lunedì 23 luglio 2012

Chicken Run - In prigione senza passare dal via!

Salve a tutti, splendidi esemplari di Divinatori in erba! Sono Maestro Thunderbolt e come sempre sono qui per il nostro appuntamento con le avventure di Cleofelia e Odetta. L'ultima volta le nostre due eroine si sono cacciate in un pantano dal quale sarà molto difficile uscire, soprattutto alla luce delle vostre predizioni! Il risultato dei voti è stato il seguente:

SOLUZIONE 1: 4 voti

SOLUZIONE 2: 6 voti

Per 6 a 4, quindi, ha vinto la seconda opzione. Che, manco a dirlo, è quella corretta. Vi lascio quindi al deces... ehm... alle avventure delle nostre due eroine, sperando che le loro giovani vite non debbano spegnersi così presto (anche perché poi chi lo sentirebbe il re?).


Odetta socchiude gli occhi e stringe i pugni per la rabbia. Voleva molto bene a sua nonna e quel maledetto vampiro l'ha prosciugata fino a ridurla come un sacco vuoto. Il mostro che ha di fronte è probabilmente una persona diversa, ma se si lascia sfuggire l'occasione ora quando potrà vendicare la sua famiglia? E poi non ha alcuna intenzione di finire vampirizzata anche lei!
Accecata dall'ira e sentendosi in trappola, Odetta si china, afferra il simbolo sacro di Thorm sul pavimento della carrozza e balza con un grido sul povero Conte... ahem... Ahia.
Il nobile mostro strilla come una scolaretta e allunga le mani per tenere la serva inferocita lontano da sé, mentre questa sventola il simbolo sacro a cinque centimetri dalla sua faccia.
- Aiuto! Aranka, ferma questa pazza! - grida il Conte, con espressione atterrita.
- Cavatela da solo, Constantin! Quell'isterica ha un simbolo di Thorm!
- Da... davvero? Non... non l'avevo notato... - rantola, poi la sua espressione si fa urgente e piagnucolosa - maledizione, mi prendi in giro? Colpiscila! Colpiscila prima che mi tocchi!
La carrozza ormai è lanciata a folle velocità verso chissà dove, e sballotta i suoi occupanti contro le pareti di velluto rosso.
Cleofelia è in preda alla confusione (tanto per cambiare). Il suo sguardo continua a passare dall'Odetta Furiosa al Conte, non sapendo se essere più arrabbiata per il comportamento assolutamente indecoroso della propria serva o per quello assolutamente poco virile del nobiluomo. Oh, beh, conclude alla fine, ad ogni modo non sta a lei giudicare la mascolinità del Conte. Dopotutto non deve mica sposarlo!
- Odetta, per favore, non farmi vergognare. Non è questo il modo di comportarsi nei salotti nobiliari! - ordina, con la consueta pedanteria.
La serva le scocca un'occhiataccia accompagnata da una smorfia, mentre il vampiro cerca di cacciarle due dita nel naso.
- Nel caso non se ne fosse accorta, milady... ungh... qui non siamo in un salotto e... mmpf... questo non è un nob...
Aranka approfitta di quell'attimo di distrazione e colpisce Odetta sulla nuca, stramazzandola al suolo insieme al simbolo sacro.
- Odetta! - grida Cleofelia, spaventata. Mentre il conte si massaggia i polsi e deglutisce in preda alla paura, sua cugina balza addosso alla principessa e la colpisce violentemente.
In un attimo il mondo si fa buio e la giovane sprofonda nell'oblio più profondo.

Quando si sveglia ha la bocca asciutta e la testa le duole come se gliel'avessero ripetutamente sbattuta contro una parete di pietra. Intorno a lei c'è solo una vaga penombra e una rancido fetore di muffa e decomposizione. Non che lei sappia riconoscere il rancido o la decomposizione, sia ben chiaro. Diciamo che dal suo punto di vista l'ambiente circostante è piuttosto strano e curiosamente maleodorante.
Accanto a lei, seduta contro il muro e incatenata a robusti ceppi di ferro arrugginito, c'è Odetta, che fissa il vuoto davanti a sé con il labbro inferiore lievemente tumefatto.
- Odetta! - la chiama Cleofelia, sollevata - Che è successo? Stai bene?
La giovane serva si riscuote dal suo torpore e sposta lo sguardo sulla principessa, come se la vedesse per la prima volta. - Come dite, milady?
- Stai bene? Ti hanno fatto del male?
- No, no. - risponde lei - Sto benissimo. Non fate caso ai lividi, ai gonfiori e questo insignificante rivoletto di sangue che mi cola dalla bocca...
- Grazie al cielo! - sospira lei - Sono sollevata. Credevo che il Conte ti avesse fatta picchiare per la tua insolenza!
- Ero sarcastica, milady. Di nuovo. E' ovvio che mi abbiano fatta picchiare, ma gradirei che evitaste di continuare a chiamare quel mostro "Conte", se per voi è lo stesso.
- Beh, ma è un Conte, no?
- No che non lo è! - sbotta la serva, sgranando gli occhi - Dite un po', ma siete cieca, per caso? Non avete visto quello che è successo nella carrozza?
Cleofelia ci riflette su un lungo attimo, poi fa spallucce. - Senti Odetta, mi dispiace, però io ho visto solo qualcosa che sfondava il vetro, i nostri due ospiti che si sono terribilmente spaventati per quell'ingiustificabile atto vandalico e poi tu che ti sei lanciata come un cane rabbioso verso il Conte, cercando di fargli baciare quel simbolo sacro di Thorm.
- Ma... ma...
- Sei stata davvero inopportuna, sai? - continua la principessa, con la sua vocetta squillante - Un nobile ha diritto a seguire il proprio credo, come tutti. Il vecchio Oldo diceva sempre che, nonostante l'ateismo sia in sé disdicevole e garanzia di eterna dannazione dopo la morte, noi non abbiamo alcun diritto di imporre la nostra religione agli altri. Men che meno con la violenza!
- Ma... ma... ma di che diavolo parlate? - sbotta Odetta, basita.
- Del tuo palese tentativo di convertire il Conte alla tua religione, no? Anche se non avevo idea che fossi così fedele a Thorm da cercare di evangelizzare a botte il primo che passa.
Odetta sospira, chiude gli occhi e conta fino a dieci. Finché c'è anche solo una possibilità di venirne fuori vive, l'opzione di strangolare Cleofelia con la catena per togliersi finalmente una grossa soddisfazione non è praticabile.
- Avete travisato, milady. - dice d'un tratto, cercando di mantenere la calma - Il mio era un tentativo di salvarci la vita.
- Salvarci la vita da cosa? - sbotta Cleofelia, spazientita - Per favore, Odetta, non accampare scuse poco plausibili. La carrozza si stava già muovendo e quel vandalo non poteva più costituire un pericolo per noi.
- Non parlavo del vandalo, milady, ma del Conte.
La principessa si acciglia. - Il Conte? - ripete - ma il conte è un nobile, Odetta. E i nobili, lo dice il nome stesso, sono persone nobili. non metterebbero mai una fanciulla in pericolo. La povera lady Aranka ti ha colpita suo malgrado per salvare suo cugino e poi la carrozza ha frenato di colpo. Purtroppo la nostra nobile ospite mi è finita addosso, facendomi perdere i sensi. Tutto qui.
Odetta solleva un sopracciglio e mormora una serie di improperi a voce così bassa che è impossibile distinguere le parole.
- Sul serio, Odetta, non avevo idea che fossi così pia. Metterti a pregare in un momento come questo...
- Non stavo pregando, milady. - precisa lei - Ma gli déi c'entrano, più o meno. Ad ogni modo, sorvolando sul vostro discutibile concetto di nobiltà e per quanto possiate essere... come dire senza offendervi... naif? Pura di cuore? Ingenua? Dovreste ormai esservi resa conto che il nostro ospite ci ha sbattute in una segreta come due schiave di basso valore!
Il viso della principessa s'illumina di interesse. - Oh, dunque questa è una segreta, eh? Ho sempre desiderato vederne una, ma mio padre non mi ci ha mai fatto avvicinare! - si guarda intorno, perplessa - Chissà perché me le immaginavo più grandi...
Disperata, Odetta si mette in ginocchio, ignorando le fitte lancinanti di dolore. Poi inizia a frugare tra le pieghe interne del suo abito lacerato e ne estrae una piccola forcina per capelli.
Cleofelia la osserva senza fiatare, poi quando vede il piccolo oggetto annuisce con approvazione.
- Buona idea, Odetta! - trilla - Una signora dovrebbe essere sempre a posto con i capelli. Vediamo di dare una sistemata alle nostre acconciature prima che torni il Conte!
Odetta grugnisce qualcosa in risposta, qualcosa che contiene le parole "principessa", "cervello" e "gallina", ma il cui contenuto integrale sfugge all'udito di Cleofelia.
La serva solleva uno dei polsi scorticati dai ceppi e infila la forcina nel buco della serratura, armeggiando con abilità.
- Che fai, Odetta? Così rovinerai la forcina!
- Non preoccupatevi della forcina, milady. Se il Conte o sua cugina scendono qui mentre siamo legate, l'acconciatura sarà l'ultimo dei nostri problemi.
Cleofelia sbuffa, alzando gli occhi al cielo. - Ancora con questa storia? Ma si può sapere cosa ti disturba tanto di quel pover'uomo?
- Prima di tutto il fatto che non sia un uomo, per esempio. - dice la serva, concentrata sul suo lavoro da scassinatrice.
Cleofelia sgrana gli occhi e annuisce, pensierosa. - Tu dici, eh? In effetti quegli urletti effeminati che faceva... insomma io non critico quelli che vivono la loro sessualità in modo... diciamo... innovativo. Però devo ammettere che sono un po' delusa, alla fine è un bell'uomo, ricco, colto e...
- Intendevo dire che è un mostro, milady. - sbotta Odetta, muovendo le dita in un ultima torsione. Il lucchetto scatta con un "clak" e il primo dei ceppi cade a terra, tintinnando.
- Wow, Odetta! - esclama Cleofelia, impressionata, completamente dimentica della parola "mostro" udita solo un secondo prima - Dove hai imparato a farlo? 
La servetta si schiarisce la voce un paio di volte, a disagio. - Ehm... diciamo che non sono sempre stata una dama di compagnia. Gradirei comunque che non ne faceste parola con vostro padre. E' ... ehm... meglio.
- Sì, come vuoi. - dice l'altra, con aria cospiratoria - Sarà il nostro piccolo segreto tra amiche!
Odetta prega che sia vero, poi si libera l'altro polso. In pochi minuti sia lei che la principessa sono in piedi al centro della cella e stanno frugando ovunque in cerca di una via d'uscita.
- Potremmo sederci e aspettare, invece di affaticarci così inutilmente. Mi si sbaffa tutto il trucco, così! Il Conte si è solo arrabbiato un pochino e ci ha messe in punizione, no? Mio padre lo fa di continuo, ma poi gli passa, viene ad aprire la porta e mi porta dei dolcetti. Dobbiamo solo aspettare, vedrai!
- Qui gli unici dolcetti siamo noi, milady. Quale parte della frase "il Conte è un mostro" non vi è chiara, esattamente?
- Non essere provinciale, Odetta! Tutti sanno che i mostri sono per loro stessa definizione "mostruosi". Se hanno fattezze umane sono uomini. E il conte ha fattezze umane. E' pura e semplice logica!
Odetta afferra Cleofelia per le spalle e la scuote lievemente. - Principessa, svegliatevi! Il Conte è un vampiro della peggior specie! E sua cugina è una creatura della notte come lui! ci hanno chiuse qui perché intendono dissanguarci e magari trasformarci in vampiri come loro!
Odetta sgrana gli occhi, ma prima che possa rispondere si odono dei passi pesanti provenire dal corridoio esterno. Il cuore di Odetta salta un battito e la sua schiena viene percorsa da un brivido di puro terrore.
- Dev'essere quella bestia! - sussurra, guardandosi intorno.
I passi si fanno sempre più vicini e Cleofelia ha ancora lo sguardo fisso. Il suo cervellino sta metabolizzando l'informazione che Odetta le ha dato e sarà fuori servizio per un po'. Che fare?

ED ORA E' IL MOMENTO DELLE VOSTRE PREVISIONI

Cosa farà Odetta?

  1. Se il Conte scopre che si sono liberate le aggredirà di nuovo e le legherà ancor più saldamente, rovinando tutti i loro sforzi! Forse conviene far finta di essere ancora incatenate ai ceppi e sperare che non se ne accorga, in modo da poter fuggire in un secondo momento. Ma se dovesse andare male saranno comunque costrette a combattere per la loro vita. O meglio, Odetta sarà costretta a combattere. Nella migliore delle ipotesi Cleofelia sarà solo un bersaglio mobile, nella peggiore potrebbe anche decidere di allearsi con i vampiri nella speranza di conoscere qualche bel ragazzo immortale! Odetta incatena nuovamente al muro la principessa (è più sicuro per lei e per per gli altri) e finge di incatenare anche sé stessa! Meglio soli che male accompagnati... almeno per ora!
  2. Al diavolo, si tenta il tutto per tutto! A terra, accanto alla porta, ci sono alcuni ruderi e un lungo pezzo di catena. Se Odetta si nascondesse dietro la porta potrebbe aggredire il Conte alle spalle cercando di strangolarlo. Dal rumore dei passi il Conte sembra solo, ma se non lo fosse sarebbero guai!
  3. Insomma, le donne sono dei teneri virgulti e non sono fatte per combattere con i vampiri! Soprattutto non una principessa con il quoziente intellettivo di un mocassino e la sua serva dal dubbio passato! Odetta si inginocchia e inizia a pregare Thorm ad alta voce, sperando che le sacre scritture producano nel Conte lo stesso effetto del simbolo d'argento. Sempre sperando che il dio Thorm non sia un tipo vendicativo e non decida proprio ora di prendersi la rivincita per anni di comportamento non proprio irreprensibile e di vita ai margini della legge. E allora via con le "104 Odi a Thorm il Possente", rivedute e corrette in base a quel poco che Odetta si ricorda del barboso catechismo che le hanno imposto da bambina!


Scelte difficili per la povera serva, sempre più invischiata in guai che non si è neppure cercata! VOTATE QUI SOTTO NEI COMMENTI, COME AL SOLITO! A VOI IL DESTINO DELLE DUE EROINE!


9 commenti:

  1. La 2. Anche se avrei messo la 4 : Prima di morire Odetta soffoca la principessacon un calzino sporco.

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  2. Ahahaha! E' ancora troppo presto, ma chi lo sa... forse più avanti in mezzo ai ruderi potrebbe trovare un calzino, al posto di una catena! Grazie per aver votato, come al solito!^^

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  3. Io dico la 1...tutti questi bivi e decisioni mi ricordano quando si giocava a D&D...mi manchi master!!

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    1. Anche voi mi mancate, ragazzi! Cerchiamo di sopperire a D&D con qualche bel racconto a bivi! ^^

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  4. Ormai attendo le puntate con ansia. Ce stò a rota.Pratchett ti ha influenzato parecchio ... e meno male ;)

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  5. sono decisamente indecisa.... Odetta in cambio della sua libertà vende la principessa al Conte? vabbè facciamo 1 e non se ne parli più!

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    1. Non necessariamente venderla al Conte, ma in caso di colluttazione Cleofelia farebbe solo casino e finirebbe per farsi male, per questo la lega! ;D Grazie per aver votato!

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  6. <> Hahahahah sei un genio :D
    Voto 1 :)

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Leali sudditi!
I commenti alla bacheca Reale sono assolutamente liberi, ma il Re ha ordinato espressamente che, qualora il o gli imbecilli di turno dovessero affiggere commenti inutili o lesivi dell'onore della corona, essi verranno immantinente rimossi insieme alla a testa del o degli autori, che in ogni caso non sentiranno molto la mancanza di un organo che non hanno mai utilizzato.

Con velenosa franchezza,

Archibald Lecter, segretario particolare del Re