Michele... CHI?

- E chi sarebbe questo Michele Angelo? - borbotta il re, infastidito.

- D'Angelo, Sire. Michele D'Angelo. - puntualizza il segretario particolare del nevrotico sovrano - E' il bardo sostituto.

- Sostituto? Sostituto?! Come vi siete permessi di sostituire Jack Ugoladoro senza chiedermi il permesso? 

- Ehm... ma Sire. Avete fatto giustiziare Jack Ugoladoro due settimane fa, ricordate? Dopo quel commento poco gradevole sulla vostra defunta madre. - tossicchia il segretario, imbarazzato.

- Eh? - il re si gratta il mento pensoso. Da qualche parte nella sua mente ormai annebbiata dalla demenza senile un barlume di ricordo comincia a fare capolino. - Ah, sì. E' vero. Povero Jack. Qual'era il commento su mia madre?

- Non lo ricordate, Sire? - si acciglia l'altro.

- No, pezzo di idiota! - sbotta il potente re - E' per questo che ti pago, per ricordare le cose al posto mio. Qual'era l'insulto a mia madre di cui stiamo parlando?

- Ehm... non lo ricordo nemmeno io, Sire. Devo aver perso quel foglio specifico... - borbotta il segretario, convinto che sia poco salutare anche solo ripeterle, quelle parole - Ma venendo al nuovo bardo...

- Sì... Angelo qualcosa, giusto?

- D'Angelo, Sire. Michele D'Angelo.

- Ah, sì. E da dove viene? 

- E' nato a Verbania, Sire. Un paesino della nostra provincia più settentrionale.

- Mai sentito nominare.

- Ehm... ad ogni modo. Tra tutti i candidati mi è sembrato il più adatto. Ha parecchia fantasia come piace a voi e, cosa ancora più importante, è brutto abbastanza da non attirare le attenzioni della Regina.

- Bah... - il re sgrana gli occhi cerchiati - allora dev'essere brutto come il peccato... ha uno stomaco, quella!

- Ehm... beh, non è poi così brutto, immagino. - riflette il segretario - Lo faremo esibire con una maschera, allora, giusto per sicurezza. Cosa ne dite?

- Si può fare. L'importante è che non sia un insolente e che racconti belle storie. E quanti anni avrebbe?

- 32, Sire.

- E' un po' stagionato, mi pare. - commenta il re, sollevando un sopracciglio.

- Forse un po', mio signore.

- E che generi tratta?

- Tutto quello che sia fantastico, Sire, dalla Fantasy alla Fantascienza, fino ad arrivare al Gotico. Il suo stile è spesso spiccatamente umoristico.

- Bene. Ci piace ridere. Ho già abbastanza persone che mi fanno incazzare, non me ne serve un'altra. All'occorrenza può scrivere qualcosa di epico? Che so, per esaltare le mie gesta?

- All'occorrenza, Sire. Ma non so se la sua fantasia possa spingersi a tanto...

- Come dici?

- Niente, Sire. Che dite, allora. Lo assumo in prova?

Il re ci pensa su per un lungo istante, poi il segretario gli tocca lievemente la spalla e lo sveglia.

- Eh? - sobbalza il sovrano.

- Lo assumo o no?

- Ehm... ecco... io... sì, assumilo, ma fagli un contratto da stagista. 

- Stagista, sire? Ma ha 32 anni. Temo sia illegale.

- Lo decido io cosa è illegale e cosa no, in questo fottuto regno. Le nostre casse sono già abbastanza vuote senza dover pagare uno stipendio pieno ad un imbrattacarte stonato qualsiasi. Ditegli che se vuole arrotondare dovrà diventare famoso in città con le sue storie. In fondo sono generoso, non gli chiedo mica l'esclusiva.

- Ehm... bene, Sire. Sono certo che apprezzerà. Pubblicheremo eventuali suoi successi qui fuori, sulla Reale Bacheca. Se dovesse fare schifo pazienza, ma se dovesse fare carriera potremo sempre dire di averlo lanciato noi...

- Bravo! Così mi piaci! Iniziativa, ci vuole! - esclama il re, battendo una manona sul bracciolo del trono ingioiellato - E ora lasciami, devo fare il mio sonnellino di bellezza pomeridiano.

- Bellezza, Sire? Per quella le ci vorrebbe il sonno eterno... - borbotta il segretario, allontanandosi.

- Come hai detto?

- Nulla, mio signore. Sogni d'oro.