sabato 23 novembre 2013

THE DAY OF THE DOCTOR SPECIAL



LA SERVA E IL DOTTORE

DI CLARA


- Principessa Cleofelia, avete sentito una sola parola di quello che ho appena letto?- indagò Odetta, spostando lo sguardo dalla pergamena che stava declamando alla sagoma drammaticamente accasciata su un tavolo. O almeno, Odetta supponeva che quella fosse l'idea di Cleofelia di essere drammaticamente accasciata, ma l'effetto finale era rovinato dal leggero russare della principessa.
La serva scosse la testa, arrotolando il foglio che teneva in mano. In realtà, che Cleofelia fosse sveglia o addormentata cambiava poco alla sua comprensione della storia del Regno, ed a difesa della ragazza si poteva dire che quell'elenco dinastico avrebbe fatto addormentare il più volenteroso degli studenti, anche se Odetta pensava lo stesso dei romanzetti che l'altra leggeva. In ogni caso, era inutile continuare. Avrebbero dovuto aspettare che il re assumesse un altro precettore per rimpiazzare il compianto Oldo de Vecchis, oppure che trovasse un marito, rendendo inutile o comunque fuori dalla sua responsabilità ogni altra istruzione per la figlia.
Odetta lasciò la stanza a passi silenziosi, ritrovando la maniglia della porta sotto l'arazzo del protagonista maschile dell'ultimo romanzo della Vampyre Love Edizioni, un belloccio dai denti appuntiti che stava ad un vero vampiro come un tagliacarte di cristallo sta ad una mazza ferrata, secondo la donna, ma farlo capire a Cleofelia era impossibile. Si diresse verso la biblioteca per rimettere il volume a riprendere polvere insieme agli altri capitoli della storia di Centria. Avrebbe anche potuto fare una deviazione in cucina e parlare con qualcuno che avesse un cervello funzionante, tanto per cambiare.
Due secondi dopo, stava osservando sconcertata il deserto di finissima sabbia grigio-bluastra che si estendeva intorno a lei, sotto un cielo violaceo in cui brillavano due immense lune.
- D'accordo...- borbottò, facendo un passo indietro verso la porta. Verso dove avrebbe dovuto esserci la porta, almeno. Non rimase del tutto stupita nel voltarsi e scoprire che anche dall'altra parte c'era soltanto deserto: sarebbe stato troppo semplice, altrimenti. Dopo essere sopravvissuta ai bassifondi della Capitale, Odetta aveva ritenuto che il Palazzo sarebbe stato un luogo sicuro, ma la varietà di situazioni assurde che capitavano lì dentro riusciva sempre a stupirla. Gran parte di esse era in qualche modo riconducibile all'idiozia di molti dei suoi occupanti, prima tra tutte la splendida svampita di cui doveva occuparsi.
Il deserto, doveva ammetterlo, era nuovo. Così come la grande ombra che stava emergendo all'orizzonte, oltre la barriera delle dune, oscurando il cielo con la sua mole. Odetta rimase per un attimo a bocca aperta di fronte all'enorme disco metallico che si alzava nel cielo sopra di lei.
Poi un portello si aprì sul lato inferiore del disco, ed una figura precipitò gridando:- Geronimo!-
Odetta calcolò in un attimo la traiettoria del corpo in caduta libera, poi si spostò precipitosamente di lato in tempo per evitare l'impatto. Un uomo affondò nella sabbia con un tonfo sordo e rimase immobile, disteso sulla schiena, mentre il disco continuava ad allontanarsi.
La serva esaminò con diffidenza l'individuo, poi si chinò ad assicurarsi che respirasse ancora. Pareva piuttosto giovane, portava una camicia bianca con un paio di bretelle rosse ed un farfallino al collo, un oggetto che era stato per breve tempo di moda anche nella Capitale. Stringeva in una mano una sorta di tozza bacchetta magica. L'altra mano saettò verso l'alto ad afferrare il vestito di Odetta. L'uomo spalancò due allarmati occhi azzurri, e si drizzò a sedere di scatto.
The 11th Doctor by Michele Pala
- Utilizzare un campo di distorsione dimensionale controllato come trappola per astronavi, intelligente. E cattivo. Mi piace quando i cattivi sono intelligenti, rende tutto più complicato, tu no? Oh, molto complicato. Tardis no, cacciavite sonico sì, Pond no, situazione nuova. A proposito, io sono il Dottore.-
Odetta aprì la bocca, la richiuse, tentò di formulare una frase coerente, poi lasciò perdere e si limitò a domandare:- Dottore chi?- 
L'uomo era già in piedi, il volto alzato a scandagliare il cielo e la sagoma lucente che si allontanava. Scosse la testa:- Impossibile tornare a bordo, impossibile fermare la nave in qualche modo. Li raggiungeremo alla loro base, poi formuleremo un audace piano per recuperare la mia nave. Oh, e anche la tua, sconosciuta compagna di sventura.-
- Odetta.- lo interruppe la donna:- E non ho una nave, e neppure un aggeggio volante che non ci assomiglia minimamente ma che per evitare discussioni chiameremo nave. Che posto è questo?-
Per tutta risposta, l'uomo puntò la sua bacchetta verso di lei ed emise un fischio di eccitazione:- Ma questo è ancora più interessante, residui di energia dimensionale e... uhm, un campo di trasferimento di tipo gamma, anche se piuttosto raffazzonato. E' un po' che non incontro una viaggiatrice dimensionale, deduco che la natura instabile della distorsione abbia interferito con il tuo percorso, giusto? Bloccata qui come il sottoscritto.-
Odetta rifletté per un secondo, poi comprese. Magia. Quel tipo era un mago, il che spiegava la bacchetta magica e la generale impressione di pazzia. Si era trovata in mezzo a qualche incantesimo, magari uno degli esperimenti di Fireball per perfezionare la sua magia di teletrasporto.
Decise di concentrarsi sulle parti comprensibili:- Dunque, io sono bloccata qui, e tu anche. Ma hai un mezzo di trasporto che ci permetterebbe di andarcene, giusto?-
- Giusto.-
- Se non fosse che ti è stato rubato da quel grosso disco che sta sparendo oltre l'orizzonte.-
- Riassunto conciso ed efficace, mi piace.- confermò l'uomo.
- Quindi ora noi raggiungiamo la loro base, recuperiamo la tua nave, e tu hai lì un incantesimo per rimandarmi a casa.-
- Uhm, non esattamente.- corresse il Dottore:- Ma sono sicuro che troveremo una soluzione.-
- Allora muoviamoci.- lo sollecitò Odetta, iniziando a camminare nella stessa direzione in cui era andato il disco. Dopotutto, per far volare un oggetto così grosso doveva servire parecchia magia, quindi non poteva restare in aria troppo a lungo.
Quattro ore dopo, Odetta aveva sabbia in ogni piega del vestito, un paio di vesciche ai piedi, le orecchie rintronate, ed una quantità di informazioni del tutto scollegate tra loro che riguardavano il Dottore, persone con cui aveva viaggiato, posti in cui era stato, cappelli che aveva indossato e la ricetta giusta per combinare bastoncini di pesce e crema pasticcera. Aveva anche una decina di idee per farla pagare a Fireball, se fosse saltato fuori che era sul serio colpa sua.
Non aveva la minima preparazione per quello che lei ed il suo compagno di viaggio videro oltre l'ennesima duna blu, quando finalmente raggiunsero la base dei ladri di navi magiche. Il Dottore fissò la scena in silenzio. Odetta era combattuta tra fissare a sua volta la scena, far finta di niente, tentare una spiegazione imbarazzata, chiederne una, oppure scoppiare in una risata isterica. E la principessa Cleofelia, regalmente seduta su una delle paratie dell'astronave schiantata a terra, distolse lo sguardo dallo specchietto con cui si stava risistemando il trucco ed aggrottò la fronte.
- Odetta, era ora. Avevo appuntamento con il sarto di corte almeno due ore fa! Che cosa stai aspettando a riportarmi a palazzo?-
- Che cosa è successo qui?- domandò la serva sforzandosi di tenere un tono calmo, mentre la sua mente correva. Era possibile che avesse sottovalutato la nobile fanciulla a tal punto, quando in realtà era abbastanza forte da distruggere da sola un gigantesco disco levitante? Lo escludeva, ma era tristemente probabile che fosse successo per sbaglio.
- Si direbbe un rarissimo caso di autocombustione dello stabilizzatore del campo dimensionale, che naturalmente impediva all'astronave di implodere quando intercettava i velivoli catturati dalla distorsione, ricalibrandola in base alle leggi dei mondi che essa collegava. Un meccanismo delicato come quello è piuttosto soggetto ai paradossi. - interloquì il Dottore:- Questa nave era completamente automatizzata, e programmata per eseguire una scansione psichica di chiunque fosse portato a bordo dai raggi traenti. In questo modo passeggeri potenzialmente pericolosi vengono scaricati nel deserto, gli altri sono trattenuti per essere venduti come schiavi. Devo dire che è un finale parecchio anticlimatico.-
- Odetta, chi è questo tipo vestito così male?- volle sapere Cleofelia, arricciando il nasino.
- Cleofelia, il Dottore. Dottore, la principessa Cleofelia di Centria. Ripeto, che cosa è successo?-
La principessa scrollò le spalle:- E cosa ne so io? Mi sono svegliata dentro un guscio di metallo, ed ho dovuto strisciare fuori strappandomi il vestito. E sono sbucata in mezzo a questo deserto, e non c'è nessuno, e qualcosa ha distrutto la mia copia di "L'amore morde solo due volte" firmata dall'autrice! Odetta, è tragico!-
Odetta stava per rispondere, quando un pensiero la colpì. Provò a ragionare a bassa voce.
- Dottore, avete dei vampiri in questo mondo?-
- Uhm, gli ultimi vampiri che ho incontrato erano in realtà dei grossi pesci alieni, lunga storia. Ma visto che siamo in una distorsione, è possibile che siamo in contatto con un universo in cui i vampiri sono diversi.-
- Ipotizziamo che questo stabilizzatore dimensionale fosse calibrato sulle leggi di un mondo in cui i vampiri ci sono, e sono mostri assetati di sangue. E che un sondaggio psichico invece lo convinca che i vampiri sono affascinanti individui vagamente effeminati che vivono per essere redenti dall'amore puro di una fanciulla. Conterebbe come paradosso?-
The First by Michele Pala
Il Dottore esitò per un attimo, poi ammise:- Suppongo di sì, dal momento che tutto l'impianto era collegato al sistema centrale. I risultati del sondaggio psichico vengono automaticamente confrontati con i dati dello stabilizzatore, per compensare la natura instabile di questa specifica distorsione. Se c'è un conflitto troppo grosso tra i dati in arrivo... boom! Ma dovrebbe trovare una mente molto decisa. Direi ossessionata al punto da ignorare la realtà stessa del suo...-
Il Dottore ed Odetta si guardarono, poi guardarono la ragazza che stava risistemando il suo fermaglio, dalla forma di cuore trafitto da un pipistrello.
- Non fa una piega.- confermò Odetta.
- Suppongo di no.-
- Allora, la sua nave? Non è stata distrutta, vero?-
Il Dottore si guardò attorno, poi balzò agilmente giù e spinse di lato un paio di detriti. Semisepolto nella sabbia, spuntava un parallelepipedo blu con in cima la scritta "Police Box".
- Oh, eccola qui! La mia ragazza non ha un graffio, proprio come prevedevo. Ma prevedo che dovrò risistemare l'interno, con tutti questi urti la biblioteca sarà in uno stato pietoso, spero solo che la piscina non abbia di nuovo allagato la sala da biliardo, l'ho appena reinstallata.-
Odetta stava per obiettare qualcosa, vedendo le dimensioni del mezzo, ma in quel momento un formicolio invase il suo corpo. Pochi secondi dopo, il deserto svanì.

- Sono ancora qui! Le abbiamo trovate, Fireball, le nostre teste sono salve!-
Odetta aprì gli occhi e si ritrovò a fissare una siepe. Si raddrizzò, tirandosi a sedere, e la siepe riacquistò il familiare contorno di uno dei cortili del palazzo. Accanto a lei, Cleofelia stava dormendo, le braccia strette intorno ad una pergamena con lo stemma della Vampyre Love Edizioni.
Davanti a lei, il Bardo stagista ed il mago di corte le stavano fissando con l'aria sollevata di chi ha appena visto ricomparire l'erede al trono che ha erroneamente spedito in una distorsione dimensionale prima che un certo Re lo venga a sapere.
Fireball fece una smorfia:- Questo nuovo incantesimo di teletrasporto è una fregatura, il collega che me lo ha suggerito avrebbe dovuto specificare che bisognava impostare anche il punto di partenza. Per fortuna siete finite soltanto a qualche metro di distanza.-
- Qualche...- Odetta fece per ribattere, poi si fermò, confusa. Che cosa era successo? Le sembrava di ricordare qualcosa di metallico, e... e qualcosa sui vampiri. E bastoncini di pesce con la crema. Con un sospiro, la serva si apprestò a riportare la principessa in camera sua, ed a fare ad un certo mago un discorso sugli esperimenti magici a corte. E a liberarsi della sabbia che le aveva misteriosamente invaso i vestiti, naturalmente.



SPECIAL SOUNDTRACK

CHAMELEON CIRCUIT - THE TRAVELLING MAN

2 commenti:

  1. Bellissimo Clara, mi è piaciuta la caratterizzazione trash di Cleofelia, ma soprattutto i "paradossi".
    Helvetia Grey

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, sono contenta che ti sia piaciuto! Secondo me il vero paradosso è che Cleofelia sia riuscita, sia pure inconsapevolmente, a fare qualcosa di utile ;)

      Elimina

Leali sudditi!
I commenti alla bacheca Reale sono assolutamente liberi, ma il Re ha ordinato espressamente che, qualora il o gli imbecilli di turno dovessero affiggere commenti inutili o lesivi dell'onore della corona, essi verranno immantinente rimossi insieme alla a testa del o degli autori, che in ogni caso non sentiranno molto la mancanza di un organo che non hanno mai utilizzato.

Con velenosa franchezza,

Archibald Lecter, segretario particolare del Re