Bentrovati, sudditi deprimenti,
Mentre il progetto Ali nel Vento procede a gonfie vele, abbiamo il piacere di ospitare una nuova recensione di Clara. A quanto pare le streghette hanno lasciato la piccola Petronilla da sola a casa. Da sola con la Sfera. Come potrà un peperino così curioso rimanere lontano dal fuoco della conoscenza demoniaca? Non potrà, infatti.
Leggete anche voi la recensione de "L'Accalappiastreghe", di Walter Moers. Io non ho mai tempo per leggere, ma da come lo descrive Petronilla credo che cercherò di reperire questo libro. Se non altro sarà più gradevole che stare qui a fare da balia al Bardo e alle sue baggianate.
E ora mi allontano mestamente, tristemente conscio che la di voi intelligenza mai potrà ergersi oltre quella delle nutrie.
Vostro rassegnato,
Archibald Lecter, Segretario Particolare del Re
LA RECENSIONE NELLA
SFERA:
L'ACCALAPPIASTREGHE
di Clara
- Mi sto annoiando - annunciò solennemente Petronilla, girandosi tra le lenzuola in modo
da fronteggiare la finestra che rivelava la distesa assolata di campi
davanti alla fattoria. Il soppalco che ospitava i letti delle ragazze
era deserto, a parte lei, ed il pomeriggio si trascinava con lentezza
esasperante. Petronilla odiava prendersi il raffreddore ed essere
costretta in camera da una madre preoccupata, del tutto incapace di
comprendere come avesse fatto la figlia a prendere freddo.
Naturalmente,
era colpa di Amelia. Amelia e la sua Congrega Oscura, e soprattutto
la sua sfera di cristallo con le sue storie. Doveva ammettere a
malincuore che queste non erano affatto male, anche se la mancanza di
mostri o combattimenti sanguinosi era una pecca notevole, ma quello
strano limite di visualizzazione doveva essere una trovata demoniaca.
Pensando alla sfera, le
venne un'idea per alleviare la noia. Dopotutto, la sorella maggiore
le aveva categoricamente vietato di provare ad andare avanti con
l'avventura di Storm Brave e Dulcina in sua assenza, ma non aveva
esattamente precisato che non poteva provare a vedere un'altra
storia. E questo era di certo un invito implicito a farlo, un modo
per scusarsi di averla fatta ammalare.
La mamma era occupata in
cucina, Amelia e le altre due sorelle erano andate al frutteto, il
padre ed il fratello erano partiti per il mercato. La più piccola
della famiglia aveva campo libero. Sgattaiolò fuori dalle coperte e
fino al letto di Amelia, sotto al quale stava una cassetta nascosta
sotto cumuli di vestiti. Sul serio, la ragazza doveva imparare a
trovare nascondigli migliori. In pratica Petronilla la stava aiutando
ad imparare qualche basilare norma di sicurezza.
Il globo di cristallo era
annidato lì, con la sua leggera luminosità perlacea. La bambina si
affrettò a tirarlo fuori e, ancora sdraiata a pancia in giù sotto
il letto, rifletté su come farlo funzionare. Di solito i riti
coinvolgevano formule magiche, vesti neri, la luce della luna ed un
tè con biscotti. Visto che si era già mangiata tutta la sua riserva
di dolci, optò per un'altra tecnica.
- Senti, sottospecie di
palla, voglio una bella storia avventurosa. Con mostri spaventosi,
terribili pericoli, e streghe. E la voglio adesso, oppure ti lascerò
nella capanna del bagno dopo che la mamma ha fatto la zuppa di
fagioli.-
Petronilla non fu affatto
sorpresa quando avvertì la sua mente trascinata nei meandri della
sfera, che aveva iniziato ad emettere un arcano scintillio. Un
sorriso innocente era irresistibile, ma una minaccia era anche
meglio.
- Io ti ammazzo.-
Per un istante, prima di
sollevare le palpebre pesanti, Petronilla avvertì un moto di
inquietudine. Poi scorse il volto infuriato di Amelia e comprese che
non c'era nulla di cui preoccuparsi.
- Hai tirato fuori la
sfera magica e ti sei pure addormentata! Cosa sarebbe successo se
mamma fosse entrata? O chiunque altro? Come fai ad essere così
incosciente?- si sfogò la sorella.
La bambina gettò
un'occhiata alla rossa luce crepuscolare che entrava dalla finestra.
Doveva essere passata qualche ora da quando aveva iniziato ad usare
la sfera. Ed erano state ore fantastiche.
- Amelia, ti devo dire
una cosa importante.-
- Che cosa?-
- Mi ero sbagliata e tu
avevi ragione.-
Amelia, incredula,
assaporò il momento di vittoria. Non aveva ancora capito a cosa si
riferisse la più piccola, ma era già pronta a ricordarle
quell'ammissione per settimane intere.
- Quella sfera funziona
davvero, anzi, è semplicemente meravigliosa.-
- Ed a cosa sarebbe
dovuta questo giustificatissimo, benché tardivo, riconoscimento?-
- Ho appena letto un
libro, come hai detto tu la volta scorsa! Solo che il mio era
meglio.-
Amelia pensò di
ribattere, poi cambiò idea, permettendo alla curiosità di avere la
meglio sull'orgoglio.
- Che libro sarebbe?-
- Si intitola
"L'accalappiastreghe", ed è stato scritto da uno stregone
di nome Walter Moers.- spiegò pazientemente Petronilla.
- Titolo inquietante.
Parla degli inquisitori di Thorm?-
L'altra scosse la testa:-
No, è ambientato in un altro mondo, uno dove esistono creature
incredibili e gli umani sono praticamente una minoranza. Il
continente di Zamonia è abitato da creature che nessun lettore ha
mai sentito nominare prima, e da parecchie che nessuno vorrebbe
sentir nominare. Il protagonista Eco è un cratto, una specie di
gatto parlante dotato di una memoria straordinaria, che dopo la morte
della sua anziana padrona si ritrova gettato per strada e sta per
morire di fame a Sledwaya, una città dove la condizione di salute
degli abitanti varia da ammalato a moribondo.-
- Ma poi compare una
strega che lo adotta?- tirò ad indovinare Amelia.
- Seh, ti piacerebbe.
Compare l'accalappiastreghe in persona, l'inquisitore di Sledwaya, il
temuto e terrificante Succubio Malfrosto!-
- Che nome orribile.-
- Sì, e di persona è
anche peggio. Figurati che fa un contratto con il piccolo Eco,
offrendosi di nutrirlo per un mese al termine del quale avrà il
diritto di ammazzarlo ed estrarre il grasso dal suo corpo. Pare che
il grasso di cratto sia molto utile.-
- Che schifo!-, strillò
Amelia rabbrividendo:- Ma Eco scappa, giusto? Magari, visto il
nemico, con l'aiuto di una strega?-
- Va bene, c'è una
strega, anche se non è proprio quella che intendi tu. Si chiama
Izanuela ed è una shokkia. Le shokkie sono un'intera razza di
esperte di pozioni magiche ed incantesimi, duramente perseguitate,
soprattutto a Sledwaya... ed infatti Izanuela è l'ultima rimasta.
Oh, ed Eco riceve aiuto anche da altri personaggi, il tutto mentre
arriva a conoscere meglio Malfrosto ed a scoprire le inaspettate
profondità del suo futuro assassino. Compaiono mostri spaventosi e
si svelano retroscena terrificanti. Il libro dedica molto spazio alle
descrizioni, ma sono così fantasiose, originali e ben scritte che la
cosa non pesa affatto sulla trama.-
- Direi che questo è
importante.- convenne Amelia:- Anzi, una descrizione fatta bene può
aiutare moltissimo il lettore ad immedesimarsi nella storia, dando
spessore all'ambientazione.-
- Certo, ma non solo.
Queste descrizioni sono parte integrante delle emozioni che la storia
crea, e sono così inventive che mi chiedo ancora come faccia
l'autore ad avere idee del genere. Lo stesso vale per i personaggi, a
partire dal protagonista, il nostro simpaticissimo e sfortunato
crattino, e dall'antagonista, un uomo dalle mille misteriose
sorprese. Malfrosto ha una tragedia alle spalle ed uno scopo di
fronte, ed entrambi colpiscono Eco ed il lettore come dei macigni.-
Amelia emise uno sbuffo
insoddisfatto:- Ti rendi conto che non mi stai dicendo niente sulla
trama, vero? Cosa è, una malefica tecnica per incuriosirmi e poi
lasciarmi senza risposte?-
Petronilla si concesse un
sorriso perfido:- Ma naturalmente! Se vuoi sapere quali siano questi
segreti, o se Eco riuscirà a sopravvivere, dovrai chiederlo tu
stessa alla sfera. Oppure dovrai pagarmi.-
La sorella maggiore si
raddrizzò di scatto, indignata, e strappò di mano all'altra la
sfera, dirigendosi all'uscita.
- Pfui, come se una
storia raccontata così male da te potesse interessarmi a tal punto!
Sai che ti dico? Me ne vado, e mi porto via la sfera, così impari a
tentare questi trucchetti con un membro più anziano della Congrega.-
L'altra sganciò il colpo
finale verso la porta che si chiudeva:- Oh, e nel libro ci sono anche
illustrazioni fantastiche delle creature e dei luoghi di cui si
parla.-
Petronilla tornò
quietamente a letto, attese qualche minuto, poi in punta di piedi
uscì a sua volta. Come volevasi dimostrare, la porta del sottoscala
era stata sbarrata dall'interno, ed una luce soffusa dall'interno
suggeriva che qualcuno avesse già ceduto alla tentazione della
lettura via cristallo.
Il responso della
sfera:
Titolo:
L'accalappiastreghe
Autore: Walter Moers
Consigliato a:
chiunque stia cercando un fantasy con qualche sfumatura horror e
surreale, in cui per una volta non siano umani o umanoidi a farla da
padroni. La trama è ricca di colpi di scena, e l'ambientazione è
tra le meglio costruite che Clara abbia mai letto.
Wilma, la Strega. Non fatevi ingannare dal suo aspetto carino. Ha 300 anni, un pessimo carattere e una sfrenata passione per le soap opera. Sicuramente dovuta all'influsso dell'UberDevil.
Sembra veramente interessante!
RispondiEliminaThankss for a great read
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