Il
Necromago Imperiale Capo, Abioticus Secretius, tira la leva di ossa
ridendo come un folle. La crepitante energia magica si scarica lungo
i circuiti d'argento, fin nella grossa sfera lattiginosa al centro
della stanza. Una debole luce comincia a pulsare nelle sue
profondità, la nebbia si contorce, si condensa, acquisisce contorni
precisi.
-
Pedalate più velocemente, razza di sfaticati - ruggisce Mors Tua,
fissando avidamente la superficie di cristallo - non si vede ancora
un fico secco.
Nell'affollatissima
Sala Divinatoria, in mezzo al caos dell'andirivieni di servitori,
adepti, goblin e spiritelli maligni, i necromaghi, già più morti
che vivi per loro stessa natura, si piegano in avanti sulle cyclette
e con un grugnito iniziano a pedalare come se avessero l'inferno alle
calcagna.
-
Eccolo - urla Mors Tua - trionfante - eccolo là. Il
mago nella cabina blu
è tornato. Più energia, inutili mucchi d'ossa, non è possibile che
al giorno d'oggi non si riesca ad ottenere un'immagine in alta
definizione con l'attrezzatura che vi ho pagato.
Abioticus
Secretius saltella per la stanza, tirando leve e pronunciando oscuri
incantamenti. - Ecco, mio signore - annuncia, trionfante - ho
aumentato la risoluzione a 14 Megapixie. È strano, però, ricevo
alcune letture sfalsate... una specie di eco. Non capisco a cosa sia
dovuto.
Mors
Tua sbatte le mani sulla tavola, facendo traballare la sfera.
L'immagine sfarfalla, fluttua, si riassesta ed ecco che
all'improvviso appare una curiosa cabina blu con una luce
lampeggiante sul tetto. È una cabina piccola, strana e se ne sta
incastrata in cima al Monte della Strega, appollaiata lì come se
niente fosse.
Mors
Tua sogghigna, malefico. Lui quella cabina la conosce, ha visto di
cosa è capace e farebbe di tutto per metterci gli artigli sopra. Di
tutto.
-
È lui,
Abioticus - tuona - è tornato. Il Dottore è qui. - poi si volta e
urla - Generale Valmorta.
Still Life with Doctor Hats by Michele Pala |
-
Sì, mio Imperatore.
-
Prendi tre battaglioni e rimani in attesa nella Sala dei Portali. Io
arriverò a breve.
L'Oscuro
scatta nuovamente sull'attenti. - Signorsì.
Il
Necromago Capo volteggia abilmente tra strani macchinari magici,
spinge interruttori, abbassa manopole, regola manovelle. Alcune
scariche di energia percorrono i cavi di capelli di fata, fulminando
per errore un paio di troll.
-
È come l'ultima volta, mio signore - gracchia Abioticus - la cabina
blu sta assorbendo energia dal Monte della Strega. Dovrebbe
necessitare di un'ora per completare il trasferimento.
-
Stupefacente - mormora Mors - mai visto nessun mago assorbire energia
così velocemente da un Luogo di Potere. Abioticus, prendi il Bastone
Necrostatico e seguimi. Questa volta quel furbastro salterino non mi
sfuggirà.
Mentre
il Necromago obbedisce agli ordini del suo padrone, lo sguardo di
Mors Tua viene attratto nuovamente da qualcosa che si muove nella
sfera.
La
porticina della cabina blu si apre e una ragazza con lunghi capelli
rossi ne emerge, guardandosi prudentemente intorno. È abbigliata in
modo strano e sembra estremamente meravigliata da ciò che la
circonda. Mors socchiude gli occhi. C'è qualcosa che non va in
quell'immagine, ma è qualcosa che gli sfugge, che non riesce a
mettere bene a fuoco.
Dopo
un istante un maschio umano dall'aria insignificante la segue fuori
dalla cabina, agitato. Di certo non si tratta del Dottore.
-
Audio - urla l'Oscuro Signore, facendo morire di crepacuore un paio
di Effimere.
Dopo
un istante di panico tecno-magico, alcuni fusibili saltati e diverse
ustioni di terzo grado sul corpo di un malcapitato folletto, la sfera
gracchia e una voce maschile comincia a discernersi chiaramente tra
il rumore di fondo.
-
Amy, a... aspetta. Il Dottore ha detto di non allontanarci...
Ma
la fanciulla non sembra intenzionata ad ascoltarlo e si porta a
grandi passi fuori dalla portata visiva della sfera.
-
Guarda che non mi sto allontanando, Rory. Mi guardo solo un po'
intorno. - dice lei, in tono infastidito.
-
Ecco, lo stai rifacendo - protesta il ragazzo, andandole dietro di
malavoglia.
-
Rifacendo cosa?
-
Quello che fai di solito. Adesso ti allontanerai, poi sbucherà
qualcosa di orribile che farà qualcosa di altrettanto orribile e
sarà... beh... orribile.
The First Doctor by Michele Pala |
Il
ragazzo sospira, prima di sparire dalla visuale. - Già... - mormora
- di Edgar Allan Poe, però.
Il
Monte della Strega ha un nome piuttosto altisonante, ma a dirla
proprio tutta non è esattamente un monte. È più una grossa collina
rocciosa, piena di anfratti erbosi, boscaglia e alcove nascoste alla
vista. E per quanto riguarda le streghe... beh... diciamo che è più
un luogo dove le suddette andavano a spassarsela con i mariti delle
donne del villaggio vicino. La storia dei sabba è venuta dopo e le
streghe non c'entrano affatto.
La
vicinanza con lo Spacco e il Lato Chiaro mantengono il paesaggio che
si può godere dalla sua cima in uno stato di vespro permanente.
Molto romantico, se si è una streghetta giovane, allegra e in vena
di innamoramenti. La sua fama sinistra iniziò a diffondersi quando
le mogli tradite scoprirono che le maledizioni che lanciavano sui
mariti fedifraghi, una volta scoperti a pomiciare nella boscaglia del
Monte, andavano quasi sempre a buon fine. Una di loro teorizzò
allora che la zona sorgesse su un Luogo di Potere da cui si può
trarre energia magica invocando Belzebù, Aznoth o Melchior Gmorba.
Oppure, eventualmente, assorbire energia spazio-temporale dalla
Frattura nel tessuto dell'universo per alimentarci un motore per i
viaggi nel tempo.
Questione
di semantica.
-
Heilà, Dottore - una voce profonda e gutturale rimbomba nella valle,
rimbalza da una cengia ad un altra, fa vibrare le rocce granitiche e
giunge sulla cima, dove la piccola cabina blu si staglia contro il
cielo cremisi. La luce sul suo tetto si accende e si spegne con un
ritmo sonnolento.
All'improvviso
la porta si apre e la testa di un uomo con una strana pettinatura fa
capolino dall'uscio, guardando in basso.
-
Sì? Qualcuno mi ha chiamato? Rory, sei tu?
-
Siamo quaggiù.
Il
Dottore abbassa lo sguardo in fondo alla parete della collina e si
trova faccia a faccia con un esercito di strane, orribili creature,
capeggiate da una sua vecchia conoscienza, che lo saluta agitando una
manona rosso sangue.
-
Oh, no - sbotta, affranto - Non tu. Non
di nuovo.
-
Invece sì - sogghigna l'Oscuro Signore - Io. Di nuovo. Voglio la tua
favolosa cabina, Mago del Tempo. La voglio adesso. E non provare
nemmeno a fregarmi come l'ultima... - poi si acciglia - Aspetta...
non mi sembri lo stesso Dottore dell'altra volta. Che è successo a
quello con la giacca lunga e i capelli da galletto?
Il
Dottore esce dal TARDIS, fregandosi le mani. - Oh, quello?
Quello. Beh, sono successe delle cose nel frattempo. Tante
cose, a dire il vero. Cose difficili, complicate, dubito che potresti
capirle. - allarga le braccia - Ora, se vuoi scusarmi... rimarrei
volentieri per il té, ma ho lasciato una nave Sontaran intrappolata
nell'orizzonte degli eventi di un buco nero con un ordigno a
interpolazione quantica a bordo. Se non torno in fretta potrebbe
esplodere e spazzare via un paio di galassie. - fa una pausa per
riflettere - Forse tre. - ci pensa ancora - D'accordo, diciamo
quattro. Rory! Amy! - chiama, continuando a sorridere - Dove siete?
Another First Doctor by Michele Pala |
Alcuni
soldati in armatura si fanno avanti, scortando i due ragazzi e
strattonandoli in malo modo.
-
Dottore, mi dispiace - grida Amy, incespicando.
Il
mago della cabina blu sospira - Amelia Pond, ti sei allontanata di
nuovo, vero? Ti avevo detto di non perderla di vista, Rory.
Il
ragazzo fa per rispondere, ma fatica a trovare le parole. - Gliel'ho
detto, ma lo sai come fa...
-
Come fa cosa?
- protesta Amy.
Il
Dottore fa una smorfia, comprensivo. - Sì, lo so, lo so. - poi si
rivolge a Mors Tua - Dunque. Hai catturato i miei amici, bravo. Spero
per te che tu non voglia far loro del male.
Mors
Tua fa spallucce, fingendo innocenza. - Fare del male? Chi ha parlato
di fare del male? Io li ho solo trovati, se li rivuoi sono tuoi. -
sogghigna - per un modico prezzo.
Il
Dottore inizia a muoversi nervosamente avanti e indietro. - Ancora?
Certo che sei fissato. Ma a che ti serve il TARDIS? Guardati, sei un
grosso... Signore del Male su un pianeta pazzoide fermo al medioevo.
Non capiresti mai a che serve, figuriamoci usarlo. Non ci riusciresti
neppure avendo a disposizione qualche migliaio di anni. Allora perché
lo vuoi? Perché?
-
Tu mi sottovaluti, Dottore. - sorride Mors - E sottovaluti la mia
concupiscenza. Lo voglio proprio perché non lo capisco. Di sicuro
quella piccola cabina blu racchiude poteri favolosi e il modo di
viaggiare nel tempo, dico bene? Potrei conquistare l'universo con uno
strumento simile. Non può essere altrimenti, visto che stai
assorbendo abbastanza energia magica da scatenare una piccola
apocalisse.
Il
Dottore si acciglia. - Energia magica?
- sgrana gli occhi - Oh, vuoi dire l'energia della Frattura. È così
che la chiamate? Pazzesco. - sorride - E interessante. Interessante e
pazzesco. Beh, ci vuole un sacco di energia per strappare una nave da
guerra all'abbraccio di un buco nero, sai? - sogghigna, poi si fa
serio - No che non lo sai, non puoi saperlo. - mormora tra sé,
grattandosi distrattamente il mento.
Mors
tua aggrotta le sopracciglia. - Ora basta con la tua parlantina
sciolta, Mago del Tempo. Abioticus, vieni qui - chiama.
Il
Necromago Capo caracolla verso di lui, reggendo un lungo bastone
ritorto che crepita di energia.
Non
appena il Dottore posa gli occhi su di esso la sua attenzione ne
viene irrimediabilmente attirata.
-
Uh, ma tu guarda - esclama, estraendo dalla tasca della giacca un
piccolo oggetto lungo e metallico. Dopo averlo puntato verso il
bastone Necrostatico preme un pulsante, una lucetta verde si accende
sulla cima e uno strano suono ronzante attraversa l'aria.
-
Forte, un dispositivo di negazione spazio-temporale - esclama,
entusiasta - Era da un sacco che non ne vedevo uno. E non è alieno,
è proprio vostro. Siete più evoluti di quanto pensassi, vivissime
congratulazioni. - si umetta le labbra e solleva il dito indice -
Ora, so cosa state per fare e so anche che qualsiasi cosa dirò non
vi farà cambiare idea, MA... vi invito a considerare una cosa,
prima...
The TARDIS by Michele Pala |
-
L'ombra
- risponde il Dottore, con un sorriso furbo.
Mors
si acciglia, mentre un familiare senso di inquietudine inizia ad
insinuarsi lungo la sua spina dorsale. - L'ombra? Ma che...
Poi
finalmente nota quel particolare che gli è sfuggito fin da quando ha
visto il TARDIS nella sfera, capisce cosa non andava nell'immagine
del Dottore e i suoi occhi si spalancano. Le ombre sono fuori posto
rispetto all'illuminazione proveniente dall'orizzonte.
Il
Dottore sorride, trionfante e solleva il cacciavite sonico verso di
lui. Istintivamente Mors Tua attiva il bastone e un raggio di energia
oscura saetta verso il TARDIS, avvolgendolo completamente.
-
Ora sei bloccato qui per sempre, prigioniero del potere del bastone,
Dottore - ride il Signore del Male.
-
Tu dici?
Mors
si volta appena in tempo per vedere le sue guardie tenersi le mani
doloranti, dopo la forte scossa elettrostatica provocata dal
cacciavite. I due ragazzi stanno fuggendo, ma verso la boscaglia poco
distante e non verso il TARDIS.
-
Ma cos...
All'improvviso
Amy e Rory riappaiono magicamente accanto al Dottore, sulla cima del
Monte.
-
Cosa?
Com'è possibile? Abioticus, che diavolo sta succedendo, per i mille
inferni?
Ma
il Necromago fa spallucce, affranto.
-
Te lo dico io cosa succede, Morsy - ridacchia il Dottore, roteando su
se stesso, mentre i coniugi Pond rientrano di corsa nel TARDIS -
Filtro della percezione unito ad un po' di tecnologia olografica di
base. In pratica il me stesso che vedi ora è solo una proiezione
dislocata del vero me stesso e del TARDIS, che ho camuffato per non
fartelo trovare. Le ombre erano sbagliate perché non sono mai stato
qui. Credevi che sarei stato così ingenuo da mettermi in piena vista
in cima ad una collina dopo l'ultima volta? Ora mi spiace ma devo
proprio andare. - lo saluta agitando una mano - Ricordi? Ho una nave
Sontaran che mi aspetta. Addio e non apettarmi alzato - e detto
questo scappa nella cabina e chiude la porta.
-
No - grida Mors - NOOOO.
Come
se un gigantesco mantice fosse stato attivato, un ritmico ronzio
attraversa l'aria e un forte vento spazza via le fronde della
boscaglia vicina, rivelando la presenza di un'altra piccola cabina
blu proprio lì, a pochi metri da loro. Il vero TARDIS.
Incredulo,
Mors Tua inizia a sbraitare ordini ai suoi guerrieri e molti di essi
si scagliano verso la cabina a terra. Ma è troppo tardi. L'immagine
lampeggia e svanisce, i soldati vi passano attraverso, cozzando
violentemente gli uni contro gli altri.
E
mentre la cabina scompare, anche quella in cima al Monte si
volatilizza, lasciando l'Oscuro Imperatore nuovamente a bocca
asciutta.
-
Maledizione, mi è sfuggito di nuovo, Abioticus - mormora il Signore
del Male, rabbioso - È assurdo, quel tizio non può essere umano.
-
Di certo lo sembra, signore.
-
Dici bene, lo
sembra. -
sogghigna, guardando verso il cielo - Il Dottore e la sua piccola
cabina blu. - mormora - Il Dottore. Già. Ma il Dottore... chi?
Affranto,
Mors Tua fa spallucce e sospira. - Un giorno svelerò il suo mistero,
Abioticus, ma per ora ha vinto lui. Andiamo a razziare un villaggio
per rilassarci, ho bisogno di sfogare la frustrazione.
-
Ottima idea, mio signore. - sorride il mago, mettendo in mostra tutta
la dentatura.
Letteralmente.
SPECIAL SOUNDTRACK
CHAMELEON CIRCUIT - THE BIG BANG TWO
"Questione di semantica".... mitico:)
RispondiEliminaE per una volta Mors Tua si è trovato in difficoltà!
Helvetia Grey