa accadrà quando Bajyna se ne accorgerà!
Commentate questo capitolo come più vi aggrada, cari sudditi, sapete che teniamo sempre in debita considerazione il vostro pensiero.
Il cestino, altrimenti, sarebbero soldi sprecati.
A prestissimo con un nuovo capitolo della storia parallela di PM, già in cantiere!
Dopo questa storia pare che il Re abbia assoldato segretamente degli ingegneri per creare una catapulta spara-capodogli, ma è solo una diceria. dopo il fallimento dell'innovativo Spara-cinghiali a ripetizione il Regno ha ufficialmente chiuso le sperimentazioni belliche con gli animali. Con discreto sollievo della popolazione.
AHAHAHAHAHAHAHAH, grandioso, sei un Mito!!! quello che all'epoca avevamo solo sognato adesso si è realizzato!!!
RispondiEliminaEhehehe! Era giunto il tempo! ;D
EliminaVanne orgoglioso! ;D
RispondiEliminaNuooo avete deturpato un'opera d'arteh!
RispondiEliminaVandali! :)