"Venite a bussare fiduciosi dal vostro Mors Tua, bambini. Qui abbiamo sempre QUALCOSA per voi"
giovedì 31 ottobre 2013
lunedì 28 ottobre 2013
Quindici uomini sulla cassa del morto, una bottiglia di Rum e due amanti veramente imbarazzanti...
Ordunque, sudditi cerebrolesi, siete certi di voler proseguire nella lettura di codesta, discutibile storia d'amore? O in realtà state aspettando che le melense effusioni si diradino per passare rapidamente al rum, al grog, ai pirati e ai velieri? Ad ogni modo potete stare tranquilli, perché in quest'ennesimo, pietoso esercizio compositivo del Bardo avrete entrambe le cose nella consueta, pessima qualità.
Nello scorso episodio avevamo lasciato Bajyna e Ferianthalas davanti al teletrasporto del Gonzo, preda di una fifa blu e di non meglio definite pulsioni amorose. Erano rimasti gli ultimi a dover fare il salto verso Puerto del Muerto, dove (forse) li aspettavano gli altri. Avete votato perché fosse lei, Bajyna, a prendere l'iniziativa e a baciare quel bietolone color melanzana. Ebbene, siete stati accontentati, perciò poi non venite a lamentarvi da noi se la cosa non va come avevate previsto.
Che aspettate, ordunque? Inoltratevi nel covo di pirati più pericoloso (e oserei dire imbecille) di tutto l'Imperium. Avventure marinaresche, voodoo, navi fantasma e culti new age vi attendono.
Come sempre io adopererò il mio tempo in modo più costruttivo, per esempio recitando il codice penale alla rovescia, nudo e con una gallina in testa.
Vostro sdegnoso ma sincero,
Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re
dai Canti del Bardo
Succede
tutto in un attimo. I loro occhi si incontrano, il sangue sale alle
gote e la paura della morte fa il resto. Prima che Ferianthalas possa
reagire, Bajyna si solleva sulle punte dei piedi, lo afferra per i
capelli e lo bacia con trasporto.
L'elfo
spalanca gli occhi e cerca di ritrarsi. Una reazione più che normale da parte di uno abituato a ritenere le avances
di una femmina il preludio a un decesso umiliante e molto
probabilmente doloroso.
Lei
si separa da lui per un attimo e aggrotta le sopracciglia. - Che c'è?
Potrebbe essere la nostra ultima occasione. Ti faccio schifo?
-
Eh? No, no...
-
Allora ho l'alito cattivo. - si mette la mano a coppa davanti alla bocca.
-
Non ho detto nemmeno questo. È solo che io...
-
È perchè sono un'Elfa Nobile, vero? È per questo? - chiede, tremante di rabbia.
Ferianthalas
solleva entrambe le mani, interdetto. - Ma che diavolo dici? Se mi
lasciassi parlare...
-
Per la Dea, ci ho messo troppa lingua - esclama lei all'improvviso,
coprendosi la bocca con una mano e passando dalla rabbia al senso di
colpa senza soluzione di continuità - É così, vero? Ti sei sentito
aggredito?
-
Aggredito? Ma... sei impazzita, per caso?
-
Ah, è così, adesso? - sbotta, ritornando alla rabbia - Cioè, io ti
bacio e tu mi insulti? Devo essere pazza davvero se ho creduto di
poter provare qualcosa per un pezzo di idiota come te. - gli spinge
un dito tra le costole - Un povero, insulso, sarcastico elfetto nero
che non si rende conto della fortuna che ha a godere delle attenzioni
della più bella tra gli Alfrin.
-
Guarda che io...
Ma
Bajyna è infuriata, rossa in viso per la vergogna. Una reazione
violenta, ma non particolarmente strana, poiché le belle donne che
sanno di essere tali non prendono mai troppo bene l'idea di essere
state respinte. Soprattutto dopo essersi esposte in modo così
imbarazzante.
Il
problema è che, almeno in questo caso, nessuno ha respinto nessuno. Non proprio.
Sollevando
gli occhi al cielo in una muta supplica, Ferianthalas fa la prima
cosa che gli viene in mente per farla stare zitta. La afferra per le
spalle e la bacia a sua volta. Un lungo, appassionato e irruento
bacio cui l'elfa cerca di resistere per qualche istante, salvo poi
darsi per vinta, abbandonandosi completamente a esso.
Per
un breve, intenso momento, un raggio di felicità penetra attraverso
la coltre di rabbia di Bajyna, obnubilando ogni giudizio negativo che
potesse aver partorito in precedenza riguardo gli elfi neri e la loro malnata stirpe. Questo almeno finché Ferianthalas non piega le ginocchia e, a sorpresa, si lancia di forza nel gorgo
turbinante, trascinandola con sé.
Bajyna
cerca di gridare, si aggrappa a lui con tutte le sue forze,
artigliandone la carne, mentre l'acqua gelida la avvolge, la afferra e
la rivolta furiosamente, attirandola sempre più verso il centro
del gorgo. Sopra di lei, in vece del cielo, i suoi grandi occhi
colgono scampoli di una stanza gigantesca che rotea a folle velocità, la stessa stanza dove loro si trovavano poco prima e che ora sta diventando via via più lontana e indefinita.
Poi,
all'improvviso la corrente le afferra le gambe e la trascina
sott'acqua insieme all'elfo nero. Bajyna si sente morire, quasi
impazzisce per la paura. Sente la pressione dell'acqua stringersi su
di lei, i polmoni che le scoppiano, vede la luce affievolirsi sempre
più. La loro velocità di discesa si fa sempre più elevata, giù,
giù, attraverso i bui meandri dello spazio-tempo, dove tutto è
morto e gelido, dove nulla può sopravvivere.
Il
gorgo d'acqua attraversa il vuoto assoluto, unico punto di luce nella totale assenza, poi il sotto diventa
sopra e il sopra diventa sotto, la corrente inizia spingerli verso
l'alto a velocità sempre più elevata, finché in lontananza non
vedono un bagliore. In quel momento Bajyna si lascia sfuggire dalle
labbra l'aria rimasta e la vista le si annebbia.
Ferianthalas
inizia a nuotare verso l'alto, trascinandola senza mai mollare la
presa. L'ultima cosa che l'elfa vede prima di sprofondare nell'oblio
è una grossa balena zombie che nuota pigramente verso di loro dalle
profondità marine.
Uno
schiaffone elargito forse con un po' troppo entusiasmo riporta Bajyna
alla coscienza. Stagliato contro il cielo tempestoso, il volto severo
di DarkShield la fissa senza alcuna traccia di emozione.
-
Bene, è viva anche lei - dice, la voce persa tra lo sciabordio delle
onde e gli striduli versi dei gabbiani.
L'elfa
si mette lentamente a sedere e si guarda intorno, stranita. Si trova
su un vecchio molo di legno roso dall'acqua e dalla salsedine.
Davanti a lei una foresta di alberi e vele ondeggia pigramente su una
miriade di velieri grandi e piccoli, golette, piroscafi e barche da
pesca brulicanti di uomini dall'aria poco raccomandabile, che
stanno ai veri pescatori come Barbanera sta a Capitan Findus.
Il
cielo tempestoso e dalle nubi basse e serpentine le ricorda
all'improvviso che si trova ancora nell'Imperium di Mors Tua e le reminiscenze del bacio e della caduta nel gorgo riemergono alla sua mente con tutta la violenza di uno schiaffo in pieno viso.
L'elfa
si alza di scatto, barcolla lievemente per un improvviso capogiro,
poi scosta DarkShield in malo modo, ignora Mohamet che sta emergendo
dall'acqua in modo sexy come nelle pubblicità dei profumi, getta di
lato Rowena e afferra il povero Ferianthalas per il bavero,
sollevandolo di peso. Quello, che stava bevendo dalla borraccia che
la diavolessa gli aveva porto, si acciglia leggermente, per nulla
sorpreso da quella reazione.
-
Tu... razza di bastardo... - ringhia lei.
-
Un grazie può bastare - replica lui, piatto.
-
Grazie? Grazie?
E di cosa, di avermi quasi annegata con l'inganno dopo esserti
approfittato di me?
Dietro
le sue spalle gli altri si scambiano uno sguardo incuriosito.
-
Ci siamo persi qualcosa? - ridacchia Rowena, maliziosa, aggrappandosi al braccio di DarkShield.
-
Io mi sarei approfittato di te? Ma se sei stata tu a...
-
Non - Bajyna solleva il dito indice con aria minacciosa - non
azzardarti a finire quella frase, se non vuoi essere ributtato ai
pesci. Mi hai capito?
Lui
sbuffa, divertito. - Femmine. Non importa il colore della vostra
pelle, siete tutte uguali. Se ti avessi lasciata lì saresti
sicuramente morta. Dovevamo saltare, lo sai benissimo, ma avevamo
troppa paura. Quello... - distoglie lo sguardo, imbarazzato - quello
è stato il modo migliore per prendere coraggio. Nient'altro.
Lei
lo lascia andare, avvampando di rabbia e vergogna. - Esatto. Nie...
nient'altro. Però... potevi almeno chiedere il permesso, prima.
-
Tu non l'hai fatto, mi pare. - protesta l'elfo, incrociando le braccia sul petto.
-
Intendevo prima di saltare. Mi hai fatta morire di paura,
maledizione.
Lui
sospira e si volta, dandole la schiena. - Beh, siamo vivi, no? Che
altro vuoi?
L'immagine
di Ferianthalas, stremato, che nuota furiosamente verso la superficie
tenendola stretta riemerge all'improvviso, costringendo Bajyna a
voltarsi a sua volta, in preda al senso di colpa.
-
Beh, ad ogni modo forse un piccolo grazie te lo meriti, elfo della
malora. - sbotta, evitando il suo sguardo. Dall'altro capo del molo
una grande città composta da passerelle, rampe e impalcature
di legno, sorge abbarbicata ad un'alta scogliera piena di caverne
abitate, da cui provengono luci, profumi e rumori. Centinaia di
persone lavorano alacremente per spostare carichi, controllare merci
e contrattare la vendita di una gran varietà di oggetti, molti dei
quali strappati probabilmente dai cadaveri ancora caldi dei
precedenti proprietari.
Capitale della pirateria di tutto l'Imperium, Puerto
del Muerto è costruita dentro una scogliera a picco sul Mare senza
Fondo e un complesso sistema di moli e ponteggi mobili costituisce il
porto vero e proprio, che muta in base alle difficili condizioni
atmosferiche della zona.
Bajyna
non l'ha mai vista, ma ne ha sentito parlare nelle storie degli elfi
viaggiatori e in un paio di guide turistiche che ne sconsigliano
vivamente la visita a meno dell'improvvido intervento di cause di
forza maggiore, tipo un naufragio. Nel loro caso si tratta di un tipo
di naufragio particolare, ma non per questo meno reale.
-
Qui fa un freddo cane, non potremmo entrare in una di quelle caverne
laggiù? - dice all'improvviso, per uscire dall'imbarazzo.
-
Come? - chiede DarkShield, distratto.
-
Quelle caverne. Possiamo rifugiarci lì? Questo vento mi fa drizzare
i capelli in testa...
-
Certo, certo - risponde, con un gesto vago - scusa, ero così
interessato alle vostre beghe sentimentali che devo essere scivolato
in un momentaneo stato di catatonia.
Bajyna
fa una smorfia. - Mpf. Non c'era bisogno di essere così diretti.
Un
tizio smilzo con una gamba di legno caracolla verso di loro, reggendo
una cartella e alcuni fogli unti. Appeso al collo ha un calamaio, in
cui intinge ossessivamente una penna di gabbiano malconcia.
-
Nome della nave? - gracchia in malo modo, sputando a terra.
-
Quale nave? - domanda DarkShield, accigliandosi.
-
La vostra, quale sennó? Quella con cui siete arrivati. - risponde quello, squadrando Bajyna come
fosse un pezzo di manzo al mercato.
-
Tu non capisce. Noi arrivati con gorgo magico. - spiega pazientemente
Mohamet.
Quello
annuisce e inizia a scribacchiare sul foglio, con l'aria di chi sta
compiendo lo sforzo intellettuale più significativo della storia
dell'uomo.
-
Gor... go... Ma... gi... bel nome per una nave, corpo di mille
calamari castrati. Per la tassa di sbarco sono trenta Imperiali d'argento. Non si accettano
cambiali.
-
Si sbaglia - dice DarkShield, interdetto - Gorgo Magico non è il
nome di una nave. Siamo arrivati con il teletrasporto.
-
Telecosa?
-
Teletrasporto. Con la magia.
-
A piedi, quindi?
-
In un certo senso...
-
Allora la tariffa standard è di un Imperiale d'oro. - fa lui,
rabbuiandosi.
-
Stai scherzando? È più del triplo - sbotta Ferianthalas - Come si
può pagare di più a piedi che in nave?
Il
pirata si soffia elegantemente il naso premendosi alternativamente le
narici con i pollici.
-
Questo è un porto, maledizione. È fatto per i lupi di mare. Non ci
piacciono i terricoli come voialtri, perciò se volete passare dovete
pagare di più. - sbotta, infastidito.
Ferianthalas
si avvicina, estrae la spada e gliela punta al basso ventre. - Che ne
dici se invece di un Imperiale ti pagassimo con un paio di testicoli
di seconda mano? A me sembra un buon affare...
Quello
sbianca e deglutisce, ma subito decine di brutti ceffi appaiono dalle
barche vicine, sbucano da sotto i moli, emergono dall'acqua con i
coltelli tra i denti e in men che non si dica li circondano, pronti
alla battaglia.
I
nostri eroi si scambiano un'occhiata e Ferianthalas impreca a mezza
voce. Allora il marinaio con la gamba di legno ridacchia, cattivo. - Allora?
Non facciamo più i gradassi, eh? Se volete finire in pasto agli
squali-riccio siete venuti ad attaccar briga nel posto giusto,
maledetti terricoli.
Che
faranno i nostri eroi?
1.
Bajyna sorride, compiacente, e paga con la Truffa di Malinorc, che
oltre a far uscire ogni volta la faccia scelta dal proprio padrone
ritorna sempre nella sua tasca anche se perduta.
2.
Bajyna usa il suo potere sui pirati. In fondo non sembrano esserci
donne in vista, a parte Rowena. E lei ormai è immune.
3.
Mohamet si trasforma in un leone marino zombie e attacca i pirati.
Efficace e divertente, ma attenti agli effetti collaterali!
"Grazie dell'informazione, bello. E adesso aspettami, Ferianthalas, razza di fedifrago. Sto arrivando."
Mirabel, Ex-Grande Sacerdotessa di Malallapanzan
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mercoledì 23 ottobre 2013
QUINTET X 10: workshop di scrittura creativa sui generi cinematografici, di Mario Gazzola. Dall'11 al 25 Novembre a Milano!
Salute,
ridicoli esseri umani. Qui è Mors Tua, che vi parla dall'Imperium,
la Terra della Notte Eterna. Spero che vi stiate crogiolando nella
sofferenza che indubbiamente causate ogni giorno al vostro prossimo.
Anch'io come voi faccio del mio meglio.
Oggi
sono qui per presentarvi una serie di incontri/lezioni/workshop che
si terranno nel vostro universo, l'Altrove: QUINTET
X 10.
MARIO
GAZZOLA,
scrittore di cui abbiamo già avuto modo di parlare nelle recensioni
di RAVE DI MORTE
e CREPE NELLA REALTÀ, si occuperà di introdurre i pochi fortunati che
si accaparreranno i 10 posti disponibili al mondo dei vari generi
cinematografici, sviscerandone i componenti tramite l'analisi di
famose pellicole, a cominciare da Kill Bill di Tarantino e Blade
Runner di Ridley Scott.
Ma
se sperate di starvene seduti comodamente in poltrona ad ascoltare
passivamente siete fuori strada, razza di sfaticati. I partecipanti
verranno coinvolti ATTIVAMENTE
nella creazione di un'opera tutta loro, a partire da un incipit
comune. GAZZOLA
vi mostrerà come, a partire da uno schema narrativo di base, si
possa trasferire una storia da un genere ad un altro grazie a pochi,
semplici accorgimenti. Potrete sviluppare la vostra storia come brano
letterario o come sceneggiatura cinematografica, secondo il vostro
discutibile gusto.
DALL'11
AL 25 NOVEMBRE, ogni Lunedì e Giovedì,
si svolgerà il primo QUINTET
(ogni incontro sarà della durata di un'ora e mezza circa), e proprio
l'ultima serata sarà dedicata all'analisi dei lavori dei
partecipanti grazie all'aiuto di un professionista OSPITE
A SORPRESA,
che potrà essere di volta in volta uno sceneggiatore, un produttore
o un attore.
Qualcuno
di voi potrebbe anche essere un genio creativo e non saperlo, anche
se personalmente ne dubito. L'unico modo che avete per scoprirlo è
partecipare a questo workshop di scrittura creativa sulla narrativa
dei generi, qualcosa che migliorerà significativamente le vostre
pietose e inutili esistenze e magari vi farà scoprire un talento che
nascondevate. Molto, molto in profondità, probabilmente.
E
allora che aspettate, sciocchi? Come ho detto I
POSTI SONO LIMITATISSIMI,
10 in tutto. Mentre voi state qui a farvi insultare da me, e lo dico
contro il mio stesso interesse giacché la cosa mi reca un certo
sollazzo, qualche altro furbacchione vi sta fregando il posto. Perciò
sbrigatevi e non rinunciate all'occasione di lavorare seriamente con
professionisti dell'ambiente, che certamente sapranno indirizzarvi e
farvi da guida meglio di chiunque altro.
La
tessera per il ciclo di 5 incontri (inclusi materiali didattici e
aperitivo iniziale) costa 100 euro e
può essere acquistata presso la LIBRERIA
DELLO SPETTACOLO (via Terraggio 11 - MM Cadorna).
Considerando
le imbarazzanti dimensioni del vostro encefalo potreste aver bisogno
di ulteriori e più specifiche informazioni a riguardo. Potrete
trovare quello che vi serve usando sferonet (o internet, come lo
chiamate voi) e andando su questi siti:
Oppure
chiedere direttamente informazioni telefonando al numero 02-86451730
o inviando una meil all'indirizzo admin@libreriadellospettacolo.it
E
ora andate, indegne creature. Portate morte e distruzione ovunque nel
mio glorioso nome!
Eh?
No, non ce l'avevo con voi, ma con i miei servi dell'oscurità. Tutto
quello che dovete fare voi è correre ad iscrivervi al primo QUINTET,
prima che i posti vadano esauriti, acquistati in massa da quei
maledetti adepti della Luce. Marsh!
E
ora vi saluto, tenendomi come di consueto sopravento rispetto a voi.
Vostro
creativo,
MORS
TUA
P.s: E' disponibile una tessera/assaggio da 25 euro valida per un solo incontro. Che aspettate? Fate una prova e toccate con mano!
P.s: E' disponibile una tessera/assaggio da 25 euro valida per un solo incontro. Che aspettate? Fate una prova e toccate con mano!
"... O mi avrai deluso per l'ultima volta."
Darth Vader
lunedì 21 ottobre 2013
Il Segreto della Sfera: Capitolo 3! L'Amore E un'Illusione!
Buonasera, imbarazzanti parodie d'uomini e donne. Nonostante il tempo da lupi e il freddo incalzante, l'idea che il Bardo sia ancora nella Torre Ovest in ginocchio sui ceci mi scalda il cuore e mi fa sperare in un domani migliore. Uno in cui lui sarà ancora lì, a fratturarsi le rotule sui legumi secchi.
Questa sera sono qui a presentarvi il terzo capitolo della serie "Il Segreto della Sfera", in cui le nostre tre streghette preferite (che saluto) continuano a spulciare il passato e la vita privata del buon Comandante Supremo Brave, oserei dire in barba a qualsivoglia pudore o senso della privacy (come dicono gli elfi).
L'esplorazione della Torre dell'Oscuro Nyarlathotep (o come diavolo si chiama) continua e si preannunciano risvolti inaspettati per l'insolita coppia di esploratori. Avete optato per non usare la magia, perciò correte a leggere se la vostra scelta è stata corretta, mentre io ne approfitterò per tirare una boccata di pipa sul terrazzo, in silenzio, almeno fintanto che il nostro grazioso sovrano sarà impegnato nel suo torneo di rubamazzetto del lunedì sera.
VOLEVO CONGRATULARMI CON IL BARDO DOLOROSO, INOLTRE, PER AVER RAGGIUNTO CON QUESTA STORIA IL TRAGUARDO DI 100 POST! a Clara va, in mancanza d'altro, un grazie e una vigorosa stretta di mano da parte di tutta la Corte.
VOLEVO CONGRATULARMI CON IL BARDO DOLOROSO, INOLTRE, PER AVER RAGGIUNTO CON QUESTA STORIA IL TRAGUARDO DI 100 POST! a Clara va, in mancanza d'altro, un grazie e una vigorosa stretta di mano da parte di tutta la Corte.
Vi saluto con la speranza (sicuramente disattesa) che il nuovo giorno vi veda uscire finalmente dalle gloriose fila dei primati per entrare mestamente in quelle degli esseri umani ipodotati.
Vostro affumicato,
Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re
di Clara
CAPITOLO 3
- Va
bene, niente levitazione.- cedette Dulcina dopo una breve
riflessione. Storm Brave sembrava avere più conoscenze di lei
riguardo alle torri oscure e al modo migliore per affrontarle, quindi
gli avrebbe concesso il beneficio del dubbio.
Il
cavaliere annuì e si tirò indietro, valutando l'altezza con occhio
esperto:- State indietro, mia signora, ed attendete che io vi chiami.
Non sappiamo quali pericoli potrebbero annidarsi là.-
-
Già, è per questo che ti faccio scendere per primo.- borbottò lei.
Storm
fece un respiro profondo, fletté i muscoli, e balzò al piano di
sotto.
E
scomparve.
Dulcina
si stropicciò gli occhi, convinta che la vista le stesse giocando
qualche scherzo. Un istante prima c'era la testa di un guerriero in
armatura che svaniva nell'apertura tra gli scalini crollati, ed un
attimo dopo la stanza era deserta.
- Ehi, questo è proprio un colpo di scena.-
- Per me è stato divorato da un mostro invisibile.-
Agatha si portò una mano alla bocca, balbettando con le lacrime agli
occhi:- Come potete essere così insensibili? E' un momento
drammatico! Ora lei deve lasciar trasparire la propria
preoccupazione, dimostrando che in realtà prova affetto per il
valoroso cavaliere, anche se non riesce a dimostrarlo.-
Amelia e Petronilla fissarono la compagna di congrega, poi si
scambiarono un'occhiata perplessa.
- Agatha, tu ti rendi conto che si conoscono da circa un'ora, vero?-
chiarì Amelia:- E che non ci sono state esattamente occasioni per
far sbocciare questo fantomatico affetto?-
L'altra alzò le spalle, facendo una smorfia:- Se continuate così la
prossima volta non porto i biscotti, nemiche del romanticismo.-
Ci fu un secondo scambio di occhiate, poi le due sorelle si
affrettarono ad affermare all'unisono:- A ripensarci, l'affetto
reciproco è evidente!-
Perché oscuri rituali, vesti tenebrose e sedute al chiaro di luna
non si abbinavano a sfere di cristallo con evidenti problemi di
funzionamento con la stessa armonia di un'adeguata scorta di dolci.
-
Dulcina! Mia signora! Riesci ancora a sentirmi?-
La
maga si riscosse al suono della voce preoccupata che saliva dal
basso.
-
Storm! Cosa è successo? Dove sei?-
-
Sono qui sotto.- rispose l'altro leggermente sconcertato:- Ma questo
luogo è molto... diverso da come appariva dall'alto.-
Colta
da un'improvvisa illuminazione, Dulcina esaminò con maggiore
attenzione il buco. Una parte di lei fece notare criticamente che
avrebbe dovuto farlo prima, invece di limitarsi ad usare il suo
accompagnatore come cavia, ma la maga era molto brava ad ignorare le
parti di sé che si staccavano dal corso principale dei suoi
pensieri. Ed i suoi pensieri, ora, erano concentrati sulle rune
incise nella roccia ai lati dell'apertura.
-
Non conosco questo incantesimo, ma penso che la stanza che si vede da
qui sia un'illusione. Se avessi usato l'incantesimo di levitazione,
avrebbe interferito con la proiezione, mettendo in allarme l'intera
torre.- spiegò a voce alta.
- In
tal caso, suppongo che tu debba saltare.- concluse Storm Brave.
Dulcina
deglutì e guardò in basso. L'illusione rendeva impossibile capire
quanto fosse realmente profondo il buco, ma se l'altro era arrivato
in fondo senza problemi non doveva essere troppo alto.
-
Andiamo, Dulcina, non perdere tempo. Hai fatto di peggio.- bisbigliò
tra sé e sé. Poi saltò.
- Ragazze, segnatevi quelle rune. Voglio provare l'incantesimo di
illusione appena la sfera ha finito.- ordinò Amelia, con gli occhi
scintillanti:- Non abbiamo visto come si fa la levitazione, ma questo
potrebbe essere altrettanto interessante.-
- Uhm, non pensi che riprodurre le rune riportate in una torre oscura
infestata da demoni sia... come dire... poco prudente?- suggerì
Agatha rabbrividendo. Il nuovo corso che la sfera magica aveva dato
alla Congrega le pareva molto più confortevole dei precedenti
tentativi di di produrre pozioni magiche o evocare forze demoniache,
ed in effetti anche più efficiente.
- Andiamo, che cosa può andare storto?-
Un vero peccato che Amelia non fosse d'accordo.
La
prima cosa che Dulcina constatò, con piacere, fu che non si era
schiantata al suolo. La seconda fu che non era neanche a terra, ma
accasciata in posizione orizzontale, con il viso appoggiato al
metallo di un'armatura.
Inviperita,
scattò in piedi, e barcollò per qualche secondo prima di trovare
l'equilibrio.
-
Come sono finita in braccio a te?- sibilò, cercando di raccogliere
le idee.
-
Hai fatto un salto, ed io ti ho preso al volo.- spiegò il cavaliere,
confuso:- Non capisco dove sia il problema, alle altre ragazze ha
sempre fatto piacer...-
Ci
fu un lungo istante di imbarazzante silenzio, a cui entrambi
rimediarono osservando l'ambiente intorno a loro. Si notava subito
l'assenza di cumuli d'ossa o bracieri. Al loro posto, pareti,
soffitto e pavimento in anonima pietra grigia racchiudevano... il
nulla più assoluto.
- E'
uno scherzo?- commentò incredula:- In questa stanza non c'è
niente!-
-
Magari qualcuno è già passato a saccheggiarla.- suppose Storm:- In
fondo questa torre è qui da molto tempo, e sappiamo per certo che
alcuni goblin al servizio di Mors Tua sono passati qui. Se sul serio
c'era un potentissimo libro di magia, penso che lo abbiano preso
loro. Magari erano addirittura venuti qui apposta.-
Dulcina
abbassò lo sguardo, bofonchiando imbarazzata:- Non ho mai detto che
fosse un libro di magia.-
-
Ma...-
- Va
bene! D'accordo! E' l'annuario scolastico dell'Accademia di Magia di
cinquanta anni fa, e gira voce che sia stato sigillato qui dai
professori perché ci sono delle foto compromettenti su di loro.
All'Accademia ho litigato con un gruppo di disgustosi maschilisti che
sostenevano che la magia non fosse cosa da femminucce, e mi sono
ritrovata ad accettare la sfida di recuperarlo. Contento?-
- Ah, finalmente qualcuno con una motivazione sensata!- esclamò
Amelia, soddisfatta:- Fagliela vedere a chiunque sostenga che la
magia non è una cosa da ragazze, Dulcina!-
- In effetti non ha molto senso.- borbottò Petronilla:- Le streghe
sono donne, le streghe possono usare la magia, quindi le donne
possono usare la magia.-
Amelia fissò la sorellina, ammirata:- Per la prima volta devo essere
d'accordo con te. Se non fossi un mostriciattolo irritante potrei
anche ammettere che sei mia sorella.-
Storm
Brave fissò per un istante la bionda di fronte a lei, poi scrollò
le spalle e si chinò per porgerle il bastone magico, che era caduto
a terra.
- I
goblin potrebbero averlo preso lo stesso come arma di ricatto, Mors
Tua sa essere molto subdolo. Ma cercare un po' meglio non costerà
nulla.-
Dulcina
inarcò le sopracciglia, squadrandolo:- Aspetta... nessun commento?
Niente risate, sbuffi, o sguardi di commiserazione? Ma che razza di
uomo sei?-
- Un
cavaliere. Non sta a me indagare le motivazioni di una dama.-
La
maga fu colta di sorpresa, non per la prima volta. Era difficile
inquadrare quel cavaliere che dava per scontati i commenti più
maschilisti, ed al tempo stesso si comportava da impeccabile
gentiluomo e la stupiva con improvvisi momenti brillanti. Preferì
distogliere lo sguardo, afferrare il bastone e guardarsi attorno
ancora una volta... e fu a quel punto che se ne accorse.
-
Storm, non ti muovere.-
-
Perché?-
-
Siamo in mezzo ad un cerchio di rune. C'è un incantesimo che le
nasconde alla vista. La stanza non è davvero vuota... un'illusione
dentro ad un'altra, devo ammettere che è interessante.-
La
donna si chinò ad esaminare meglio il pavimento, aggiungendo:- E se
lo varcassimo senza precauzioni, attiverebbe una trappola magica.
Dovrei avere una magia per disattivarla, ma ci vorrà un po'.-
- E
nel frattempo dovremmo aspettare qui?- si lamentò Storm Brave:- E
cosa facciamo?-
-
Ah, non so... tu cosa proponi?-
- Io faccio a pezzi quella sfera! Poi trovo chiunque abbia inventato
il limite di visualizzazione e gli infilo tutti i singoli frammenti
di cristallo su per...-
Amelia si affrettò a coprire le orecchie di Petronilla, fissando
Agatha con espressione a metà tra l'ammirato e lo sconvolto.
- Agatha, non sapevo che fossi capace di dire cose del genere!-
La sua amica si interruppe, nascondendo il volto tra le mani:- Ecco,
lo sapevo che non dovevo darti retta! La stregoneria mi sta
traviando!-
- In realtà secondo me è colpa di tuo fratello che è andato a fare
il marinaio.- precisò Amelia:- Ma non abbiamo alternative. Ci tocca
aspettare anche stavolta.-
E
mentre loro aspettano, la scelta è dei lettori. Cosa succederà ora?
1.
Un'avventura epica fa sempre colpo sulle fanciulle, anche se sono
maghe. Sicuramente Storm dovrebbe raccontare qualcuna delle sue
intrepide imprese per rassicurare Dulcina e dimostrarle che è in
compagnia di un valido difensore.
2.
Storm è giustamente incuriosito dal passato della sua compagna
d'avventura. Come sarà finita Dulcina all'Accademia di Magia? Forse
è il momento giusto per chiederlo...
3. Ci
sarà tempo dopo per pensare al passato, ora conta il presente.
Dulcina è fidanzata? Se no, quale è il suo tipo? Sono queste le
informazioni che contano davvero!
- Prendete, mio prode cavaliere. Vi lego questa sciarpa da mezzo chilo al braccio, così che vi protegga là fuori, sul campo di battaglia.
- Non temete, mia amata Dulcina. Non ho mai sentito di qualcuno che si sia ammalato per aver preso freddo al braccio sinistro.
Estratto da uno dei trip mentali di Storm Brave. Naturalmente nulla di tutto questo è mai accaduto (per fortuna).
Come sempre la puntata precedente la trovate QUI o nella pagina dell'Indice.
Leggete le recensioni di Clara nel suo blog ANIMULA SOLIVAGA!
domenica 20 ottobre 2013
UDITE, UDITE! IL PROGETTO "ALI NEL VENTO" UFFICIALMENTE AL VIA!
UDITE, UDITE! E' onlain la nuova pagina PROGETTI del Bardo Doloroso!
A inaugurare quella che speriamo sarà una lunga stagione di collaborazioni con enti, scuole e artisti, c'è il già annunciato progetto ALI NEL VENTO: FIUMI DI PAROLE - Percorso di scrittura e lettura per i ragazzi delle scuole medie inferiori.
Nella pagina PROGETTI, cui potete accedere anche dall'apposita linguetta sotto il banner, troverete delucidazioni sulla natura del progetto, al quale saranno chiamati a partecipare nei prossimi giorni i ragazzi della scuola media "Josti-Travelli" di Mortara, in provincia di Pavia.
Sono graditi i commenti di chiunque abbia qualcosa da dire al riguardo, ma ovviamente la partecipazione è riservata ai ragazzi.
Ringrazio di nuovo tutti coloro che sono coinvolti nel progetto, per l'impegno e la cortesia con le quali mi hanno accolto.
E ORA CORRETE A LEGGERE CIO' CHE E' RIMASTO DELLE CRONACHE DEL PALIO DI MORTARA!!
giovedì 17 ottobre 2013
Teletrasporto al Porto del Morto. Titolo un po' contorto, ma molto corto.
E teletrasporto sia, cari (inteso che mi fate spendere molto in terapia psichiatrica) sudditi. La pigrizia ha preso il sopravvento, ma d'altronde dopo aver affrontato la morte e un angelo infuriato c'era da aspettarselo.
Grazie a questo siamo giunti finalmente ad uno sviluppo che ci si attendeva da un po'. E' una faccenda importante, perciò non liquidatela con la leggerezza tipica degli organismi monocellulari quali siete. Decidete con saggezza, o con la cosa più somigliante che, ottimisticamente, credo dobbiate possedere da qualche parte, molto, molto in profondità dentro voi stessi.
Votate in tanti e condividete come potete, così i voti aumenteranno. Casomai assicurate alla persone che non serve sapere necessariamente scrivere, per commentare. Facebook ce lo dimostra quotidianamente. Perciò animo, bastano un numero e una X come firma.
Vostro per sempre (irreperibile),
Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re
dai Canti del Bardo
Mentre
Rowena si riprende dalla morte con il "supporto" morale di
Ferianthalas, gli altri tre iniziano ad esplorare la montagna del
Gonzo. Seguendo le indicazioni di DarkShield non ci vuole molto
perché raggiungano i piani superiori e con essi una specie di sala
teletrasporto.
-
Sapevo che ne avremmo trovato uno - dice il mago - è un po'
primitivo, ma è fatto d'ossa, non si può pretendere granché.
Il
"teletrasporto" è un sobrissimo portale a forma di
gigantesche mani scheletriche a dita giunte. Grossi cavi dall'aria
fin troppo viva collegano il portale ad un dispositivo a pulsantiera
dotato di una dozzina di simboli dall'aria poco invitante.
-
Sai usarlo? - domanda Bajyna, arricciando il nasino - Sembra
Necrolingua.
DarkShield
getta un'occhiata alla pulsantiera e annuisce. - Lo è, infatti. E
sì, so usarlo. Enrique ha realizzato una centralina di controllo con
tanti pulsantoni grandi e facili da premere, ideali per i bambinoni
idioti come lui.
Il
necromante rimane alcuni istanti a fissare i simboli, poi si guarda
intorno nella stanza, in cerca di qualcosa.
-
Tu imposta per Necropolis, allora - suggerisce Mohamet - prima noi
arrivare e prima noi salvare principessa da grinfie di Mors Tua. E
poi tornare a reclamare premio da sua Sovranità.
-
Mors Tua non è un fesso - borbotta il mago - c'è un campo di
filtraggio del teletrasporto intorno alla Capitale dell'Imperium.
Senza il codice di trasferimento giusto saremmo deatomizzati e sparsi
nello spazio tra gli universi.
-
Significa che tu non può fare, giusto?
-
Non con un teletrasporto fatto in casa. Inoltre qui intorno non vedo
una mappa con i riferimenti spaziali per il trasferimento. Senza
dovremo fare un salto nel buio e finiremo chissà dove.
Bajyna
sbuffa, frustrata. - "Chissà dove" è sicuramente meglio
di questo buco.
-
Siamo nel Lato Buio. Devo dissentire. - dice DarkShield - Qui è
pieno di posti peggiori di questo. Dividiamoci e cerchiamo. Potrebbe
essere una mappa o una lista di luoghi con il relativo simbolo
accanto. Cercate qualcosa che assomigli a questi segni sulla
pulsantiera.
I
tre si mettono immediatamente alla ricerca. La stanza non è grande e
dopo poco meno di mezz'ora Bajyna ritorna con un foglietto di
pergamena fittamente scribacchiato in Necrolingua.
Ci
sono una ventina di destinazioni scritte con il sangue. Un paio di
esse con dei cuoricini accanto. Una con una faccina sorridente.
-
Bene, andremo qui. - la indica DarkShield con un indice ossuto.
-
Traducimi questo schifo di lingua da primitivi, per favore -
bofonchia Bajyna, infastidita.
-
Puerto del Muerto.
Segue
un istante di imbarazzato silenzio.
-
Puerto del Muerto. - ripete l'elfa, accigliandosi.
-
Già.
-
La città sul Mare senza Fondo?
-
Esatto.
-
Il famigerato covo di pirati, stregoni voodoo e adepti del Dio Polpo?
-
Proprio quello.
-
...
-
...
-
Mi prendi per il culo, vero?
-
No di certo. Non amo indulgere in qualsivoglia forma di umorismo, lo
sai bene. Puerto del Muerto è sul versante opposto del mare interno
rispetto a Necropolis ed è fuori dal Campo di Filtraggio. Là
potremo trovare una nave che ci porti a destinazione vivi, forse.
-
Forse? Intendi che noi potere non trovare? - interviene Mohamet.
-
No, intendo che potremmo non arrivare vivi.
-
Maledizione... - borbotta Bajyna, preoccupata - hai idea di cosa mi
farebbero laggiù se scoprissero che sono un'Elfa Nobile?
-
Una mezza idea ce l'ho e anche se personalmente la cosa non mi
dispiace devo ammettere che il tuo potere potrebbe tornarci comodo,
perciò vedremo di trovare una soluzione.
-
Viva la sincerità...
-
Troveremo un modo. E d'altra parte sei stata tu ad insistere perché
ci imbarcassimo in questa missione. Quando l'elfo voleva tornare
indietro sei arrivata a barare con quella moneta per poter
proseguire.
Lei
arrossisce. - Te... te ne sei accorto?
-
Sono un mago, maledizione. Riconoscerei un artefatto di quella
potenza tra mille. Quella che ti porti dietro è la vera Truffa di Malinorc, non una volgare imitazione come quella di Ferianthalas.
-
Ma se sapevi che stavo barando perché non hai detto nulla? - domanda
l'elfa, sorpresa.
Lui
la fissa, torvo. - Ho i miei motivi. E ora andiamo a prendere gli
altri e andiamocene in fretta. Enrique non è un tipo incline alla
vendetta, ma una coda nel Limbo potrebbe cambiare chiunque e per
quanto lo reputi un imbecille devo ammettere che la sua forza magica
è notevole. Meglio non essere nei paraggi quando realizzerà che gli
basterebbe uccidermi per annullare l'incantesimo che gli ho fatto.
Al
loro ritorno nella sala del rito Rowena e Ferianthalas ascoltano in
silenzio ciò che DarkShield ha loro da dire.
Alla
fine l'elfo solleva un sopracciglio. - Puerto del Muerto. - ripete,
piatto.
-
Sì.
-
La città sul Mare senza Fondo?
-
Esatto.
-
Quel covo di stramaledetti lupi di mare pieni di grog e di pazzi
fanatici che attendono il risveglio del loro dio degli abissi?
DarkShield
aggrotta le sopracciglia. - Vi hanno mai detto che voi due avete più
in comune di quanto pensiate? - domanda ai due elfi.
-
Io non ho niente in comune con quell'elfo beota. - protesta Bajyna,
scandalizzata.
-
Io somiglierei all'oca giuliva? Ma come ti permetti? - tuona
Ferianthalas, furioso.
DarkShield
sospira. - Parecchio in comune, direi. Ad ogni modo vediamo di
sbrigarci. A Puerto del Muerto troveremo una locanda dove potremo
riposare e recuperare le forze prima della traversata.
I
cinque raggiungono la stanza del teletrasporto senza essere
disturbati dai servitori scheletrici del Gonzo. Non appena tutti sono
pronti DarkShield accende il piedistallo con una parola di comando e
linee di energia pura avvampano su tutta la superficie del portale.
-
Ecco - dice Bajyna, avvicinandosi la mago con la pergamena - Puerto
del Muerto è associato a questo codice.
-
Dettamelo.
-
Ehm... dunque, vediamo... Triangolino monco... ehm... Maiale
arrabbiato... uhm... Ghirigoro senza senso e...
-
Da' qua - bofonchia il mago, strappandole il foglio di mano -
Ahmaz... Valvaduz... Korosis e Grephnel. Ci voleva tanto?
Premuto
il pulsante di attivazione la stanza viene invasa da una luce
abbacinante che dura un istante. Non appena riescono nuovamente a
vedere notano che un grosso vortice traslucido si è formato tra le
mani scheletriche che compongono il portale.
Il
vortice non appare molto rassicurante, perchè man mano che
trascorrono i secondi il suo centro si fa nero come quello di un
maelstrom.
-
D'accordo. Chi va per primo? - domanda DarkShield, guardandosi
intorno, vago.
-
Tu. - sorride Ferianthalas, poggiandogli una mano sulla spalla.
-
Perché non tu,
caro amico? - gli domanda il necromante, con aria pericolosamente
innocente.
-
Proprio perché mi hai appena chiamato "caro amico". Se non
c'è nulla da temere salta in quel gorgo per primo.
-
Cosa vuoi che sia? - risponde quello - Per quanto amatoriale questo è
un teletrasporto funzionante, no? Perciò prego, prima le signore -
fa un cenno a Bajyna.
L'elfa
solleva le mani e ridacchia, a disagio. - Eh? No, non vorrei mai
toglierti questo onore, grande mago. In fondo è grazie a te se
possiamo abbandonare questo posto. Prego, prego. Dopo di te.
Rowena
e Mohamet si scambiano un'occhiata, poi il druido fa spallucce.
-
Me va. Quando voi ha finito di comportare da femminucce raggiunge.
-
A chi hai dato della femminuccia, encefalogramma piatto semovente? -
ringhia Ferianthalas.
-
Ehi, io sono
una femminuccia - puntualizza Bajyna.
Ma
il druido non li ascolta più. Si avvicina al gorgo e si rende conto
che effettivamente sembra composto di vorticante acqua scura, chiara
e spumosa sui bordi. Un piccolo maelstrom verticale.
Vicino
alla superficie il rumore d'acqua si fa molto più forte, ruggente,
pervasivo. Anche spaventoso, se non fosse che, a causa del decesso, ormai Mohamet non prova più una vasta gamma di emozioni.
Il
druido solleva una mano e infila il braccio nell'acqua. Subito una
corrente tremenda lo afferra e lo trascina dentro.
A
quel punto gli altri assistono a un effetto strano. Mohamet inizia a
girare nel gorgo e diventa sempre più piccolo man mano che raggiunge
il centro, come se si allontanasse sempre più, sebbene la superficie
del portale rimanga piatta ogni istante. Poco prima che la corrente
abbia ragione di lui il druido fa un guizzo e si tramuta in un pesce.
Morto, ma pur sempre un pesce.
Con
un ultima spinta delle pinne caudali, il pesce morto si inabissa al
centro del gorgo e scompare.
-
Per la Dea... - sussurra Bajyna, sconvolta - È... è... morto?
-
Certo che lo è. - dice DarkShield - sei rapida a capire le cose, eh?
-
Intendevo dire... definitivamente?
Il
mago scuote il capo. - No. Il teletrasporto funziona, ora ne ho la
certezza.
- In che senso "ora"? - sbotta Ferianthalas, sospettoso -
Anche prima dicevi che era tutto a posto.
-
Prima mentivo. Il teletrasporto funziona, altrimenti avremmo
assistito a qualche fenomeno raccapricciante e splatter come... -
rabbrividì - vedete, i teletrasporti sono... beh, meglio non
pensarci. Per dimostrarvi che stavolta sono sincero il prossimo sarò
io.
E
detto questo aggira la pedana e si avvicina al portale. Di nuovo,
quella che sembra la superficie silenziosa di un vortice lontano si
fa più rumorosa e roboante ad ogni passo, tanto che quando è
abbastanza vicino il mago viene investito dagli schizzi di acqua
salmastra. E' come guardare in gola ad un gigantesco demone che ruggisce a pochi centimetri dalla sua faccia.
Darkshield
deglutisce. Sì, il teletrasporto funziona, ma il vortice di
trasferimento si sintonizza con l'elemento preponderante nel luogo di
destinazione, in questo caso l'acqua del mare.
-
Aspetta, amore mio - Rowena lo raggiunge e lo prende per un braccio.
Con suo estremo disappunto DarkShield avverte dentro di sé
un'inquietante nota di sollievo. La succube lo fissa, pallida,
speranzosa. Si capisce chiaramente che vuole un bacio, ma DarkShield
si ritrae lievemente.
-
Ehm... Rowena... non vorrei peccare di pedanteria e constatare
l'ovvio, ma lo scopo di tutto questo è sopravvivere. Sei d'accordo?
Lei
annuisce, poi protrude le labbra di nuovo.
-
Baciarti è contrario a questo scopo... diciamo... primario.
Lei
sospira, delusa. - Neanche un bacetto della buona fortuna? - geme,
languida.
- Visto che il tuo concetto di "buona fortuna" coincide
con la mia morte, no. Neanche quello.
-
Ti diverti a stuzzicarmi, eh? - sorride lei, sorniona.
Lui
fa una smorfia disgustata. - Salta e basta.
DarkShield
e Rowena vengono afferrati dal maelstrom e trascinati vorticosamente
verso il centro nero e gorgogliante, sotto gli occhi preoccupati di
Bajyna e Ferianthalas. L'acqua li rivolta, li capovolge, li separa e
alla fine li inghiotte, molto meno elegantemente di quanto abbia
fatto con Mohamet.
I
due elfi rimangono in silenzio per un lungo istante.
-
Senti... - dice infine Bajyna con un fil di voce - Non è necessario
che andiamo anche noi, no? Dopotutto andare a piedi non può essere
così terribile. Cioè, non più terribile che morire affogati.
Ferianthalas
deglutisce a fatica. Gli elfi sono come i gatti: non amano molto
l'acqua. E in questo tra Neri e Nobili non c'è molta differenza.
-
Non credo che abbiamo molta scelta, direi. Attraversare la Zona da
soli, senza Mohamet, DarkShield o Rowena ci sarebbe fatale, dobbiamo
ammetterlo.
Si
guarda intorno e nota un piccolo armadio di legno nelle vicinanze.
Con estrema nonchalance, il nostro si appropinqua ad esso e con il
tallone inizia a colpire violentemente e ripetutamente le assi di legno, sfondandole e facendo volare le schegge. Poi estrae la spada e finisce il
lavoro, procurandosi un paio di grossi pezzi di legno lunghi più o
meno un metro e larghi mezzo.
-
Toh, aggrappati a questo - dice, porgendone uno a Bajyna - Se non
altro ci aiuterà a stare a galla fino al centro del gorgo.
Questa
volta è l'elfa a deglutire.
-
Siamo sicuri di voler fare questa pazzia? - mormora - voglio dire...
e se sono morti? Come facciamo ad essere davvero sicuri che funziona?
Lui
si avvicina al gorgo e ode il rombo delle acque, potente come quello
delle poderose cascate sotterranee nei pressi di Malallapanzan. Il
suo volto impallidisce, il ché per un essere dalla pelle
completamente nera significa una virata decisa verso il grigio
cenere.
Istintivamente
stringe al petto il suo ciocco di legno, che all'improvviso appare
fragile e patetico come un grissino. Poi si volta verso Bajyna, apre
la bocca per dire che ha cambiato idea e che forse, tutto sommato,
una distesa interminabile di scheletri rabbiosi non è poi così
male. Invece si blocca.
Bajyna
si avvicina a lui e lo prende per mano, decisa.
-
E va bene, se dobbiamo farlo facciamolo. Che non si dica che Bajyna
la Splendente si sia messa a piagnucolare come un'elfetta alle prime
armi davanti ad un misero... mo... mostruoso... terrificante gorgo
assassino.
-
Ti trema la mano. - osserva lui, ridacchiando nervosamente.
-
Guarda che ti sbagli, è la tua che trema.
-
Sì, certo. Come no.
-...-
-...-
-
D'accordo, forse sto tremando un pochino - ammette lui, infine.
-
Lo di... dicevo io...
Lo
sguardo di Bajyna si solleva e quello di Ferianthalas si abbassa. I
loro occhi si incrociano per un istante.
Ci siamo! Cosa
volete che succeda?
1.
Andiamo, sono mesi che ci giriamo intorno. Ormai la tensione erotica
tra questi due si taglia con il coltello. Perciò un pò di coraggio,
Ferianthalas. Sollevale il mento e baciala come si deve. È questo il
giusto modo per dare e prendere coraggio. E poi nel caso andasse male
non vorrai mica morire senza averla baciata, giusto?
2.
Andiamo, sono mesi che ci giriamo intorno. Ormai la tensione erotica
tra questi due si taglia con il coltello. Perciò un pò di coraggio,
Bajyna. Alzati sulle punte, solleva una gamba e bacialo come si deve.
È questo il giusto modo per dare e prendere coraggio. E poi sei non
lo fai tu questo bietolone non si deciderà mai.
3.
E cosa deve succedere? Basta con questi sguardi melensi,
eccheccavolo. Saltate in quel maledetto gorgo e non fate tante
storie. Non vogliamo nessuno sviluppo romantico che possa rovinare il
sano clima di disprezzo tra Elfi Nobili ed Elfi Neri, capito?
Come dicono gli elfi: "Love is in the Air"! In questo caso is in the Water, ma non importa.
Se volete la puntata precedente, cari i miei lupi di mare, andate QUI
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