giovedì 14 giugno 2012

Ehi Oste! C'è della maledettissima fantasia nella mia Fantasy! ... Intervista a Storm Brave, Capitano delle Guardie di Palazzo

Dall'Eco della Spada del 14 Dragoso 1101:


di Larry Mangusta


Ehi, ma lei è Storm Brave, il Campione Reale nonché Capitano delle Guardie di Palazzo! Che fortuna trovarla qui, nella mensa della guarnigione! Mi concederebbe un'intervista?
Un'intervista?
Sì, sono Larry Mangusta dell'Eco della Spada, il principale giornale della Capitale.
Il principale? Ma non ce n'è uno solo?
Ehm... posso farle qualche domanda? Ero venuto a intervistare il nuovo Bardo Reale, ma quello non si fa trovare. Intanto che lo aspetto ho pensato di scrivere un pezzo sulla vita dei coraggiosi tutori della legge!
Le interessa il nostro lavoro?
Veramente no. Pensavo di far luce su di voi in quanto persone. Mi capisce no? Se la gente vi vedesse come siete realmente potrebbe simpatizzare per voi...
Vuole dirmi che adesso non simpatizza?
Ehm... no, non intendevo questo, ma... la gente vuole sapere cosa fa un eroico difensore del Re quando non è di turno!
(ci pensa un po' su) Beh, contrariamente a quanto si crede noi non passiamo il tempo ad alcolizzarci, andare a puttane e giocare a dadi. Quella è una leggenda urbana.
Capisco. Dunque è un cliché.
Non lo so, non lo capisco l'elfico. E' una lingua un po' troppo fru fru, per me. Non so se mi spiego...
Sì, sì, perfettamente... ehm... quindi cosa fate esattamente nel tempo libero?
Ci facciamo una cultura, diciamo. Leggiamo. Seguiamo corsi di perfezionamento. Io personalmente leggo molto, anche se ultimamente le librerie offrono un panorama desolante, soprattutto per quanto riguarda il genere Fantasy.
In che senso, scusi?
Beh, è presto detto. Io sono venuto su a Heroic Fantasy. Howard, Sprague de Camp, Gemmell, Moorcock,  Tolkien, Eddings... tutti mostri sacri, gente che ha definito un genere. E' roba rude, da veri uomini, che parla di forza, di gloria e di malinconia senza tralasciare l'aspetto filosofico della vita e dalla morte. La saga di Conan il Barbaro, di Howard è una meraviglia da questo punto di vista. E che dire di Elric di Melniboné, il principe albino dell'epopea di Moorcock? Tutti questi autori fanno riflettere sui concetti di legge e caos, sull'ambiguità delle azioni dell'uomo e sulla sua transitorietà. A volte rimango senza fiato soffermandomi su alcuni passaggi. E invece ora nella sezione Fantasy delle librerie cosa ci si trova? Una maledettissima accozzaglia di romanzi rosa imbevuti di elementi fantastici!
Ah, intende quel nuovo fenomeno... la Urban Fantasy?
Eh? No, guardi, davvero... non sono molto ferrato con le lingue. In ogni caso si tratta di drammoni adolescenziali farciti di vampiri, licantropi, streghe, angeli e demoni. (sbuffa) Sono zeppi di concetti triti e ritriti, persino per un maniaco dell'amore. Lui ama lei e lei ama lui, ma il loro amore è impossibile per via di qualche oscura maledizione; vorrebbero fare sesso ma non possono, si mettono insieme, poi si tradiscono, poi si lasciano e si rimettono insieme lottando perché il loro amore non venga soffocato dalle avversità.
Dio mio, che palle...
Ecco, vede? La verità è che... ehm... mi assicura che quanto sto per dire non verrà fuori nell'articolo?
... ... ... Sì, certamente. si fidi di me. *
Bene. (prende un profondo respiro e inizia a sussurrare) La verità è che da quando la principessa Cleofelia è diventata adolescente ha cominciato a divorare quel genere di porcherie dalla mattina alla sera. Per accontentare i suoi capricci, il Re ha... beh, diciamo che adesso le librerie ordinano quasi solo quelli. E così fanno anche le migliaia di ragazzine che popolano questo regno. E le case editrici si sono piegate a questa bieca logica di mercato, annullando qualsiasi forma di creatività per agevolare l'appiattimento del panorama Fantasy. I maschietti, gli adulti e le ragazze che cercano una Fantasy diversa, nauseati da queste tematiche, abbandonano sempre di più il genere e questo non fa altro che acuire il fenomeno. Visto che quello vende allora quello va prodotto. Mi dia retta, non c'è più fantasia nella Fantasy. Gli scrittori non si sbattono più a trovare idee geniali o belle storie. Dopotutto... perché farlo se poi basta scrivere un romanzetto rosa che faccia palpitare il cuore delle fanciulle per qualche ora?
Mmm. Capisco. E la Fantascienza?
(si rilassa contro lo schienale della sedia) Quella è ancora bella. Ma forse perché destinata ad un pubblico più di nicchia e più adulto, più ricercato. Non voglio sminuire nessuno, ma il lettore di Fantascienza è critico, vuole essere sorpreso. Stupito. Il vero amante di Fantasy come me, ormai vive delle vecchie leggende della scrittura. La Fantasy moderna viene appositamente pensata per un pubblico giovanissimo e fondamentalmente adolescente, se si escludono altri grandi scrittori come Robin Hobb, Andrzej Sapkowski e George R. R. Martin, tanto per citare alcuni tra i miei preferiti. Come loro c'è ancora un sottobosco di ottimi autori che pubblicano vera Fantasy, fatta di personaggi meravigliosi, trame sorprendenti, buone idee e luoghi strabilianti, ma basta guardare gli scaffali delle librerie per capire che sono in netta minoranza.
Non l'avevo mai pensata da questo punto di vista. Ma quindi lei mi sta dicendo che la colpa di tutto questo sarebbe della principessa Cleofelia e del nostro amato Re?
Ssst! Ma è pazzo? Abbassi quella voce, o domani mattina il boia potrebbe usarci per sgranchirsi le membra al posto della sua sessione di pilates!
Ehm... sì, scusi.
Non ho detto che è colpa della principessina. Non lo so di chi sia la responsabilità. Forse dei lettori, forse delle case editrici che utilizzano irresponsabilmente il loro potere di indirizzare i gusti della gente, forse è colpa degli scrittori, forse della società. O forse non è colpa di nessuno. Non lo so, so solo che questo è un brutto periodo per il mio genere preferito.
E che ne pensa del nuovo Bardo, quel Michele D'Angelo?
Quello? Pfui. Quello è un pivello, mi dia retta. Forse è un po' vecchio per fare lo stagista, ma manca ancora delle esperienze di vita necessarie a scrivere un buon Fantasy. Magari con il tempo, non lo so... mi basta che per ora non scriva niente di adolescenziale.
Ahahaha! allora non c'è pericolo. A quell'età l'adolescenza è ormai solo un ricordo sbiadito!
Vero! Ahahaha! (Poi diventa d'un tratto più sospettoso) Dica un po', le è chiaro che non voglio che questa parte dell'intervista sia pubblicata, vero?
Chiarissimo! Per chi mi ha preso? Sono un professionista, io...

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Con velenosa franchezza,

Archibald Lecter, segretario particolare del Re