Di nuovo qui a presentare il patetico tentativo del Bardo di sembrare arguto ed intellettuale. L'opzione del dibattito teologico è andata per la maggiore, durante la scorsa votazione. Il Bardo si è subito reso conto del ginepraio in cui si era cacciato, considerato che non poteva sviluppare troppo l'argomento senza far addormentare l'auditorio e che, allo stesso tempo, non poteva scriverlo troppo breve per non farlo sembrare ridicolo. Alla fine ha optato per farlo sia ridicolo che noioso, per non far torto a nessuno.
So che lo spazio è tiranno e che l'argomento è complesso, perciò in teoria dovrei spendere qualche parola per giustificarlo, ma riflettendoci attentamente non vedo perché dovrei, visto che nei guai ci si è cacciato da solo.
Andate dunque a leggere ciò che attende i nostri eroi. Resurrezione o eterna dannazione (intesa come deportazione in Paradiso per un'eternità di noia)?
Io vorrei rimanere con voi a leggere, ma ho da fare cose molto più importanti, come ordinare i miei calzini per gradazione di colore.
Vi saluto con il consueto riflusso gastrico che la vostra semplice vista mi provoca. Vostro,
Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re
dai Canti del Bardo
-
A me questa religione sembra un'idiozia - dice l'elfo, a voce forse
un po troppo alta, riflettendo - ma se proprio dovessi scegliere
direi...
S'interrompe.
Improvvisamente è calato un silenzio assoluto. Niente più urla,
niente più invocazioni all'OverGod o all'ÜberDevil, niente più
tonfi della spada fiammeggiante che si sfracella al suolo nel vano
tentativo di convertire Rowena al Bene Supremo. Niente di niente.
Ferianthalas
osserva il Gonzo guardare oltre la sua spalla e sollevare
gradualmente gli occhi. L'elfo si gira e si trova faccia a faccia con
un massiccio pettorale sudato.
Deglutendo,
a disagio, fa un passo indietro per riuscire a comprendere nel
proprio campo visivo la parte superiore dell'angelo. Almeno parzialmente.
Muriel
lo fissa con l'aria del padre che osserva i cocci rotti della
finestra dopo aver passato il pomeriggio a ripetere al figlio discolo
di non giocare a pallone in casa. Nella mano destra stringe la
propria arma divina, nell'altra sorregge Rowena, tenendola ben
stretta per il collo. La diavolessa lotta, morde e scalcia, nel vano
tentativo di respirare. Vano perché non ha i polmoni, più che altro.
-
Permettetemi di dissentire - dice Muriel, rinsaldando di continuo la
presa sulla spada con rapidi movimenti delle dita. É tornato alla
forma di cortesia e questo suo essere formale lo rende in qualche
modo ancora più spaventoso.
-
Riguardo cosa, di grazia? - non può fare a meno di rispondere
l'elfo, nel medesimo tono.
-
Riguardo la religione. È una parte importante della nostra
spiritualità e non saremmo esseri completi senza di essa. Non potete
semplicemente liquidarla come un'idiozia.
-
Ah, no?
-
No.
-
Se dico che è una componente importante della nostra spiritualità
smetterai di perseguitarci e ci lascerai andare?
-
Certo che no. Il Male è Male punto e basta. Va eradicato con
decisione e senza traccia di compassione.
-
Ah, ecco. Lo supponevo.
-
Sto solo dicendo che prima di uccidervi andate convertiti, perché
non sta bene giustiziare qualcuno in nome dell'OverGod, se quello non
crede in lui. Non vi pare?
-
Eh, immagino che sia maleducazione. - dice l'elfo, massaggiandosi
stancamente la radice del naso. Da qualche tempo a questa parte sta
cominciando a sentire l'irrefrenabile impulso di uccidere e spiumare.
- Prova a far vacillare la sua convinzione, elfo. Anche per un solo istante basterà. Può farcela anche uno come te, in fondo Muriel è un angelo di quarta categoria. Un pivellino di qualche secolo con le idee ancora piuttosto confuse. Approfittane.
- Piantala e fammi parlare, d'accordo? - dice, alzando le mani, poi torna a rivolgersi all'angelo - Senti, io vengo da un popolo fissato con la
religione. E la Dea-Ragno di qua e la Dea-Ragno di là...
Si parla solo di quello, si vive solo per quello. È pieno di
sacerdotesse fanatiche che passano le giornate a violentare ed
evirare maschietti, o a creare disgustosi ibridi elfo-ragno. Ci
obbligano persino a vivere sottoterra dicendoci che Eldorath, il Dio
Sole, ci odia e ci farebbe bruciare vivi se uscissimo. Ti pare
giusto, questo?
-
No - ammise lui, grave - soprattutto considerato che non esistono né
la Dea-Ragno né questo Eldorath.
-
Infatti io sono fuggito da Malallapanzan e a parte un lieve eritema
solare che mi ha infastidito per giorni non ho subito alcun danno.
Gli dèi non esistono, Muriel. Sono solo un'invenzione di qualcuno
più furbo degli altri che li usa come rafforzativo del Potere. Sono uno strumento per dominare che fa leva sul naturale istinto degli
esseri senzienti a cercare una guida e una risposta alle grandi
domande. La paura della morte, la ragione per cui siamo vivi, il
nostro posto nell'Universo. Sono tutte questioni che ci spingono a
credere nel divino, che ci predispongono ad accettare le invenzioni
di qualcun'altro, purché siano convincenti, apprezzabili e
condivisibili. Purché donino speranza e un senso alla nostra vita.
-
Cosa c'è di apprezzabile e condivisibile in una religione che ti
obbliga a vivere sottoterra e ti fa adorare una Dea-Ragno cannibale?
- borbotta Rabid Gonzo, grattandosi il mento con l'unica mano buona.
Ferianthalas
gli lancia un'occhiataccia e gli fa cenno di stare zitto. - Di' un
po', ma tu da che parte stai?
Gonzo lancia un'occhiata a Muriel e fa una smorfia, deluso. - Da quella sbagliata, a quanto pare.
-
Sentite, tra gli umani faccio il muratore, ma ho studiato, d'accordo?
Non sono un cretino. - protesta l'elfo, sotto gli sguardi dubbiosi
dei due.
-
L'importante è crederci, amico mio - sorride il Gonzo, comprensivo,
confortandolo con un'amichevole pacca sulla spalla.
-
Umpf. Quello che voglio dire è che il mio popolo è stato esiliato
nel sottosuolo a seguito di una mostruosa guerra con gli altri elfi, quelli snob.
Fummo decimati e stentammo a sopravvivere, per questo tra noi si
instaurò una religione così crudele. Più le condizioni di vita
sono dure, più la religione è violenta. Non ricordo dove l'ho
letto.
-
Non saprei. Forse sul muro di un cesso pubblico? - suggerisce il
Gonzo.
-
Vuoi smetterla? - ringhia Ferianthalas - Il mio dibattito teologico è
con Muriel, non con te. - poi si rivolge all'angelo - Senti, potresti
lasciare andare Rowena almeno finché stiamo parlando? Non riesco a
concentrarmi su quello che devo dire con lei che geme e scalcia
appesa al tuo braccio.
Muriel
fissa la succube, sospettoso. - Ummm. Ci ho messo parecchio ad
acchiapparla.
-
Dove vuoi che vada? - l'elfo allarga le braccia - Qui c'è solo
questo nulla lattiginoso per chilometri. Siamo morti, no? Beh... lei
di certo lo è.
L'angelo
socchiude le palpebre, poi però poggia delicatamente al suolo la
diavolessa.
-
Renditi utile e vai a vedere come sta - dice Ferianthalas al Gonzo.
-
Agli ordini, saggio teologo - scatta lui.
-
E vedi di smetterla con il sarcasmo o ti taglio anche l'altra mano e
la uso per prenderci a schiaffi l'oca giuliva quando dice qualche
bestialità. - poi si volge verso l'angelo, combattivo - Ora torniamo
a noi...
Muriel
scuote il capo, intransigente. - É tutto inutile, mortale. Non mi
convincerai. Noi angeli siamo noti per essere tutti d'un pezzo.
-
Sì. Di marmo - concorda Ferianthalas - l'avevo notato. Ma sai che ti
dico? Non so niente di voi angeli, ma sono convinto che il vostro dio
non sia più reale della Dea-Ragno. Quindi i casi sono due: o siete
dei giganteschi esseri alati con i superpoteri più stupidi della
media, che credono di aiutare l'universo allestendo questa specie di
centro accoglienza per anime, oppure qualche sacerdote ha fregato
anche voi, facendovi credere che esiste un dio, quando all'atto
pratico non è vero.
-
Bestemmia! - grida Muriel, agitando un pugno sotto il naso dell'elfo.
-
Aspetta, prima di gridare alla bestemmia. Per prima cosa: hai mai
visto il tuo dio?
-
No, ovviamente. Non ne sono degno. Solo gli EpicAngels lo possono
incontrare.
-
Ecco trovati i tuoi sacerdoti - sogghigna lui.
-
Le tue parole non hanno senso. Dio c'è. È reale. Io sento la sua
voce, percepisco il suo potere.
-
Io no. Dunque come posso crederti?
L'Angelo
sbuffa. - E va bene, allora. Procederò secondo il Divino Manuale di
Riconversione dei Miscredenti.
-
Il cosa?
-
È una raccolta di argomentazioni di ferro che possono piegare anche
il più ottuso degli infedeli alla ragione.
-
Guarda che qui stai confondendo i ruoli. - ringhia Ferianthalas -
Quello ottuso sei tu,
mentre quello che cerca di inculcarti la ragione sono io.
Chiaro?
-
Lo vedremo. - replica Muriel, cupo - Rispondi a questo, se sei tanto
furbo: il mondo è governato da Leggi. L'uomo e la Natura stessa
possiedono una naturale attitudine all'ordine. Se il mondo fosse
stato generato dal caos e non da un intervento intelligente, non
credi che sarebbe un ammasso inconoscibile? Il caso dominerebbe sopra ogni
cosa.
Le
sopracciglia di Ferianthalas si aggrottano - Sveglia, amico, guardati
intorno. Ti rendi conto del genere di Leggi che dominano questo
mondo? Forse dovremmo rivedere insieme il concetto di "intervento
intelligente".
-
Stai dando dello stupido al mio Dio, elfo scriteriato? - avvampa
Muriel.
-
Non entrerò nei dettagli di questo argomento - tossicchia lui -
nonostante la forma spiritica ho ancora un certo, fastidioso
attaccamento alla vita, come direbbe DarkShield. Però devi ammettere
che il mondo non va esattamente come logica vorrebbe. Come
definiresti il tuo Dio?
L'angelo
loscruta, sospettoso. - Definirlo? - ringhia - Definirlo significa
dargli dei confini. Limitarlo. E per sua stessa natura l'OverGod è
onnipotente e illimitato.
-
Sì, ma che tipo è? Voglio dire, se è illimitato vuol dire che si
comporta in tutte le maniere possibili? Può comportarsi in modo
malvagio? O invece è un dio buono?
-
Misericordioso - annuisce Muriel - Alle persone piace così, gli
EpicAngels dicono che mette meno ansia. Ma io credo che sia un Dio
giusto. Uno che dà ai malvagi quello che si meritano.
Ferianthalas
sbuffa. - Insomma, è giusto o misericordioso? Non può essere
entrambi, perché i due concetti si annullano a vicenda.
-
E chi lo dice? Lui è l'OverGod, può essere giusto e misericordioso
allo stesso tempo, se gli va. - ci riflette un lungo istante,
grattandosi pensosamente il mento prominente. - Ma se proprio devo
scegliere direi che è misericordioso. Con chi se lo merita.
-
Quindi è giusto.
-
No. È misericordioso con chi se lo merita. Gli EpicAngels dicono che
un Dio giusto non sarebbe molto apprezzato dai fedeli e ci
incoraggiano a estirpare il timore dalle menti facilmente
influenzabili.
-
Sì, ma essere misericordioso con chi se lo merita significa in
pratica essere giusto, non ti pare?
L'angelo
lo fissa in silenzio, monolitico e Ferianthalas ne deduce che la
risposta sia no.
-
D'accordo - sospira - ma se il tuo dio è onnipotente come spieghi la
presenza del Male? L'OverGod è forse un sadico?
-
Certo che no, malnato blasfemo - ruggisce lui.
-
Allora è un indifferente.
-
No. Il male esiste nel cuore degli uomini e delle altre creature a
cui l'OverGod ha concesso il libero arbitrio. Dio non c'entra niente
con esso.
-
Ah sì? Ma se è onnipotente e assoluto come può esistere qualcosa
di esterno a lui? - riflette l'elfo - Se io ho realmente potere
decisionale allora il tuo OverGod non è più onnipotente, se invece
egli mi ha donato il libero arbitrio, ma poi tira comunque le fila
dell'universo per far sì che tutto vada ugualmente come dice lui
allora è un mentitore e il Male che c'è nel mondo è opera
sua. Che mi dici, ora?
L'angelo
sorride e apre la bocca per rispondere, poi aggrotta le sopracciglia
bionde e l'attimo dopo al suo posto c'è solo una tenue aura di luce evanescente.
- Pazzesco, ce l'hai fatta. Scacco in poche mosse. - ride il Gonzo, poi grida all'aria tutt'attorno - Divertiti al campo estivo, perdente - poi il mago aiuta Rowena ad alzarsi.
Caracollando verso di loro, Mohamet si massaggia la testa.
-
Uff, io non pensava che testa fare male anche da morto... - mormora, deluso dalle evidenti limitazioni del suo nuovo stato di esistenza.
-
Bel lavoro con l'angelo, elfo. - si congratula il Gonzo - Ma se vuoi la mia opinione sei
riuscito nel tuo intento così in fretta perché Muriel è un
novellino. Un EpicAngel ti avrebbe tagliato la testa per riflesso
quando hai messo in dubbio l'intelligenza dell'OverGod.
Ferianthalas
fa una smorfia. - Il motivo non mi interessa. Voglio solo fuggire il
più lontano possibile da questo pallosissimo limbo e dai suoi
guardiani fondamentalisti. Puoi portarci fuori, ora che Muriel
non c'è più?
-
Certo che posso. Sono il Gonzo, ricordi? Entrare e uscire dal regno
dei morti è una sciocchezza, per me. Vi manderò indietro uno alla
volta. Io verrò per ultimo. Per primo andrai tu, elfo. Sei l'unico
qui che non è ancora morto del tutto.
Il
Gonzo solleva la mano buona e la poggia sul petto di Ferianthalas,
poi inizia a cantilenare un'arcana formula in latino:
-Alea
iacta est veni vidi vici verba volant sed scripta manent si vis pacem
para bellum...
Un'aura
di luce circonda la figura ectoplasmatica di Ferianthalas e l'elfo
percepisce il proprio corpo disperdersi in tutte le direzioni. Tutto intorno a lui si fa buio come la notte più nera e così rimane. A lungo. Ferianthalas
rimane in silenzio ad aspettare che succeda qualcosa. Sente il corpo
pesante, fa fatica a muoversi, ma nondimeno aspetta fiducioso. Almeno
per i primi dieci minuti. Poi comincia a farsi prendere dal panico.
-
Quanto ci vuole, sciamano della malora? Dove mi hai mandato,
maledizione? Tirami fuori da questa oscurità o giuro che ti taglierò
le palle e le userò per costruirci due bolas da caccia. - urla. Ma
nessuno gli risponde, solo l'assordante silenzio del nulla assoluto.
-
Gonzo! Dove sei, maledetto bastardo? Cosa mi hai fatto? Tirami fuori
da qui.
D'un
tratto, al culmine dell'angoscia, ode una voce dolce e familiare.
-
Mi senti, imbarazzante parodia di elfo che non sei altro?
Lui
si guarda intorno, si agita. Sente su di sé il contatto di mani che
cercano di afferrarlo, mani che si muovono nell'oscurità. La paura
gli stringe lo stomaco in una morsa violenta.
-
Bajyna? - sussurra - Bajyna, sei tu? Sento la tua voce così
vicina...
-
Certo che sono io, idiota. La smetti di dimenarti in questo modo?
-
Il Gonzo mi ha mandato da qualche parte. È tutto buio e stretto. Un
postaccio. Devi tirarmi fuori, ti prego.
-
Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per rimetterti dentro? Non
dire cretinate, per favore. Se vuoi uscire dall'oscurità ti basta
aprire gli occhi.
In
quel momento Ferianthalas si rende conto che il luogo stretto e buio
in cui è prigioniero altro non è che il suo stesso corpo. Con
l'impressione di stare sollevando un bove obeso,
lentamente l'elfo solleva le palpebre e la luce penetra nelle sue iridi rossastre, ferendole.
Sopra
di lui una macchia sfocata con due enormi occhioni e una scollatura
da paura lo sta osservando con perplessità.
-
Oh, sei tu, oca giuliva. - mormora stancamente.
-
Già. Anche a me fa piacere rivederti, elfo della malora - sospira
lei, delusa.
Lui
scatta a sedere e una fitta di mal di testa gli strappa un urlo. -
Gli altri? - dice poi.
Bajyna
indica dietro di sé. Su una panca di pietra Rowena sta bevendo una
tazza di qualcosa di caldo, avvolta in un asciugamano. È pallida e
sconvolta, ma sembra stare bene. Seduto accanto a lei Mohamet
sbadiglia ancora come gli ippopotami delle giungle meridionali, felice di essersi svegliato. Per i
vivi svegliarsi dal sonno è una cosa normale, ma i morti non sanno
molto bene come fare, se qualcuno non li aiuta.
In
piedi, dall'altra parte della sala, DarkShield sta discutendo
animatamente con uno scheletro monco e con gli occhiali.
-
Quello chi è? - chiede l'elfo, cercando di mettere a fuoco l'ambiente circostante.
-
Quello? - Bajyna si umetta le labbra, imbarazzata - Oh, quello è il
Gonzo. DarkShield lo ha trasformato in uno scheletro mentre il suo
spirito era con voi dall'altra parte.
Ferianthalas
aggrotta le sopracciglia. - È completamente ammattito, per caso? Quell'uomo ci
ha salvato la vita - protesta.
L'elfa
fa spallucce. - Già. È quello che gli ho detto anch'io... Senti,
non ricordi proprio nulla di quello che è successo tra l'Aldilà e
il tuo risveglio qui, vero? - domanda, con un tono timoroso ma comunque velato di moderato ottimismo.
Lui
si acciglia. - No, perché? Che è successo?
Bajyna
avvampa e distoglie lo sguardo. - Niente. - si affretta a dire - Assolutamente niente di
niente. Era solo una... ehm... semplice domanda.
Lui
la fissa con sospetto, poi però viene distratto dalla discussione tra
DarkShield e il Gonzo, che sta trascendendo in un vero e proprio
litigio.
-
Non puoi lasciarmi così, Dark! - supplica il Gonzo - Non è leale,
maledizione. Io ho salvato i tuoi amici.
Il
necromante solleva un pollice, gelido. - Punto primo: non sono miei
amici. Punto secondo: tu volevi fregarmi e mettermi qui al tuo posto
per l'eternità. Punto terzo: mi siete sempre stati antipatici, tu e
il tuo maledetto latino.
Lo
scheletro scatta in avanti e afferra il necromante per il collo,
furioso. - Ridammi il mio corpo, altrimenti...
-
A-a-a - DarkShield solleva entrambe le mani - Io non farei sforzi se
fossi in te. Oltre a trasformarti in scheletro ti ho anche maledetto
con l'osteoporosi. - s'ode il "crac" dell'ulna sinistra che
si rompe, giusto a sottolineare la veridicità di quest'ultima frase.
-
Maledetto - ringhia lo scheletro - lo sapevo che non dovevo fidarmi
di te.
-
Tu
non dovevi fidarti di me? Chi è che ha cercato di fare il furbo per
primo, Enrique? - sbotta l'altro - Mi conosci, dovresti sapere che
non concedo seconde possibilità. - aggrotta le sopracciglia - Ma non
sono completamente senza cuore. In nome della nostra vecchia amicizia
ti ho lasciato una via d'uscita.
Lo
scheletro spalanca le orbite, speranzoso. - Ah, sì? E quale? Dove?
DarkShield
sorride, già di per sé un brutto segno, e si aggiusta la veste
sgualcita. - Ricordi il braccio che ti ho tagliato? Ti basterà
trovare quello e riattaccartelo per tornare umano.
-
Fantastico - trilla il Gonzo, afferrando DarkShield per le spalle e
scuotendolo lievemente. Quello sforzo provoca la rottura dell'omero
e del radio destri, ma ad Enrique non importa - e dov'è? Dov'è il
mio braccio?
DarkShield
fa spallucce. - E chi lo sa? L'ho materializzato a caso presso uno
dei migliaia di sportelli del Limbo. Se vuoi trovarlo ti conviene
metterti in coda subito. Ne hai tanti da controllare.
Lo
scheletro cade sulle ginocchia, mettendosi le falangi tra quelli che
una volta erano i suoi capelli. La consapevolezza di ciò che lo aspetta schiaccia il suo spirito, riducendolo in polvere. La terribile Maledizione del Pensionato: passare l'eternità in coda, vecchio, amareggiato e con l'osteoporosi. Sarebbe stata di gran lunga meglio una morte pietosa.
-
Nuoooooooooooo! - il suo grido disperato riecheggia per le ricche
sale della sua montagna solitaria e fa tremare di terrore gli spiriti dei defunti che vagano per la pianura circostante.
-
Coraggio, signori - dice DarkShield, gelido, occhieggiando la triste figura del suo ex-compagno di studi accasciato sul pavimento - lasciamo questo posto,
il mio vecchio e infido amico Enrique avrà parecchio da fare per i
prossimi 14 secoli.
-
14 secoli? - ripete Mohamet, meravigliato.
-
Esatto. Volendo essere ottimisti con la stima.
-
È più o meno di intero anno?
-
Un po' di più.
Ferianthalas
si alza in piedi e lo raggiunge, aiutato da Bajyna.
- Non posso certo dire di essere lieto di vederti, necropazzo, ma ti devo
comunque un grazie per avermi riportato qui dal regno dei morti.
DarkShield
scocca un'occhiata involontaria alla succube tremante e poi fa
spallucce. - Sì, come ti pare. Ora se non vi dispiace vediamo di
muoverci. Questo posto è troppo vicino alla Morte. Personalmente non lo trovo sgradevole, ma non va bene per
recuperare le energie.
-
E dove mai dovremmo andare? - domanda Bajyna con un sospiro - Siamo
in mezzo al nulla per chilometri.
- Miglia - puntualizza il mago.
- Sì, d'accordo. Miglia. - sbuffa l'elfa, sollevando gli occhi al cielo.
-
Io direi di cercare... di cercare qui intorno - suggerisce Rowena,
con voce tremante - di certo nell'antro di un mago ci saranno cose
utili per trovare la strada giusta.
DarkShield
fa una smorfia. - Detesto dirlo, ma... è un'ottima idea.
Dove
devono andare i nostri eroi finalmente riuniti?
1.
Ogni abitazione maghesca ha una biblioteca fornitissima: mappe,
blu-ray, una collezione dei fumetti di Moebius... sicuramente nella
Biblioteca ci sarà qualcosa che tornerà loro utile.
2.
Biblioteca? Questo implica leggere! Mio dio, no! Molto meglio cercare
un qualche dispositivo di teletrasporto. Enrique contava di andarsene
di lì a breve, si sarà premunito. DarkShield sa che il
teletrasporto funziona meglio se non c'è troppa materia tra il punto
A e il punto B, perciò è propenso a credere che, se esiste, il
dispositivo dovrebbe essere vicino alla cima della montagna.
3.
Uscire di lì con tutta quella gente malferma? Non se ne parla. Non
subito, almeno. Cibo e sonno, ecco quello che ci vuole. Quindi
bisogna cercare cucina e camere da letto.
4.
Rimanere ancora là dentro con decine di scheletri e un mago depresso e molto probabilmente incazzato come un ghiottone a dieta? Meglio affrontare la zona ad entropia negativa,
piuttosto. Meglio vivere di caccia e pesca, accampati all'addiaccio
come profughi, piuttosto che rischiare di finire nuovamente nel
Limbo. Magari con la gola tagliata.
Votate, simpatici bricconi!
P.S: Il Bardo chiede umilmente venia per la superficialità con cui ha dovuto affrontare un argomento così complesso e delicato, ma lo spazio era tiranno. Egli spera che possiate apprezzare questo capitolo per quello che è. Grazie.
P.P.S: Il Re e la Corte si dissociano da quanto sostenuto dal Bardo, in quanto sue opinioni personali. La Segreteria.
P.S: Il Bardo chiede umilmente venia per la superficialità con cui ha dovuto affrontare un argomento così complesso e delicato, ma lo spazio era tiranno. Egli spera che possiate apprezzare questo capitolo per quello che è. Grazie.
P.P.S: Il Re e la Corte si dissociano da quanto sostenuto dal Bardo, in quanto sue opinioni personali. La Segreteria.
Una bella veduta di Malallapanzan, la Capitale sotterranea degli Elfi Neri
Se volete l'episodio precedente lo trovate come sempre QUI
Daje de teletrasporto quindi la 2. Il dibattito teologico è stat fantastico. ;)
RispondiEliminaAnche se guardare un blurei potrebbe essere piacevole, anche io voto TP, 2!
RispondiEliminaVoto la 2 Teletrasporto anche io! Non potrei chiederti la 1 Biblioteca, dopo averti praticamente obbligato al dibattito teologico, difficile prova che hai superato con classe;)
RispondiEliminaAhahah! Grazie, temevo si sarebbe rivelato un osso troppo duro, ma me la sono cavata! ;)
Elimina:-) a questo punto mi rimetto alla vostra volontà (cit. religiosa) e andiamo con la 2
RispondiEliminaMi aggrego alla volontà popolare e voto la 2.
RispondiElimina