sabato 23 novembre 2013

THE DAY OF THE DOCTOR SPECIAL


EVERYBODY NEEDS SOME Tardis TO LOVE 
 
DAI CANTI DEL BARDO


Il Necromago Imperiale Capo, Abioticus Secretius, tira la leva di ossa ridendo come un folle. La crepitante energia magica si scarica lungo i circuiti d'argento, fin nella grossa sfera lattiginosa al centro della stanza. Una debole luce comincia a pulsare nelle sue profondità, la nebbia si contorce, si condensa, acquisisce contorni precisi.
- Pedalate più velocemente, razza di sfaticati - ruggisce Mors Tua, fissando avidamente la superficie di cristallo - non si vede ancora un fico secco.
Nell'affollatissima Sala Divinatoria, in mezzo al caos dell'andirivieni di servitori, adepti, goblin e spiritelli maligni, i necromaghi, già più morti che vivi per loro stessa natura, si piegano in avanti sulle cyclette e con un grugnito iniziano a pedalare come se avessero l'inferno alle calcagna.
- Eccolo - urla Mors Tua - trionfante - eccolo là. Il mago nella cabina blu è tornato. Più energia, inutili mucchi d'ossa, non è possibile che al giorno d'oggi non si riesca ad ottenere un'immagine in alta definizione con l'attrezzatura che vi ho pagato.
Abioticus Secretius saltella per la stanza, tirando leve e pronunciando oscuri incantamenti. - Ecco, mio signore - annuncia, trionfante - ho aumentato la risoluzione a 14 Megapixie. È strano, però, ricevo alcune letture sfalsate... una specie di eco. Non capisco a cosa sia dovuto.
Mors Tua sbatte le mani sulla tavola, facendo traballare la sfera. L'immagine sfarfalla, fluttua, si riassesta ed ecco che all'improvviso appare una curiosa cabina blu con una luce lampeggiante sul tetto. È una cabina piccola, strana e se ne sta incastrata in cima al Monte della Strega, appollaiata lì come se niente fosse.
Mors Tua sogghigna, malefico. Lui quella cabina la conosce, ha visto di cosa è capace e farebbe di tutto per metterci gli artigli sopra. Di tutto.
- È lui, Abioticus - tuona - è tornato. Il Dottore è qui. - poi si volta e urla - Generale Valmorta.
Still Life with Doctor Hats by Michele Pala
Un Oscuro inscatolato come una sardina in un'armatura completa di 120 chili, si fa avanti baldanzoso, scattando sull'attenti. Il rumore che ne deriva sembra prodotto da una batteria di pentole da dodici pezzi che cade sul pavimento dal terzo piano.
- Sì, mio Imperatore.
- Prendi tre battaglioni e rimani in attesa nella Sala dei Portali. Io arriverò a breve.
L'Oscuro scatta nuovamente sull'attenti. - Signorsì.
Il Necromago Capo volteggia abilmente tra strani macchinari magici, spinge interruttori, abbassa manopole, regola manovelle. Alcune scariche di energia percorrono i cavi di capelli di fata, fulminando per errore un paio di troll.
- È come l'ultima volta, mio signore - gracchia Abioticus - la cabina blu sta assorbendo energia dal Monte della Strega. Dovrebbe necessitare di un'ora per completare il trasferimento.
- Stupefacente - mormora Mors - mai visto nessun mago assorbire energia così velocemente da un Luogo di Potere. Abioticus, prendi il Bastone Necrostatico e seguimi. Questa volta quel furbastro salterino non mi sfuggirà.
Mentre il Necromago obbedisce agli ordini del suo padrone, lo sguardo di Mors Tua viene attratto nuovamente da qualcosa che si muove nella sfera.
La porticina della cabina blu si apre e una ragazza con lunghi capelli rossi ne emerge, guardandosi prudentemente intorno. È abbigliata in modo strano e sembra estremamente meravigliata da ciò che la circonda. Mors socchiude gli occhi. C'è qualcosa che non va in quell'immagine, ma è qualcosa che gli sfugge, che non riesce a mettere bene a fuoco.
Dopo un istante un maschio umano dall'aria insignificante la segue fuori dalla cabina, agitato. Di certo non si tratta del Dottore.
- Audio - urla l'Oscuro Signore, facendo morire di crepacuore un paio di Effimere.
Dopo un istante di panico tecno-magico, alcuni fusibili saltati e diverse ustioni di terzo grado sul corpo di un malcapitato folletto, la sfera gracchia e una voce maschile comincia a discernersi chiaramente tra il rumore di fondo.
- Amy, a... aspetta. Il Dottore ha detto di non allontanarci...
Ma la fanciulla non sembra intenzionata ad ascoltarlo e si porta a grandi passi fuori dalla portata visiva della sfera.
- Guarda che non mi sto allontanando, Rory. Mi guardo solo un po' intorno. - dice lei, in tono infastidito.
- Ecco, lo stai rifacendo - protesta il ragazzo, andandole dietro di malavoglia.
- Rifacendo cosa?
- Quello che fai di solito. Adesso ti allontanerai, poi sbucherà qualcosa di orribile che farà qualcosa di altrettanto orribile e sarà... beh... orribile.
The First Doctor by Michele Pala
Ma lei sembra decisa ad ignorarlo. - Rilassati per una volta. - sospira - Saremo bloccati qui per un'ora almeno, no? Tanto vale dare un'occhiata in giro finché il TARDIS non sarà pronto a ripartire. Guarda che paesaggio. Sembra di stare in una fiaba...
Il ragazzo sospira, prima di sparire dalla visuale. - Già... - mormora - di Edgar Allan Poe, però.

Il Monte della Strega ha un nome piuttosto altisonante, ma a dirla proprio tutta non è esattamente un monte. È più una grossa collina rocciosa, piena di anfratti erbosi, boscaglia e alcove nascoste alla vista. E per quanto riguarda le streghe... beh... diciamo che è più un luogo dove le suddette andavano a spassarsela con i mariti delle donne del villaggio vicino. La storia dei sabba è venuta dopo e le streghe non c'entrano affatto.
La vicinanza con lo Spacco e il Lato Chiaro mantengono il paesaggio che si può godere dalla sua cima in uno stato di vespro permanente. Molto romantico, se si è una streghetta giovane, allegra e in vena di innamoramenti. La sua fama sinistra iniziò a diffondersi quando le mogli tradite scoprirono che le maledizioni che lanciavano sui mariti fedifraghi, una volta scoperti a pomiciare nella boscaglia del Monte, andavano quasi sempre a buon fine. Una di loro teorizzò allora che la zona sorgesse su un Luogo di Potere da cui si può trarre energia magica invocando Belzebù, Aznoth o Melchior Gmorba. Oppure, eventualmente, assorbire energia spazio-temporale dalla Frattura nel tessuto dell'universo per alimentarci un motore per i viaggi nel tempo.
Questione di semantica.
- Heilà, Dottore - una voce profonda e gutturale rimbomba nella valle, rimbalza da una cengia ad un altra, fa vibrare le rocce granitiche e giunge sulla cima, dove la piccola cabina blu si staglia contro il cielo cremisi. La luce sul suo tetto si accende e si spegne con un ritmo sonnolento.
All'improvviso la porta si apre e la testa di un uomo con una strana pettinatura fa capolino dall'uscio, guardando in basso.
- Sì? Qualcuno mi ha chiamato? Rory, sei tu?
- Siamo quaggiù.
Il Dottore abbassa lo sguardo in fondo alla parete della collina e si trova faccia a faccia con un esercito di strane, orribili creature, capeggiate da una sua vecchia conoscienza, che lo saluta agitando una manona rosso sangue.
- Oh, no - sbotta, affranto - Non tu. Non di nuovo.
- Invece sì - sogghigna l'Oscuro Signore - Io. Di nuovo. Voglio la tua favolosa cabina, Mago del Tempo. La voglio adesso. E non provare nemmeno a fregarmi come l'ultima... - poi si acciglia - Aspetta... non mi sembri lo stesso Dottore dell'altra volta. Che è successo a quello con la giacca lunga e i capelli da galletto?
Il Dottore esce dal TARDIS, fregandosi le mani. - Oh, quello? Quello. Beh, sono successe delle cose nel frattempo. Tante cose, a dire il vero. Cose difficili, complicate, dubito che potresti capirle. - allarga le braccia - Ora, se vuoi scusarmi... rimarrei volentieri per il té, ma ho lasciato una nave Sontaran intrappolata nell'orizzonte degli eventi di un buco nero con un ordigno a interpolazione quantica a bordo. Se non torno in fretta potrebbe esplodere e spazzare via un paio di galassie. - fa una pausa per riflettere - Forse tre. - ci pensa ancora - D'accordo, diciamo quattro. Rory! Amy! - chiama, continuando a sorridere - Dove siete?
Another First Doctor by Michele Pala
Sotto di lui, Mors Tua sogghigna, malvagio. - Cerchi i tuoi amici, mago? Credo di averli trovati mentre curiosavano qua attorno...
Alcuni soldati in armatura si fanno avanti, scortando i due ragazzi e strattonandoli in malo modo.
- Dottore, mi dispiace - grida Amy, incespicando.
Il mago della cabina blu sospira - Amelia Pond, ti sei allontanata di nuovo, vero? Ti avevo detto di non perderla di vista, Rory.
Il ragazzo fa per rispondere, ma fatica a trovare le parole. - Gliel'ho detto, ma lo sai come fa...
- Come fa cosa? - protesta Amy.
Il Dottore fa una smorfia, comprensivo. - Sì, lo so, lo so. - poi si rivolge a Mors Tua - Dunque. Hai catturato i miei amici, bravo. Spero per te che tu non voglia far loro del male.
Mors Tua fa spallucce, fingendo innocenza. - Fare del male? Chi ha parlato di fare del male? Io li ho solo trovati, se li rivuoi sono tuoi. - sogghigna - per un modico prezzo.
Il Dottore inizia a muoversi nervosamente avanti e indietro. - Ancora? Certo che sei fissato. Ma a che ti serve il TARDIS? Guardati, sei un grosso... Signore del Male su un pianeta pazzoide fermo al medioevo. Non capiresti mai a che serve, figuriamoci usarlo. Non ci riusciresti neppure avendo a disposizione qualche migliaio di anni. Allora perché lo vuoi? Perché?
- Tu mi sottovaluti, Dottore. - sorride Mors - E sottovaluti la mia concupiscenza. Lo voglio proprio perché non lo capisco. Di sicuro quella piccola cabina blu racchiude poteri favolosi e il modo di viaggiare nel tempo, dico bene? Potrei conquistare l'universo con uno strumento simile. Non può essere altrimenti, visto che stai assorbendo abbastanza energia magica da scatenare una piccola apocalisse.
Il Dottore si acciglia. - Energia magica? - sgrana gli occhi - Oh, vuoi dire l'energia della Frattura. È così che la chiamate? Pazzesco. - sorride - E interessante. Interessante e pazzesco. Beh, ci vuole un sacco di energia per strappare una nave da guerra all'abbraccio di un buco nero, sai? - sogghigna, poi si fa serio - No che non lo sai, non puoi saperlo. - mormora tra sé, grattandosi distrattamente il mento.
Mors tua aggrotta le sopracciglia. - Ora basta con la tua parlantina sciolta, Mago del Tempo. Abioticus, vieni qui - chiama.
Il Necromago Capo caracolla verso di lui, reggendo un lungo bastone ritorto che crepita di energia.
Non appena il Dottore posa gli occhi su di esso la sua attenzione ne viene irrimediabilmente attirata.
- Uh, ma tu guarda - esclama, estraendo dalla tasca della giacca un piccolo oggetto lungo e metallico. Dopo averlo puntato verso il bastone Necrostatico preme un pulsante, una lucetta verde si accende sulla cima e uno strano suono ronzante attraversa l'aria.
- Forte, un dispositivo di negazione spazio-temporale - esclama, entusiasta - Era da un sacco che non ne vedevo uno. E non è alieno, è proprio vostro. Siete più evoluti di quanto pensassi, vivissime congratulazioni. - si umetta le labbra e solleva il dito indice - Ora, so cosa state per fare e so anche che qualsiasi cosa dirò non vi farà cambiare idea, MA... vi invito a considerare una cosa, prima...
The TARDIS by Michele Pala
- Di che diavolo parli? - sbotta Mors, afferrando il bastone e puntandolo verso il TARDIS.
- L'ombra - risponde il Dottore, con un sorriso furbo.
Mors si acciglia, mentre un familiare senso di inquietudine inizia ad insinuarsi lungo la sua spina dorsale. - L'ombra? Ma che...
Poi finalmente nota quel particolare che gli è sfuggito fin da quando ha visto il TARDIS nella sfera, capisce cosa non andava nell'immagine del Dottore e i suoi occhi si spalancano. Le ombre sono fuori posto rispetto all'illuminazione proveniente dall'orizzonte.
Il Dottore sorride, trionfante e solleva il cacciavite sonico verso di lui. Istintivamente Mors Tua attiva il bastone e un raggio di energia oscura saetta verso il TARDIS, avvolgendolo completamente.
- Ora sei bloccato qui per sempre, prigioniero del potere del bastone, Dottore - ride il Signore del Male.
- Tu dici?
Mors si volta appena in tempo per vedere le sue guardie tenersi le mani doloranti, dopo la forte scossa elettrostatica provocata dal cacciavite. I due ragazzi stanno fuggendo, ma verso la boscaglia poco distante e non verso il TARDIS.
- Ma cos...
All'improvviso Amy e Rory riappaiono magicamente accanto al Dottore, sulla cima del Monte.
- Cosa? Com'è possibile? Abioticus, che diavolo sta succedendo, per i mille inferni?
Ma il Necromago fa spallucce, affranto.
- Te lo dico io cosa succede, Morsy - ridacchia il Dottore, roteando su se stesso, mentre i coniugi Pond rientrano di corsa nel TARDIS - Filtro della percezione unito ad un po' di tecnologia olografica di base. In pratica il me stesso che vedi ora è solo una proiezione dislocata del vero me stesso e del TARDIS, che ho camuffato per non fartelo trovare. Le ombre erano sbagliate perché non sono mai stato qui. Credevi che sarei stato così ingenuo da mettermi in piena vista in cima ad una collina dopo l'ultima volta? Ora mi spiace ma devo proprio andare. - lo saluta agitando una mano - Ricordi? Ho una nave Sontaran che mi aspetta. Addio e non apettarmi alzato - e detto questo scappa nella cabina e chiude la porta.
- No - grida Mors - NOOOO.
Come se un gigantesco mantice fosse stato attivato, un ritmico ronzio attraversa l'aria e un forte vento spazza via le fronde della boscaglia vicina, rivelando la presenza di un'altra piccola cabina blu proprio lì, a pochi metri da loro. Il vero TARDIS.
Incredulo, Mors Tua inizia a sbraitare ordini ai suoi guerrieri e molti di essi si scagliano verso la cabina a terra. Ma è troppo tardi. L'immagine lampeggia e svanisce, i soldati vi passano attraverso, cozzando violentemente gli uni contro gli altri.
E mentre la cabina scompare, anche quella in cima al Monte si volatilizza, lasciando l'Oscuro Imperatore nuovamente a bocca asciutta.
- Maledizione, mi è sfuggito di nuovo, Abioticus - mormora il Signore del Male, rabbioso - È assurdo, quel tizio non può essere umano.
- Di certo lo sembra, signore.
- Dici bene, lo sembra. - sogghigna, guardando verso il cielo - Il Dottore e la sua piccola cabina blu. - mormora - Il Dottore. Già. Ma il Dottore... chi?
Affranto, Mors Tua fa spallucce e sospira. - Un giorno svelerò il suo mistero, Abioticus, ma per ora ha vinto lui. Andiamo a razziare un villaggio per rilassarci, ho bisogno di sfogare la frustrazione.
- Ottima idea, mio signore. - sorride il mago, mettendo in mostra tutta la dentatura.
Letteralmente.



SPECIAL SOUNDTRACK
CHAMELEON CIRCUIT - THE BIG BANG TWO

1 commento:

  1. "Questione di semantica".... mitico:)
    E per una volta Mors Tua si è trovato in difficoltà!
    Helvetia Grey

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Con velenosa franchezza,

Archibald Lecter, segretario particolare del Re